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Autore: _Ellie_    27/02/2013    1 recensioni
Spesso i desideri si esprimono nei momenti meno opportuni, quando si vedono le cose sotto una nuova luce - come in una serata in discoteca. E, altrettanto spesso, per vederli realizzati bisogna attendere mesi. Ma con un pizzico di pazienza - e un altro di fortuna -, Louis potrebbe vedere realizzato il suo. E magari essere lui a salvare Liam, e non il contrario, una volta tanto. Sempre che sopravviva a una rocambolesca attività fisica, ovvio.
1 - Scegli un personaggio, una coppia o un fandom: Liam/Louis;
2 - Apri la tua cartella di musica, seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire;
3 - Scrivi una drabble/flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: dall’inizio fino alla fine, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la drabble;
4 - Scrivine 10, poi pubblicale.
Ringrazio blue drop per l'idea!
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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1 - Scegli un personaggio, una coppia o un fandom: Liam/Louis; 
2 - Apri la tua cartella di musica, seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire;
3 - Scrivi una drabble/flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: dall’inizio fino alla fine, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la drabble;
4 - Scrivine 10, poi pubblicale.
Ringrazio
 blue drop  per l'idea!

 

American idiot – Green Day

«Adesso mi senti, coglione», urla Niall inseguendomi per tutto il piano. «Louis Tomlinson, sei così fottuto che non ti potrai sedere per due settimane!», lo sento gridare da tre porte di distanza. Sto correndo come non mai, dopo avergli abbassato i pantaloni di fronte alla sua nuova fiamma - una truccatrice carina e simpatica. Ma di cui non mi piace lo sguardo. Quindi ora sto correndo come un pazzo, ansimando – sentendo le sue urla sempre più vicino. Finalmente, una porta. E un corridoio vuoto, senza nulla. Cazzo. «Qua!» si sente un sussurro eccitato. Vengo strapazzato per un braccio e improvvisamente mi ritrovo in uno sgabuzzino delle scope. Con Liam spalmato addosso. «Cosa cazzo fai, Daddy?» Gli chiedo tra l’eccitato e lo spaventato. «Ti salvo da te stesso, idiota». «In  uno sgabuzzino?». «In uno sgabuzzino».

Ghost on the dance floor – Blink 182

Una situazione del genere non mi creerebbe problemi – Liam dovunque addosso a me, il suo dopobarba uno schiaffo in pieno viso – se due settimane fa non l’avessi visto diverso, in discoteca. Un momento prima era la mia coscienza, la mente malefica dietro i miei scherzi perversi, la spalla per sfogarmi, il mio compasso morale. Eppure - cinque minuti dopo - era un tizio che non avevo mai visto, il cui sorriso divertito mi faceva esplodere lo stomaco, e cui le ombre irreali dei fari rendevano quasi un fantasma. Un fantasma degli amori passati. Perché Eleanor è uscita di scena un po’ di tempo fa, ecco. E adesso, tra i miei pensieri, c’è lo stesso tipo che ora si sta trattenendo dal ridere a fatica. E mi ritrovo con il viso nascosto nel suo collo, una ramazza in posizione scomoda vicino alla gamba e il suo respiro come lava bollente. Ridacchio per sdrammatizzare, cercando di scacciare l’immagine irreale di quel Liam, che volevo, dalla mia testa. Ma il suono mi esce strozzato. Ed è allora che mi chiede se qualcosa non va. E io non so rispondere.

This means war - Nickelback

«Tu non capisci, cazzo», rispondo dando un calcio a una lattina. «Cosa minchia dovrei capire, Louis?». Non Lou, non un diminutivo affettuoso. Louis. Così formale, così secco. «Io…». Le mie parole muoiono nel silenzio della stanza. Hazza mi si avvicina sicuro, chinandosi verso di me e afferrandomi per le spalle. «Stai impazzendo da una settimana a questa parte, Louie. Da quando…». Si ferma, folgorato. Mi lascia le spalle, come se scottassi. «Da quando si è rifatta viva Danielle». Oh cazzo, gemo a voce alta. «Non dire quel nome, per favore». «Tu…», mormora ora delicatamente, come per non ferirmi. «Tu le stai dichiarando guerra. A modo tuo. Perché tu vuoi Liam tutto per te».

