[
Sasuke non sorrise nel vedere un grande albero di ciliegio, fermo e ritto in
una radura.
Lì
dinanzi a lui. Quell’albero fiorito. Battè ciglio.
Un
petalo rosa, gli si introfulò nel collo.
Non fece nulla per mandarlo via.
Appoggiò
una mano su quel tappeto rosa, formatosi sotto i piedi dell’albero. Si portò il
palmo al viso e un profumo famigliare si fece largo nella sua memoria. Odore di
lei. Odore di casa.
Con
lentezza, con un’insolita e innaturale lentezza sorrise. ]
Fiori
di
ciliegio
I always needed time on my own…
I never thought I'd need you there when I cry
And the days feel like years when I'm alone
And the bed where you lie
Is made up on your side
When you walk away
I count the steps that you take
Do you see how much I need you right now?
**
Non riusciva a dormire. Chi infondo avrebbe potuto prendere sonno?
Solo quei tre pazzi che si ritrovava come compagni
d’ avventura, ovvio.
Battè ciglio, mentre al buio li inquadrava uno per
uno.
Il maestro Kakashi, che respirava sereno con il
solito libro a coprirgli completamente la faccia. Sai… che anche se stava
dormendo, sembrava continuare a prenderli in giro. E Naruto.
Era lui a non farla dormire, ammise, battendo di
nuovo il ciglio nero.
Fece una smorfia contrariata difatti, all’ennesimo
respiro rumoroso del ragazzo. Una smorfia, che presto si tramutò in una risata
silenziosa…. Il biondo, sembrava volesse occupare tutta la radura a
disposizione mentre, sognava sicuramente una buona ciotola ramen. Era stato
facile dedurlo, dato che mugugnava nel sogno… ma in fondo, si disse Sakura, era
facile capire Naruto in ogni circostanza.
In realtà non è che non riuscisse a dormire, per
quel russare allegro e spensierato.
La verità era… che c’era un unico colpevole lì, a
causarle la spiacevole insonnia.
When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
I suoi occhi verdi, resi quasi grigi, dalla luce troppo
particolare di quella radura, inquadrarono, il grande albero di ciliegio sopra
di lei. I petali danzavano anche di notte, avendo come loro accompagnatore
quella brezza leggera tipica di quei luoghi.
Sakura aggrottò le ciglia.
Era il ciliegio a non farla dormire.
Si
alzò mentre le fiamme, del fuoco acceso poco prima per l’accampamento,
sembravano strepitare per quell’improvviso gesto. Come per richiamarla e per
attirarne il bel profilo.
Ma, lei non aveva più intenzione di fermarsi ed ascoltare.
When you're gone
The words I need to hear to always get
me through the day
And make it OK
I miss you
La mano rabbrividì, poggiandosi sul tronco ruvido
ed umido.
Sorpresa, sul fusto, osservò una lumaca cercare di
percorrerne il vasto diametro, lasciando quella sua famigliare scia luminosa.
Ma l’impresa non doveva essere facile. A complicare le cose c’era la casa
bianca, e a cui l’animale non riusciva a rinunciare.
-Che stupida.- Insultò quella determinata lentezza,
pentendosi subito mentre i fiori di ciliegio si posavano sopra di lei. Si era
insultata da sola.
Con occhi vacui e con quella mano poggiata lì… si
perse ancora una volta in ricordi mai sbiaditi del tutto e che se vogliamo
erano paragonabili alla casa di quella lumaca.
**
Non
riusciva a dormire.
Aggrottò
le sopracciglia mentre incrociava le braccia intorno alla nuca.
Provò a
chiudere gli occhi distogliendoli da quel cielo stellato.
Dopo aver
preso sonno più per la stanchezza che per altro, appena aveva sentito di nuovo
le forze scorrergli dentro… aveva ritenuto inutile continuare il suo riposo.
Svegliato decisamente, anche dal continuo russare di quella testa quadra!
Si girò
su un fianco sospirando contrariato.
No. Il
riposo per lui era finito.
Ne era
certo dato che appena aveva, solo provato a chiudere gli occhi… Naruto si era
girato meccanicamente verso di lui dedicandoli quel concerto.
Si alzò
lasciando che il calore del suo corpo incontrasse il freddo di quella mattinata.
Forse
c’era anche un’altra cosa più fastidiosa di quest’ultima, ad avergli prelevato
del tutto il sonno.
Gli occhi
neri si incontrarono e scontrarono con un grande albero posto a pochi metri da
loro e a detta di Sasuke, praticamente di fronte a lui.
Fece una
smorfia. Era soprattutto stato quell’odore ad averlo svegliato completamente.
Quell’odore
che sapeva di lei.
Meccanicamente
scoccò la lingua e con la coda dell’occhio verificò la presenza di quella
figura. Dormiva, beata. Alcune ciocche rosa le ricadevano anche sul naso e al
respiro lieve si muovevano aritmicamente. Era curiosa e Sasuke non si accorse
nemmeno di essersi completamente girato nel scrutarla….
