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Autore: Lacus Clyne    20/02/2013    4 recensioni
"Quanto può essere dolce il suono di una melodia? Quanti pensieri, quante sensazioni si affollano, l’una dopo l’altra, turbinanti, mentre le note sottili di un carillon riecheggiano nell’aria, un lieve richiamo che scalda il cuore, che ci spinge, curiosi, ad affacciarci alla scoperta di qualcosa di magicamente nuovo?"
Proprio di recente, ho ritrovato una vecchia fanfiction che avevo scritto, riguardante una coppia che amo tantissimo, Lottie e Jack!
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Glen Baskerville, Jack Vessalius, Lottie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MELODY OF MEMORIES






Every time you kissed me
I trembled like a child
Gathering the roses
We sang for the hope
Your very voice is in my heartbeat
Sweeter than my dream
We were there, in everlasting bloom

 

 

 

Quanto può essere dolce il suono di una melodia? Quanti pensieri, quante sensazioni si affollano, l’una dopo l’altra, turbinanti, mentre le note sottili di un carillon riecheggiano nell’aria, un lieve richiamo che scalda il cuore, che ci spinge, curiosi, ad affacciarci alla scoperta di qualcosa di magicamente nuovo?

 

Charlotte, stretta nel suo settecentesco abito rosso, i capelli fermati in uno chignon floreale, si aggirava per l’elegante parco della residenza Baskerville, in una passata Sabrie.

Il dubbio era ben visibile sul suo viso inquieto, a chi mai poteva appartenere un carillon in quel luogo?

Il vento che agitava gli alberi frondosi la colpì all’improvviso e la musica si interruppe così com’era cominciata. Dietro a una quercia Charlotte scorse una figura che mai avrebbe potuto confondere. Silenziosamente appoggiata all’albero, la figura non parlava, era persa in chissà quali pensieri. 

Era la sua musica che aveva interrotto? Erano i suoi pensieri in cui si era intromessa? Era lui che…

 

Glen-sama?

 

Un movimento improvviso, alle sue spalle e Charlotte balzò di colpo. Era abituata a tutto. Non era soltanto una dama, ma come tutti gli appartenenti al casato Baskerville, era stata educata al combattimento, alla difesa di qualcosa… di qualcuno, dell’erede che per ogni generazione avrebbe guidato il casato e custodito i suoi misteriosi segreti.

La voce che rispose al pugnale prontamente puntato non sembrò stupirla particolarmente. Nei suoi occhi rossi, soltanto l’irritazione per colui che si era ritrovato tra i piedi in quel momento così poco azzeccato.

Un tipo davvero bizzarro, capace di fare innervosire chiunque con strani giochi di parole.

 

Se dicessi che non sono sospetto pur sembrandolo non sembrerei ancora più sospetto?

 

Fu un’altra voce a interrompere quel primo, breve, scambio di battute.

 

Jack, piantala di giocare con Charlotte.

 

Charlotte? Allora posso semplicemente chiamarvi “Lottie”?

 

Parole che la fecero sobbalzare.

 

Piacere di conoscervi, Lady Lottie. Il mio nome è Jack Vessalius. Sono solo un umile costruttore di carillon.

 

Già… fu quello l’inizio.

 

Nel tempo a seguire, quello strano Jack, terzogenito di un casato minore, si trovò spesso a frequentare il maniero dei Baskerville. La sua presenza in quel luogo, per qualche strana ragione indisponeva la ragazza, che osservava indispettita il modo in cui Jack prezzolava le domestiche del palazzo. Non aveva importanza che non fossero nobildonne, ciò che sembrava contare per lui era il fatto che fossero donne. Sfortunatamente per lui la sua sfacciataggine non aveva vita lunga e puntualmente Jack veniva respinto.

Eppure… quel suo strano modo di fare la incuriosiva. Era curiosa di sapere quale fosse il motivo che lo spingeva a recarsi nel maniero, convinta che dietro a quell’apparenza  bislacca non ci fosse altri che un dongiovanni da strapazzo di infimo ordine. Quante volte si era trovata a torturarlo in modo improbabile, tirando quella lunga treccia bionda? Di sicuro un tipo così non poteva essere un nobile… e ciononostante, gli era concesso aggirarsi in tutta libertà nei corridoi del castello.

Glen gli aveva concesso quest’onore e questo poteva voler dire soltanto una cosa.

 

Qual è esattamente la relazione tra voi due?

 

Per me lui è soltanto una persona che mi capisce. Proprio così. In altre parole, un amico.

 

Com’era possibile che il solitario Glen avesse bisogno di un chiacchierone seccante come lui? Non era possibile. Charlotte se lo domandava, tutto ciò non poteva avere senso, Glen amava la solitudine…

 

E poi, la scoperta del segreto che si celava dietro alla musica celestiale del carillon. Era stato proprio Jack a costruirlo. Lui, l’umile costruttore di orologi aveva costruito quello strano congegno in cui musica e tempo si confondevano. Ma quella melodia surclassava  la perfezione di qualunque altro oggetto.

