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Autore: Christine_Heart    28/02/2013    1 recensioni
"Ti voglio bene anch'io Kaito!"
Il mio piccolo chiude gli occhi allegro.
Il mio adorabile neko mi sorride, scodinzolando contento.
***
[Contest sfida] [AU]
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ying & Yang'
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Capitolo 4: Prima di partire...
 
"Domani partiamo per il Giappone."
Il mio dolce neko mi guarda e il suo sorriso raggiante si accenna pian piano sul suo volto.
"Evviva!!!" esclama felice.
Salta giù dal divano.
E inizia a saltellare allegro per la stanza.
"Si va in Giappone...si va in Giappone!!!" continua a ripetere entusiasta.
Sorrido divertito.
"Fai piano..." gli dico con calma.
"Dici sul serio Master?" mi chiede poi solare, fermandosi di colpo.
"Sì Kaito." rispondo tranquillo.
Mi sorride di nuovo veramente felice.
Alzo gli occhi su di lui, e accenno un sorriso intenerito.
"Lui è il mio tesoro più grande." penso onesto.
______
 
"Kaito..." chiamo con calma entrando nella stanza del mio piccolo cucciolo.
"...è ora di andare a letto...domani dobbiamo svegliarci presto!" esclamo convinto.
Alzo gli occhi e lo cerco per la stanza.
"Kaito, ma che combini?" gli chiedo stranito guardandolo.
"Non ho ancora finito!" mi risponde accarezzandosi il mento.
Neanche mi guarda, continua a fissare l'armadio bianco e spalancato con aria indecisa.
"Non hai ancora finito di fare cosa?" gli domando avvicinandomi.
"Le valigie Master!" mi risponde deciso alzando gli occhi verso di me.
Mi sorride allegro. Io lo guardo smarrito.
"Ma che..." penso stranito.
Mi volto a guardare.
Butto gli occhi sul suo letto.
Rimango a bocca aperta.
"Piccolo..." lo chiamo accostandomi al letto.
"...ma quanta roba hai intenzione di portarti?" gli chiedo alzando sia una maglietta a righe, sia una maglietta a mezze maniche con sopra disegnato un coniglietto bianco con una bandana a forma di cuore nera sull'occhio sinistro.
"Stiamo via solo per tre mesi...non per un anno intero."
"Lo so Master..."
"...ma sono indeciso!" mi dice gonfiando le guance.
"Non so cosa mettere!" continua incrociando le braccia.
Alzo un sopraciglio, confuso.
Sorrido.
"Tu non sai cosa mettere in valigia?"
"Sì Master."
Scoppio a ridere divertito.
Rido talmente tanto da dovermi tenere lo stomaco.
"Master...che cosa c'è, di così tanto divertente?!" chiede incuriosito il mio cucciolo.
Cado a sedere sul letto, e mi asciugo gli occhi.
Appoggio le magliette sul letto.
"Dai, ti do una mano io." gli dico dopo aver ripreso fiato.
"Poi fili subito a letto." aggiungo alzando un dito.
"Ma Master..." mi chiama sincero.
"Kaito, se domani mattina non ti svegli in tempo per prendere l'aero, io ti tiro giù dal letto, mi hai capito?" gli chiedo con un sorriso scherzoso.
"Master, ma è presto!" mi dice un po' arrabbiato.
"Ti sveglio con un secchio di acqua ghiacciata!" ironizzo ancora un po'.
Il mio piccolo viene invaso da un brivido di freddo.
Mi guarda in volto.
"E va bene Master." mi dice sconsolato.
Mi alzo dal letto e mi avvicino a lui.
Gli accarezzo la testa:
"Tesoro, è solo per questa sera." gli dico ottimista.
"Master non vado più a scuola...non è giusto...non voglio andare a letto presto..." mi dice triste, abbassando di più il capo, e scodinzolando lento.
"Lo so, che ti piace fare tardi quando è estate, ma non sta notte..."
"...E poi non è molto presto..sono quasi le 22:00..." continuo a dire tranquillo.
Mi rendo conto subito dopo della grande stupidaggine che ho detto.
Non era presto, era prestissimo.
Sospiro rassegnato.
"E va bene...ho capito..." confesso.
Kaito alza gli occhi su di me, con un faccino sconfortato.
"...facciamo così...ora finiamo di preparare le valigie...e poi puoi rimanere sveglio fino alle 23:30...non minuto di più..." gli permetto con un sorriso.
Il mio neko sorride entusiasta:
"Davvero posso?"
"Sì, te lo concedo!" scherzo.
"Ah, che bello!" esclama felice il mio piccolo.
"Però se entro in camera e tu non dormi dopo l'orario pattuito, ti lascio qui!" gli dico divertito.
"E poi io come faccio senza il mio Master?!"
"E' un problema tuo signorino." gli confesso divertito scompigliandogli i capelli.
La sua risata cristallina m’invade con piacere le orecchie.
____
 
