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Autore: DeiDeiDei    27/02/2013    6 recensioni
Magic!AU [sterek feels][amicizia Lydia-Stiles]
Stiles Stilinski è una strega. bhè, non proprio una Strega, Lydia Martin discende dalle Streghe europee, lui ha qualche gene in più dei Druidi del nord, per essere precisi. Ci sono anche due Sciamani e un'altra Strega, ma la cosa davvero importante è che tutto rimanga indiscutibilmente SEGRETO. Certo, Derek Hale e la sua licantropia non aiutano per niente. Tantomeno quando Scott viene morso.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Lydia Martin, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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PRO QUID VALET





[glossario e chiarimenti sul fondo]
 

 

Era stato come un fulmine a ciel sereno.

Certo, il giorno prima Scott era arrivato da lui dicendogli che era stato morso da un lupo e lui ci aveva riso sopra scherzando sul fatto che potesse essere diventato un Licantropo. Aveva fatto quello che ogni amico avrebbe fatto: aveva sorriso e giocato con lui, fatto battute ed ascoltato la sua storia. Ma nel profondo una qualche parte della sua nuca pulsava dolosamente di sospetto, apprensione, perché i lupi non stanziavano più in California da anni. E i Lupi non si vedevano a BH da anni. Avrebbe voluto avvertire Lydia, dirle che qualcosa non andava, ma poi si era trattenuto. Non sapeva niente, la rossa lo avrebbe redarguito per dare sempre retta a quello che Scott diceva pur conoscendo il suo quoziente intellettivo.

Perciò se ne era stato relativamente zitto ed il giorno dopo aveva accompagnato il suo migliore amico nel bosco a cercare il suo inalatore, tanto per non lasciarlo morire soffocato. Non aveva resistito a chiedergli acidamente come avesse fatto a perdere uno stramaledetto inalatore tra il fogliame del sottobosco e lui gli aveva risposto riproponendogli la stessa versione della storia, col lupo gigantesco e mostruoso ed il morso sul fianco. E Stiles aveva sentito la vocina nella sua testa urlare in modo straziante, poi un brivido aveva iniziato a risalirgli lentamente la schiena e qualcosa gli aveva imposto di alzare lo sguardo.

Qualcuno li stava guardando a qualche metro di distanza, capelli neri come la pece e l’aspetto di uno spacciatore che tiene particolarmente al suo fisico,  e lui sapeva che non sarebbe dovuto essere lì, non in quel momento. Aveva dato a Scott una pacca per attirare la sua attenzione, ma non era riuscito per un attimo a proferire parola in modo coerente. L’uomo si era avvicinato e li aveva minacciati, dicendo che erano nella sua proprietà privata. La realizzazione lo aveva colpito come un pugno allo stomaco. Non che prima non avesse già perfettamente idea di chi avesse davanti, ma sentirselo dire, seppur indirettamente, era tutto un altro livello di certezza. Scott sembrava non avere idea di chi gli avesse appena rilanciato il suo inalatore, andandosene con passo svelto sparendo tra gli alberi.

Un uomo che dovrebbe vivere dall’altra parte del continente. Un essere che non dovrebbe mettere piede a BH. Il rappresentante di una razza sparita dalla cittadina. Un Lupo. Non di quelli con la coda, ma di quelli che nelle notti di Luna Piena vanno a caccia e sbranano tutto ciò che capita loro a tiro.

-Quello era  Derek Hale.- Aveva risposto al moro, raccogliendolo letteralmente e spingendolo fin fuori dal bosco. Non avrebbero dovuto mettere piede lì dentro. Certo, non poteva sapere che qualcuno era tornato ad appropriarsi del vecchio territorio di caccia, ma avrebbe dovuto comunque consigliare a Scott di andare a comprarsi un nuovo inalatore, dopotutto chi mai sarebbe potuto riuscire a ritrovare una cosina di quelle dimensioni nell’interità del sottobosco? Un umano no di certo.

