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Autore: Sawako_RagDOLL    23/02/2013    5 recensioni
[Raccolta di Song-fic]
[Zutara]
4 momenti significativi.
4 piccole deviazioni.
Ma anche una piccola deviazione può avere il potere di creare qualcosa di grande.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Aang, Katara, Zuko
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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S O M E O N E   T O   L O V E

 

 

You call me your friend, so you give me a name
I feel much stronger now that I have found
A place to be
It is nothing you see..
It's nothing new but everything could change
You call me your friend, then you show me a way
To lose my fear so I could take a chance
And walk on through where I can barely stand
Thought I would break but I feel I could bend
...I feel I could bend
When you finally open the door
To let everything in
You'll find out you're not alone
And that you are someone to love
You call me your friend, you decide I can stay
To learn your faults and love you anyway
To see your world and all your secret fears
Reveal your beauty waiting to be seen
Or just to know what you mean...
When you finally open the door
To let everything in
You'll find out you're not alone
And that you are someone to love
When you finally open the door
To let everything in
You'll find out you're not alone
And that you are someone to love
And you don't ever have to stop dreaming
And you don't ever have to stop dreaming
...Someone to love
When you finally open the door
To let everything in
You'll find out you're not alone
And that you are someone to love

 

 

***

 

L'alba quel mattino lo colse con un buonumore che non aveva niente a che vedere con il bel tempo.

Per la prima volta dopo tanto Zuko si risvegliava con una sensazione diversa dal vuoto che era solito pugnalarlo appena apriva gli occhi.


La sensazione di non essere fuori posto, di cominciare ad appartenere a qualcosa.


Non indugiò però a lungo tra le lenzuola- in quel momento gli sembrava un terribile spreco- e ben presto era là fuori ad allenarsi nel dominio del fuoco in quello che era il cortile della sua vecchia casa di Ember Island, il loro nuovo nascondiglio.

 

Il sole era ancora tiepido, i suoi raggi un delicato abbraccio. Stese le braccia verso il cielo allungandole al massimo, e cominciò.

Niente rabbia, nessuna fretta, puro lavoro del corpo.

Regolare il respiro.

La concentrazione nel far muovere i muscoli nelle varie forme, osservare il fuoco che si sprigionava ad ogni movimento riuscito.

 

-Ehilà Sifu, già sveglio?-

 

Sifu.
Si era abituato. Gli piaceva, in qualche strano modo.

Il ragazzo interruppe il suo allenamento e si voltò verso il giovane monaco che lo stava osservando dal porticato e aveva dipinta sul volto la solita espressione allegra.

 

-Perché non vieni ad allenarti anche tu? Ci sono ancora un po' di cose da perfezionare perché tu possa completare il tuo addestramento nel dominio del fuoco.-
Stentava a credere alla nota serena che c'era nelle proprie parole, e forse anche il monaco ne fu un po' sorpreso.
Aang sorrise mentre gli si avvicinò in un unico balzo, aiutandosi col dominio dell'aria.

-Se lo dice il mio insegnante suppongo dovrei crederci, ma non darti tante arie! Diventerò più bravo di te!-
-Solo se mi raggiungerai.- fu la sua unica risposta prima che i due ragazzi cominciassero assieme l'allenamento, senza bisogno di ulteriori parole, uno lo specchio dell'altro.


Zuko era cambiato. Quello che Aang aveva di fronte non era più il suo nemico, la persona che aveva passato mesi a cercare di catturarlo per consegnarlo al Signore del Fuoco, il ragazzo arrogante e arrabbiato.
No, non lo era più. Questo “nuovo” Zuko era decisamente un qualcuno che il giovane Avatar poteva iniziare a considerare un vero amico, oltre che un maestro.

-Beh ma fino a qualche giorno fa avevi perso il tuo dominio, quindi in un certo senso non stai ricominciando anche tu?- buttò lì Aang ad un certo punto, curioso della reazione.

Era stata una bella avventura quella per recuperare il dominio del fuoco che il ragazzo aveva perduto in seguito al suo cambiamento, se si escludeva tutta la parte in cui erano rimasti intrappolati nella melma appiccicosa.
Ne erano usciti entrambi più forti.

-Io ho comunque anni di allenamento alle spalle Aang, non ci provare. Devi allenarti lo stesso!- lo rimproverò, sebbene in modo molto leggero.


Cambiato fino ad un certo punto insomma. Ma era un tentativo che andava fatto.
 

-Ricevuto sua Focosa Autorità!-

 

Zuko non fece in tempo ad irritarsi per il nomignolo (non che ci volesse così poco per rovinar il suo umore quel giorno ma andiamo, “focosa autorità”? Il dominatore dell'aria passava troppo tempo con Sokka o forse era il contrario. Delle due l'una.) che Aang lo interruppe nuovamente.

