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Autore: hellosunshjne    23/02/2013    3 recensioni
Vedevo solo il fumo uscire, le fiamme ormai ci circondavano. Le tenevo strette a me, le mie due ragioni di vita. Riuscivo a stento a respirare, vedevo gente accorrerci quando ad un certo punto aprii gli occhi e mi ritrovai dentro una sala d'ospedale.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Se qualcuno me lo avesse detto qualche anno fa mi sarei giocata la testa che era uno scherzo e invece ora era tutto reale. Più guardavo la nostra casa investita da un tulle bianco e lilla e più la malinconia si appropriava di me.
Erano le 4 del mattino del 3 maggio, non faceva troppo freddo ed io stavo in cucina seduta al tavolo con la mia solita felpa extra large e i leggins. Non riuscivo a dormire, per quanto poteva sembrare assurdo la paura si era impossessata di me. Paura di cosa?
Avevo fatto attenzione a non far casino, a non disfare nulla e con la luce del telefono ero riuscita a mettere un po’ d’acqua sui fornelli per una camomilla.
«Ne fai una anche a me?» mi chiese Sophie con gli occhi lucidi. Mi girai verso di lei e trattenendo le lacrime, annuii. Sentii lo stridio della sedia sul pavimento e capii che si stava sedendo.
«Come mai sveglia?»
«Non riuscivo a dormire, tu?» risposi mentre versavo lo zucchero in due tazze.
«Anche..e volevo controllare che fosse tutto in ordine»
Mi sedetti a capotavola, al suo fianco. «Sei emozionata?»
«Non lo so. Ho la sensazione di dover vomitare, oppure mi sento lo stomaco come prima di un’interrogazione. Solo che sembra che sia impreparata, non voglio prendere una F»
La guardai e notai che stava iniziando a straparlare. Le posai una mano sulla sua. «Hey Sophie cosa stai farfugliando?»
«Non lo so Holly, non lo so»
«E’ normale che tu stia così, ok? Domani è il giorno più importante della tua vita! Sono accettate tutte le paure e i dubbi stanotte, domani quando starai su quell’altare decorato con i tuoi fiori importati da Timbuctu o chissà dove, tutto scomparirà.»
Mi sorrise dolcemente. «Credo di aver fatto tutto nella mia vita, o meglio tutto quello che ho sempre voluto fare. Ho una paura folle di dover abbandonare tutto questo, se non fossi pronta? Se fosse una scelta avventata?»
Era l’ansia a parlare e c’era solo un modo per mandarla via. «Quando eravamo adolescenti ed avevamo paura per uno stupido test che pensavamo c’avesse cambiato la vita, andavamo in giro per il college oppure andavamo dai ragazzi, ricordi?»
«Come dimenticarselo!»
«Perfetto, alzati» le ordinai. Spensi il gas e afferrai entrambi i cappotti, le gettai il suo addosso e poi indossai il mio.
«Che vuoi fare?» chiese indossando il suo con un sorriso di eccitazione.
«Non lo so, l’ultima trasgressione prima che tu diventi la signora Horan»
Sophie mi chiuse in un abbraccio, in uno di quegli abbracci che ti parlano in silenzio. Mi scappò qualche lacrima, entrambe coscienti che stavamo mettendo un punto alla nostra adolescenza, che in teoria era finita già da un po’.
Aprimmo la porta di casa cercando di non rompere il fiocco sul pomello e poi corremmo fuori dal vialetto. L’aria fredda ci inondò, buttando i capelli all’indietro mentre le nostre risate già rimbombavano nella notte.
Qualche locale era ancora aperto ed entrammo nel primo che rassicurava un po’ di più.
«Buonasera signorine, cosa volete?»
«Due tequila, grazie!» dissi lasciando due banconote vicino alla cassa. Subito arrivarono e chiesi anche due fazzoletti. Frugai nella borsa e trovai due forcine, perfetto.
