Le mie lacrime si mescolano all'acqua che cade.
Sono sola,
nessuno mi sente,
a nessuno importa.
Non so dove andare,
non so cosa ho fatto di me.
Mi hanno distrutto,
ormai è impossibile recuperare i pezzi.
Penso sempre di averci fatto l'abitudine,
fingo che non mi importa,
ma le parole lacerano la mia carne peggio di coltelli
e sono sicura di vedere il sangue.
Come può una cosa così dolorosa non lasciare alcun segno?
Guardo il mondo ed è sempre uguale,
solo io sono diversa.
Mi hanno spezzato, 
mi hanno privato di orgoglio e dignità.
Non sono più nessuno.
Non esisto più.
La punizione più crudele per essere stata me stessa.
è questa la giustizia?
Le cose più brutte accadono sempre alle persone più buone,
mentre i cattivi continuano ad arricchirsi,
a prendere potere,
a sentirsi superiori.
Lo sono davvero?
Ho pensato di sì ogni volta che mi uccidevano lentamente,
che prendevano un'altra parte di me.
Perchè io sono un essere inferiore,
niente confronto a loro,
solo un'altra persona costretta a piegarsi sotto la loro volontà.
Questo è un mondo di ricchi e potenti,
spesso mi chiedo cosa ci faccio io ancora qui,
io piccolo essere insignificante,
debole,
senza nè passato nè futuro.
Sono solo un errore,
un peso per il mondo.
Se ben fimera,
forse ho ancora un po' di speranza,
ma so che presto si prenderanno anche quella.
A loro non importa delle lacrime,
a loro non importa del dolore,
a loro non importa di me.
A nessuno importa di me.
Sono ancora giovane mi dicono,
allora perchè ho già perso tutta la mia vita?
Sprofondo sempre di più,
verso l'inferno,
ma può davvero essere peggio del posto dove mi trovo adesso?
Io non vedo amore,
io non vedo felicità,
io non vedo affetto, 
vedo solo sofferenza.
Solo quella mi rimbomba nella testa all'infinito,
ancora e ancora,
senza sosta,
senza un attimo di pace.
Nero,
tutto nero,
l'oscurità mi risucchia
e non c'è nessuna luce a salvarmi.
Tutto è vuoto,
questo vuoto sconfinato che mi sopprime.
E non riesco a respirare.
Eppure lo sento,
il mio cuore che batte ancora,
che pulsa sangue ormai freddo al mio cervello,
in modo che non smetta di provare dolore.
Siamo soli,
io e il mio dolore,
seduti qui ,
riflettendo a fondo sulla questione, 
non pronti per un'altra giornata,
non pronti per un'altra umiliazione.
Ma non abbiamo scelta,
andiamo avanti.
Perchè la vita non è felicità,
la vita è solo vivere.
Imparare a camminare in mezzo al fuoco,
cercando di non scotarsi.