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Autore: Feux    09/09/2007    4 recensioni
“Che c’è di meglio da fare, in un piovoso giorno d’autunno, se non guardare fuori dalla finestra, immersi nei propri pensieri?”
Era questo ciò che pensavo, quel martedì di ottobre.
Mi stavo veramente rilassando, e speravo anche di riuscire a vedere dei Plimpi Ghiottoni.
Ma quello che vidi in mezzo al parco non era esattamente una creatura magica.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mimbulus mimbletonia

Buongiorno a tutti!

Inizio dicendovi che questa è la mia prima- e per adesso, unica^^- fic Neville/Luna.

Quindi…ditemi voi come è venuta, cioè lasciatemi un commentino^^

Vorrei ringraziare tanto tanto Juliette Saito, che mi ha betato la storia… graziee!

Ringrazio anche tutti quelli che hanno recensito la mia fic “Sogni”, e quelli che commenteranno questa!

Saluti

 

Feux

 

 

 

 

 

Sotto la pioggia autunnale

 

 

 

 

 

“Che c’è di meglio da fare, in un piovoso giorno d’autunno, se non guardare fuori dalla finestra, immersi nei propri pensieri?”

Era questo ciò che pensavo, quel martedì di ottobre.

Pioveva ed io rimiravo il paesaggio dalla finestra della mia sala comune.

Mi stavo veramente rilassando, e speravo anche di riuscire a vedere dei Plimpi Ghiottoni.

Ero certa che con la pioggia sarebbero usciti dai loro nascondigli.

Ma quello che vidi in mezzo al parco non era esattamente una creatura magica.

Era una persona e stava  immobile sotto la pioggia battente.

“Non credo che abbia con se una Radigorda, per proteggersi dai Plimpi. Ma non lo sa che possono diventare pericolosi?”

Pensai che, forse, era meglio avvertire il ragazzo -o la ragazza- del pericolo che stava correndo.

Andai a recuperare la mia Radigorda e mi avviai.

-Ehi! Ehi!-

Inutile, non mi sentiva, il rumore della pioggia sovrastava la mia voce.

Voleva dire che mi sarei avventurata sotto la pioggia, sempre tenendo ben stretta a me la cipolla verde per scacciare i Plimpi.

-Ehi, scusa, ma hai visto come piove? È pericoloso, torniamo subito dentro! Sai, potresti ammalarti e poi i Plimpi escono allo scoperto, in ottobre.-

-Luna?-

Neville? Era Neville Paciock,  con i vestiti tutti appiccicati addosso e bagnato fradicio.

- Neville, entriamo! Sei tutto bagnato…-

Lo presi per un braccio e cercai di trascinamelo dietro, ma lui non si muoveva.

Stava guardando qualcosa, giù nel prato.

“Chissà, forse ha visto un Ricciocorno Schiattoso. Ma dovrebbe muoversi, se non vuole prendere un bel raffreddore!”

- L’ho uccisa!-

Non capii di cosa stava parlando Neville, ma sembrava fosse sconvolto, così decisi di rimanere con lui, finché non si sarebbe calmato.

-Capisci, Luna? È morta! Ed è solo colpa mia!-

Non riuscivo a seguire il suo discorso, ma iniziai a spaventarmi.

Neville… Neville aveva ucciso qualcuno?

-Chi è morto, Neville? Chi?-

Il giovane Grifondoro si girò verso di me e mi guardò dritto negli occhi.

Vidi che alcune lacrime –o forse solo pioggia- cadevano dai suoi occhi.

-Lei-

Si voltò di nuovo verso il prato, guardando l’orizzonte. Guardai anche io, ma non vidi nessuno.

Solo la nebbia.

Povero Neville, qualcuno deve avergli confuso le idee! Forse un folletto della Cornovaglia…”

Poi, attraverso la nebbia, scorsi qualcosa.

Ma… non era una persona!

“Che cosa… un Cactus?”

-Un… un cactus, Neville?-

Quando parlò, sembrava veramente disperato.

- La mia Mimbulus mimbletonia! Guardala! É… é… defunta!-

In effetti, guardando meglio, potei notare che la pianta non aveva un bell’aspetto.

Non che di solito fosse bella, era un cactus grigio coperto di bolle!

Ma adesso sembrava che si fosse sgonfiato, e le bolle erano tutte scoppiate.

-Oh… mi… mi dispiace, Neville. Davvero!-

-È colpa mia, sai? L’avevo lasciata fuori, a prendere un po’ di aria! E poi… sono andato nella serra, con la Sprite.

Quando sono tornato a prenderla era ormai troppo tardi!

Sono stato un stupido, non avrei dovuto trascurarla!-

“È davvero disperato! Si vede che ci teneva tanto, a quella pianta, come se fosse una persona. Dev’essere davvero addolorato. È così triste…”

Decisi allora di consolarlo.

-Su, Neville. Non è colpa tua! Come avresti potuto sapere che avrebbe piovuto? Dai, potrai prenderne un’altra. Ora entriamo, sì?-

Neville mi guardò un’altra volta, sconsolato.

-Potrò averne un’altra? Sì! Ma non come lei, Luna! Era come un’amica, oramai. Come se fosse la mia ragazza, sai?-

Allora era proprio come pensavo. Povero Neville, lui non ne voleva un’altra.

Ma cosa ci potevo fare, io?

-Va bene, Neville Paciock. Ma ora, per favore, devi entrare!-

Il ragazzo però non fece una piega.

“Forse è meglio aspettare, finché non si sente pronto per entrare… forse riesco anche a vedere un Plimpo, sì.

Rimanemmo allora sotto la pioggia autunnale, in silenzio.

Lui era triste, e lo ero anche io. Mi faceva così tenerezza, quel ragazzo.

Già la prima volta che lo vidi, con quel suo rospo e la passione per le piante, mi era piaciuto. Ma io, sarei mai piaciuta a lui?

Sarei mai piaciuta a Neville Paciock come ai Nargilli piace il vischio?

Forse. Ma c’era solo un modo per scoprirlo.

Presi il coraggio a due mani e…

-Neville?-

-Sì, Luna?-

-Posso essere la tua Mimbulus mimbletonia?-

 

 

 

 

  
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