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Autore: bibliophile    23/02/2013    1 recensioni
Troia. I Greci sono penetrati nella città e la stanno devastando; Priamo attende la morte.
Genere: Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MUOIO

Priamo. Io sono il grande Priamo, re di Troia, uomo ricco e potente.
Ma non sono questo, non ora. In questa notte infernale Priamo non è ricco e potente, è un uomo vecchio e stanco. Stanco di questa vita piena di dolori e continue perdite , stanco di dieci lunghi anni di assedio per una causa futile. Perché in fondo cos’è il potere, la ricchezza quando non abbiamo la certezza che chi ci sta accanto ci voglia bene?! Cosa conta per me tutto questo oro, quando non ho più nulla in cui sperare? Ettore, il mio Ettore, il mio primogenito, è caduto; ho visto Paride travolto da quel suo sogno bambino che si è dimostrato molto più grande di lui; ho visto la mia gente osannare uno stupido cavallo di legno che ci ha trascinato in questa eterna notte di morte.
La città sta morendo, e io muoio con lei. Muoio. È inutile ora sperare in un intervento divino, non ora che Ecuba e le mie cinquanta nuore sono qui con me ad attendere la salvezza che non arriverà mai.
Sento morire gli uomini troiani, sopraffatti dall’astuzia di Odisseo, sento le grida di giovani innocenti trascinate dai loro carnefici verso un avvenire di schiavitù, sento i pianti dei bambini strappati alle loro madri, sento il futuro di Troia strappato alla sua gente e fatto in mille pezzi dall’invasore greco.
E vedo Polite, un sopravvissuto tra i miei figli, farsi largo tra le macerie per affrontare Pirro. Lo vedo combattere, ma anche morire. Vittima della crudeltà di un uomo che non è degno di essere figlio del grande Achille, colui che uccise il mio Ettore, ma che mi rese il suo corpo, pietoso di un padre ormai senza speranza.
Raccolgo le poche energie che mi restano e, in preda al furore, mi scaglio contro il nemico. Lo faccio per me, per Ettore, per la mia famiglia, per la mia città. Ma la mia strenua resistenza di vecchio nulla può contro l’arroganza di un giovane immemore delle gesta di quelli che sono stati ‘’eroi’’: affonda la spada nel mio fianco.
Muoio e Troia, il sogno di una vita, muore con me. 

  
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