Serie TV > Castle
Ricorda la storia  |      
Autore: 1rebeccam    23/02/2013    12 recensioni
‘No! Non promettermi che la troverai a meno che tu non possa farlo, perché… non ti perdonerei mai… non più di quanto potrei perdonare me stesso…’
Spoiler 5 stagione
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

‘No! Non promettermi che la troverai a meno che tu non possa farlo, perché… non ti perdonerei mai… non più di quanto potrei perdonare me stesso…’


 

 

Image and video hosting by TinyPic

 

 

Il distretto è silenzioso, è sera inoltrata, ma tutta la squadra e gran parte degli agenti del 4 piano sono ancora a lavoro e ci resteranno tutta la notte.  
Ryan ed Esposito non si sono risparmiati per tutto il giorno e nemmeno il capitano Gates dormirà stanotte.
 
Qualunque cosa abbia bisogno di fare per riportargli la sua bambina, la faccia… qualunque detective…
 
Ti ha guardato andare via con la fronte corrucciata, lo sguardo preoccupato, pronta a tutto anche lei per ritrovare tua figlia.
In questo momento sei seduto sulla mia scrivania.
Ti osservo in silenzio da qualche minuto, tieni le spalle curve e gli occhi fissi sulla lavagna, quella lavagna che abbiamo studiato per anni, cercando, scrutando, ipotizzando, per arrivare alla soluzione di un caso.
Anche adesso ci sono delle foto, ma stavolta quella in primo piano, sotto la lampada che la illumina, mostra due occhioni sorridenti dello stesso azzurro dei tuoi, due occhi pieni di vita e aspettative per il futuro, mentre il tuo sguardo invece, è spento e colmo di lacrime per quel futuro che al momento non riesci ad intravedere.
Solo poche ore fa fissavi i genitori di Sara e ti chiedevi preoccupato cosa stessero provando… non riuscivi ad immaginare il loro dolore… o forse non volevi importi di farlo, perché guardare i loro occhi spaventati ha spaventato anche te. Come genitore ti sei immedesimato in loro… e adesso senti quello stesso dolore e quella stessa paura sulla tua pelle.
Mentre l’agente Harris cercava di delineare la situazione, sei rimasto lucido ponendo le domande giuste ed esponendo i tuoi timori, cercavi di stare calmo, di essere forte, ma le tue dita incrociate, strette sul tavolo e la mascella serrata, ti tradivano. L’ansia ti stava già divorando ed io non ho potuto fare a meno di abbracciarti, stringerti e farti capire quanto sia vicina al tuo cuore. Anche in quel momento ti sei preoccupato per me,  dicendomi che la Gates ci avrebbe visti, ma a me davvero non importava, non più, non adesso…
 
Io sono con te Castle, in tutto e per tutto.
 
Non pensavo che avessi questo lato in te!
 
Oggi ho conosciuto la tua parte oscura, un lato di te sconosciuto.
Quando mi hai chiesto qualche minuto da solo con il sospettato, sapevo che non era una buona idea, sapevo che non era ‘professionale’ da parte mia, ma non ho potuto dirti di no. Sono rimasta fuori dalla porta, sentivo le urla di Douglas Stevens… e ti ho lasciato fare, senza riserve, senza esitazioni.
 
Quando si tratta delle persone che amo ce l’ho…
 
L’hai detto risoluto e senza cercare giustificazioni.
Hai ragione! Per le persone che amiamo faremmo qualunque cosa e non esiste più la razionalità, la cosa giusta o quella sbagliata, non esistono più i colori, diventa tutto o bianco o nero.
Io lo so.
Per questo non avrei potuto fermarti, non ho voluto fermarti.
 
Sai… ricordo ancora quando è nata Alexis… in quel momento ho capito… che la mia vita era cambiata per sempre…
 
Ti ho tenuto la mano mentre mi raccontavi dell’amore improvviso ed infinito che si può provare solo per un figlio, quell’amore che ti ha cambiato la vita in un battito di ciglia e… non mi pento di non averti fermato!
Tu sai cosa c’è dentro al mio cuore, la sofferenza di tutti questi anni, il modo in cui anch’io sono stata più volte irrazionale e precipitosa con l’unico intento di risolvere tutto, anche estromettendo te e, nonostante questo, posso solo immaginare quello che stai passando tu.
 
…e adesso la mia vita sta per cambiare di nuovo…
 
Ho sollevato lo sguardo sui tuoi occhi ed ho visto la disperata consapevolezza che, se non riuscissimo a trovarla viva, la tua vita cambierebbe per sempre… perché, pur continuando a respirare, moriresti con lei…
Stringo la tua mano fredda dentro le mie, continuo a guardarti e il cuore mi si spezza pensando che, nonostante io sappia cosa sia la sofferenza, posso solo immaginare quello che senti nel cuore. Potrei provare a quantificarlo solo moltiplicando il mio dolore all’infinito.
Io ho perso mia madre in un modo orribile, ma sapere un figlio in pericolo, pensare di non poterlo rivedere mai più… dover piangere la sua morte… deve essere un dolore incontenibile che ti tortura l’anima, che ti strappa a morsi tutto quello che di vivo credevi di avere dentro di te.
Continuo a rivedere la paura nel tuo sguardo quando ti sei precipitato a guardare dentro al furgone abbandonato. Hai visto il sangue e gli occhi ti si sono riempiti di lacrime, non volevi allontanarti. Eri terrorizzato, non riuscivi a respirare, a pensare, ti rigiravi intorno come smarrito, ansioso di sentire una speranza.
Le tue lacrime in quel momento mi hanno sconfitta, per un attimo ho pensato di non essere in grado di aiutarti… ed è la verità… non posso aiutarti, posso solo starti vicina, amarti come non ho mai amato… e sperare che nonostante la paura, tu possa sentire la voce del mio amore tra le urla del tuo dolore.
 
