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Autore: CassandraBlackZone    21/02/2013    4 recensioni
«Noioso.»
«Che?»
«I freni. Li hai tolti.»
Asia si girò verso la consolle e sbottò un sorriso. «Be’… si cambia.»
Senza girarsi, la siluriana soffocò una risata, salutò con una mano e chiuse la porta sempre dando le spalle. Di nuovo, Asia girò intorno agli innumerevoli comandi della macchina del tempo e in pochi secondi era già all’interno del vortice del tempo. Con una mano sfiorò la leva dei freni. «Dici… noioso?» con fare nostalgico, la ragazza camminò tra i corridoi del TARDIS giusto per aspettare che il suo ospite si svegliasse. Quell’ora la passò a pensare al passato.
Genere: Fluff, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Doctor - 1, Doctor - 11, Nuovo personaggio, River Song
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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«Sembra stare bene. La ferita si è già rimarginata.»
«È naturale, mia signora. Tutto merito delle sue cure.»
«Hai perfettamente ragione, mia cara.» Vastra contemplò il corpo del giovane umano steso sul letto ancora privo di sensi. Più lo osservava, più trovava incredibile la somiglianza che quasi lo avrebbe scambiato per lui: i capelli, il viso ma soprattutto il mento erano praticamente gli stessi. Mancavano soltanto i vestiti ed era perfetto. Malgrado ciò, non era comunque la stessa persona.
Sospirando, la siluriana prese a passeggiare tra i corridoi del TARDIS con Jenny per sbollire la sua frustrazione e preoccupazione. La compagna le strinse dolcemente la mano, sciogliendo quella tensione e riuscendo a strapparle un sorriso.
«Scusami cara… È solo che…»
«Lei sa cosa bisogna fare.»
«E se non dovesse funzionare?»
Jenny ci pensò su e un po’ titubante rispose cercando di sembrare calma. «Be’…ricominceremo da capo.»
«Purtroppo per noi, Jenny. Non abbiamo molto tempo. O questo… piano, se vogliamo chiamarlo così, funziona o non se ne fa niente.»
Un imbarazzante silenzio calò tra la coppia che continuò a camminare senza aggiungere una sola parola. Vastra ancora ci pensava e non si dava pace, ma per non far preoccupare la sua giovane moglie cercò di respirare lentamente e di rallentare il battito del suo cuore. Mille pensieri attraversavano la sua mente e tra di essi una sola domanda non la lasciava tranquilla: perché?
Arrivate ai comandi centrali della macchina, le due donne si guardarono intorno disorientate, poiché non trovarono Asia al suo solito posto.
«Dov’è finita Asia?» chiese Jenny.
«Quella piccola peste… sempre in giro e non pensa a pilotare come si deve.»
«Guarda che ti sento!» ina ragazzina sbucò fuori da sotto la consolle del TARDIS completamente ricoperta di fumo e ingarbugliata in una matassa di cavi: tirati su gli occhiali da saldatore inarcò un sopracciglio squadrando la siluriana con i suoi occhi verdi. «E comunque ho impostato un pilota automatico.»
Vastra ridacchiò divertita. «Ma guarda come ti sei conciata!»
Asia si liberò dai cavi sbuffando. Con un asciugamano bagnato si pulì la faccia e si sistemò i capelli. Soddisfatta del lavoro chiuse lo sportello di metallo e si stiracchiò. «Ecco! Così dovrebbe andare bene!»
«Scusa, ma da quando in qua c’è un pilota automatico?»
«Da questa mattina.»
«E… è sicuro?»
«Vastra, non ti fidi di me?»
«No. Mi fido ciecamente di una ragazzina di quattordici anni, che usa quasi sempre un martello per riparare una macchina del tempo sofisticata come il TARDIS.» rispose la donna verde ironica.
«Per me è un complimento.»
«Che cosa vogliamo fare con l’umano?»
Asia si irrigidì a quella domanda. Guardò seria la donna-rettile che aspettava ansiosa la sua risposta. Un secondo dopo la ragazza increspò le labbra in un largo sorriso e cominciò a premere bottoni e tirare leve. «Niente.»
Vastra scosse la testa scioccata «Co-come sarebbe a dire niente?»
«Ho solo voluto incontrarlo. Tutto qui! È una sfortuna che lo abbiamo incontrato in una situazione piuttosto scomoda.»
«Vuoi forse dirmi… che volevi sono parlargli?»
«E magari farmi dare un autografo! Dai Vastra, cosa pensavi volessi fare?»
La siluriana era pronta a ribattere, ma si bloccò quando sentì Jenny avvolgerle l’avambraccio. Si schiarì la voce stando in silenzio. «A nome di Vastra, ti ringraziamo per questo giretto, Asia.»
«Figuratevi!» Con un colpo secco la ragazza abbassò una leva. «Eccoci! Siamo arrivate!»
Jenny si avvicinò alla porta del TARDIS e uscì per prima, Vastra prima di varcare la soglia sospirò. «Noioso.»
«Che?»
«I freni. Li hai tolti.»
Asia si girò verso la consolle e sbottò un sorriso. «Be’… si cambia.»
Senza girarsi, la siluriana soffocò una risata, salutò con una mano e chiuse la porta sempre dando le spalle. Di nuovo, Asia girò intorno agli innumerevoli comandi della macchina del tempo e in pochi secondi era già all’interno del vortice del tempo. Con una mano sfiorò la leva dei freni. «Dici… noioso?» con fare nostalgico, la ragazza camminò tra i corridoi del TARDIS giusto per aspettare che il suo ospite si svegliasse. Quell’ora la passò a pensare al passato.
 
Salve a tutti!!! Sono nuova su EFP e questa è la mia prima fic!!!!
Ho pensato di scriverla subito dopo aver finito di vedere la quinta, la sesta e metà della settima stagione!! ( mi sono fermata al quinto episodio)
Ho scoperto da poco questa fantastica stagione partendo dal Dottore interpretato da Matt Smith ma ho intenzione di vedere anche le precedenti serie!!
Questo è solo l’inizio, poi ( si spera) andando avanti sarà più chiaro.
Recensite e ditemi che cosa ne pensate! Vi prego di essere magnanimi… so che non scrivo un granché bene ma lo faccio ugualmente perché è la volontà che me lo impone!!!
Grazie a tutti e viva il Dottore ;) !!!
 
Cassandra
   
 
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