Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
Segui la storia  |       
Autore: shaolin7272    20/02/2013    4 recensioni
Il racconto ha partecipato al The Animal Contest.
André Fux fermò la sua mercedes CLK 320 a pochi millimetri da quella di servizio di Herzberger e Bonrath “Che disastro,” mormorò “ci saranno almeno trenta macchine coinvolte.” rivolgendosi al collega e amico Gerkhan che sceso dall'auto sentì scricchiolare sotto i piedi pezzi di vetro, ovunque carcasse d'auto bruciacchiate e un fumo denso soffocante faceva bruciare gli occhi e tossire.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ringrazio tutti quelli che hanno letto questo racconto. :-)

Capitolo 3

“Mi racconti una storia?”. Ripetè Ada

L'ispettore Fux trasfigurò neanche se avesse visto un terrorista con una granata in mano pronto al lancio.

Una storia? Che diavolo ne sapeva lui di favole? Tanto meno adatte a bambini.

Intanto il gruppetto incominciò a rumoreggiare. “Una storia, sì, bello!”. Gridò un ragazzino con la bocca sdentata.

L'uomo si schiarì la voce e poi tentò di sviare il discorso “Perché non la facciamo raccontare alla maestra?”

“Nooo, raccontala tu, Andrè!”. Dissero in coro battendo le manine.

Gerkhan era piegato dal ridere, il volto allibito dell'amico era uno spettacolo. “Attento a quello che dici, ricordati l'età del pubblico.”

Andrè lanciò un'occhiataccia a Semir e gli sussurrò a fior di labbra “Questa me la paghi!” Poi alzando le mani per far cessare il chiasso si arrese. “E storia sia!”.

Il silenzio calò nella stanza, una ventina di occhi puntarono su Fux in attesa. Si agitò sulla sedia imbarazzato passandosi una mano tra i capelli corti. Respirò profondamente. Che cosa poteva raccontare a quei ragazzini? Ad un tratto gli tornò in mente Palma di Maiorca. L’ospedale, la paura, il dolore, i medici che parlavano una lingua sconosciuta e non riuscivano a calmarlo. La voce calda di Semir che gli narrava una favola nel tentativo di tranquillizzarlo. André sorrise al ricordo.

“C'era una volta un riccio che viveva in un bosco fiorito, ogni volta che si arrabbiava o aveva paura si chiudeva a palla e pungeva, tanto che tutti gli animali alla fine non volevano più giocare con lui...”

“Oh che cattivo!”.

“Non era cattivo, era nella sua natura. Allora un giorno mentre girava solo perché nessuno lo voleva, arrivò una volpe che cercò di catturarlo per mangiarlo. Lui riuscì a sfuggirgli ma rimase ferito perciò si nascose sotto una foglia, dolorante e impaurito tremando ad ogni più piccolo rumore.”

“Oh poverino!”. Esclamarono i bambini.

“La notte stava calando e il povero riccio si appallottolò su sé stesso singhiozzando piano.

Un leprotto che si stava dirigendo alla sua tana sentì il pianto e incuriosito si avvicinò. “Perché piangi?”. chiese all'animale.

“La volpe voleva mangiarmi, sono riuscito a scappare ma,  mi sono fatto male al pancino e ho tanta paura.”Gemette il riccio.”

Semir sbarrò gli occhi. Si ritrovò in una stanza d’ospedale. André delirante e lui che gli teneva la mano raccontandogli una favola di quando era bambino. Pensava che fosse sotto antidolorifici e non ricordasse nulla! Si accorse che l'amico stava sorridendo verso di lui.

Un bambino alzò la mano “Come si chiama il riccio?”.

“André. Il riccio si chiamava André.” Rispose Gerkhan. Se voleva la guerra l'avrebbe avuta!

André rimase un attimo in silenzio poi abbozzò, l'aveva sempre saputo che il riccio era lui. “André d'accordo. Allora il leprotto impietosito cercò di avvicinarsi ma si punse con gli aculei dell'animale. Provò di nuovo si graffiò un'altra volta e dopo vari tentativi rinunciò lasciandolo al suo destino.

Era ormai notte fonda quando una farfalla notturna si accorse dei singhiozzi disperati del povero André, anche lei si avvicinò e tentò di aiutarlo ma si punse. Allora decise di andare a chiedere aiuto al vecchio saggio gufo che dopo aver riflettuto sul da farsi decise di volare alla fattoria dell’elfo notturno, lui sicuramente sapeva come risolvere la situazione.”

“L’elfo era blu?” Chiese un bambino.

Fux rimase qualche istante in silenzio poi guardò il compagno con un sorriso malizioso “No, non era blu, anzi aveva capelli corti e occhi neri, le orecchie a punta e indossava un giaccone rosso a quadri neri e si chiamava Semir.”

Diverse paia d’occhi si voltarono verso l’ispettore Gerkhan che arrossì e mormorò un “Bastardo” verso il collega, che serafico riprese a raccontare la storia.

“Allora l’elfo notturno raggiunse il riccio, ma rimase a distanza di sicurezza per non pungersi. Dopo un po’ iniziò a parlare. Il povero André smise di piangere al suono di quella voce calda.

“La paura é come un fiume quando è in piena, travolge il bene e il male, ti impedisce di vivere. Se invece riuscirai a fidarti di me io ti aiuterò.” Lo ripeté più volte tanto che alla fine il riccio timidamente fece uscire il nasino, gli occhietti e infine una zampina. L’elfo non si mosse neanche quando la zampa si posò sulla sua mano. Per un po’ rimasero così, fermi. Semir iniziò ad accarezzarlo piano, André di sentì rassicurato tanto che lentamente srotolò il corpicino mostrando il pancino rosa ferito. L’elfo allora prese una scatolina con una polvere dalla tasca con la quale cosparse la ferita. Piccole stelline si levarono per l’aria mentre il taglio scompariva alla vista.”

“Oh!” Esclamarono i bambini.

Herzbergher e Bonrath entrarono in quel momento seguiti da alcuni genitori, Ada scorse la madre e scese veloce dalle ginocchia di André per andarle incontro per poi ritornare da Fux.

“E poi cosa successe al riccio?” chiese la bambina.

“Visse felice con l’elfo senza più paura. Non pungendo più fece amicizia con gli altri animali del bosco.” Rispose sorridendo André.

Ada osservò Semir per qualche istante riflettendo, poi soddisfatta del finale tirò per i calzoni André e lo fece abbassare schioccandogli un bacio sulla guancia lasciandosi poi guidare dalla madre all'uscita. Si girò ancora un'istante per salutarlo con la manina.

L'ispettore Fux ricambiò e poi con un profondo sospiro riprese l'arma che aveva chiuso nel cassetto pronto a ritornare in servizio.

“Un ottimo lavoro Signor Fux.”Disse la Engelhardt che aveva seguito tutta la scena “Dovesse lasciare la polizia, ha sempre un futuro...”

André la guardò senza capire.

“Non avrei mai sospettato che lei fosse un ottimo baby sitter, lo terrò presente.” Poi strizzando l'occhio a Gerkhan rientrò nel suo ufficio seguita dal procuratore.

“Semir fammi un favore” disse André al compagno “la prossima volta capitasse uno scolabus in panne con dei bambini e mi venisse la malaugurata idea di portarli qui... fermami!”.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11 / Vai alla pagina dell'autore: shaolin7272