CAPITOLO
VENTIDUESIMO: TUTTO E NIENTE
Le
mie orecchie sono piene della rabbia e
dell’aggressività dei lupi. I loro occhi
scintillano di odio.
Avevi
giurato di
non tornare mai più!
Hai
ucciso un’umana,
hai
ucciso Bella! E adesso hai pure il
coraggio di entrare nel nostro territorio?!
Non
si vedevano
vampiri da anni qui, perché sei tornato?
-
Guardatemi bene! - dico, sovrastando i loro versi.
Solo
Jacob obbedisce. Sam, invece, seguito da Paul ed Embry, accorcia le
distanze
pregustando il massacro.
-Vi
sembro forse intenzionato a scatenare una battaglia?
Jacob
scorge nei miei occhi un tormento che mi logora e che in lui provoca
sia pietà
che godimento. Capisce che mi sto passivamente offrendo come carne al
macello. Mi
odia abbastanza da potermi uccidere da solo e inoltre è
anche più grosso
rispetto all’ultima volta che l’ho visto.
Meriteresti
di
soffrire ancora, ma sappi che se non fossero intervenuti gli anziani
della
tribù quattro anni fa, ti avrei ucciso anche allora! Quindi
adesso non hai
scampo.
-
Lo so. Ed Alice, mia sorella, non può vedermi. Le sue
visioni si annullano in vostra
presenza.
Mentre
lo dico, Billy esce di nuovo e quando mi vede resta di pietra.
-
Brutto succhiasangue. - sibila tra i denti stringendo i pugni -
Uccidetelo!
"Non
chiedo
altro",
dico tra me e me inginocchiandomi. Nello stesso istante iniziano a
cadere le
prime gocce di quello che si preannuncia un bel temporale. Chiudo gli
occhi e
quasi sorrido: sarà tutto finito tra breve.
Spero
esista l’inferno,
dice Jacob con
un ghigno. Sarà un onore vendicare
Bella
di persona.
-
Non
voglio e non posso continuare senza di lei. Forse tu saresti davvero
stato
migliore di me per Bella. - dico in un sussurro che so lo
farà arrabbiare
ancora di più.
Non
continuare a
dirlo, oramai non ha più senso!
Urlando
queste parole, infatti, mi si scaglia addosso con un solo balzo di
quasi dieci
metri e mi sento staccare la mano destra dalle sue fauci enormi.
Quello è solo il primo brandello di me che lascia il mio corpo. Billy non resta a guardare oltre il secondo.
Quello è solo il primo brandello di me che lascia il mio corpo. Billy non resta a guardare oltre il secondo.
Mi
sento già fuori da me stesso. Sento solo dolore, un dolore
nuovo che però mi
lascia ancora cosciente. Almeno sino a quando non vedo avvicinarsi il
rosso
vivo del fuoco, acceso perché protetto dalla pioggia sotto
qualcosa che non
capisco cos’è.
In
quel rosso rivivo tante cose: il colorito delle guance di Bella quando
si
emozionava … il colore di una sua camicetta … il
sangue uscitole dalle ferite
causate da James … i capelli di Victoria … i
mantelli a Volterra nel giorno di
San Marco … gli occhi dei Volturi … e infine il
peggiore dei rossi: quello del
sangue di Bella versato per causa mia, sul mortale letto della
“luna di miele”.
Mi
sembra così giusto e normale, adesso, lasciare questo mondo,
soffrendo, proprio
come lei. Tutto accade piuttosto rapidamente, pare: ormai ho perso la
cognizione del tempo. Ma nella mia mente passa tutta la mia vita. Ogni
singolo
ricordo legato a Bella. Mentre divento niente mi sento …
più vivo.
Mi sento al mio posto.
Mi sento al mio posto.
Vedo
lei, così chiaramente, forse anche perché la vedo
pure nei pensieri di Jacob. Questo
ragazzo-lupo ormai uomo, mio eterno nemico per natura e rivale in
amore, amico
insostituibile della mia amata, e infine mio assassino.
Adesso
verso di lui non provo più nulla. Ma quanto amore invece ho
ancora per Bella! Tutti
i miei ultimi pensieri sono per lei.
Lei
… che, insieme a questo, è stata il mio migliore
secondo di sempre.