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Autore: LittleBoobear    24/02/2013    2 recensioni
"Sai, non capisco perché tu la faccia tanto lunga. Non puoi semplicemente fare come le altre?", continuò, perplesso, mentre lei cercava di staccarselo di dosso.
Sam si bloccò di scatto e si lasciò sfuggire un sorrisino ironico.
"Adesso ascoltami con attenzione, stronzo: io non sono una delle tue piccole o come cavolo chiami le tue puttanelle. Io ti detesto. Sei soltanto un ragazzino arrapato che se la tira per chissà cosa", sputò, più acida che mai. Gli lanciò un'occhiataccia e si rimise a correre, lasciandolo spiazzato.
Zayn, dal canto suo, non era offeso, per niente. Anzi, sentiva l'eccitazione della sfida scorrergli nelle vene.
Conquistare Samantha Fanning sarebbe stata la cosa più eccitante della sua vita.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Prologo

Quel giorno il tempo a Londra sembrava rispecchiare esattamente i sentimenti di Sam.
Il cielo era scuro e coperto da nuvole grigiastre, la pioggia fitta e pesante e il vento forte e minaccioso.
Samantha Fanning era lo spaventoso tornado che completava il quadretto.
Arrabbiata e nervosa non avrebbe risparmiato un pugno in faccia a chiunque avesse provato a fermarla.
Però, nonostante il suo aspetto furioso, nessuno sembrava notarla, era sempre la solita ragazzina invisibile.
Si faceva spazio tra gli studenti, che, presi dai loro affari, potevano al massimo rivolgerle una misera occhiata scocciata, se venivano  scansati bruscamente.
Forse, se non fosse stata così fuori di sè, tutta questa indifferenza l'avrebbe fatta stare male.
Sbuffando, raggiunse in fretta il suo armadietto e lo spalancò con poca grazia, facendo cadere a terra qualche libro.
Rimase qualche secondo immobile e poi sospirò, prima di chinarsi per raccoglierli.
"Sam! Sam!", sentì una delle sue amiche chiamarla da lontano, ma non si voltò neanche per un secondo, prese un bel respiro e sistemò con cura il libri che le erano caduti.
"Sam!", ripetè, di nuovo, Candice, appena la ebbe raggiunta.
Aveva il fiatone per un'evidente corsa e ci volle qualche secondo prima che si riprendesse.
Nel frattempo, Hilary le raggiunse.
Le tre ragazze erano amiche da che ne avevano memoria.
Erano inseparabili e si volevano davvero bene.
Finalmente, Sam si voltò e squadrò la rossa, che, ancora senza fiato, le sorrise euforica.
Anche Hilary si mise ad osservarla ed entrambe aspettarono che dicesse qualcosa.
"Tu", cominciò, guardando Samantha, "Tu non hai idea di quanto sei fortunata", si fermò un attimo per sorriderle e poi riprese, "Sai la novità?".
Sam roteò gli occhi, come per sottolineare che, ovviamente, non la sapeva.
"Se fossi fortunata avrei questa faccia?", chiese sarcastica, incrociando le braccia sotto al petto, e assunse un'espressione ancora più minacciosa.
Candice non rispose, ma si voltò verso Hilary, che, perplessa, aveva corrugato la fronte.
"Oh, ma dai, in che mondo vivete?", esclamò la rossa, smanaccando.
Dato che le due sembravano sempre più confuse, Candy si decise a parlare, "Sei la nuova piccola!", gridò, senza riuscire a trattenere l'entusiasmo. Si mise ad applaudire e a tirare gridolini eccitati.
Hilary spalancò la bocca, ritrovandosi senza parole, mentre Sam alzò un sopracciglio e la guardò male.
"Stai scherzando, vero?", sbottò, pensando che l'amica le avesse fatto uno scherzo di cattivo gusto.
"No, cazzo! Non sai quanto ti invidio!", ribattè Candice, facendo una smorfia.
Samantha si perse nei suoi pensieri.
Se Candy non le stava mentendo, avrebbe significato soltanto una cosa: Zayn Malik le avrebbe ronzato intorno per le seguenti quattro settimane.
Non ci sarebbe stato alcun problema ad averlo intorno se lei fosse stata una qualsiasi altra ragazza.
Il punto era che lo odiava.
Anzi, non provava proprio odio, ma disgusto.
Se le avessero chiesto di eliminare un ragazzo dalla faccia della terra, avrebbe scelto lui senza alcuna esitazione.
Poteva risultare assurdo, dato che Zayn era praticamente venerato da tutta la scuola, ma Sam non riusciva davvero a sopportarlo.
Forse per la sua infinita arroganza, per la sua odiosa vanità o per i suoi modi di fare da perfetto puttaniere.
Odiava tutto di lui fuorché l'aspetto.
Ovviamente non poteva certo negare che fosse attraente o sensuale.
Era una macchina del sesso.
L'incarnazione del sesso.
 
 
 
Zayn camminava lentamente, beandosi degli sguardi desiderosi delle ragazze.
Come sempre ogni primo del mese, alcune di loro erano deluse o scoraggiate per non essere entrate nel suo mirino, ma speravano di rifarsi il mese successivo.
Perchè, beh, l'egocentrismo eccessivo di Zayn lo spingeva ad interessarsi di una diversa ragazza ogni mese.
Ragazza su cui tutta la scuola si sarebbe dedicata a spettegolare.
Ragazza che tutti avrebbero chiamato 'fortunata'.
Quello stesso giorno aveva preso la sua decisione, che si stava diffondendo rapidamente tra gli studenti.
Samantha Fanning sarebbe stata la sua piccola di quel mese.
Non che la trovasse particolarmente attraente, ma era carina.
Un po' insignificante, forse, nei suoi capelli castani e mossi e negl'occhi scuri, ma c'era qualcosa di lei che lo aveva colpito.
A convincerlo doveva essere stata quell'inconfondibile idea di superiorità che li accomunava.
Entrambi si ritenevano migliori degli altri, anche se forse su diversi aspetti.
Non sapeva quasi niente di lei, se non che raramente l'aveva vista in compagnia di persone che non fossero quella grassona di Candice Tunner e una biondina di cui neanche ricordava il nome.
"Ehilà". Sorrise amichevolmente, tirando una pacca sulla spalla di uno dei suoi migliori amici, Harry.
"Ehi, rubacuori, ho sentito della tua nuova vittima. Scelta strana", commentò il riccio, biascicando svogliatamente una gomma, mentre si avviavano verso l'aula di scienze.
"Dici? Beh, avevo voglia di cambiare". Zayn fece spallucce, ammiccando verso una ragazza che gli sorrideva come un'ebete.
"Io avrei puntato di nuovo su April. Dai, Zayn, brave a letto come lei non ce ne sono", disse Harry, sbadigliando, mentre il suo sguardo si posava sul fondoschiena di una che si era appena chinata per raccogliere qualcosa.
"Forse", ribattè l'altro, sistemandosi i capelli, "Ma se sono vergini è più divertente", aggiunse, mentre un ghigno gli appariva sul volto.
Harry sorrise e gli tirò una spinta amichevole.
"Quanto sei stronzo!"
 
 


 
Ehilà.
Era da tanto che avevo in mente questa storia e ho deciso di scriverla. Questo primo capitolo è un po' un'introduzione, ma spero che vi sia piaciuto.
Beh, adesso vi saluto.
Baci,
Vale. :)
 
  
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