 

Lacie. Si chiama Lacie. E’ una delle mie composizioni. Ti piace?

 

Ancora una volta la voce di Glen risuonò nella magia di quella stupenda melodia. Una sua composizione… il sorriso sul suo volto, mai visto prima, mentre parlava di Lacie.

Il carillon era lo splendido risultato del lavoro di squadra di Jack e Glen, il frutto di un mondo in cui Charlotte sapeva di non poteva entrare, riservato soltanto a loro due, un mondo di tranquillità che la ragazza avrebbe desiderato durasse per sempre.

 

Roses die,
The secret is inside the pain
Winds are high up on the hill
I cannot hear you
Come and hold me close
I'm shivering cold in the heart of rain
Darkness falls, I'm calling for the dawn

 

 

Già.. quella fu la svolta.

 

Nella follia di una notte, il destino di tre anime cambiò per sempre. L’ordine di Glen portò alla distruzione intera di Sabrie nell’arco di poche ore. Il sangue versato si mischiò alla porpora dei mantelli rossi dei Baskerville, l’ombra della morte si posò inesorabile sulle anime in un crudele gioco al massacro, mentre l’abisso oscuro ingoiava silenzioso le sue vittime, ridendo, piangendo, giocando, disperandosi, la regina bianca accoglieva nel suo regno i colpevoli e gli innocenti.

 


Silver dishes for the memories,
For the days gone by
Singing for the promises
Tomorrow may bring
I harbor all the old affection
Roses are the past
Darkness falls, and summer will be gone

 

 

Cento anni trascorsero da allora.

Cento anni trascorsi in una prigione.

Cento anni trascorsi all’inferno.

Cento anni lontani dalla vita, mentre il mondo stava cambiando.

 

 

Joys of the daylight
Shadows of the starlight
Everything was sweet by your side, my love
Ruby tears have come to me, for your last words
I'm here just singing my song of woe
Waiting for you, my love

Now let my happiness sing inside my dream...

 

 

E poi il ritorno, un nuovo incontro…

 

La rabbia e l’odio che Lottie provava per l’assassino del suo adorato maestro aumentavano a ogni domanda nel cuore inquieto della ragazza. Desiderava soltanto scoprire il perché, voleva ardentemente conoscere le ragioni di quello che ai suoi occhi era stato il peggiore tradimento. Glen era stato felice assieme a Jack, ma lui lo aveva ucciso prendendosi il merito, divenendo un eroe, nobilitando come mai il suo infimo casato. Perché?! Perché?!

 

Ancora una volta, il silenzio ricoprì quel mondo accessibile solo a entrambi. Nessuna risposta sarebbe arrivata da Jack, reincarnatosi nel suo piccolo discendente, così incredibilmente somigliante a lui, ma anche così diverso… eppure Jack era pronto a tutto, era determinato a fermare quegli dei della morte dalla loro pericolosa missione, pronto a dare di nuovo la vita se necessario pur di impedire che Glen tornasse.

 

Jack era cambiato. Non c’era traccia di quello spensierato dongiovanni, neppure quando i loro sguardi si incontrarono, rabbiosi, sanguinari, fieri. Quale drammatico segreto si nascondeva dietro a tutto ciò? Per quanto ancora si sarebbero inseguiti, preda e predatore, in un gioco di morte che non sembrava aver fine?

 

Ma c’era una cosa che non era cambiata. Lui le aveva dato un nome. Jack, che in quella notte di follia aveva ucciso il suo migliore amico, meritandosi l’appellativo di eroe della tragedia di Sabrie, le aveva dato un nome, Lottie. E da allora, da quel giorno in cui si erano incontrati, non era più stata Charlotte, ma Lottie. Avrebbe potuto cancellare per sempre quell’appellativo, ma non l’aveva fatto.

 

 

Every time you kissed me
My heart was in such pain
Gathering the roses
We sang of the grief
Your very voice is in my heart beat
Sweeter than despair
We were there, in everlasting bloom

Underneath the stars
Shaded by the flowers
Kiss me in the summer day gloom, my love
You are all my pleasure, my hope and my song
I will be here dreaming in the past
Until you come
Until we close our eyes

 

 

Quanto può essere dolce il suono di una melodia? Quanti pensieri, quante sensazioni si affollano, l’una dopo l’altra, turbinanti, mentre le note sottili di un carillon riecheggiano nell’aria, un lieve richiamo che scalda il cuore, che ci spinge, passo dopo passo, a cercare la  dolorosa verità sepolta dallo scorrere del tempo?

 

 

 

Angolo dell'autrice:

 

I - Mi manca vederli insieme! ç__ç

II - Spero che la fanfiction vi sia piaciuta e se vi va di lasciare un commento, siete i benvenuti! <3

III - Alla prossima! <3

 

 

  
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