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Autore: in love with horan    21/02/2013    7 recensioni
Come cavolo faccio a scoprire dei segreti che nasconde un ragazzo?
-fallo innamorare di te- mi volto verso la mora che era rientrata nella stanza -fallo cadere ai tuoi piedi in pochi giorni. Solo così potrai avere libero accesso alle sue informazioni più personali- perchè tutte a me?
Mi accascio sulla sedia, passando nervosamente le mani tra i capelli.
Che minchia mi invento per far cadere un ragazzo, per di più già fidanzato, ai miei piedi?
I'M BACK FOOOOOOOOR YOU!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*banner in fase di abbellimento(?)*

A BAD IDEA
 
 
 
-SAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAM- urlo, scattando dal letto come una dannata.
La porta della mia stanza si apre, mentre sono alla ricerca dei miei jeans sotto il letto.
-che c'è?- risponde lei, tranquilla.
La solita bionda menefreghista. La sua fortuna erano quei fottuti occhi azzurri che ti incantavano e ti facevano perdere il filo del discorso. Il fisico..bhè, una barbie avrebbe fatto schifo al suo fianco.
Tiro via i jeans da sotto il letto, spolverandoli un pò e sedendomi sul morbido materasso per indossarli. Lei è così tranquilla con quella tazza di latte in mano ed un biscotto in bocca.
-ti avevo detto che oggi avrei avuto un appuntamento importante, di svegliarmi presto- la rimprovero, cominciando a saltare per la stanza nella speranza di indossare quei maledetti jeans del cavolo. A sigaretta? Questi erano a uncinetto di mia nonna!
Lecca il cucchiaio finendo con uno schiocco -scusa- mormora -eri così tenera mentre dormivi, che non ho avuto il coraggio di svegliarti- mi sorride.
Saltello ancora qualche secondo, prima di inciampare nei miei stessi piedi e finire a terra. La risata di Sam riempie la stanza.
-aiutami, scema- la rimprovero.
Fa dei passi nella mia direzione, porgendomi gentile una mano -eh- la scansa quando la stavo per afferrare -ieri sera sei andata ad una festa senza avvertirmi- mette il broncio.
Ancora? Avevamo passato tutta la notte a litigare per quell'insulsa festa.
-mi ci hanno costretto ad andare, e tu eri con..con..- abbottono i jeans, cercando di ricordare il nome. Ci mancava anche il mal di testa.
-James?- chiede lei, posando la tazza sul mio comò e accomodandosi sul letto.
-non lo ricordo- dico avviandomi al mio armadio mezzo scassato. Dettagli.
-sapevi che l'avrei mollato per una festa del genere- risponde stizzita lei.
Alzo gli occhi al cielo mentre spalanco le ante dell'armadio. Era anche vuoto, merda. Ci avrei messo più tempo.
-è il tuo lavoro, Keyra si arrabbierebbe di brutto- l'avverto, gettandomi letteralmente con la testa dentro l'armadio alla ricerca di una t-shirt da indossare.
-mmh- la sento lamentare -l'avrei portato con me- mi blocco, uscendo la testa dall'armadio e fissando la mia amica.
-si, così magari scopriva tutta la verità- dico.
Infilo una mano nell'armadio: qualsiasi maglietta esce, metto! Ho deciso così.
Ritiro la mano, portandomi dietro una maglia color vomito; o forse era proprio vomito quella stampa in mezzo?
Sento ridacchiare Sam alle mie spalle. Mi volto, sempre più furiosa.
-vuoi una maglia?- mi chiede, piegando leggermente la testa di lato.
Eh, magari..
 
