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Autore: _sowhat    28/02/2013    7 recensioni
Le persone si
chiedono spesso cosa sia l'inferno, l'inferno è l'impotenza
di governare la propria vita e i propri sentimenti, annegando
nell'illusione di provarli.
*Rosso dal capitolo 14.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Through the dark.'
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HELL.


-Capitolo 1

Avere 18 anni è una cosa del tutto sopravvalutata, la verità?
I 18 anni segnano solamente la possibilità per legge, di possedere un'auto e di avere altri diritti che prima, erano legati ai genitori.
A dire il vero, se vivi con loro anche dopo i 18 anni, non cambia assolutissimamente nulla.
Io non vivevo con loro, vivevo con mio fratello, o meglio, con il mio fratellastro, un ragazzo davvero splendido a mio avviso, e non solamente a mio avviso visto che tutto l'istituto femminile gli sbavava dietro, ma sorvoliamo questo particolare.
Rimasi orfana all'età di 8 anni e fui adottata dalla famiglia Malik, persone davvero fantastiche, ma un po' a causa del mio carattere, un po' a causa dei miei problemi, non mi sentivo mai totalmente a mio agio, mi sentivo di troppo in quella bellissima famiglia unita e felice, io non lo ero, mi sentivo sola in mezzo al tutto, non riuscivo a sentirmi completamente felice.
Non mi aprivo mai completamente, con nessuno, forse non lo facevo nemmeno con me stessa.
-Allyson! Scendi è pronta la colazione!
Gridò mia madre dal piano di sotto, era giovedì, e come ogni giovedì lei veniva a farci visita da brava mamma qual'era con il resto della famiglia, non voleva farci sentire esclusi, ero consapevole che non fosse mia madre biologica, ma chiamarla "mamma" mi dava la sensazione di esserle più vicina, anche se era solamente un'illusione. Mi misi i pantaloni del pigiama e scesi le scale, ad aspettarmi c'era una tavola apparecchiata con cereali, latte, biscotti e pane tostato. Sorrisi a quella che ormai da tempo era la mia famiglia, anche se non avrei toccato nulla di quello che c'era in tavola. Mi sedetti di fronte al mio fratellastro, come ogni giorno, mi sorrise in segno di saluto e ricambiai prontamente, era sempre stata la persona con la quale mi relazionavo meglio in famiglia.
-Hey vieni a scuola con me oggi?
Mi chiese Zayn, ci pensai su prima di rispondere, mi feci tutti i miei problemi, e i suoi amici? Lo avrebbero deriso perchè arrivava con la sorellastra problematica? Sicuramente sì. No, non potevo metterlo in imbarazzo, lo rispettavo troppo per permetterlo, insomma io a scuola ero quella invisibile, l'unico che sapeva della mia esistenza a parte gli insegnanti era Zayn. Ma andava benissimo così, preferivo di gran lunga rimanere nell'ombra piuttosto che sapere a memoria la lunghezza del pene di tutta la squadra di basket maschile.
-Allyson? Allora?
La voce di Zayn mi riportò alla vita reale, ma non avrei accettato il suo invito, a dire il vero non capivo perchè continuasse a propormelo ogni mattina sapendo che non avrei accettato..
-No Zayn, vado a piedi ma grazie mille per la proposta.
Dissi alzandomi e andando verso il bagno a prepararmi. Appena mi alzai mia mamma mi richiamò:
-Ma tesoro non hai mangiato niente!
-Lo so.- Risposi io prima di continuare a salire le scale, forse dalle righe precedenti avrete intuito che non sono mai stata una ragazza con molta autostima, nel caso non lo abbiate intuito.. Non sono mai stata una ragazza con molta autostima.
Mi preparai velocemente lasciando che i miei ricci ricadessero sulle spalle e sulla schiena ad ogni mio movimento.
Indossai un paio di jeans chiari aderenti, una maglietta e una felpa, un abbigliamento anonimo per una ragazza altrettanto anonima.
Mi infilai velocemente le scarpe e caricai lo zaino in spalla con un movimento rapido, scesi le scale e trovai tutti ancora intenti a fare colazione, salutai con un cenno ed uscii dalla porta. La scuola che frequentavo non era per niente vicina, ma ogni giorno mi ci recavo a piedi, un po' perchè mi piaceva camminare, e un po' per non dare a Zayn l'imbarazzo di portarsi dietro la sua sorellestra, ero  sicura che il ragazzo più popolare e desiderato della scuola sarebbe stato deriso se visto con me, e non volevo che ciò accadesse. Misi  le cuffie nelle orecchie e iniziai a camminare velocemente sommersa da tutte le mie paranoie e i miei "perchè" che non vi starò ad elencare, anche perchè vi porterei alla depressione.