 

-Comunque, sono felice che le cose si siano risolte sai. Tra te, e Katara.-
Nel nominare la giovane il tono di voce di Aang era leggermente cambiato, sembrava pensieroso anche se lieto della novità.
Aang aveva aspettato pazientemente il ritorno di Katara e Zuko il giorno prima. Quando li aveva visti arrivare assieme aveva avvertito qualcosa. Qualcosa tra loro si era smosso, l'astio di pochi giorni prima dissipato.

 

Per quanto riguardava Zuko...il ricordo gli portò come una scarica aggiuntiva di adrenalina e il ragazzo si accorse che esimersi dal sorridere si era fatto improvvisamente più difficile, mentre un qualcosa dentro fece si che le fiamme scaturite da quell'ultimo movimento fossero più calde e luminose.

 

Luminose come il sorriso che Katara gli aveva rivolto la sera prima, calde come le braccia che gli si erano gettate al collo in quel semplice gesto.

 

-Ne sono felice anche io- riuscì a rispondere in un tono di voce stranamente normale.

 

Poteva non voler essere così franco con Aang – era ancora poco avvezzo a quegli slanci di sincerità emotiva a dire il vero- ma non poteva negare a se stesso che il buonumore dipendeva dall'aver finalmente ricevuto il perdono della dominatrice dell'acqua. Almeno non quando il solo nominarla gli faceva quell'effetto. Era più che buonumore. Era felicità.

 

Le giornate precedenti erano state....difficili.
I frequenti battibecchi con Katara, il litigio la sera del falò, e infine la questione degli assassini di sua madre.

Parlando con Sokka, il ragazzo aveva capito che la donna era stata uccisa non da soldati qualunque della Nazione del Fuoco, bensì da un particolare gruppo, quello dei Predatori Meridionali.

 

Appena aveva detto alla dominatrice che sapeva dove trovarli Katara era subito voluta partire e cosa ancora più sorprendente gli aveva chiesto di accompagnarla.

Lui aveva capito fin da subito che in quel viaggio c'era qualcosa di più grande in ballo che una semplice vendetta. No, la vendetta non la corrispondeva affatto.

Era una ricerca per rispondere a una domanda, una prova che la ragazza doveva affrontare per poter essere libera di andare avanti.

Per qualche ragione, Zuko si ritrovava ad essere quello che la capiva più di tutti, e forse era proprio per questo che lei aveva scelto lui perché la aiutasse, nonostante i rapporti fra loro fossero tormentati.

E quel viaggio era stato fonte di nuove conquiste e scoperte per entrambi.

 

Non c'erano state molte parole su quanto era successo la sera prima, ma Katara gli era sembrata decisamente più bendisposta verso di lui. Gli aveva raccontato dell'ultima volta che aveva visto sua madre.
Kya, si chiamava.
Zuko le aveva così raccontato di Ursa, la propria madre, e di come era semplicemente scomparsa una sera senza lasciare traccia, solo qualche parola di conforto.
La conversazione non era proseguita oltre, ma dopo entrambi erano rimasti svegli, approfittando della reciproca e muta compagnia, traendo forza da quel silenzio per prepararsi a quello che li attendeva.


Avevano trovato facilmente la loro base, e da lì era stata tutta una corsa.
Irrompervi all'interno, mettere fuori combattimento le guardie, interrogare il comandante per poi scoprire che l'uomo che cercavano era andato in pensione da anni. Ma alla fine avevano trovato anche lui, e Katara aveva avuto il suo confronto.

-L'ho usato di nuovo.- Irruppe la ragazza ad un certo punto, durante una pausa del viaggio di ritorno.
-Cosa?-
-Il dominio del sangue. Mi ero ripromessa dopo averlo imparato da Hama che non lo avrei usato più. Invece... ho dominato il sangue di quell'uomo senza pensarci due volte.- Zuko sentì la debolezza nelle sue parole. Il senso di colpa di chi sa di aver fallito, in primis con se stesso.

Quante volte si era sentito anche lui a quel modo?


Non le rispose subito. Pensò a quello che avrebbe sempre voluto sentirsi dire in quei casi. Ma quando trovò la risposta, pensò che fosse davvero semplice.
-Ci sono sbagli che dobbiamo fare per capire in che modo possiamo proseguire. Cadere per rialzarsi. Hai usato il dominio del sangue. Avresti potuto ucciderlo, avresti potuto uccidere anche il vero assassino di tua madre. Ma non lo hai fatto.- sollevò lo sguardo, puntandolo deciso in quelle iridi azzurre.

