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Autore: Jordy Klein    25/02/2013    1 recensioni
Riflessioni di una Buffy trentenne, dieci anni dopo la fine.
Cosa prova?
Cosa sente?
Spike,Angel,la sua vita.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, William Spike
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Mi manchi.
Mi manchi Angel.
So che sono banali queste parole, stupide dopo tutto ciò che ci ha legato e inevitabilmente separato, ma mi manchi.
Mi manchi in giorni come questo, quando sono sotto il sole di una Roma imponente e incrocio uno sguardo simile al tuo, degli occhi pece come i tuoi, dei lineamenti che vagamente mi riconducono al tuo viso.
Un viso che nonostante i dieci anni passati è impresso, a fuoco, nella mia mente.
Mi manchi.
Mi manchi come l’acqua manca ad un ruscello, come una madre manca al proprio figlio, come Ulisse mancava a Penelope, come Beatrice mancava a Dante.
Come un Angelo manca al proprio protetto.
Tu mi proteggevi sempre, sai?
I biscotti, la metafora, Spike, era tutta paura.
Paura fottuta Angel, paura di me, di noi, di ciò che sarei diventata.
Mi vedi?mi hai mai più vista? Sai che fine ho fatto?
La banalità dei miei giorni fra bestie e vampiri, fra uomini e disparati lavori, fra amici sconosciuti e la più acerba mancanza di Willow, Giles, Xander?
Casa?
Sai quanto mi manca la mia casa?
Sai quant’è stato difficile ammettere a me stessa di aver provato calore, rispetto, piacere per un altro vampiro? Senza anima Angel, senza nessuna giustificazione.
Senza nulla..
Eppure gli sono debitrice,tanto,molto.
Anche lui mi ha salvata: mi ha salvata dalla disperazione, dalla solitudine, dalla cocente anaffettività che mi attanagliava ogni singolo giorno, quando mi guardavo allo specchio e vedevo una vent’enne con alle spalle macigni troppo grandi, un paradiso perduto ed un inferno incombente.
Un amore.
Si,l’ho amato.
L’ho amato come Dante poteva amare Virgilio, come Penelope poteva aver amato alcuni di colori che le tennero compagnia nella lunga attesa del suo uomo, come s’ama ciò di cui hai bisogno per continuare a vivere.
Non l’ho usato, non era il mio ragazzo , era la mia ancora Angel, lo era.
Lo era e lo sarà sempre.
Mi manca anche lui ,sai? I suoi buffi capelli, il modo in cui riusciva a calmarmi ,  a farmi ragionare, a farmi apprezzare le lotte, il sangue, anche la mia parte oscura, quella che ogni notte si sprigionava e massacrava chiunque mi si opponesse.
Lui è riuscito a capire ciò che tu hai sempre ignorato: non eri il solo ad appartenere al mondo delle tenebre Angel, lo ero anche io.
E’ stato difficile,sai?ammetterlo.
Ammettere che ne avevo bisogno,di lui. Anche di lui.
Lasciare tutto poi,ricominciare.
Qui. Sola. Senza di te.
Come stai? Come vivi le tue serate?
Hai trovato qualcuno ,Angel?
Ami qualcuno,Angel?
Perché sappilo,comunque, io ti appartengo.
Fra un istante, un anno, un decennio,io sarò sempre qui.
Sarò sempre la patetica cacciatrice che ti attende,attende in vano.
Torna.
Torna e basta.
Non mi importa di nulla: dei figli, delle mie rughe, del sangue che tu hai versato, del sesso che ci è negato.
Torna.
  
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