Legai i due fazzoletti, bianchi, con le forcine nei capelli di Sophie. «Ecco il tuo velo!» dissi soddisfatta del mio lavoro.
Lei subito prese il telefono e impostando la telecamera interna ci scattammo una foto. «A che brindiamo?»
«A domani, al tuo matrimonio!» dissi alzando su il bicchiere.
Lei avvicinò il suo. «E a noi!»
Feci sbattere i due bicchieri e poi buttammo tutto giù in un sorso. Uscimmo da quel pub e iniziammo a camminare per le stradine inglesi.
«Certo che ne abbiamo passate tante insieme, eh?» chiese retorica Sophie.
«Si, direi tutte!»
«Nessuna però è rimasta incinta»
«No, ma ci sono andata vicina» dissi storcendo la bocca al ricordo di qualche anno fa.
«Domani non è solo il giorno del mio matrimonio, cara Holly»
«Lo so, cara Sophie» le risposi mentre mi prendeva a braccetto.
«Sei pronta?»
«Penso di si, insomma è passato così tanto tempo.»
«Ti è mancato mai?»
«Da morire Soph, quante volte ho pensato di prendere un aereo e volare da lui»
«Ma?»
«Ma poi mi giravo e incontravo gli occhi, il sorriso della persona che amo che mi levava qualsiasi pensiero dalla testa..Oddio non tutti!» conclusi ridendo.
Continuammo a camminare per un po’, entrammo anche in una panetteria che stava sfornando i primi panini della giornata e passammo il tempo a ricordare i momenti più belli.
Distrattamente alzai lo sguardo sulla parete e rimasi shockata dall’orario che segnava l’orologio.«Cazzo Soph sono le 6 e mezza!»
«Che diavolo stai dicendo?» disse alzandosi e indossando il suo cappotto in fretta. «Io tra 6 ore devo sposarmi!» urlò in preda al panico. L’afferrai per mano e iniziammo a correre il più in fretta che potevamo.
«Holly non abbiamo pagato!»
Oh merda. Scoppiammo a ridere entrambi ma quando vedemmo la porta di casa l’ansia si riappropriò di noi.
«Holly»
«Mmh?»
«Grazie!» disse abbracciandomi di nuovo.
«No ma dico, siete impazzite?!» sentii urlare Liam verso la nostra destra. Ci girammo entrambe con gli occhi colmi di lacrime. «Che cazzo è successo? State bene? Perché piangete?»
«Calma Liam, stiamo bene. E’ solo emozione!»
«Ma dove stavate? Per fortuna mi sono alzato solo io per ora»
«A fare un giro» rispose Sophie con nonchalance. «Vado a svegliare quel coglione del mio futuro marito»
Liam si girò verso di me e mi sorrise comprensivo, cinse le mie spalle con il suo braccio ed entrammo dentro.
«Vado a vedere Zayn a che punto sta»
«Io preparo la colazione»
Salii di sopra e lentamente mi avvicinai al letto, mi sedetti e diedi un bacio sulla guancia sinistra di Zayn.
«Hey, sei tornata» riuscì a dire con la voce impastata dal sonno.
Sgranai gli occhi. «Ma..»
«Vi ho sentite, o meglio ho sentito che ti eri alzata e stavo per seguirti quando ho visto scendere Sophie e poi il portoncino» disse mettendosi a sedere.
«Lo sai che ti amo, vero?»
«Ti amo anche io amore mio»
La nostra dolcezza terminò in un casto bacio a stampo.
«Meglio alzarci, Dio che ansia che ho! Eppure si deve spostare Niall, mica io!»
Scoppiai a ridere. «E’ il tuo migliore amico, è ovvio»
«E’ diverso, è mio fratello» disse sospirando ma contento.
Scendemmo giù, dove c’erano tutti gli altri, anche Louis era venuto a fare un salto nonostante non abitasse più con noi da un po’. Dovevamo iniziare a lavarci dato che da lì a poco sarebbero arrivate estetiste e parrucchiere.