I never felt this way before
Everything that I do
Reminds me of you
And the clothes you left
They lie on the floor
And they smell just like you
I love the things that you do
Si passò
una mano fra i capelli, distogliendo finalmente gli occhi da lei. Puntandoli
infuocati verso quell’albero, quell’albero che aveva lo stesso aroma della sua
compagna di viaggio. Battè ciglio, avanzando e allontanandosi da quei tre che
continuavano a dormire.
Si
ritrovò sotto l’albero stringendo i pugni per quel profumo che gli fece
accelerare il battito, senza sapere nemmeno il perché. Andò a cercare i suoi
kunai e senza dire una sola parola, cominciò a farli saettare verso quel tronco…
ancora nero per via dell’oscurità.
Continuò
ad allenarsi per un’ora buona. Sentiva nel frattempo il rapido cambiamento
atmosferico. L’umidità non sembrava più stargli addosso e il vento non era più
così freddo sul suo collo.
Sorrise
mentre stanco si depositava sotto quel vecchio albero, oramai segnato dal bello
Uchiha Sasuke.
Chiuse gli
occhi, acuendo gli altri sensi.
Poteva sentire
ancora il russare di quella testa quadra, anche a quella distanza. Alzò un
sopracciglio ma, la smorfia di disappunto presto si tramutò in una di scherno.
Il vento frattanto
muoveva quei rami, l’inverno era lontano. E la strada sembrava solo una.
Non
rimase troppo sorpreso quando all’improvviso, riconobbe dei piccoli passi
incamminarsi verso di lui. Gli occhi chiusi non erano serviti, come espediente,
dal trattenerla.
Poteva,
ascoltando solo la voce del vento, in realtà delineare perfettamente l’esile
figura che lo scrutava, ancora mezza intontita dal sonno. Chissà poi se era
solo frutto del vento, anche la perfetta smorfia a colori di lei, che gli aveva
occupato il cervello. Scoccò la lingua alzando entrambe le sopracciglia,
nell’aprire gli occhi neri.
La scrutò
e non fu sorpreso di aver indovinato quell’espressione che le era nata sulle
labbra incorniciandole l’ovale perfetto.
When you walk away
I count the steps that you take
-Sasuke kun?- Quella non era la sua solita voce,
resa roca dall’imminente risveglio.
Sakura sbattè le palpebre, stropicciandosi un
occhio pigra mentre con estrema lentezza, ma con suo grande sollievo, un grosso
sorriso le sbocciava sulle labbra.
-Ben alzato, Sasuke kun.- Senza troppe cerimonie si
sedette vicino a lui, sotto quel grande albero. Era ancora notte e lei era già
in piedi per modellare meglio quel che restava del suo cuore di creta.
-Torna a
dormire.- Fu il suo unico commento ma che non spezzò ne modificò il sorriso
gentile di lei.
Do you see how much I need you right
now?
-Ti sei allenato?- Sakura notò i kunai e la grande
ferita che campeggiava sul tronco ruvido di quell’albero.
-Ero
sveglio.- le diede quello come unica spiegazione, incrociando le braccia al
petto e assumendo quell’espressione corrucciata che tanto lo
contraddistingueva.
-Oh hai fatto bene vuoi che ti
porti qualcosa?-
Sasuke
scosse il capo, sistemandosi meglio; lì seduto sotto quel tronco, di fianco a
lei.
Poteva
sentire quell’odore entrargli dentro come veleno, ma tanto oramai si stava
abituando a quella tortura.
Sakura rimase in silenzio a fissarlo per un po’,
mentre la volta del cielo (che si scorgeva a malapena con tutti quei rami)
piano, piano sembrava cambiare, … preparando l’alba.
-Smettila.-
La
ragazza declinò il capo. E lui sospirò tanto per cambiare.-Difissarmi.- le
disse tutto d’un fiato facendo sorriderla di nuovo…
-Mi dispiace non volevo.-
-Non lo
vuoi ma lo fai sempre.- Sasuke poteva sentire il calore genuino di quella
spalla esile di fianco alla sua. Alzò gli occhi verso quei rami mentre la
sentiva sospirare.
-Non me ne accorgo.- Fu la sua unica spiegazione e
che lui avrebbe fatto finta di ignorare.
When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day
And make it OK
I miss you
-Sasuke kun.- Lo richiamò facendogli girare di
scatto la fronte. Se ne pentì ritrovandosi ancora una volta a fare i conti con
quel lento sorriso. Lieve smorfia di ragazzina innamorata.
-Perché non riuscivi a dormire?-
Il moro
lasciò che le sue iridi sprofondassero in quelle verdi e che assumevano le
sfumature del cielo sopra di loro.
-Naruto.-
Digrignò i denti. –Russa.-
Di punto
in bianco, una risata invase l’aria e il vento sembrò muovere ancora di più
quei rami… Come se in quello stesso istante la vita si fosse risvegliata con
quel rumore assurdo. Sasuke non avrebbe poi dovuto stupirsi troppo,
conoscendola. Ma non potè fare a meno di guardarla mentre rideva portandosi una
mano alla bocca e lasciando intravedere quella dentatura perfetta.
-Sakura.-
La rimproverò richiamandola all’ordine e lei sembrò fermarsi ancora con
quell’espressione innocua sulle labbra.