-è questa la differenza tra te e loro.-
Era bastato. Le nubi che oscuravano lo sguardo di Katara se ne erano semplicemente andate, e lei aveva annuito, grata.

Perché persone come loro non avevano bisogno di qualcuno che gli dicesse “Va tutto bene”, o che giustificasse i loro sbagli. Nemmeno di qualcuno che li accusasse a spada tratta per quanto di sbagliato avevano fatto.
Persone come loro due dovevano scontrarsi con la realtà, per poi capire che un modo per andare avanti a testa alta esisteva.

-Guido io ora. Tu riposati.- le aveva detto Zuko, montando su Appa e prendendo le redini.

-No davvero posso..-

-Non mi preoccupo per la tua forza, tranquilla. Ho solo deciso così.- le aveva sorriso, e per un attimo lei aveva ricambiato.
 

Lascia che qualcuno si prenda cura di te.

Quegli attimi erano stati quasi più significativi.
Nella loro semplicità, non voleva condividerli con nessuno.


Agni, cosa non aveva il potere di fargli provare quella ragazza.


Tornò a concentrarsi sull'allenamento, deciso a bloccare il flusso sconveniente che stavano prendendo i suoi pensieri. La sua mente quel giorno tendeva a vagare con fin troppa facilità.

-Zuko..-chiamò ancora Aang, attirando la sua attenzione ancora una volta. Aveva tutta l'aria di chi stava per fare una domanda delicata.
-Dimmi.-

Un altro movimento. Piegati, ruota, calcia.

-..cosa ne pensi di Katara?-

Cosa aveva detto? Delicata non rendeva per niente. Impossibile era meglio.

Agni quella mattina si stava proprio divertendo a farlo pensare a lei in certi termini.

 

Concentrati.

 

-... che è un'eccellente dominatrice dell'acqua?-
-Sì, sì è vero, certo, ma io intendevo... come persona... che è una ragazza...- aggiunse il monaco, nella voce quella certa urgenza di chi ci tiene a spiegarsi meglio.

Non gli piaceva la piega che aveva preso il discorso. Per nulla. Non si stavano tranquillamente allenando e parlando di quanto fossero migliorate le cose eccetera? Zuko provò a glissare, sperando che Aang intendesse dire tutt'altro da quello che le sue parole lasciavano presagire.

-Che cosa vuoi dire?-

-Io volev..-

-Ehi, voi due! Avete intenzione di allenarvi tutta la mattina o una buona colazione può farvi cambiare idea?-

 

Mai, MAI apparizione della dominatrice dell'acqua fu più gradita a Zuko di questa. Certo, li aveva colti alla sprovvista entrambi facendoli sobbalzare come due piccoli di anatra-tartaruga, ma se non altro aveva interrotto un discorso che Zuko NON voleva cominciare, tanto meno con Aang.

Forse perché non sai come spiegare all'Avatar che stai fantasticando sul suo dolce amore, Zu-Zu?

 

Ci mancava anche la coscienza che si metteva ad imitare Azula. Anche se non poteva negare quello che diceva. Solo, lo avrebbe mai ammesso, anche con Aang?

-Ah, Katara!!- Come dimentico del discorso, il giovane avatar si rivolse alla ragazza. Che lo stesse facendo apposta perché voleva che quella conversazione rimanesse tra loro o gli interessasse poco avere una risposta e stesse solo dando voce a delle sue perplessità Zuko non riuscì ad intuirlo del tutto, ma decise di fare altrettanto. Rimase però in lui la sensazione che presto o tardi avrebbero dovuto affrontare quel discorso.

-Per questa mattina possiamo concludere. La colazione è una buona idea.- rispose, sollevando così il monaco dall'allenamento. Aang lo precedette mentre lui rimase un po' indietro, perso nelle realizzazioni dell'ultimo minuto.

 

Katara li vide entrambi muoversi per raggiungerla; li aspettava nello stesso punto da cui si era affacciata poco prima, spostando il peso da un piede all'altro. La ragazza guardava le loro figure avvicinarsi quando il suo sguardo incontrò quello del dominatore del fuoco.
Fu sorpresa di vedere un diverso tipo di scintilla ardervi dietro. Non era la prima volta che si ritrovava a guardarlo negli occhi da quando lo aveva conosciuto, e ogni volta quegli occhi le avevano rivelato qualcosa.
Frustrazione,tristezza, solitudine, ira, determinazione.
Da un paio di giorni però c'era qualcosa di inconsueto.

Era un tipo di luce che ti spingeva ad osservare più attentamente, un fulgore caldo e accogliente che invitava ad andare sempre più a fondo in quelle iridi ambrate...