 
*  *  *
 
Una giornata che inizia male non può finire peggio, giusto?
-merda- impreco verso il deficiente che mi aveva versato l'intero caffè sulla maglia bianca di Sam.
-scusa- la ragazza mora si affretta a recuperare un fazzoletto dalla sua borsa, cominciando a tamponare la macchia insistentemente.
-levati, idiota- la spingo via, controllando il danno. Non mi avrebbe più dato nulla di suo, Sam.
Spalanco la porta del bagno dell'ufficio, sfilando la maglietta. Sto ancora bestemmiando in aramaico nella mia testa.
-non ti preoccupi che qualcuno entra e ti veda mezza nuda?- di nuovo la moretta.
-ehm..- schiocco le dita chiedendogli aiuto.
-Alex- risponde, stringendo la cartellina al suo petto.
-Alex, qui dentro succedono cose impossibili. Tranquilla, mica si scandalizzano per un paio di tette-.
La mora abbassa la testa di lato, alzando un sopracciglio -bhè..- mormora incerta.
Che fa, prende per il culo? Prima mi getta del caffè addosso, poi si permette di sparlare della mia adorabile prima?
-comunque, che ci fai in questo ufficio?- chiedo, mentre ritorno a pulire la maglia. Spero solo che Sam non mi uccida.
-ci lavoro- squittisce -cioè, sono in prova, da oggi- sottolinea.
La fisso per qualche secondo dallo specchio: in effetti è una bella ragazza, alta, mora, mani ben curate, faccia da schiaffi.
-in bocca alla balena- dico, richiudendo il lavello e alzando la maglia. Come nuova!
Peccato che indossandola adesso, sarei sembrata una di quelle troiette delle car wash.
-veramente si dice in bocca al lupo- ci pensa -o in culo alla balena- mi corregge.
-fa lo stesso- mi asciugo le mani -hai una maglia da ricambio?- chiedo con un sorriso.
-forse ho qualcosa in auto, sai...sono anche di un'altra città e sto trasferendo- sorride.
Gli spaccherei volentieri quei dentini bianchi che si ritrova se non si spiccia.
-oh, bene- strizzo la maglia. Che idiota, mi ero anche asciugata le mani! -però se puoi- la guardo di sottecchi -solo se puoi- sottolineo -controlli adesso? Sai, avevo una riunione leggermente importante- la avviso.
-corro- non ho nemmeno il tempo di girarmi, che già la porta viene chiusa alle sue spalle.
Bhè, almeno Keyra la poteva sfruttare per quella velocità.
Alzo lo sguardo allo specchio.
-merda- ero uscita veramente così di casa?
Riapro l'acqua del lavello, insaponando le mani e passando il composto sulla fronte.
-come ci è arrivato il timbro lì?- mi chiedo sola.
Sì che il pub ti riempiva di timbri ogni volta che si usciva, ma non ricordavo di averne richiesto uno in testa. In realtà non ricordavo proprio nulla della sera prima. Se non quel rag...
-eccomi- la porta del bagno si spalanca, mostrandomi la mora di prima con una camicetta piena di fiori.
Non so se piangere o ridere. E' una candid camera, vero?
-credo sia la taglia giusta per te- spero proprio di no!
La ringrazio e la provo. Precisa, esatta. Manco mia nonna ha un simile tappeto per casa.
-che dolce- mi sorride lei, aggiustandomi il colletto -portiamo la stessa taglia, tranne per..- alzo lo sguardo, scocciata.
E basta! Ho capito che non sono ben dotata, ma cavolo.
-scusa, mi puoi dire che ore sono?- mi informo, recuperando la maglia gocciolante e posandola su una porta per farla asciugare durante la riunione.
-le dieci e trentacinque- per poco non casco dalla porta.
-devo scappare- recupero la borsa che avevo gettato sul pavimento ed esco dal bagno.
Stavolta me la fa pagare, mi metterà a lavorare insieme la Santoro denti da castoro e i ragazzi non mi si fileranno per niente.
-e ora che mi invento?- parlo sola, correndo tra i corridoi già colmi di gente -potri raccontare la verità- mi consiglio -si, certo. Così le urla si sentono fino la Cina-.
Apro la porta sfoggiando un sorriso -scusate, una cretina mi ha versato del caffè addosso- li avviso.
Keyra è alla fine della stanza, con una bacchetta nelle mani mentre continua a picchiettarla nervosamente su un tabellone pieno di fogli di giornali.
-ma buongiorno signorina Smith- fa un passo, posando le mani sulla scrivania davanti a lei.
Richiudo la porta e con passo svelto mi avvio al mio posto.
Al centro della stanza c'è un enorme tavolo, quello dove Key ha appoggiato le mani, e con quella posizione ancora mi fulmina con lo sguardo.
