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Autore: Gailycurly    01/03/2013    1 recensioni
“Aspetta!” lo fermai. “Come ti chiami?” chiesi.
“Harry…Harry Styles.” Disse lui, lanciandomi uno sguardo e sparpagliando il suo ciuffo qua e là prima di rimetterselo al posto.
“Oh, beh, Harry, grazie. Te l’ha mai detto nessuno metteranno in vendita il colore dei tuoi occhi?” chiesi, infine.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. “Le carezze sui graffi si sentono di più.”  


Lame, ghiaccio, freddo, musica. Questa  è la mia vita. Pattinare, per me, è come l’aria: indispensabile. La cosa più bella che potesse insegnarmi mio papà, è questa. E’ come se quando pattino, stessi per volare, come se attorno a me non ci fosse nulla. Sono Julie Dowson, 18 anni, nata a New York, ma abito a Londra. Mio papà è uno dei migliori pattinatori del Regno Unito, e, avendo raggiunto una certa età, allena me.
Gestisce il miglior palazzetto dello sport del mio quartiere, è davvero immenso.
Mi trovo proprio lì, sto cercando di provare un triplo salto che proprio oggi non mi riesce. Sarò caduta mille volte, ma niente da fare. A fine mese avrò una gara, l’ennesima.
Ero da sola, non c’era più nessuno in pista, potevo fare ciò che volevo. Così optai per provare tutto il pezzo. Feci partire “Hurt” di Christina Aguilera, era quella la base. Così iniziai, chiusi gli occhi e presi un enorme respiro ed iniziai. Proseguii così per circa due minuti, ma purtroppo, arrivò il fatidico triplo salto. Lo feci, e in due secondi mi ritrovai a terra, con un dolore atroce alla testa ed al polso destro. Porca miseria. Mi uscii un misero urletto, quando sentii due mani aggrapparmi per i fianchi ed alzarmi con molta facilità.
“come stai?” mi chiese una voce maschile.
Sussultai, inizialmente pensavo fosse mio papà, ma dal timbro di voce non era decisamente lui. Mi voltai e davanti a me trovai due occhi fissi su di me.
“Oh…emh, sì scusa” boccheggiai, facendo una figura di merda colossale.
“Ehy sicura di star bene?!” mi chiese ancora, quel ragazzo.
“Sì, sì” mi ricomposi io, e mi ripresi da quell’apparente stato di trance. “Piuttosto, tu che ci fai qui? Non dovrebbe entrare nessuno.” Continuai.
“Lo so, scusami, è che…è che ho sentito la musica e mi sono incuriosito. Sei così brava, Dio…” disse lui, abbassando leggermente lo sguardo.
“Non sono così forte, voglio dire, hai visto che caduta…”
“sì, ma guarda che due salti e mezzo li avevi già fatti, ti mancava poco…e poi, sei stata fantastica per tutta la coreografia. Ero come…incantato!” confessò.
Io arrossi fino all’ultima punta dei capelli. “oh, no, cioè grazie…” dissi, farfugliando.
Il ragazzo parve divertito dalla mia reazione: figura di merda numero due? Fatta!
Sentii la mano pizzicare, e poi un forte bruciore. Abbassai lo sguardo verso di essa e la trovai piena di sangue. Va.ffa.ncu.lo. Mi uscì un gemito di dolore strozzato, ero terrorizzata dal sangue.
“Ah, che brutto taglio!” disse lui, notando la ferita. “vieni con me, ti porto di là, magari la disinfettiamo. Piuttosto, come te lo sei fatta?!” disse, un po’ sorpreso.
“Oh non so, penso con la lama dei pattini, genio! E comunque, no, no e no. Brucerà, uscirà più sangue ed io…io non voglio!” dissi, entrando in panico.
“Ehy sta calma!” sorrise lui. “ci sono qui io! Non dirmi che hai paura del sangue!” disse sarcastico, guardandomi. Io, di tutta risposta, abbassai lo sguardo e annuii, arrossendo nuovamente.
“Oh, ecco, adesso capisco…vedrai che non sarà nulla, passa subito! Ti fidi di me?” mi chiese.
“No che non mi fido! Ti conosco da sì e no un minuto!” dissi, ridendo.
“Oh, hai ragione.” Rise anche lui. “Comunque sia, vuoi per caso morire dissanguata?”
Scossi velocemente la testa, terrorizzata all’idea.
“Bene, allora seguimi.” Disse, prendendomi per il polso non ferito.
“Aspetta!” lo fermai. “Come ti chiami?” chiesi.
“Harry…Harry Styles.” Disse lui, lanciandomi uno sguardo e sparpagliando il suo ciuffo qua e là prima di rimetterselo al posto.
“Oh, beh, Harry, grazie.
Te l’ha mai detto nessuno metteranno in vendita il colore dei tuoi occhi?” chiesi, infine. 

  
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