«Harry mi ha chiamato mezz’oretta fa, era appena atterrato.»
Panico. Ansia. Terrore. Felicità. Tremolio. Tutto in un solo pacchetto.
Evidentemente avevo cambiato espressione dato che Niall mi diede una gomitata nello stomaco.
«Perfetto!» esclamò Sophie battendo le mani. «Tutto secondo i piani»
«Ragazzi…devo annunciarvi una cosa» sussurrò Niall guardandoci negli occhi.
Lo spronammo a continuare.«Non ho fame!» esclamò sbalordito.
Presi un cuscino e glielo tirai addosso, senza pensarci due volte. Così anche Louis e Zayn.
«Ma dico, sei coglione? E poi volevi aver fame anche stamattina?» gli chiese Zayn spettinandogli i capelli.
Iniziammo a dividerci i compiti, chi era andato a farsi la doccia, chi sistemava le ultime cose e chi era andato a ritirare il vestito all’ultimo momento, si il mio ragazzo. In tutto questo la casa era diventata un fioraio
Dlin dlon.
«Il prossimo che si sposa negli inviti deve specificare che non si accettano fiori! Non riesco a finire nulla che compare il fioraio nascosto dalla pianta»
Dlin dlon.
«Un attimo cazzo!» urlai mentre mi dirigevo alla porta con lo smalto fresco sulle unghie dei piedi, nonostante dovessi indossare scarpe chiuse.
Aprii la porta pronta ad accogliere un altro cestino, e invece mi ritrovai lui davanti agli occhi.
Non riuscii a dire niente, come se mi fossi dimenticata come si parlava eppure lui era lì con un sorriso mozzafiato mentre teneva stretta in una mano una valigia nera e nell’altra un beauty case… rosa. Rosa?
«H-harry..»
Molto probabilmente anche lui era stato affetto da una momentanea dislessia perché non diceva nulla.
«Harry mi vieni a dare una mano?» urlò una voce alle sue spalle, una voce femminile.
Lui si girò in quella direzione ed anche io mi sporsi con lo sguardo oltre la sua spalla. C’era una ragazza con la testa dentro il cofano del taxi, si vedevano solo i capelli castani che finivano in boccoli ondulati al punto giusto. Il profilo sembrava minuto e slanciato ma non continuai la radiografia quando Harry si girò verso di me.
«Holly, sei.. sei..» sbiascicò.
«Sono?»
«Cresciuta»
Erano tre anni che non lo vedevo, ero cresciuta? Inclinai la testa verso destra e sentii un senso di disagio dentro di me. «E-entra, entrate anzi..» lasciai intendere anche alla ragazza che gli si era appena affiancata.
«Ragazzi! C’è Harry!» urlai per farmi sentire anche al piano di sopra.
Il tempo di farli accomodare in salotto che Sophie gli si buttò addosso letteralmente. «Haaaarry» urlò mentre se lo abbracciava. «Dio non vedevo l’ora che arrivassi, adesso ci siete tutti!»
Harry la strinse a sé così forte che si poteva percepire anche da fuori. «Oh insomma fatti guardare futura signora Horan». Sophie fece un giro su se stessa per farsi ammirare, aveva i capelli metà bagnati e indossava una vestaglia di raso lilla. «Sei uno schianto!»
«Heey è mia» rispose Niall andandogli incontro prima di abbracciarlo, così fecero anche Liam, Louis e Zayn, con lo stesso affetto di sempre.
«Ragazzi lei è Judit, la mia ragazza» disse presentando la ragazza che aveva appena fatto un passo avanti. A quell’affermazione qualcosa dentro di me reagì male, avevo voglia di spaccarle la faccia, sia a lei che a lui in effetti. Insomma non lo vedevo dopo tre anni e lui si presentava con Judit, chi cazzo è Judit? La squadrai da capo a piede mentre gli altri si presentavano. Era proprio una bella ragazza, così come doveva essere per stare al fianco di Harry, del mio Harry. Le strinsi la mano cacciando uno dei miei migliori sorrisi, sforzati. Harry lo notò perché fissò i suoi occhi dentro i miei, ed io feci lo stesso.