***

-Ripeti.- Ordinò la rossa tamburellando irritata con le unghie sulla propria scrivania e stringendo il cellulare come se fosse stato il collo di un pollo. Stiles sospirò esasperato per la quindicesima volta nel giro di un’ora, ma non le disse di no. Non le aveva mai seriamente detto di no da quando si erano conosciuti, a sette anni, ed avevano scoperto i relativi segreti, finendo per andare da quel momento ad ogni Sabbath insieme e condividere libri e conoscenze. A dispetto della loro recita dell’amore non corrisposto che tenevano davanti agli altri, andavano molto d’accordo e passavano al telefono o in biblioteca più tempo di quanto Jackson avrebbe mai gradito, se mai lo fosse venuto a sapere. Lei lo chiamava “legame tra simili”: avevano scoperto di avere qualcosa in comune e si erano alleati per avere qualcuno con cui parlare liberamente ed al quale appoggiarsi nei momenti del bisogno, ma non avrebbero dovuto far capire a tutti di cosa si trattava (e da questo i siparietti dell’innamorato e la principessa viziata). Nove anni di amicizia segreta erano tanti, lo sapevano tutti e due, ma fino a quel momento non avevano avuto problemi, perciò si aspettavano che questi saltassero loro addosso da un momento all’altro.

-Ti assicuro che era un Hale. Derek Hale, il più giovane del branco. Sai che ho la memoria visiva migliore tra i due, perciò, no, non mi sto sbagliando. Un Hale è tornato ad abitare il bosco di BH e proprio ieri Scott  mi ha raccontato di essere stato morso da un lupo, o da quello che a lui sembrava tale, mentre era in giro di notte. Prima che me lo chiedi, eravamo nel bosco per cercare un cadavere ma mio padre mi ha trovato e rimandato a casa, mentre apparentemente Scott non è stato altrettanto fortunato. Non fare quel verso di disapprovazione, Lorhen, chi non accorrerebbe quando sente dire alla radio che è stata ritrovata solo metà di un cadavere e-

-OH MIO DIO!-

-Cosa c… OH! Ossignore! Oh, maledizione, non mi era neppure venuto in mente. Il cadavere era tagliato a metà. Era un’esecuzione, giusto? L’esecuzione di un Lupo Mannaro. Hanno… qualcuno ha condannato a morte un Licantropo nel nostro giardino sul retro e noi non ci siamo nemmeno resi conto ce ne fosse uno?- Lydia grugnì poco elegantemente il suo consenso allo sconcerto del compagno. Cose come quelle non andavano bene. Un qualche essere strano era passato da quelle parti negli anni precedenti, ma nessuna razza era tornata a stabilirsi lì dove prima aveva dominato. Dovevano indagare, dovevano fare qualcosa. Lydia si sarebbe messa a sfogliare i suoi libri in latino incomprensibili, lui avrebbe ascoltato l’aria e le pietre, avrebbe tracciato rune sul lavabo, di nuovo, ed avrebbe guardato cosa l’acqua gli suggeriva (questa volta suo padre si sarebbe deciso a comprargli qualcosa di simile ad un calderone, o un tinello perlomeno.

Chiusero la chiamata e si misero a lavoro.

***

Lo sceriffo sorprese Stiles a gambe incrociate al centro del pavimento del bagno, circondato da ideogrammi runici evidentemente incisi sulle piastrelle e sul lavandino. Alzò gli occhi al cielo ed accese la luce.

-Cosa sta succedendo qui?- Domandò non poco a disagio, poggiandosi allo stipite della porta. Suo figlio non faceva rituali in bagno da quando aveva compiuto dodici anni, perciò non si era di certo aspettato di ritrovarselo in quelle condizioni. Da quando sua moglie se ne era andata non aveva idea di come far sparire tutti quei segni che il ragazzo spargeva ovunque nell’utilizzare i suoi poteri. Non sapeva nemmeno come comportarsi, se era per questo: accettare le stranezze della donna della sua vita era stato semplice, poiché non le lasciava quasi mai trasparire o nascondeva molto bene le tracce, ma con Stiles era tutta un’altra storia, non essendoci più stato nessuno ad insegnarli come fare ed essendo quindi diventato un autodidatta in quelle che dovevano essere conoscenze tramandate di generazione in generazione.