Ma era
poi così innocua Sasuke?
L’Uchiha
si pentì di averla interrotta, aveva avuto uno splendido pretesto per sbuffare
tra le mani, ora buttato al vento. Alzò di nuovo gli occhi neri, verso l’albero,
non riuscendo per più secondi a tenerli su di lei.
Ma poi
sentì un lieve tremore al contatto con quella stessa spalla. Stupito, e
stavolta con vera ragione per esserlo, si trovò a riguardarla.
Era così
buffa mentre quell’espressione serena non voleva saperne di lasciare il suo
volto. Dei petali strani le danzavano intorno, fermandosi anche nelle pieghe
dei suoi capelli, per poi scendere giù nelle curve delicate del suo vestito.
Di nuovo
quella risata mentre il sole pigro sorgeva, incominciando a delineare i
contorni che li avvolgevano.
Si poteva
ancora sentire il russare allegro di Naruto… troppo lontano… per farlo sbuffare
però.
-Perché
ridi?- Sasuke dovette mordersi il labbro per quella domanda che fece smettere
momentaneamente il sorriso della kunoichi.
-Per te.- Lei fece brillare i suoi occhi verdi,
verdi e senza nessuna sfumatura stavolta a intralciare la purità di quel
colore.
-Perme?-
Il suo fu un sussurrò che Sakura però riuscì a comprendere.
Annuì la
ragazzina mentre lui piegava il volto da un lato, e facendo saettare qualcosa
di incomprensibile in quelle pupille nere.
La risposta alla sua domanda arrivò presto…e in
maniera del tutto inaspettata. Il bel avambraccio di Sakura sembrò oscillare
nell’aria mentre, posandosi leggero sopra il capo di lui, lasciava cadere
migliaia e migliaia di petali rosa che adesso vorticavano attorno alla sua
figura da duro.
-Sei pieno di petali, Sasuke kun.-
La mano dai polpastrelli freddi andò a sfiorare
quel collo bianco avorio andando a levare quei petali traditori anche lì.
Sakura sentì la pelle di Sasuke calda, rabbrividire
al suo tocco. Incerta nè indagò la smorfia e i suoi polpastrelli rimanevano lì
sulla sua nuca. Si rassicurò nel scorgere la solita e indifferente linea che
gli corrucciava le labbra.
Ma sorpresa ben presto osservò gli angoli della
bocca alzarsi. Restò immobile con quella mano ferma, mentre lui lentamente
rabbrividiva sempre più forte.
Rapita osservò il sorriso che si impadronì di quel
volto di solito corrucciato. Il sorriso che ben presto si tramutò in una lieve
risata che solo lei aveva l’onore di udire.
Quando
lui si fu calmato, lei non disse una parola.
Spalla
contro spalla. Lui rimaneva fermo (espressione indescrivibile) mentre lei
cercava di similare quel silenzio strano, che viene dopo una risata.
-Parla.-
Sasuke, braccia conserte non era però abituato a quella strana pausa tra loro.
Sakura sorrise non stancandosi di farlo.
-Soffri il solletico, Sasuke Kun!- Non riuscì a
trattenere un moto di ilarità mentre lui sbuffava. –Non temere, sarà uno
dei nostri segreti!- Sakura si portò una mano nivea a coprire la smorfia leggera
delle labbra, mentre le guance arrossivano ardenti.
Sasuke
sbuffò di nuovo. I petali continuavano a cadere, continuavano a coprirlo e lui
cominciava ad bramare quell’odore.
We were made for each other
Out here forever
I know we were
-Sakura.-
Disse solo con voce quasi solenne mentre lei si riprendeva e spedita si voltava
verso il moro.
-Chealberoèquesto?-
Chiese tutto in una parola, ancora troppo restio per quello che era successo
pochi minuti prima.
Sakura lo osservò, non si sarebbe mai stancata di
guardarlo. Sorrise, ancora con quel lento sorriso che la contraddistingueva.
-È un albero di ciliegio, Sasuke kun.-
Lui
sbuffò. Piccato.
-Lo
sapevo.- fece indispettito, mentre Naruto smetteva di russare.
Odore di
lei.
**
All I ever wanted was for you to know
Everything I do I give my heart and soul
I can hardly breathe I need to feel you here with me
Yeah
[ Sakura sorrise nel ricordare dentro di lei
quella risata. Accarezzò lievemente il guscio della lumaca. Inviandola un po’.
Lenta aveva raggiunto l’obbiettivo e sempre con quella casa sulle spalle.
Ma in fondo non bisognava leggere tra le
righe, alla fine di tutto?
Che importa se io sono qui e se tu hai preso
un’altra via, diversa dalla mia?
Né, Sasuke kun, non troveremo sempre alla fine un grande
albero di ciliegio dinanzi a noi?
Con lentezza, con la solita e rassicurante
lentezza sorrise.]
When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
And When you're gone
The words I need to hear will always get
me through the day
And make it okei
I miss you
La
canzone è di Avril Lavigne “When You're Gone” non mi
appartiene minimamente il copyright è dei legittimi proprietari.