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Autore: Arrow    24/02/2013    1 recensioni
«Sa, Holmes? Appena l’ho vista entrare, ho subito notato qualcosa di strano nella sua espressione.»
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo The importance of being John H. Watson.

Fandom Sherlock Holmes.

Personaggi John Watson, Sherlock Holmes.

Rating Verde.

Avvertimenti Flashfic, slice of life.

Wordcount 408         

Note Annuncio pubblicamente che dopo questa shot, andrò a curarmi. Sto andando a curarmi. Buona lettura(?)


Non aveva potuto fare altrimenti sennonchè accontentare la richiesta del buon dottore. Andare – se non le reca troppo disturbo, Holmes – dal panettiere in fondo a Baker Street a comprare una baguette e due pagnotte, dato il paziente che stava aspettando.

Holmes pensò che sarebbe stata la prima ed ultima volta. Odiava il caos che si andava sempre a creare verso la metà del pomeriggio nel suo quartiere e – ne era certo – in tutta Londra. Fortunatamente non trovò nessun altro cliente dal panettiere e sbrigò la faccenda nel giro di una decina di minuti. Si accorse persino che Mr.Wells aveva trovato una nuova amante e si stupì di come potesse un uomo dall’aspetto burbero come il suo riscuotere così tanto successo tra le dame dei sobborghi della città. Decise che non gli importava e tornò a casa.

Salendo le scale, incrociò Mrs.Marpel, forse la paziente meno malata di cui Watson si occupava, che lo salutò con un cordiale cenno del capo seguito da un “Buongiorno, Mr.Holmes.” «Buongiorno a lei, signora.» Stava gentilmente per superare la donna, quando questa lo fermò con il suo tono civettuolo. «Sa, mi son sempre chiesta per cosa stesse l’H nell’insegna del caro dottore. Lei sa dirmelo?» «Oh, certo.» Holmes riflettè. Si domandò per quale motivo la donna non l’avesse mai chiesto al suo caro dottore. «Quell’H sta per Holmes, mia cara signora.» La donna si portò una mano davanti alle labbra e accennò una risatina maliziosa. Probabilmente, pensò il detective, le sue parole avevano appena creato un nuovo motivo di pettegolezzo per la signora e il suo circolo di amiche. «La ringrazio immensamente per il chiarimento, Mr.Holmes.» «Non mi ringrazi, non ve n’è motivo.» E si congedarono.

Salendo al piano superiore, Holmes udì il dottore sistemare delle scartoffie e alcuni armamentari da lavoro. Il detective si sedette sulla poltrona che dava verso la finestra, aspettando che Watson si accorgesse della sua presenza. «Sa, Holmes? Appena l’ho vista entrare, ho subito notato qualcosa di strano nella sua espressione.» «Vedo che fa dei progressi in quanto a deduzione, caro Watson! Sentiamo, cos’è che avrei che non va?» «Ho come l’impressione che lei ne abbia appena combinata una delle sue.» «Oh, non dica sciocchezze! A proposito – si alzò in piedi camminando verso il centro della stanza – chi è che le ha dato il suo secondo nome? Hamish, davvero peculiare.» Un leggero ghigno divertito si stampò sulla faccia del detective quando vide l’espressione interdetta del dottore. «Come scusi?»

   
 
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