-Cosa hai preparato di buono?-

Katara si riscosse al suono della voce di Aang, accorgendosi in quel momento che erano entrambi lì e aspettavano lei per andare.
Aveva... lo aveva davvero fissato per tutto il tempo?
Incredula guardò Zuko ancora una volta, come aspettandosi che la risposta al proprio comportamento gli si palesasse davanti all'improvviso.
Sbattè le palpebre, una, due, tre volte.
Il calore le invase per un attimo rapido le guance così che distolse subito lo sguardo, parlando ad Aang e precedendoli -finalmente-verso la sala da pranzo.

-Oh, c'è un po' di tutto la cucina era ben fornita, e ho fatto anche un dolce semplice!- la frase le uscì in un acuto trillo, decisamente troppo entusiasta per una che stava parlando solo della colazione.

 

E se la ragazza si stava augurando che queste stranezze fossero passate inosservate, qualcuno le aveva notate eccome.

Fissato in quella maniera da Katara Zuko si era sentito come sotto esame.
Era come tornare piccolo e ritrovarsi sotto lo sguardo severo del nonno Azulon, la stessa stretta allo stomaco -solo, infinitamente più piacevole e decisamente molto meno inquietante.

Aveva iniziato a farsi domande stupide -ho detto qualcosa di sbagliato? Avrei dovuto aggiungere qualcosa? Sto indossando i vestiti al contrario?- prima di decidere di darsi un contegno e non affrettare a trarre conclusioni, come gli diceva sempre lo zio.
Quegli occhi azzurri lo avevano inchiodato passo dopo passo, rendendo il semplice atto di camminare particolarmente arduo. Più si era avvicinato più aveva potuto cogliere i dettagli di quel viso che fino ad ora aveva avuto quasi timore di poter scrutare a quel modo.

Ed erano cominciate quelle stupide farfalle nello stomaco nel rendersi conto di quanta bellezza si dischiudeva se solo si aveva il coraggio di guardare più a lungo di un battito di ciglia.


Sì, decisamente una mattinata insolita quella.

 

Una di quelle mattine in cui ti ritrovi in una cucina affollata, con l'Avatar al tuo fianco che si rimpilza di frutta allo stesso tempo parlando senza sosta.

Un ancora mezzo addormentato guerriero della tribù dell'acqua, una guerriera Kyoshi che lo rimprovera di non aver dormito abbastanza -Zuko non volle sapere quale potesse essere la ragione- e una sfrontata dominatrice della terra dall'altra parte del tavolo.
Infine lei.
La persona che fino a un paio di giorni prima avrebbe volentieri fatto a meno della tua presenza, porgerti il tuo piatto per poi sedersi accanto a te ed iniziare a chiacchierare, la tensione svanita.
-Non fare andare sprecati i miei sforzi per realizzare un'ottima colazione per tutta la famiglia, ZuZu.- lo imbeccò lei, sorridendogli.

-Per nessuna ragione al mondo, mamma.-

 

La persona grazie a cui finalmente, aveva cominciato a sentirsi amato.

 

***
 

E come avevo promesso alle persone che hanno recensito l'ultimo capitolo, eccomi tornata nel weekend con il numero tre per questa raccolta!!
Un po' più lunghetto rispetto agli altri per ricompensarvi dell'attesa! :)

Allllooooora, questa volta ci sono un po' più di cose al fuoco come potete vedere.
Aang inizia a farsi comprensibilmente due domande. E non saranno le prime due che si fa, preparatevi!
E Zuko... beh si commenta da solo.

Forse mi sono dilungata un po' tanto nel flashback, ma qualche piccola aggiunta alle puntate dei Southern Riders l'ho aggiunta. Hanno parlato un po' di più. Soprattutto per quanto riguardava le loro madri. C'è stato un'ulteriore scambio, una sorta di continuo del loro discorso sotto le gallerie di Ba Sing Se u.u
E ho aggiunto un po' di senso di colpa per Katara, quello che si era intravisto nel suo sguardo quando lei se ne stava lì sul molo, poco prima di perdonare Zuko. (quanti di voi hanno adorato quella scena? QUANTI??? *uccide fangirl interiore* stavo facendo un discorso serio io qui!! è___é)

Il resto lascio commentare a voi, ma, vi lascio con una piccola domanda!!

Quale "momento" vorreste vedere nel prossimo capitolo?
Scrivetemelo, e non si sa mai, che il vostro contributo possa essere preso in considerazione per il prossimo capitolo ;)

Un grazie ancora enorme alle persone che continuano a recensirmi, davvero non sapete quanto felice state facendo questo piccolo cuore ç_________ç *lascia gadgets zutara a tutte e cupcakes*

Alla prossima!!
Sawako
 

  
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