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Autore: amnesiaL1996    25/02/2013    1 recensioni
Anche se un po’ in ritardo,una mini long di San Valentino tutta Thadastian!!!
Prompt: primo San Valentino,college…sorpresa ;)
Dal primo capitolo: “Tra Nick e Jeff che non la smettevano di darsi dolcissimi baci eschimesi,Flint che aveva cantato “Silly Love Songs” per tutto il giorno e la professoressa di letteratura che aveva dedicato le sue tre ore di lezione alla lettura dei passi e delle poesie più romantiche inglesi e americane,provava tanto il desiderio di:
a. Spedire la Niff a scopare invece di stare sempre a rompere le scatole a lui;
b. Soffocare Flint con qualcosa,ad esempio con lo spartito di quella cavolo di canzone;
c. Bruciare il proprio libro di letteratura;
d. Mandare al rogo chiunque avesse riempito la scuola,e in particolare la sala degli Warblers,di decorazioni a forma di cuore;
e. Usare tutto il proprio potere per abolire ogni forma di romanticismo dalla Dalton.
…Oddio,cominciava a pensare come Sebastian.”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Happy Valentine Day,Thad Harwood

 

Thad aprì gli occhi con uno sbadiglio,coprendosi meglio con le coperte per poter riposare ancora un paio di minuti,mentre il suo cervello cominciava a connettere e a capire qualcosa.

Tipo che era San Valentino,quella che era sempre stata una delle sue feste preferite da romantico qual’era.

E che quell’anno invece non sapeva se comportarsi come sempre o desiderare solo che quella giornata passasse più in fretta possibile.

Perché,beh,San Valentino era la festa più dolce e romantica del mondo,la festa dell’amore e degli innamorati…e per la prima volta in tutti i suoi San Valentino lui era innamorato.

Ma aveva ben poco da festeggiare,dato che era innamorato di uno stronzo bastardo che non avrebbe ricambiato mai i suoi sentimenti.

E quando diceva mai intendeva neanche tra un milione di anni,o in un'altra vita,o in un universo parallelo.

Proprio mai.

E non perché ci fosse qualcosa di sbagliato in Thad,ma perché Sebastian era…bhé,per dirlo in modo carino (cioè come lo diceva Nick) “uno stronzo narcisista bastardo e senza cuore che si scopa qualsiasi cosa maschile che respira (o anche no)”.

E Thad avrebbe potuto essere il ragazzo più figo e perfetto del mondo,ma tanto il suo compagno di stanza non si sarebbe mai innamorato di lui,né di nessun altro al mondo.

Ormai si era rassegnato,ovvio,dopo tanti mesi di quella cotta assurda che aveva per il bel francese dagli occhi verdi,ma San Valentino…non era esattamente sicuro di poterlo sopportare quell’anno.

I suoi due migliori amici che facevano i piccioncini più del solito,cuoricini ovunque,canzoni e film rigorosamente d’amore alla radio e alla tv e coppiette felici dappertutto.

In pratica tutte le sue cose preferite.

Sentì Sebastian alzarsi e chiuse gli occhi,fingendosi addormentato (inutilmente,dato che tanto l’altro non guardava mai se era sveglio o meno),mentre il compagno si metteva seduto sul letto e,guardando la data e l’ora sul cellulare,emetteva un suono schifato a quel 14 febbraio ben in grande sullo schermo.

E Thad ne fu sicuro.

Non sarebbe arrivato vivo alla fine di quella giornata.

 

Thad si gettò sul proprio letto,il viso affondato nel cuscino,completamente distrutto,più psicologicamente che fisicamente.