«Niall tra poco devo preparami, devi trovarti fuori di qui nel giro di una mezz’oretta» gli ricordò Sophie con una mano sul fianco.
«Piccola Sophie sarà la ventesima volta che me lo ricordi! Louis mi accompagna in hotel dai miei tra 15 minuti, tranquilla» le disse posandole un bacio sul naso e dandole uno schiaffetto sul fondoschiena. Più li guardavo e più non mi capacitavo del loro matrimonio, erano una coppia bellissima e su questo non ci pioveva.
Sophie aveva organizzato tutto nei minimi dettagli ed io l’avevo aiutata, inoltre era molto superstiziosa quindi bisognava rispettare determinate regole e proprio per questo motivo le avevo comprato una giarrettiera con un fiocchettino blu.
«Allora si deve fare qualcosa?» chiese Harry dando una pacca sulla spalla di Zayn.
«No nulla, dobbiamo soltanto vestirci e aspettare fotografi e roba varia. Voi maschi non dovete fare nulla» rispose Sophie.
«Posso essere utile?» chiese Judit con una voce dolcissima.
«No, grazie tranquilla. Al piano di sopra scegli una stanza e puoi cambiarti lì»
«Casomai andiamo nella mia, se non c’è nessuno» rispose Harry facendo spallucce.
«Ci sono solo degli scatoloni, per il trasloco» esordii io che ero rimasta in silenzio a guardare la scenetta.
«Amore accompagna Judit sopra mentre noi facciamo due chiacchiere con Harry dato che non ci volete tra i piedi» mi spronò Zayn. Sorrisi e dissi a Judit di seguirmi, ovviamente lei guardò Harry che la rassicurò dicendole che sarebbe salito tra pochi minuti anche lui.
L’aiutai con le borse e salimmo al piano di sopra. «E’ la seconda sulla destra»
Aprii la porta e vidi che si guardava intorno. «E così questa era la camera di Hazza»
Mi girai verso di lei incredula da come lo aveva chiamato. «Scusa?»
«So che tu gli hai dato questo soprannome e quindi ho pensato fosse una cosa carina, scusa..non volevo..»
«Nono, figurati! Non pensavo te l’avesse detto, tutto qua»
«Ah no, lui mi ha detto molte cose di voi»
Mi schiarii la voce. «Cose, cosa?»
Molto probabilmente notò la tensione che si appropriava di me perché le spuntò un sorrisino beffardo, stronza. «Che eravate migliori amici, avete condiviso molto insieme e lui ti è stato vicino in momenti difficili della tua vita.»
Chissà cosa sapeva dei momenti ‘difficili’.
«E che è stato anche innamorato di te, ma tu stavi con Zayn, se non sbaglio.»
Un tuffo al cuore, mi appoggiai alla scrivania cercando di stare tranquilla. Annuii, se avessi parlato avrebbe scoperto la mia voce tremolante.
«Non capisco in realtà come tu abbia fatto a non essere innamorata di lui, non si può non esserlo» disse lei con gli occhi che le si illuminavano.
Quindi Harry non le aveva detto tutta la verità, mi sentii meglio, era una cosa mia e sua e tale sarebbe rimasta, per sempre.
«Vado a vestirmi, se hai bisogno di altro..»
Non le dissi che come lui aveva amato me io avevo fatto lo stesso con lui, non le dissi che lei starà anche ricevendo tutto il suo amore ma la sua prima volta sono stata io, non le dissi che lui sarà per sempre un po’ mio come io sarò sempre un po’ sua, non le dissi dei messaggi poco innocenti che mi aveva mandato qualche mese fa.
Mi avvicinai alla porta per uscire quando mi chiamò, mi girai. «Io e Harry stiamo insieme da un anno, ma penso che sarò sempre gelosa di te, come parla di te non parla di me.»