"Ecco fatto!" esclamo soddisfatto, guardando le due valigie pronte e ben chiuse.
"Abbiamo preso tutto, no?" chiedo voltandomi verso il mio tesoro.
"Sì Master!" esclama lui felice.
"Molto bene!" mi dico annuendo.
"Allora, adesso come da patto puoi rimanere alzato!" gli dico tranquillo.
"E tu che farai Master?" mi chiede incuriosito il mio piccolo.
"Io finirò di infilare le ultime cose in valigia e poi vado a letto." confesso.
Mi fermo a guardarlo.
"Come vanno le mani? Fanno meno male?" gli chiedo ancora un po' preoccupato.
"Mhm...tutto a posto!" mi dice tranquillo.
Gli sorrido con affetto, e gli accarezzo la testa.
Lui si lascia coccolare senza storie.
"Mi raccomando non fare troppo tardi." gli ripeto.
"Sì Master." mi risponde con tono di bimbo ubbidiente.
"Io vado a dormire, ci vediamo domani." gli dico semplicemente.
"Bacio Master!" mi dice subito tendendo le mani verso di me.
Mi chino vicino a lui.
Le sue braccia mi stringono con affetto il collo:
"Buona notte Master!" mi augura felice baciandomi la guancia.
"Buona notte piccolo mio!" auguro a mia volta, baciandogli la fronte.
Lui mi sorride,
Mi avvio alla porta:
"Ah Kaito, se vuoi ascoltare un po' di musica, volume non troppo alto...c'è sempre qualcuno che domani deve andare a lavoro, va bene?" lo informo come se già non lo sapesse.
"Sì Master." mi risponde subito
"Mhm bravo..." mi congratulo annuendo.
Lo saluto con la mano.
Kaito mi sorrise felice e mi fa ciao ciao.
Accosto la porta della sua stanza.
Entro in camera mia.
Mi guardo attorno.
"Non mi sembra di aver dimenticato nient'altro." penso.
Ripasso le cose e gli abiti che hanno già riempito la prima valigia.
"Devo solo mettere ancora..." penso di nuovo distratto.
Infilo dentro il carica batteria del cellulare e il pc, perchè tanto sapevo che non avrei scritto quella notte. Sistemo le ultime magliette e chiudo la borsa.
Guardo il comodino.
"Accidenti...se non porto questa potrebbe essere un grand guaio." penso con un sospiro di sollievo.
Infilo tre bustine nella tasca dei jeans che avrei indossato domani.
Non posso andare in giro senza quel medicinale.
Ne vale della mia vita.
Annuisco.
"Bene, non manca altro." mi dico sicuro.
Appoggio i due borsoni vicino alla porta.
Apro del tutto le finestre.
Respiro l'aria fresca della notte.
Mi tolgo la maglietta e la lascio cadere al mio fianco.
Mi butto sul letto prono e chiudo gli occhi.
_____
 
