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Autore: Garth Herzog    11/09/2007    7 recensioni
La cieca furia degli uomini è colei che placa la mia sete di sangue, maledizione alla quale sono costretta dal giorno in cui sono stata creata.
Solo per essere uno strumento del potere nelle loro mani.
Genere: Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Sword Chant

Salute a tutti voi, sperduti viandanti che capitate nel mio profilo! Torno con questa breve flashfic, ispirata da un viaggio in terre decisamente più verdeggianti delle mie (ovvero Nord Tirolo). Prendetevela con mio padre, se sono tornata in questi lidi. Infatti ha scatenato in me le fantasie più folli con una semplice osservazione. Durante la stesura mi sono messa a palla Harvest dei Kromlek (ringrazio Tinuviel per avermela passata), perché credo sia il sottofondo ideale per una storia simile.
Buona lettura!

THE SWORD CHANT

Una brezza leggera scivola tra le fronde dell’oscuro sottobosco. La natura sembra silenziosa tra le ombre opprimenti del crepuscolo, mentre l’aroma della notte si solleva dall’umido terreno.
Ma questa sera la terra è carica di odori diversi dal solito.
Così come i normali fruscii e rumori del bosco sono alterati da presenze estranee.
Presenze i cui occhi baluginano biechi nell’ombra sempre più cupa e soffocante.
Lievi scintillii tra le foglie, come stelle oscurate a tratti da nuvole cariche di pioggia, a testimoniare la loro presenza eterna.
Respiri sommessi, come l’ansimare breve di un lupo pronto ad avventarsi sulla propria preda stremata.
Denti stretti, ringhi bassi e profondi, mentre l’immobilità rende gli animi sempre più inquieti.
Sì, stasera la terra ha sentore di marcio, di umido, quasi l’olezzo di un cadavere.
L’odore della Morte.
Finalmente, al limitare della notte incipiente, l’attesa ha termine.
Preda.
Lunga colonna di fuochi che si riflettono sulle turbinose acque del ruscello a fondo valle, testimonianza della presenza dell’odiato nemico.
La Falce è sollevata sulle loro teste.
E la brama di sangue si intensifica negli astri nascosti tra gli alberi, l’insaziabile sete che fa di loro lo strumento del puro terrore, i compagni preferiti della Morte in persona.
Un solo fischio, e la furia dei loro adepti si riversa lungo i fianchi della montagna, la mano destra a brandirli, luccicanti al sole del tramonto come le alte creste delle spumeggianti onde marine durante una tempesta.
La luce del crepuscolo si confonde con il colore del sangue che si riversa abbondante nella vallata, tingendo di rosso il torrente.
Poi, fin troppo rapidamente, l’oscurità cala senza remore su vinti e vincitori. Urla di guerra si sollevano da questi ultimi, riecheggiando nella profonda vallata.
Muovono passi sul terreno intriso di sangue, tenendo ancora serrata in pugno colei che ha deciso le sorti in battaglia, cercando lo stendardo dei loro nemici, lacero, strappato e macchiato dalla vermiglia linfa. Uno di loro lo solleva con una mano e brandisce la sua arma con l’altra, intonando un gutturale e incomprensibile canto che testimonia la loro vittoria.
Ma per me, la cui esistenza è diretta ad un solo scopo, il suo significato non è oscuro.
Nata dalle mani degli uomini come lo strumento del potere, esisto solo per assaggiare il sangue dei nemici di colui che mi possiede.
E tutto questo non è altro che una venerazione nei miei confronti, il momento in cui il mio padrone diviene il mio servo, senza possibilità di appello.
E ogni battaglia è come una melodia fatta di clangori simili alle saette che squarciano il cielo.
In quel momento, sono davvero come un astro splendente nell’oscurità della coscienza umana.
E tornerò, ancora, per intonare
il Canto della Spada.

***

Ok, non guardatemi così. Ve l’ho detto che era pura follia!
Spero comunque che l’abbiate apprezzata. Ogni tipo di commento è ben accetto. ^^

Dragon85.

   
 
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