Rimasi sbalordita da quelle parole, lei abbassò il capo ed io uscii da quella stanza, contenta.
Come parla di te non parla di me.
«Hey tutto bene con Jude?» mi chiese Harry interrompendo i miei pensieri.
«Si, ti sta aspettando!» dissi avvicinandomi alle scale.
«Holly»
«Devo scappare, è arrivata l’estetista e devo essere sicura che Niall sia andato via» dissi scendendo le scale, tutto pur di evitarlo.
Dopo due ore eravamo truccate e pettinate, i ragazzi erano vestiti e anche io, adesso toccava aiutare Sophie nell’indossare il suo vestito. Presi la giarrettiera ed entrai nella sua stanza.
«Si può?» chiesi affacciandomi dalla porta.
«Sei.. uno schianto!» urlò voltandosi verso di me.
Indossavo quest’abito: http://data.whicdn.com/images/51713436/tumblr_mhv9g20nLs1s3nhn0o1_400_large.jpgpiù lungo però, lo avevamo scelto insieme subito dopo aver trovato il suo. Zayn non aveva voluto vederlo, voleva la sorpresa ed io amavo stare in quell’abito. «Grazie, ma ora tocca a te!»
Tirai giù la zip dal porta abito di Sophie prendendolo da sopra e da sotto lo appoggiai sul letto, lo sfilai dalla gruccia e lei si alzò con gli occhi lucidi. Il suo abito sopra era seguiva questo:http://data.whicdn.com/images/51857330/529310_519625138078166_2000738_n_large.jpgmentre sotto questo: http://data.whicdn.com/images/52061185/tumblr_me8prlPjlU1qe7ryio1_500_large.jpg
L’aiutai ad indossarlo, la stessa cosa con le scarpe e infine le diedi la giarrettiera. Ci promettemmo di non far scendere neanche una lacrima, nonostante il trucco fosse waterproof e professionale. L’abbracciai forte e un flash illuminò i nostri visi emozionati. I fotografi ci tennero occupate per il resto del tempo.
Scattammo tantissime foto, i ragazzi erano andati da Niall mentre Amber e Judit erano rimasta con noi.
Amber era la damigella ed io quella d’onore.
Arrivato il momento salimmo nella berlina che avevano noleggiato per l’evento, con un po’ di difficoltà per il suo voluminoso vestito, i genitori stavano dietro con la macchina.
Arrivati fuori chiesa le aggiustai il vestito e ci posizionammo l’una davanti all’altra, l’emozione ci invase quando sentimmo le prime note della marcia nuziale. Mi girai verso di lei «Sei pronta?» le mimai con la bocca.
Lei annuì e strinse il braccio del padre che le stava a sinistra, pronto a portarla all’altare.
Varcammo tutta la navata centrale, vidi i miei genitori sulla mia destra e tutti gli amici del liceo e che avevamo incontrato in questi anni, più avanti sull’altare c’erano i miei 5 uomini ed io salii i pochi scalini a sinistra, seguita da Amber. Feci l’occhiolino a Zayn che aveva un sorriso a 32 denti mentre mi squadrava da capo a piedi, anche Amber e Louis si guardarono e poi portammo l’attenzione su Niall che accoglieva sull’altare Sophie.
La cerimonia iniziò seguendo la prassi, di tanto in tanto guardavo Zayn che percependo il mio sguardo si voltava nella mia direzione.
Arrivati al momento fatidico i miei occhi già lacrimavano, così come quelli di Amber. Notai infondo alla chiesa anche Charlie, che nonostante non stesse più con Liam da un bel po’, causa un suo tradimento con il maestro di Yoga, era comunque presente in un momento importante.
«Vuoi tu Niall James Horan prendere come tua legittima sposa la qui presente Sophie Melanie Bring, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi ?»
«Si lo voglio»
«Vuoi tu Sophie Melanie Bring prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Niall James Horan , per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?»
«Si lo voglio»
Quelle parole mi fecero venire la pelle d’oca e ormai le lacrime stavano rigando le mie guance senza sosta.
«Vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa»
Un applauso sincero sbocciò quando le labbra di Niall sfiorarono quelle di Sophie. Inconsciamente spostai lo sguardo su Zayn che si asciugava una lacrima, non potetti non sorridere davanti a quella scena. Mi sentii guardata e notai che erano gli occhi verdi di Harry a farmi sentire tale, sorrisi dolcemente e poi portai l’attenzione sulla mia migliore amica.

Una cena perfetta, cibo buonissimo, intrattenimento fantastico, avevamo ballato, cantato e fatto tanti di quei giochi stupidi che si fanno ai matrimonio, come il lancio del bouquet, preso da una cugina di Niall e togliere la giarrettiera con i denti. Ovviamente mi stavo scompisciando dalle risate in quel momento.
Adesso eravamo tutti seduti ai propri tavoli e si stava avvicinando il momento dei brindisi, e ovviamente toccava a me. Mi alzai dal tavolo sussurrando a Zayn nell’orecchio che andavo in bagno ad aggiustarmi, annuì e poi mi allontanai con la porchette.
Nel bagno c’erano due ragazzine, se non erro cugine di Sophie che si stavano mettendo il lucidalabbra. Nella mia mente spuntò l’immagine mia e di Sophie di qualche anno fa, quando ci preparavamo per andare ad una festa.
Le due ragazze uscirono ed appoggiai i palmi della mano sul lavandino, mi guardai allo specchio e presi un forte respiro. Era stata una giornata piena di emozioni, prima Harry, poi quella Judit e le sue insinuazioni, il matrimonio della mia migliore amica. Sorrisi mentalmente al pensiero che uno dei momenti più belli della giornata li avevo passati con Zayn. Gli sguardi in chiesa, i suoi complimenti e non sempre casti sussurrati all’orecchio, le nostre mani intrecciate mentre camminavamo nel giardino della villa, il mio ti amo mentre il fotografo a sorpresa ci scattava una foto.
«Si può?»
Nonostante avessi riconosciuto la sua voce mi girai comunque. Stava con le gambe incrociate, appoggiato alla porta con l’indice che bussava alla porta.
«Non posso vietarti di entrare» dissi appoggiandomi al lavandino. Niente tono duro, niente fuga.
«Ma se l’avessi potuto fare, l’avresti fatto. Giusto?» si chiuse la porta alle spalle.
«Come stai? » gli chiesi sinceramente, e lui lo capì.
«Ho paura a dirlo ma tutto bene. Il lavoro va a gonfie e vele per fortuna, tra poco acquistiamo anche un dominio sul web, è un affare di tanti milioni di dollari e tu?» mi spiegò.
Harry aveva intrapreso la carriera d’imprenditore, gestiva un’azienda con un suo socio e il completo giacca e cravatta era diventato una routine.
«Oh mi fa davvero piacere. A me anche, tra poco laurea e potete chiamarmi dottoressa» risi, lui si avvicinò.
«Non mi hai risposto a quei messaggi, anche se un po’ me lo aspettavo»
Più si avvicinava ed io più mi allontanavo, fino a trovarmi all’angolo tra il marmo del lavandino e il muro.
«Non mi hai detto che c’era una Judit» sviai il discorso alzando il mento, mantenendo il suo sguardo.
«Avevo detto a Sophie che avrei portato qualcuno, pensavo ti avesse avvisato»
Stronza.
«A quanto pare no»
«No, non lo ha fatto. Da quanto state insieme?»
«Più o meno un anno» rispose guardandosi allo specchio.
«E non c’hai detto nulla in tutto questo tempo?!» lo feci voltare verso di me.
«Gelosa?»
«Harry.» lo richiamai.
Lui rilassò le spalle. «I ragazzi lo sapevano»
Sbarrai gli occhi, incredula. Mi avevano tenuto tutti all’oscuro di tutti. «Non ci credo!»