Mi sono addormentato con così tanta fretta da non rendermene conto.
Che strano la sveglia non suona ancora.
Ma saranno passate ore, ormai.
Non ho voglia di alzarmi, ma devo.
Devo andare a controllare che Kaito si sia messo a letto.
Sospiro.
Speriamo che quel piccolino stia già dormendo.” Mi dico tra me e me.
Esco dalla mia stanza per raggiungere la sua.
Apro con delicatezza la porta.
Non accendo la luce, e avanzo nell’oscurità della stanza.
Era davvero strano.
Non c’era neanche un fascio di luce, eppure la veneziana, non si chiudeva completamente.
Cerco con calma l’estremità del letto.
Avanzo ancora un po’.
Ancora nulla.
Qualcosa scricchiola sotto i miei piedi.
Un brivido freddo mi pervade lungo la schiena.
Faccio un altro passo.
Di nuovo quel sinistro scricchiolio.
Sento qualcosa incrinarsi sotto di me.
La stanza sembrava essersi mutata.
Sembrava tutto così freddo.
Sembrava di camminare sul...
"G -Ghiaccio..." pronuncio sconvolto battendo i denti per il freddo.
Il gelo di quella stanza mi entrava nelle ossa, confondendo la mia mente.
"Dov’è Kaito?" domando come se ci fosse qualcuno con me.
Le mie labbra si stavano ghiacciando, e il mio fiato formava inseparabili nuvolette di vapore.
"Kaito…" chiamo spaventato.
Il mio corpo semi freddo, ha il coraggio di compiere ancora pochi passi.
Neanche il sangue mi sembra più caldo ora.
"Kaito." chiamo con più forza.
Non riesco più a riscaldare il corpo.
Inizio a tremare per quell’insolita temperatura bassa.
"Kaito." chiamo ancora.
Qualcosa di flebile arriva al mio orecchio.
"Kaito!" esclamo speranzoso e con energia.
"Master!" mi sento rispondere.
Non lo vedo.
"Dove sei Kaito…non riesco a vederti."
"Master…non voglio andare…voglio rimanere con te…ti prego…!" gli sento esclamare con forza tra le lacrime.
"Kaito!!!" esclamo spaventato.
Corro in avanti e tendo la mano, nella speranza di riuscire a stringere la sua.
Ma i piedi congelati ostacolano la mia corsa.
Cado a terra, sul quel ghiaccio maledetto e gelido.
"Master!!! Aiuto!!! "
"Mi portano via…le ombre…ti prego!!!" lo sento supplicare.
Non riesco a rialzarmi, le gambe e le braccia sono immobili come statue.
"Kaito!!!" lo chiamo in ansia.
Tendo una mano verso il nulla.
Non riesco a vederlo.
"MASTER!!!" lo sento urlare.
Uno spiraglio di luce, distinguibile solo, per attimi.
La mano del mio neko, che cerca disperatamente di afferrare la mia ancora tesa.
Sento il suo tocco, la sfiora appena.
Riesco a distinguere i suoi occhi chiari, colmi di lacrime, che fissano il mio volto terrorizzato.
"MASTER!!!" mi chiama di nuovo nel panico.
L’ultimo istante di luce, l’ultimo richiamo, l’ultima lacrima.
Poi buio.
Silenzio e freddo tutto intorno.
 