Dopo una trentina di minuti arrivai davanti alla scuola ed entrai tenendo la testa alta ma lo sguardo sul pavimento. Sapevo perfettamente che era una cosa piuttosto insolita, ma mi aiutava a non incontrare gli sguardi della gente, non li avrei sopportati.
Dopo il suono della campanella mi aspettavano due ore di filosofia e due di chimica.
Le prime due ore sembravano non passare mai, dato che provavo un'odio profondo verso la filosofia, il nostro professore si aspettava che ci rivedessimo in ogni singolo personaggio, voleva che provassimo sentimenti profondi ed inspiegabili, tutte cose astratte insomma, e ciò che veniva definito astratto, per me era sinonimo di pericolo, preferivo le materie concrete, basate sull'oggettività dello studio.
Le due ore di chimica passarono invece molto velocemente, amavo la chimica, mi dava l'idea di riuscire a fare qualcosa di assolutamente spettacolare, e concreto. Dato che ci trovavamo in un laboratorio, fu inevitabile eseguire un esperimento, ero la migliore nel mio corso, almeno a quanto sosteneva il professore, e effettuare una colorazione cromatica di un acido per me non fu un problema.

 
**
 

Ora di pranzo, il momento della giornata in cui si formavano tutti i gruppetti, quei gruppetti che odiavo, non perchè ne fossi esclusa, okay, ne ero anche esclusa, ma li odiavo soprattutto perchè erano assolutamente monotoni, c'era il gruppo dei ragazzi fighi, del quale faceva ovviamente parte Zayn con i suoi amichetti, poi c'era il gruppo delle barbie, le quali sbavano dietro ai ragazzi fighi, poi c'eranoi gruppi divisi in base agli interessi: sport, teatro, laboratori vari ecc.. Io non facevo parte di nessun gruppo, e non avevo nemmeno intenzione di pranzare quindi perchè entrare in sala mensa? Sarebbe stata un'azione insensata, così presi una mela dal distributore automatico e andai sul retro del giardino scolastico a ripassare fisica. Le forze fisiche erano argomenti che mi piacevano molto e la forza elastica mi attirava particolarmente quindi iniziai da quella, sfogliai il libro e mi immersi nella mia lettura scientifica.
-Hai già saltato la colazione, dovresti mangiare qualcosa.- mi rimproverò una voce che conoscevo troppo bene, non alzai gli occhi dal libro e mostrai a Zayn la mela che distrattamente stavo mangiando. Lui non sembrò essere soddisfatto della mia risposta e si sedette accanto a me, mi sentivo accudita da lui, e non sempre era una cosa positiva, spesso mi irritava.
-Non hai paura che qualcuno ti veda con quella strana?- chiesi distrattamente sentendolo così vicino, la sua reputazione avrebbe potuto risentirne.
-No, anzi, mi farebbe piacere che qualcuno ci vedesse insieme.- Zayn mi aveva sempre incoraggiata a conoscere persone nuove e ad uscire dal mio guscio, se così si poteva definire, ma non lo avevo mai ascoltato.
-Oh andiamo Zayn! Tu sei quello bello e sportivo, io sono quella secchiona e strana.- contestualizzai guardolo negli occhi.
-Anche tu renderesti moltissimo nello sport se solo non avessi i tuoi stupidi pregiudizi sugli sportivi di questa scuola.
-Non sono pregiudizi, ma, andiamo hai visto la squadra di pallavolo femminile?! Non riuscirebbero a coniugare un verbo giusto nemmeno se lo volessero.- alzai un sopracciglio pensando alle sportive della mia scuola, erano tutte così stupide.
-Ok magari lì hai ragione. Ma non puoi startene sempre sola.
-Io sto bene da sola.
-Nessuno sta bene da solo.
-Allora chiamami nessuno.
-Perchè hai così paura delle persone Allyson? Non sono tutte uguali sai?
-Io non ho paura.
Dopo la mia ultima affermazione, mi alzai e mi diressi in classe pronta per l'ultima ora, quella conversazione stava diventando scomoda.
Pensai più volte alla domanda che Zayn mi aveva posto. Io non avevo paura delle persone, solo che preferivo non soffrire, la mia era una semplice scelta, magari era una scelta ridicola, e assolutamente stupida, ma era pur sempre la mia scelta. E poi non volevo farmi notare, non avrei sopportato gli occhi delle persone su di me, non ci sarei davvero mai riuscita. L'ultima ora passò talmente velocemente che non mi accorsi nemmeno della presenza del professore. Uscii dalla classe per ultima per poter girovagare un po' per i corridoi vuoti, adoravo quella calma, mentre camminavo la mia attenzione fu catturata da un volantino appeso al muro: "Venerdì 1 Marzo, presso la palestra scolastica si terrà un ballo in maschera per dare l'addio all'inverno, vi attendiamo numerosi e mi raccomando, solo maschere!"
Un'altra festa scolastica, l'ennesima alla quale non avrei partecipato. Vabbeh sperai per Zayn che fosse ben organizzata, lui non poteva non andare, non era mai mancato ad un evento scolastico.

Considerazione?
grazie davvero per aver letto il primo capitolo di questa storia, spero che possa interessarvi, allyson è una ragazza molto particolare e con i capitoli successivi si scoprirà sempre di più il suo carattere. che dite lasciate una recensione?
Grazie mille a presto
Xx
 
 

  
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