Il ragazzo gli fece cenno di stare in silenzio e si alzò pian piano, avvicinandosi al lavello e sbirciandoci dentro con interesse e preoccupazione. John allungò il collo, ma vide soltanto limpida acqua trasparente. Fece spallucce ed attese che il figlio mescolasse il liquido due o tre volte, facesse una smorfia, si accigliasse, sbuffasse irritato e pigiasse la levetta, lasciando scorrere via l’acqua. Quando finalmente si voltò verso di lui, sorrise all’espressione del padre.

-Hei, papà! Come mai a casa così presto? Cioè, non che ti volessi a casa più tardi, ma … vabbè. Scusa per il bagno, eh, ma era davvero urgente. Sai, non urgente come quando ti viene fame ma urgente come quando stai morendo di fame. Quando sei stato per dodici giorni dentro una grotta buia e secca e le uniche cose che hai mangiato sono due scorpioni. Che poi preferirei morire che mangiare degli scorpioni. Ti immagini che schifo? Con quelle zampe e il pungiglione che si muovono. Perché mica puoi schiacciarli prima di mangiarteli, altrimenti non contengono più liquidi per il tuo sostentamento. E se sei costretto a mangiare scorpioni vuole dire che hai proprio tanto bisogno di nutrirti e… e vedo che non te ne frega niente degli scorpioni e che hai rinunciato a sgridarmi per le condizioni del bagno, perciò me ne vado in camera mia e chiamo Lydia. A domani!-

Lo sceriffò alzò ancora gli occhi al cielo, vedendo il figlio sgusciare via e chiudersi in camera. Avrebbe dovuto comprare un bagno nuovo. Probabilmente avrebbe dovuto chiamare i genitori di Lydia e chiedere se loro figlia fosse altrettanto distruttiva o se la sua razza* fosse un po’ più domestica. Sospirò sconsolato e spense la luce, decidendo che ci avrebbe pensato il giorno dopo.

***

C’erano più stranezze di quante ne avessero considerate, realizzarono nella settimana seguente. Tanto per cominciare erano ormai certi che Scott fosse stato morso da un Licantropo e che uno degli Hale fosse tornato in città, Allison, la ragazza nuova entrata a far parte della cerchia di amici di Lydia, dava alla rossa una strana vibrazione e Stiles si era ridotto a frugare anche tra libri e pagine web pur di trovare qualcosa di utile, perlomeno per far capire a Scott cosa stava diventando. Purtroppo il riccio non sembrava affatto pronto all’ascolto e prendeva ogni parola di Stiles come una presa in giro o un tentativo di allontanarlo dal suo nuovo status sociale (i poteri derivati dal morso gli avevano permesso di guadagnarsi la prima squadra e una ragazza).

Il settimo giorno, nella sua camera, Scott era arrivato addirittura a piantarlo contro il muro con una spinta e scaraventare a terra la sedia. Stiles aveva smesso di respirare per un attimo e aveva sentito qualcosa di pesante calargli sugli occhi, ma aveva sbattuto velocemente le palpebre per scacciare quello che sapeva l’avrebbe rivelato come essere inumano all’altro ragazzo e si era limitato a fissare oltraggiato l’amico, costringendo il suo corpo a non difendersi utilizzando i suoi poteri. Avrebbe potuto sbalzare via Scott, immobilizzarlo, fargli del male, ma non ne aveva il coraggio. Non di farlo ad il suo migliore amico.
Perciò aveva lasciato che l’altro si scusasse e scappasse via, aveva sollevato la sedia ed aveva fatto una smorfia alla vista dei segni d’artigli sul retro di essa. Non andava bene. Non andava affatto bene. Stava già perdendo il controllo e quella sera ci sarebbe stata la luna piena. Avrebbe finito per fare del male a qualcuno durante la festa a casa Martin. Perché diavolo non ascoltava mai quello che gli veniva detto?

Oh, ti prego, Lydia, tienilo d’occhio. Piagnucolò mentalmente correndo a mettersi a sua volta qualcosa di decente.