«Non arrabbiarti bimba, non è il momento» spalancò le braccia.
Iniziai a camminare avanti e indietro. «Non chiamarmi così! Ah e questo nomignolo Judit non lo sa?»
Mi guardò torvo.
«Prima, a casa, abbiamo fatto una chiacchierata. Mi ha detto un po’ di cose»
«Ah, del tipo?»
«Quello che sa di noi.. e poi ha detto una frase»
Rimase in silenzio, come a farmi capire di continuare.
«’Io ed Harry stiamo insieme da un anno, ma penso che sarò sempre gelosa di te, come parla di te non parla di me’»
Harry abbassò il capo, come se si sentisse colpevole e d’istinto lo feci anche io. Avevo sbagliato a dirgli quelle cose, non volevo creargli problemi ma mi avevano tenuto all’oscuro della sua relazione e la cosa mi aveva fatto imbestialire.
«I-io ci provo a non paragonarvi, a-ad non vedere in lei la mia Holly ma in certi momenti non è facile.» sembrò fare uno sforzo immane. «Prima di conoscere lei ho avuto altre storielle, stavo bene. Poi l’ho incontrata e me ne sono innamorato, quasi come quando ero innamorato di te.»
Ha parlato al passato, è passato avanti.
«Sto benissimo con lei, è una ragazza dolcissima e passionale. Intelligente, buona, brava e bella. Ma a volte non è te»
«Harry..»
«No ferma. Non pensare che io stia ‘tornando’. Mi hai fatto stare così male che non lo farei per nulla al mondo, forse ho bisogno di tempo, lei lo sa. Lo sappiamo entrambi.»
Mi diede un bacio sulla fronte, lungo e poi si avvicinò alla porta.
«Anche io ho pensato a noi due che facevamo l’amore quella sera del messaggio. Come se fosse il nostro anniversario. Mi sono sentita uno schifo e non parlavo con nessuno, né tanto meno con Zayn. Mi sono sentita una stupida mentre sorridevo e l’adrenalina scorreva dentro le mie vene più leggevo quelle maledette tue parole. Penso che sia la cosa erotica più dolce che io abbia mai letto Hazza. Mi manchi quando scendo nel soggiorno e non trovo la tua testa riccia sbattuta sul tavolo, mi mancano i tuoi panni per casa.» poche lacrime scesero sul mio volto. «Mi mancano i tuoi abbracci Harry. Lo so che sei partito anche per noi e per questo non ho risposto a quel messaggio, perché se lo avessi fatto avrei preso un aereo e sarei volata in America. Ma siamo cresciuti.»
Avevamo entrambi gli occhi lucidi.
«A volte mi prende una malinconia ed ho l’impressione che Zayn lo sappia che sia per te, anzi ne sono certa. Sono contenta che tu abbia trovata Judit, ti auguro di scambiarvi tutto l’amore di questo mondo perché è bello. Ho sempre detto che non avrei mai donato tutta la mia vita a qualcuno. Ma amo Zayn più di quanto io ami me stessa, e adoro ammetterlo.»
In due passi mi strinse tra le sue braccia, forte forte. Mi asciugò le lacrime ed io feci lo stesso con lui.
Entrò in quel momento Liam e ci staccammo all’istante, non stavamo facendo nulla di male dato che era solo un abbraccio agli occhi degli altri.
«Vi davamo per dispersi, è il momento del brindisi» disse grattandosi la testa.
«Si andiamo!» dissi uscendo dalla porta, non prima di ricevere un’occhiataccia da parte sua.
Zayn serrò la mascella quando ci vide uscire dal bagno e mi avvicinai subito a lui, sorridendo a 32 denti.
«Scusa!» dissi baciandogli la guancia.
«Ho mandato io Liam» disse con tono freddo.
«Potevi venire tu» dissi bevendo un sorso d’acqua dal bicchiere.
«Sentivo che era meglio che venisse lui» disse accarezzandomi la gamba.