-ho dovuto mettere sta..cosa- guardo con disgusto la camicetta con le stampe di fiori. Per poco non vomito tutto.
-una scema mi è venuta addoss...- vengo interrotta dalla porta spalancata con poca delicatezza.
-scusate, una cretina mi è venuta addosso facendomi cadere il caffè- cosa?
La mora di prima corre fino a Keyra, che ringrazia la ragazza con un sorriso. A me non aveva mai sorriso in due anni che lavoravo in quel betume di posto!
-tranquilla cara, ho la vaga idea di chi possa essere questa sbadata- mi lancia un'occhiataccia.
La mora si volta dalla mia parte, seduta al mio posto. Alzo una mano, salutandola.
Si strozza con la sua stessa saliva -cioè, cretina..volevo dire carina- ride, nervosamente.
-oh, tranquilla- la spinge fuori dalla stanza Key -è abituata a nomi peggiori- intendeva baldracca, deficiente, mezza sega?
Ah, non mi offendo per un 'cretina' detto da una completa sconosciuta. No, no.
La porta viene sbattuta, facendomi cadere la matita che tenevo tra il naso e la bocca.
-sai Sophy, per te avevo pensato tante cose belle- mi metto dritta con la schiena, sorridendo -ma..- mierda -ultimo arrivato male alloggiato-.
Che voleva dire?
I miei colleghi mi guardano, sorridenti. Che avevano da essere felici?
-conosci i One Direction?- mi chiede, avvicinando il suo muso al mio.
Divento strabica per un momento. Annuisco.
-ho venti anni, conosco le stupidi band che nascono nel mio paese- ammetto. Deglutisco a vuoto.
Sorride, sistemandosi gli occhiali sul naso.
-quindi, conosci anche Louis Tomlinson?- si allontana, sfogliando un foglio nuovo sulla lavagna.
Ci sono una miriade di foto di un bel ragazzo con gli occhi azzurri.
-ne ho sentito parlare- metto le mani a mò di preghiera, poggiando tutto il peso sui gomiti, sul tavolo.
Odiavo tutto quel giro di parole -dimmi cosa devo fare- taglio corto.
-voglio ogni minimo segreto di questo ragazzo, ogni difetto che ha- cosa?
Scoppio a ridere, appoggiando la schiena alla sedia. Torno seria. Non stava scherzando!
-come posso scoprire i suoi difetti?- chiedo confusa.
Keyra richiude tutto, alzando le spalle -fai un pò tu, è il tuo lavoro- prende una carpetta verde dalla sua valigetta -questo è quello che conoscono tutti; o almeno, quello che i loro management ci dicono - la sbatte con un tonfo sul tavolo, proprio davanti a me.
Sento le carni tremare.
Tutti cominciano ad alzarsi, mentre Keyra si avvia alla porta per uscire.
-ah- si volta, attirando la mia attenzione -come sai ogni articolo ha una scadenza- dice.
Mi preoccupa quel tono di voce, ho paura anche a chidergli.. -quando?- tento incrociando le dita mentalmente.
-domenica prossima- scatto in piedi, strisciando la sedia rumorosamente.
-mi prendi per il culo? sono solo..- faccio un conto veloce con le dita -undici giorni- per poco non urlo.
Il mio capo annuisce, facendo l'okay con le dita. Esce dalla stanza.
Come cavolo faccio a scoprire dei segreti che nasconde un ragazzo?
-fallo innamorare di te- mi volto verso la mora che era rientrata nella stanza -fallo cadere ai tuoi piedi in pochi giorni. Solo così potrai avere libero accesso alle sue informazioni più personali- perchè tutte a me?
Mi accascio sulla sedia, passando nervosamente le mani tra i capelli.
Che minchia mi invento per far cadere un ragazzo, per di più già fidanzato, ai miei piedi?
 
 


I'M BACK FORRRRR YOU
jahsdkahkh sono troppo gasata lol
Inizialmente avevo pensato ad un seguito di fix a heart
(chi è nuovo e vuole farsi due risate, la storia è nel mio
profilo), ma poi mi sono detta: ma io come faccio una Sophy 
incinta intenta a picchiare Louis?
Quindi, ho pensato a questa mini-long. Yep, avete letto bene,
MINI LONG. Non so ancora quanto durerà, se 10 o 15 capitoli,
farò una scaletta. Però prometto che le risate sono assicurate :)
 
Come vedete, ci sarà sempre scodella in mezzo alle balls. La amo 
sjdhak Perchè quest'idea? Bo, mi è venuta in mente quando non ho
avuto il coraggio di rispondere a tutte le recensioni
che mi avete lasciato per fix a heart :)
 Ma non mi perdo in chiacchiere per molto sjahdk
 
 
Se volete mi trovate qui:
 
 
 
 
 
ciauuu
 
SONO TORNATA GEEEEENTE!
 
*ps, non so quando aggiornerò, purtroppo
Causa, troppe storie in corso lol*.
   
 
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