Apro gli occhi.
Adatto la vista, per capire dove mi trovo.
Sospiro una volta cosciente del fatto che…
"Era tutto un sogno" penso stranito.
"Come sono stupido..." ho il tempo di pensare prima che...
Accarezzo i capelli del mio neko con dolcezza.
"Master, ti sei svegliato." mi saluta contento Kaito.
"Già...tu hai dormito un pochino?"
"No." mi risponde divertito.
Mi sorride allegro.
Eravamo in volo ormai da ore.
"Sei di buon'umore, come mai?"
"E' divertente volare con l'aereo." mi spiega imitando con la mano qualcosa in volo.
Mi massaggio un po' il collo, e cerco di nascondere quelle poche gocce di sudore che imperlano la mia fronte. Le asciugo piano, senza destare sospetti.
Non avevo mai fatto un incubo così strano.
"Sì, è divertente...fin quando non precipita..." sussurro sistemandomi a sedere.
"Come Master...?" mi chiede stupito.
"Niente...lascia stare...era una battuta triste..." gli rispondo.
Sospiro e mi massaggio la gola.
"Ecco che ricomincia." penso infastidito.
Senza che me ne renda conto, il mio volto si adombra, il respiro si accorcia, e anche il solo deglutire diventa complicato.
"Kaito..." chiamo con un filo di voce.
"Che cosa succede Master?" mi chiede Kaito preoccupato.
"Lo sai che cosa succede..." gli rispondo piano deglutendo.
"Devo chiamare l'hostess?" mi chiede subito agitato.
"Sì...per favore..." gli dico frugando in tasca.
"Signorina..." chiama rapido il mio neko.
"Sì tesoro...dimmi?" chiede la ragazza avvicinandosi con un sorriso.
"Il mio Master, ha bisogno d'aiuto!"
Mi sforzo di sorride.
"Oddio Kaito..." inizio a dire con visibile fatica.
"...Detta così sembra quasi che sto morendo." scherzo.
Il mio neko mi fulmina in ansia.
"Signore non si sente bene?" mi domanda subito gentile la ragazzina.
"Non si preoccupi...non è nulla..." gli rispondo a fatica.
"Ha bisogno di qualcosa?" mi chiede subito la ragazza.
"...ho solo bisogno di un bicchiere d'acqua..."
"...devo sciogliere questa..." gli spiego mostrandogli il pacchetto ancora sigillato.
"Glielo porto subito." mi risponde educata.
La gola inizia a bruciarmi di più.
"Ma che palle..." sussurro furioso.
"Master..." mi chiama Kaito guardandomi spaventato.
Deglutisco ancora, e ho come la sensazione di ingoiare centinai di spilli amari.
Un colpo di tosse violento cerca di cacciare via tutto.
Non riesco a fermarmi.
La tosse continua.
Non riesco a farla smettere.
E forte e più violenta di prima, mi sta bruciando da dentro.
Non riesco più a respirare, mi sta tramortendo, sta picchiando duro nella mia testa, mi sta infuocando la gola.
Un'altro colpo di tosse forte mi scuote il petto.
Poi un'altro lo segue, ancora più violento e rumoroso.
Mi chino in avanti dolorante, afferrando il petto con decisione, come se da un momento all'altro si potesse staccare da me, e continuo a mantenere una mano davanti alla bocca.
Non ho il coraggio di muovermi, il mio respiro è faticoso e stanco.
"Master..." mi chiama preoccupato il mio piccolo.
"Sto bene...sto bene..." lo tranquillizzo accarezzandogli il volto con una mano.
Ma non riesco a guardarlo in viso.
Sto mentendo.
Non mi alzo ancora, rimango chino.
Fermo.
Tutto si è fermato, e il mio respiro ormai è flebile, come un sussurro sinistro.
"Ecco qui signore." mi dice la signorina porgendomi il bicchiere fresco.
"Kaito..." chiamo stanco.
"...puoi..." non riesco a finire la frase.
Altri due colpi di tosse mi bruciano il corpo.
Alzo la bustina, per far capire a Kaito di cosa avevo bisogno.
"Sì." mi risponde subito.
Prende il bicchiere e la mia medicina.
Strappa la confezione e versa il composto.
Lascia sciogliere, mescolando con attenzione.
Mi era stato ordinato dal medico di prendere solo una bustina al giorno, di lasciar sciogliere bene e di bere con sorsi non troppo svelti.
Ma se il dolore era persistente e la respirazione difficoltosa il paziente, cioè io potevo aumentare la dose.
"Master..." mi chiama con tenerezza Kaito, e da quella sua voce tremante capisco che lo sto facendo preoccupare.
Provo a dirgli qualcosa, ma quella maledetta tosse mi sorprende ancora.
Ed è così energetica, che colpisco il bicchiere in bilico tra me e il mio neko.
Rischia di cadere e rompersi, versando la mia medicina.
Ma per fortuna, Kaito lo stringe saldamente tra le sue mani, come se fosse un uccellino che non può ancora prendere il volo.
Respiro, e sospiro sconfortato.
Mi alzo di poco, e tendo la mano.
Cerco di nascondere il tremore e prendo il bicchiere.
Sollevo il capo, e sistemo la schiena.
Come da copione, accosto il bicchiere alle labbra, e lascio scendere il liquido con calma.
Una volta vuoto il bicchiere, la gola sembra migliorare.
Per qualche strano motivo ho come la sensazione che i polmoni si siano ricordati del loro compito.
E prendono ossigeno in quantità.
"Tutto bene?" mi chiede subito la giovane riprendendo il bicchiere.
Lascio scendere l'ultima goccia, e aspetto.
Inspiro, deglutisco un paio di volte, per allontanare il disgusto dalla bocca.
"Sì..." rispondo calmo.
Qualcuno richiama l'attenzione della ragazza.
Lei alza il capo, annuisce, e fa segno di aspettare un secondo.
"Se ha bisogno di nuovo di me, non esiti a chiamarmi." mi dice con un sorriso cortese.
"La ringrazio..." la concedo gentile.
Mi appoggio al sedile, chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo.
Rilasso il corpo ed espiro.
"Master..." mi sento chiamare.
"Sto bene tesoro..." gli mormoro sereno.
Riapro gli occhi, e mi volto verso di lui, lasciando strusciare la testa contro la poltroncina.
"Sei sicuro?"
"Sì...non ti preoccupare...è passato." gli rispondo pizzicandogli la guancia.
"Ti va di sentire un po' di musica?" chiedo per distrarlo.
"Certo Master!" risponde lui quasi sicuro.
Fruga nel suo zainetto, e ne tira fuori un piccolo I- pod nero.
Connette le cuffiette, e me ne passa una.
Il primo brano inizia, e calma il mio spirito tormentato.
 