Mi sentii a disagio con quella frase ma sorrisi e posai la mia mano sulla sua. «Forse è arrivato il momento del discorso»
«Si lo penso anche io amore, non dire cazzate!» concluse ridendo.
Gli diedi uno schiaffo sulla spalla e buttai giù lo spumante che stava nel suo bicchiere.
Mi alzai e feci tintinnare il coltello vicino al bicchiere richiamando l’attenzione verso di me.
«Scusate se sto interrompendo il vostro dessert ma ebbene si, come ogni degno matrimonio non può mancare il brindisi, giusto?» sorrisi e mi girai verso Sophie e Niall. «Quanti brindisi abbiamo fatto io e te eh, mia piccola Sophie? Tanti, così tanti che ormai ho perso il conto. Dio già piangi? Contieniti su! Avevo deciso di scrivere su un fogliettino ciò che avevo da dire ma l’ho dimenticato a casa!» spiegai scatenando le risate della sala. «Che dirvi? Sophie e Niall che si sposano, incredibile vero? Se raccontassi alla gente qui presente la vostra storia si metterebbe le mani nei capelli»
«Hooolly!» mi richiamò Sophie ridendo.
«Tranquilla non lo farò. Voglio solo dire due parole.. Questi anni li abbiamo sempre passati insieme, l’uno al fianco dell’altro. Noi sette fin dall’inizio, ora siamo un po’ di più ma è meraviglioso che sia così» dissi facendo l’occhiolino ad Amber. «Sapete quando uno dice ‘ne abbiamo passate di tutti i colori’? Beh per noi è davvero stato sempre così, a partire dai colori della parete nella casa! Casa.. è così quando sto con voi. Mi sento a casa. Chi meglio di voi sa che io una casa l’ho persa anni fa ma penso che Dio mi abbia voluto ripagare con voi, e non posso chiedere di meglio. Non posso parlare di noi perché sarebbe troppo lungo e vedo già gente che sta sbavando alla vista del buffet dei dolci quindi voglio solo augurarvi il meglio. Tutto l’amore di questo mondo perché lo meritate per davvero. Vedervi così felici oggi mi rende piena, non so neanche che vuol dire ma è così che mi sento. Ho imparato a mie spese che spesso l’amore può trarti in inganno ma quando trovi la persona per cui moriresti devi tenertela stretta» dissi guardando verso Zayn. Notai che Louis prese per mano Amber. « perché non ricapita più. Puoi innamorarti tante volte, e chissà forse puoi amare anche più persone ma come dicevi tu Sophie, in una sera dove le bottiglie di birra stavano in fila vuote nella nostra camera? Ah si. ‘Quando troverò la persona che mi farà sentire i mammut nello stomaco non me lo farò scappare! A costo di legarlo ad una sedia, tanto già so che un giorno all’altro George Clooney mi chiederà di sposarlo’» altre risate in sala. «Niall sinceramente? Tu sei molto meglio di George e credo che non potevo trovare un amico migliore, anche quando giri per casa in boxer eruttando qua e là. Non potevo trovare amici migliori. Quello che posso dirvi è solo grazie. Grazie di essere così meravigliosi come siete, a tutti e 8.» asciugai una lacrima e un applauso riempì la sala in festa. «Quindi propongo un brindisi a voi due. A Niall e Sophie!»
«Stronza mi hai fatto commuovere» urlò Niall mentre stringeva a sé sua moglie.



FINE.
Uno. Non ho mai scritto un capitolo così lungo :O HAHAH Ma non potevo dividerlo nè togliere qualche parte..
Vi piace com'è finito? Effetto sorpresa! :)
E' brutto quando finisce una ff ma non possono continuare per sempre :(
Già mi manca quella stordita di Holly e il triangolo amoroso ajksdgfakjgalk
La scena in bagno me la sono immaginata mentre la scrivevo AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!
Fatemi sapere cosa ne pensate! 
Grazie a tutti per aver seguito questa storia ed aver vissuto come la strana vita di Holly <3
  
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