A thousand years – Christina Perri

Uhm, come passano in fretta i mesi. Sorrido, afferrando la coca-cola passatami dalla cameriera, Eleanor che mi fissa comprensiva dall’altro lato del tavolo. «Louie, devi capire che forse… non capisce». La guardo, mezzo sorridendo e mezzo afflitto. Non vorrei affrontare l’argomento, ma Malik mi ha minacciato di morte - lunga e dolorosa - se non avessi parlato di tutto… questo con qualcuno. «Incredibile come da fidanzata sei passata al ruolo di psicologa, Ellie». «Confidente, prego», risponde lei con tono fintamente indignato, il sorriso che la smentisce. «Hai aspettato così tanto a darmelo? Perché? E lo stai ancora aspettando? Sei riuscito a fingere così bene per tutti questi mesi, perché ora…?». «Perché… perché si sta per sposare, cazzo». O almeno, è quello che ha fatto capire la stronza. E io… io annego ogni giorno in un mare di saluti mancati, e abbracci rubacchiati e fintamente casuali, e sguardi che cambiano appena lui mi nota. «Sembrano mille anni, che lo sto aspettando. Per non vedermelo arrivare mai più, ecco tutto. E come se non bastasse io… io sono il testimone». Sospiro.

Rolling in the deep - Adele

Mi stringo il polso con l’altra mano fino a farlo dolere. È un tic che ho sviluppato da poco, da qualche mese. Che sembrano anni anni. «Io non capisco» mormora lui, una maschera di sbigottimento in cui iniziano a vedersi i primi bagliori di dolore. E incazzo. Harry striscia un piede a terra, afflitto. «Dovevamo dirtelo. È mesi che questa storia tra loro due va avanti, e non ci sembra giusto per nessuno», conclude, mentre Zayn annuisce e Niall massaggia le spalle di Liam. Io mi allontano dalla porta, intervenendo finalmente. Gola secca, cuore in gola. «Cosa state dicendo?» chiedo. Per beccarmi uno sguardo tra l’attonito e il comprensivo di tutti. È Niall a rispondermi, a bassa voce. «Non lo sapevi neppure tu, vero? Che Danielle… con Josh… da un po’». Si zittisce quando Liam scatta in piedi, il viso una maschera di rabbia. Per poi uscire dalla stanza a grandi falcate, sbattendo la porta con un boato. «Bloccalo, cazzo!» mi gridano gli altri in coro, mentre sono già oltre la porta.

Found you – The Wanted

Corro come non ho mai fatto in vita mia, il cuore che batte come un tamburo, cercando il suo viso tra i corridoi. Sempre gli stessi, come mesi fa’. Senza che lo trovi, questa volta. Sbuco in un corridoio familiare, e lo vedo che corre in direzione di qualcosa. Che ignoro, perché gl’impedisco di avanzare placcandolo per le ginocchia, finendo entrambi a terra. Per un miracolo, attutisco la caduta con il mio corpo, ma sbatto la testa con un tonfo secco. «Dio, Louie!», sento la sua voce dal buio, mentre mi contorco per il dolore. Sento le sue braccia afferrarmi, stringermi, portarmi la testa al suo petto. E se non stessi per vomitare l’anima per il colpo, potrei anche baciarmelo per la gioia di sentirlo di nuovo umano, in sè. «Cosa credevi di fare, Tomlinson?», mi chiede con voce strozzata, accarezzandomi la testa alla ricerca di danni. «Nulla», mormoro, «solo essere io la tua coscienza, questo giro». E continuo, prima di svenire: «Payne, non fare cazzate. Non fino a quando non ti darò l’ok io, per una volta».

If I’m James Dean then you’re Audrey Hepburn– Sleeping with Sirens

La prima cosa che mi accoglie quando riemergo dal buio, è il suo dopobarba. Lo sento vicino, così vicino che non è una sorpresa sentirlo muovere piano sotto di me, mentre mi tiene seduto in grembo. Poi, sento il freddo dell’impacco di ghiaccio. E mormorii sommessi. «Cosa significa, quello che mi ha detto prima?». «Oh, che…». «Zitto, Zayn. Non sta a noi dirlo. Niall, fer-». «Hazza, o tu o noi», li sento coalizzarsi contro Harry. E, improvvisamente, capisco cosa stanno per dire. Cazzo, no, la sua amicizia è tutto quello che ho, non possono, non possono… come amico sarebbe stato a rimanere per sempre con me, ma se sveleranno… «Voleva che tu non facessi cazzate perché sembravi pronto a uccidere, poco fa». «Beh, scoprire che la tua futura sposa…». «Non lo metto in dubbio. Chiediti – chiedigli - solo perché lo ha fatto, Liam». Per favore, no. «Cosa c’è, Louie?», lo sento chiedermi concitato. E mi rendo conto che ho parlato a voce alta.

I want to hold your hand – Across the Universe, Colonna sonora

«Io non…». «Spiegati. O ti costringerò», mi sorride divertito. Sta ancora abbracciandomi e tenendo l’impacco sulla fronte, ma gli altri si sono dileguati. Deglutisco, a vuoto di parole. «Harry aveva ragione» cerco di glissare spudoratamente, «non volevo facessi cazzate. Non come quelle che mi aiutavi a combinare, ecco». Inarca un sopracciglio, non credendomi neppure per un minuto. «‘Sti cazzi, Louis» mormora, accarezzandomi la fronte. Chiudo gli occhi, il mal di testa che pulsa. Però è bello stare qui, così, sentirlo respirare piano, e il suo calore al di là della maglietta. Sospiro, perché non ho parole da dire. Quindi mi limito a cantargli con un tono flebile “I want to hold your hand”, dei Beatles. «Oh yeah, I'll tell you something… I… I think you'll understand… When I say that something, I want… I want to hold your hand…». Almeno fino al punto in cui lui mi zittisce con un sussurro. Forse capendo tutto. E ho paura.