La musica infondo ha il potere magnetico di calmare ogni situazione.
 
_____
 
"Cucciolo...non ti allontanare troppo!" lo riprendo con calma.
"C'è troppa gente, rischi di perderti..." gli ripeto.
"...Sì, lo so rischiamo di perdere l'aereo." mi risponde allegro.
Eravamo da poco scalati.
L'aeroporto brulicava di persone, pronte a prendere il loro prossimo aereo o a raccogliere le proprie valigie e rilassarsi in qualche posto da favola.
Mentre noi stavamo aspettando i bagagli.
Avevamo ancora un’ora prima del nostro prossimo aereo.
Tutto il tempo, per un bel pranzo.
"Master!" mi sento chiamare felice.
Lo cerco tra la gente.
Vedo la sua manina sventolare piena d'energia e contento.
Corro verso di lui.
Mi avvicino con calma.
"Mi aiuti?" mi chiede educato, trattenendo i nostri bagagli.
Sorrido e afferro i miei.
"Vieni...mettiamoci a sedere..." gli dico avvicinandomi alle sedie.
Lasciamo i bagagli accanto a noi.
"Ancora qualche ora, e saremo arrivati." gli dico accarezzandogli la testa.
"Sì...non vedo l'ora." mi dice entusiasta, scodinzolando allegro.
"Allora che cosa vuoi mangiare?" chiedo gentile appoggiando le mani sui fianchi.
"Kebab e patatine fritte!" mi esclama gioioso alzando le braccia in alto felice.
Si ferma e le lascia scendere pian piano.
"Al Master va bene?" mi chiede imbarazzato, unendo le manine dietro la schiena, agitando un po' il piedino, e muovendo la coda con fare timido.
Rido contento.
"Ma possibile che devi sempre dipendere da me?"
"Ma il Master pensa solo al mio bene." mi dice timido.
"Non mi devi sempre chiedere il permesso." lo riprendo sereno.
"Ma Master..."
"Sai che c'è?!" lo interrompo.
"No Master." mi dice stupito.
"Anch'io ho una voglia matta di kebab e patatine fritte." gli dico solare, facendogli l'occhiolino.
Mi sorride radioso.
"Grazie Master." mi dice felice.
Mi abbraccia la vita.
"Non mi devi ringraziare per così poco." gli dico tranquillo accarezzandogli la testa.
"Dai, aspettami qui...prendo il pranzo e poi ripartiamo, va bene?."
"Piano perfetto Master."
Gli sorrido.
"Non vorrei essere in viaggio con nessun altro." penso con affetto.



Note dell'autrice:
Eccoci qui con il quarto capitolo! ^^ E finalmente siamo in volo! *W*
Allora che cosa ne pensate?!? :)
Vi devo dare una spiacevole notizia a tutti quelli che in silenzio e non tendono a seguire e ad avere il coraggio di leggere questa ff:
Da questo punto in poi gli aggiornamenti saranno lenti, perchè per il momento non ho ancora nulla di pronto! v.v
Non è che non abbia idee, ne ho fin troppe, devo solo trovare il tempo di metterle su carta! ^.^
Sperando che questo piccolo inconveniente, non mi lasci da sola, v' invito a ritornare nel prossimo capitolo! ;)
 
 
Grazie mille per tutto. :)
Bacio ^3^
Chris.
 
 
P.S.
Ci saranno belle sorprese, dico sul serio, non mancate! *^*
  
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