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Autore: _Sebba    21/02/2013    7 recensioni
Questa è la semplice storia di una bambina
che, costretta in un convento, ha raccontato
la sua vita ad un diario segreto.
Genere: Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gertrude
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Caro Diario,
sono passate molte notti dall'ultima volta che ti ho scritto, oggi è il mio compleanno,
ormai sono trascorsi circa otto anni da quando sono entrata in questo convento e
come ogni volta la badessa mi ha portato una manciata di castagne arrostite e due fette
di pane bienco con le noci in regalo, che si trovano ancora qui sul letto mentre scrivo.

Durante il pranzo sono stati tutti molto dolci nei miei riguardi e ho potuto indossare il vestito
bianco della domenica. La spensieratezza di questo giorno speciale mi metteva a mio agio,
poi però la signora badessa mi ha chiesto cosa avrei deciso del mio futuro, ovviamente era
una domanda retorica, poichè tutti sanno,
me compresa, che il mio destino è stato scritto
alla mia nascita; nonostante ciò ho riflettuto per qualche secondo sulla risposta, era la prima
volta in quattordici an
ni che mi veniva chiesto cosa avrei preferito fare della mia vita, mi
trovavo davanti ad un bivio: da un lato c'era la vita religiosa costretta nelle quattro mura
di un convento e dall'altro il matrimonio, con i banchetti e le feste; il mio cuore preferiva
la libertà e la compagnia di un marito, ma la mia mente ebbe la meglio, e risposi con sicurezza: 
«Certamente prenderò i voti e vivrò nel convento.» ma ero tutt'altro che sicura. 
Da quel momento non ho fatto altro che pensare a quella domanda, mi sentivo come un
animale in gabbia, qualsiasi decisione avessi preso mi si sarebbe ritorta contro, perchè ero certa
che mio padre non avrebbe compreso le mie ragioni; poi ho immaginato la mia vita tra qualche
anno: io sarò sempre qui, senza ambizioni e con un'esistenza piatta, mentre Marisa si troverà
in una bella casa con un marito che la ama a chiacchierare con le amiche dei più sciocchi pettegolezzi,
un po' la odio, perché può fare tutto quello che vuole e apparire sempre una brava ragazza,
menre io sarei una disgraziata anche se solo preferissi la vita mondana alla clausura. Nonostante
ciò non potrei mai prendere i voti perché sarei costretta a vivere in 'gabbia' per sempre; perciò
poco prima del vespro ho iniziato a scrivere una lettera da inviare a mio padre, nella quale gli
spiego che non voglio vivere in un convento, e che vorrei avere la libertà di scegliere da sola del
mio futuro. Non è trascorsa nemmeno un'ora da quando l'ho consegnata ad una fanciulla del paese
che stava passeggiando vicino alla finestra della mia stanza, mi ha assicurato che giungerà a
destnazione domani mattina e le ho detto che il signore che la riceverà l'avrebbe pagata per la
commissione. Adesso non devo fare altro che attendere la risposta, spero arriverà il prima possibile.

Ormai il sole è tramontato e tra poco la badessa verrà a controllare se stiamo tutte dormendo,
perciò ti devo salutare, presto ti farò sapere la risposta di mio padre.

 

Spazio scrittrice:
ho scritto questa storia per un tema in classe:
più andavo avanti e più avevo voglia di scrivere,
è la prima volta che scrivo un racconto storico
e devo dire che mi è piaciuto molto. 
Spero che leggerete anche le altre fanfiction 
e che lascerete una recensione per farmi sapere cosa ne pensate.

_Sebba

   
 
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