Entrò dalla porta, a suo agio, come se fosse stato invitato.
Si avvicinò al tavolo del buffet e rubò una fetta di torta al cioccolato, mangiandola con le mani. Si guardò intorno. 
Era debole, ancora provato dalla lama che gli aveva perforato un polmone. Una cicatrice in più, da aggiungere alle altre.
Quel posto era pieno di gente che avrebbe voluto vederlo morto, eppure non poteva mancare.
Non poteva mancare al funerale di sua Madre. 
Aveva osservato la funzione da lontano, porgendole nella sua mente l'ultimo saluto, avvicinandosi a posarle fiori sulla tomba quando la calca si fu spostata verso quello che era il party di addio in onore della defunta M. 
Erano tutti distratti dalla malinconica festa per notarlo: i capelli scuri, rasati, gli occhi scuri, ma quei lineamenti erano inconfondibili. 
Finì la sua fetta di torta e si liberò del piatto, lasciandolo da qualche parte sul tavolo. Quando rialzò gli occhi incrociò uno sguardo che lo puntava nella confusione della sala: uno sguardo di rabbioso stupore.
James Bond sfoderò la sua pistola, avanzando a grandi passi verso di lui. Gli puntò l'arma, discretamente.
Raoul Silva si leccò le dita ancora sporche di cioccolato, sensualmente, ed alzò lentamente le mani in segno di resa, gesto che gli costò dolore: la ferita nella schiena era ancora fresca.
"Che bello rivederti, signor Bond." gli disse. "Sei sicuro di voler rovinare la festa a tutti puntandomi contro quella pistola?"
Bond si guardò attorno e rinfoderò l'arma. Scosse il capo, ma lo afferrò per un braccio e lo trascinò fuori.
"Non vuoi proprio morire." gli sibilò all'orecchio, schiacciandolo contro il muro. Una fitta di dolore scosse Silva fino a togliergli il respiro. Gemette.
"Non posso morire. Ho lasciato qualcosa in sospeso. Con te." gli rispose, poi. 
"Ti ucciderò."
"Ma non ora."
Gli sussurrò in un soffio, sulle labbra, prima di baciarlo. Lentamente.
Bond si staccò da lui, lo guardò con mal celato shock. Lo afferrò per il colletto della giacca di pelle, nera, ma non seppe decidere se prenderlo a pugni o baciarlo ancora.