Tra Nick e Jeff che non la smettevano di darsi dolcissimi baci eschimesi,Flint che aveva cantato “Silly Love Songs” per tutto il giorno e la professoressa di letteratura che aveva dedicato le sue tre ore di lezione alla lettura dei passi e delle poesie più romantiche inglesi e americane,provava tanto il desiderio di:

a.   Spedire la Niff a scopare invece di stare sempre a rompere le scatole a lui;

b.   Soffocare Flint con qualcosa,ad esempio con lo spartito di quella cavolo di canzone;

c.   Bruciare il proprio libro di letteratura;

d.   Mandare al rogo chiunque avesse riempito la scuola,e in particolare la sala degli Warblers,di decorazioni a forma di cuore;

e.   Usare tutto il proprio potere per abolire ogni forma di romanticismo dalla Dalton.

…Oddio,cominciava a pensare come Sebastian.

Smythe che,tra l’altro,con la scusa di una qualche visita medica era sparito per tutto il giorno dalla Dalton evitandosi tutto quello. Bastardo.

Come da proverbio,parli del diavolo e spuntano le corna,come Thad incominciò a maledire mentalmente Sebastian (oh,ce n’erano tanti di motivi…dal fatto che era uno stronzo,all’essere bellissimo e averlo fatto innamorare di lui,fino all’essere potuto sfuggire a quella tortura infinita) il suddetto francese aprì la porta della loro stanza.

Harwood si irrigidì all’istante,smettendo quasi anche di respirare come ogni volta e chiedendosi come potesse l’altro avere così tanto potere su di lui da destabilizzarlo in quel modo.

Non era normale,era una cosa che gli faceva paura.

Insomma,tra tutte le persone a cui avrebbe affidato i suoi comportamenti Sebastian Smythe era agli ultimi posti della lista,data la sua affidabilità.

E poi,dato che era San Valentino,era sicuro al 99,9% che il suo compagno di stanza fosse più incazzato e intrattabile del solito.

Ma si sa,quando si ha una certa percentuale di errore si sbaglia sempre.*

E infatti quando il moro si azzardò a voltarsi verso l’altro letto della stanza,Smythe era tranquillo e pacifico.

Sorrideva,addirittura.

E quello era un brutto segno,bruttissimo segno.

O aveva appena fatto sesso (da meno di 10 minuti,di solito la durata del suo buon umore post-sesso non durava di più),o…

Non c’era un’altra possibilità,Sebastian non sorrideva mai.

Lui ghignava,quello sempre,ma in quel momento sul suo volto c’era quello che era di sicuro un sorriso vero.

Ed in quel momento Thad capì che i Maya non si erano sbagliati poi tanto: l’Apocalisse era vicina,forse anche più di quanto pensassero loro.

<< Seb,tutto bene? >> si arrischiò a chiedere,pur temendo che quello strano e stupendo (come poteva un semplice sorriso fargli battere il cuore a mille a quel modo?!) fenomeno terminasse,mettendosi a sedere e abbracciando il cuscino per poterlo usare per proteggersi in caso di bisogno.

Ma Sebastian sorrise ancora e Thad si incantò così tanto a quel sorriso straordinario da non accorgersi che il ragazzo si stava avvicinando a lui.

Si stava avvicinando tanto.

TROPPO.

Fino a non lasciare più nessunissimo spazio tra le loro labbra.

E Thad si sentì…morire. Dalla gioia è ovvio. E dal fatto che il suo cervello e il suo corpo avessero appena dimenticato come respirare e il suo cuore come battere.

Che diavolo aveva fatto nella vita prima di baciare Sebastian Smythe?

Quelle labbra perfetta si staccarono dalle sue solo dopo quelli che sembrarono secoli e quando finalmente stava tornando in sé (ok,forse era un pochino impossibile) il suo cuore perse un battito a una voce rauca e sexy che gli accarezzava l’orecchio con più dolcezza di quanto avrebbe mai immaginato.

<< Buon San Valentino,Harwood >>

Ok,ora era sicuro.

Poteva morire felice,il mondo poteva finire e…

Poteva tornare finalmente ad amare quella stupenda festa,no?

  
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