Non promettermi che la troverai a meno che tu non possa farlo…
 
Quando hai pronunciato questa frase ho sentito una fitta allo stomaco, un coltello che mi squarciava il cuore. Stavo per prometterti che avrei fatto il possibile per ritrovare Alexis viva, sana e salva, ma tu mi hai preceduto catapultandomi completamente nella realtà e la realtà è che io non sono in grado di promettere niente, non sono in grado di decidere la fine di questa storia, non sono in grado di dare certezze.
 
…non ti perdonerei mai… non più di quanto potrei perdonare me stesso…
 
Hai detto che non mi avresti mai perdonata.
Non c’era cattiveria nelle tue parole, solo una disperata richiesta di aiuto, perché hai continuato dicendo che non perdoneresti nemmeno te stesso. Nessuno meglio di me può capirlo… i sensi di colpa mi hanno tormentata per anni, la mia inadeguatezza verso l’omicidio di mia madre mi ha sfinita per tanto tempo.
Non hai bisogno di promesse, tu hai bisogno che io ti dica come stanno le cose, che ti aiuti a restare con i piedi per terra anche dentro una realtà terribile, hai bisogno di essere preparato al peggio per riuscire a sopravvivere, perché perdere un figlio annienta e toglie la vita.
 
Guardi ancora la foto di Alexis.
Sei stanco, privo di forze, ti senti inutile… e sei arrabbiato, lo so che lo sei… arrabbiato con me, con il mondo, con te stesso per non essere stato capace di proteggerla.
Usa questa rabbia Castle!
Usala per reagire, per sperare, per credere… in te, nell’uomo forte che sei, nel padre pronto a tutto per riavere la sua bambina indietro, ma soprattutto devi credere in me, perché io non mi arrenderò e non permetterò che lo faccia tu. Questa rabbia inespressa, forse, è quello che ti ha tenuto in piedi fino ad ora… e da qui in avanti… io… ti darò la forza di restare in piedi.
Sono ad un paio di passi dietro di te, vedo il tuo profilo, il tuo deglutire continuo davanti a quella foto.
-Le troveremo Castle… non vogliono fare loro del male, le vogliono vive… questo ci darà il tempo di trovare chi c’è dietro al rapimento.-
Resti con gli occhi fissi sull’immagine sorridente di Alexis.
-Come?-
Mi chiedi con un filo di voce, ribadendo che l’unica traccia che avevamo non ha portato a nulla e che siamo ancora al punto di partenza.
Mi metto di fronte a te, hai gli occhi colmi di lacrime che cerchi di ricacciare indietro. Niente di quello che potrei dirti ti farebbe vedere la situazione in maniera diversa, ma devo dirti qualcosa, devo convincerti che troveremo  una via d’uscita, perché se smettessi di crederci saresti finito.
-Non sarebbe la prima volta, troveremo un modo… l’abbiamo già fatto e con meno elementi su cui lavorare…-
Chino la testa e cerco di sorridere.
-Lo sai chi me lo ha detto?-
Deglutisci, vuoi assolutamente rimandare indietro quelle lacrime che senti bruciare dentro e annuisci mesto.
-Io… in un attacco di ottimismo irrazionale.-
Questo tuo meraviglioso modo di vedere la vita che ti ha sempre caratterizzato, ti ha fatto superare le difficoltà che hai incontrato nel cammino della tua vita, ma adesso è così lontano da te.
Adesso il Castle ottimista e fiducioso non esiste, davanti a me c’è solo un padre straziato dal dolore e questo mi fa sentire impotente.
Ti dico di andare a casa e quando stai per ribattere ti metto un bicchiere di decaffeinato tra le mani.
-Va a casa da tua madre Castle, riposati… nessuno si arrenderà qui…-
Prendi il caffè, deglutisci un’ultima volta e annuisci, sconfitto dalla mia voce e dal mio sguardo.
-Grazie!-
Dici piano prendendo il bicchiere.
Vai via con il caffè in una mano, le braccia lungo i fianchi e le spalle ancora più curve.
Quel grazie sussurrato è stata un’altra pugnalata, perchè nell’incrinazione della tua voce non c’è più ombra di rabbia o di speranza, ma solo stanchezza, sfinimento, disperazione silenziosa.
Dovrei venire via con te, dovrei stringerti e proteggerti dal dolore, ma non ci riuscirei.
Nessuno può aiutarti in questo momento, nemmeno io… l’unica cosa che posso fare è continuare al meglio il mio lavoro, mantenendo la lucidità che non hai tu, tenendoti con i piedi per terra come mi hai chiesto tra le righe…
Nessuno si arrenderà qui Castle, meno che mai io.
Non mi arrenderò nel cercare Alexis e non mi arrenderò nemmeno nel farti sentire il mio amore, anche se tu non lo volessi, anche se mi allontanassi, anche solo con uno sguardo, come mi hai insegnato tu, in silenzio, senza false promesse…
O forse si… solo una promessa, una che ho la certezza di potere mantenere…
Non mi arrenderò Castle… non con te!


Angolo di Rebecca:

Commenti diversi su quella famosa frase di Rick mi hanno spinto a scrivere... 
io non credo ci fosse cattiveria nelle sue parole.
E' solo disperato e gli serve qualcosa di concreto su cui sperare!
E chiede a lei di essere concreta...



 
 
 
 

  
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: 1rebeccam