Ma nemmeno tenerlo d’occhio era bastato quando era scappato dalla festa abbandonando Allison sulla pista da ballo (informazioni di Lydia) ed era andato alla velocità della luce a casa propria, barricandocisi (informazioni ovviamente raccolte da Stiles, che lo aveva seguito) per poi scappare nuovamente, questa volta per correre dietro a Derek Hale e la ragazza che pensava avesse rapito. Lui si era diretto subito a casa della giovane e per grazia divina ce l’aveva trovata viva e vegeta. Qualcosa, però, lo aveva colpito. Era stata l’aria che gli era arrivata in faccia appena la porta era stata aperta dalla madre di Allison, un’aria pungente e glaciale che sapeva di metallo fuso e legno levigato. Pericolo! Aveva urlato la cara vecchia vocina nella sua testa. Via! Vai via da qui. Pericolo pericolo pericolo. בלומען און זילבער וואָס פירן בלוט*.Un brivido gli scosse violentemente le spalle, facendolo quasi inciampare sugli scalini dell’ingresso. Doveva andarsene da lì. Chinò la testa alla signora Argent e quasi corse alla macchina, avviando immediatamente il motore e prendendo in mano il telefonino. Era come se il suo corpo stesse facendo tutto in autopilota. Chiamò Lydia, che gli rispose comunque, nel frastuono della festa, ed aveva la voce che tradiva una punta di preoccupazione.

-Ho saputo che Allison è a casa sua. Cosa succede?-

-בלומען און זילבער וואָס פירן בלוט-

-Cosa?- Domandò sconvolta. Erano anni che non sentiva parlare Stiles in quel modo. Il ragazzo ripetè la stessa cosa, come in trans e lei dovette metterci tutto il proprio impegno per riuscire a tradurre, parola per parola, in qualcosa di a lei più comprensibile. Flores et argentum qui portant sanguis*. Portò la destra a coprirsi gli occhi e la fronte. Di male in peggio.

Cacciatori.










GLOSSARIO [chi non legge questo probabilmente non capirà nulla andando avanti]


[razze]

Stiles (Genim): Druido del Nord. Stiles ha ereditato i poteri della madre. Possiede quel tipo di magia che si basa sopratutto sugli eventi naturali legati agli elementi ed alla lettura del presente, del passato e del futuro in essi. Acqua, fuoco, terra ed aria. Stiles in se tende all'utilizzo dell'acqua e dell'aria. I Druidi del Nord possono arrivare a manipolare il tempo (in quanto condizioni metereologiche) ed hanno una magia prettamente difensiva, di preveggenza e di guarigione a contatto. Nell'utilizzare i propri poteri, la pelle si schiarisce e compaiono rune sulle braccia e sulle tempie, gli occhi diventano neri. Per gli incantesimi e le frasi scritte utilizzano le rune (ma siccome non è un vero e proprio alfabeto con il quale l'autrice possa scrivere, utilizzerà l'Yiddish)

Lydia (Lorhen): Strega Europea. Lydia ha ereditato a sua volta i poteri dalla madre. possiede quel tipo di magia nel quale è comunemente necessario l'utilizzo di una bacchetta o di un bastone e nel quale si adoperano principalmente incantesimi verbali e formule complesse. Le Streghe Europee trattano sopratutto magia di manipolazione e quindi possono letteralmente "trasformare" cose o crearne, non sono tuttavia in equilibrio con gli elementi naturali e tendono a non saper utilizzare i propri poteri per difendere o guarire, ma piuttosto per svanire o ricreare. Sono il tipo di maghe che compare nelle favole e nelle storie del centro Europa. per gli incantesimi e le formule scritte utilizzano il Latino (scritto col nostro alfabeto odierno, in quanto l'autrice lo ha studiato in questo modo).



[בלומען און זילבער וואָס פירן בלוט] Fiori e argento che portano sangue (Yiddish)

[Flores et argentum qui portant sanguis] Fiori e argento che portano sangue (Latino)












Angolo dell'autrice:
Salve a tutti! Sono Eva e sono quì a proporvi questa versione strampalata di TeenWolf. 
E' totalmente nata come esperimento e quindi mi farebbe davvero piacere che, in presenza di errori o nel caso di incomprensioni, mi segnalaste il tutto. Perfavore, fatemi sapere cosa ne pensate, anche solo per messaggio, così saprò se andare avanti o meno (se fa troppo schifo non mi ci metto nemmeno).
Grazie in anticipo e scusate per il capitolo breve.

Eva












   
 
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