By the way – The Dead Man Theory

Lo sto aspettando da qualche minuto, mentre lui è entrato in casa. Di loro? Di lei, ora? Non riesco a decidermi: in bilico tra ricordi felici e un presente d’inferno, a giudicare dalla sua faccia quando è entrato. L’ho accompagnato a prendere “due cose”, dice. E lo vedo uscire a passo di marcia, con la conseguenza che il mio stomaco precipita vicino alle mie ginocchia e mi trattengo a stento dal correre ad abbracciarlo. Così, in mezzo alla strada. Alto, forte, con un borsone da boxe carico di roba e un’espressione temporalesca che sparisce quando mi vede. «Ehi» gli mormoro piano, cercando di testare l’umore. «Ehi a te», mi risponde con lo stesso tono, buttando la borsa nel cofano e sporgendosi verso di me per piantarmi un bacio a tradimento sulle labbra. Arrossisco, felice. «E questo per che cos’era?», chiedo, allibito dal suo sprezzo per i paparazzi. «Per avermi impedito di fare una cazzata, immagino», mormora contro le mia labbra. «Anche se fossi in te non mi ci abituerei».

Betty – Booke Fraser

«Oh, sapessi tutti i nei che ti ritrovi nei posti più socialmente imbarazzanti, Payne». Ridacchio contro il suo collo, mentre mi abbraccia e mi fa volteggiare in giro per la stanza. Stiamo ballando un lento a casa Styles, e - mentre gli altri si premurano di prenderci doverosamente per il culo - lui ride per l’imitazione della coppietta sdolcinata che ci sta riuscendo così bene. «Ma non mi dire», ribatte lui sornione, «li hai anche contati?». Gli risponderei, ma una cuscinata mi arriva dal divano di Niall, separandoci. E quando mi rendo conto che si sta per buttare su di me al grido di Vendetta, Tomlinson!” gli corro incontro. E iniziamo a rotolarci per terra a suon di solletico e cuscinate. Fino a che delle braccia forti non mi salvano dalle grinfie dell’irlandese, e mi ritrovo stretto al suo petto. «Piano, Horan», lo sento ridacchiare divertito «che poi non arriva vivo all’altare». Alle sue parole cala il silenzio più totale, mentre io trattengo il fiato. «Ooops. Immagino di essermi dimenticato di avvisarti, Louie» mormora contro il mio orecchio, mentre con un urlo belluino Harry - e Zayn - e Niall - ci sono addosso, abbracciandoci e riempiendoci di auguri. Ed è solo in un secondo momento che riesco a soffiargli contro l’orecchio un molto soddisfatto: «ventitrè, Mr Payne. Contati due volte». Che lo fa scoppiare a ridere, per l’incomprensione di tutti i presenti.

 

 

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 Sarò sincera: mi sto divertendo un casino, soprattutto perché di solito lo sdolcinato non è da me. Ma i ragazzi sono le bambole perfette per questi esperimenti di scrittura, e con questa raccolta ho veramente toccato con mano i miei limiti e le mie fisime da fanfic. Questa, infatti, è stata più lunga da correggere, e l’ho sentita più confusa mentre la scrivevo. Forse perché il pairing è nato tutto per gioco – la Coscienza e il Malandro che si scambiano i ruoli, dovendosi salvare a vicenda -; forse perché mi sono resa conto che le canzoni (pur avendo frasi perfette per ogni scena) non avevano il giusto ritmo. E io devo avere il ritmo giusto, per scrivere.

 E sì, lo so, Liam è il personaggio perfetto, da provare in tutte le salse. E chissà perché, da quando ho saputo della boxe, adoro immaginarmelo incazzato. Altro che sorriso svampito!

Ah, un appunto: essendo totalmente disinteressata alla vita amorosa dei ragazzi, l’aver tirato in ballo Eleanor e Danielle è stato per pure esigenze di copione. Anzi, poverine: con tutto il casino mediatico gli auguro che vada tutto bene , zero problemi e bla, bla, bla. Lo stesso dicasi per il povero Josh, a cui tocca fare il cattivo nelle mie storie. Non augurerei manco al mio peggior nemico di divenire l’idolo delle folle, a quanto ho visto.

Insomma, a voi il verdetto di questo secondo tentativo di raccolta Liam/Louis, e a presto! ;)

(P.S: il titolo è tratto da una bellissima canzone di Gabrielle Aplin, “Home”. Fatevi un favore e ascoltatela, è pura poesia)

   
 
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