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Autore: Alessandra    01/03/2013    9 recensioni
Draco Malfoy è deluso dalla vita, ma soprattutto, deluso dalle donne.
Però Malfoy non sa che le donne non sono tutte uguali...
Una situazione particolare gli insegnerà ad andare ben oltre le apparenze.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley, Theodore Nott | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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                                                 D. come Draco, M. come Misogino   Cap. 36°







Nott alzò lo sguardo dalla sua rivista di Quidditch vedendo il suo compagno di stanza aprire la porta ed entrare senza dire una parola.
- Ehi, come è andata ? - chiese un po' titubante all'amico.
Draco lo guardò, il suo sguardo era vuoto.
- Sembra che Potter e Ginny Weasley abbiano confermato alla McGranitt e Piton che io fossi con loro mentre la cercavamo... così è stato classificato come incidente, visto che non sono riusciti ad accusare nessuno...Ah...Mi hanno dato anche cinquanta punti per essere accorso in suo aiuto ! - Malfoy sospirò, in quel momento vincere la Coppa delle Case era la cosa di cui gli importava meno.
- Quindi è andata bene, diciamo... visto che quei Grifondoro avrebbero potuto incastrarmi se avessero voluto.
Theodore si avvicinò, lanciando malamente la rivista sul letto. - Ma perché non mi hai fatto dire ai professori di Zabini ? Credevo volessi vendicarti su di lui, finirebbe ad Azkaban !
Draco sbuffò, quasi esasperato. - E' inutile, te l'ho già spiegato ed anche quello stolto di Potter la pensa come me per una volta. La madre solo il giorno dopo è venuta a prenderlo per andare in Slovenia e sicuramente adesso Zabini sarà a Durmstrang... Sarebbe quindi troppo complicato dimostrare la sua colpevolezza senza il diario e senza chiamare in causa la foto fatta a me ed Hermione... - si bloccò per un secondo, solo il pronunciare il suo nome gli faceva male - ... e poi, per dirla sinceramente, non mi interessa più la vendetta. - finì, con voce atona.
Nott lo guardò prendere sciarpa e mantello - Ora dove vai ? - gli chiese, sentendosi triste per lui.
- A fare due passi per schiarirmi le idee. - fu l'unica risposta che ebbe, prima di vederlo nuovamente sparire oltre la porta.

Erano passati alcuni giorni da quella notte turbolenta.
Hermione, in fin di vita, era stata trasportata d'urgenza da Piton al San Mungo e per le ventiquattro ore successive nessuno aveva avuto notizie sulle sue condizioni.
Harry e Ron avevano fatto un putiferio per poterla seguire in ospedale, ma la McGranitt era stata irremovibile.
In seguito, un gufo grigio proveniente dall'ospedale aveva fatto la sua comparsa con la posta del mattino. E la McGranitt, senza indugio, aveva convocato nel suo ufficio Harry, Ron, Ginny, Nott e Malfoy per informarli che Hermione fosse sopravvissuta ma che a causa di un'amnesia sarebbe rimasta per alcuni giorni in osservazione, per finire poi la convalescenza nell'infermeria di Hogwarts.
Inutile dire che la gioia di Draco di saperla viva (e del suo ritorno), era stata spazzata via in un nanosecondo, esattamente dopo aver sentito la parola amnesia...
Così Harry aveva visto Malfoy abbassare tristemente lo sguardo, prima di chiedere alla McGranitt il permesso per andare, uscendo poi dal suo ufficio prima ancora che lei avesse il tempo di accordarglielo.
Era stata la prima volta che il Grifondoro si era sentito sinceramente dispiaciuto per lui.


- E' oggi, vero ? - trillò Ginny, voltandosi verso Ron ed Harry che stavano giocando a scacchi magici poco lontano da lei.
- Sì. - le rispose Harry, sorridente - Stasera Hermione tornerà ad Hogwarts, anche se purtroppo domani sera non potrà partecipare al ballo, Madama Chips la sequestrerà sicuramente.
Ron accennò un sorrisetto e Ginny lo fulminò con lo sguardo, capendo subito a cosa stesse pensando il fratello.
- Non essere così felice, Ronald. Anche se Hermione ha dimenticato Malfoy, questo non vuol dire che abbia nuovamente sentimenti per te. - disse acidamente.
Lo sguardo di Ron si rabbuiò ed Harry per un attimo temette il peggio, una delle loro litigate "made in Weasley " era l'ultima cosa che poteva servire ad Hermione... ed a lui.
Ma, invece di arrabbiarsi, Ron sospirò.
- Non ho alcuna intenzione di tornare sui miei vecchi passi... - disse a sorpresa - Lei ha scelto un altro, questo nessun incantesimo potrà cancellarlo. Le sarò di nuovo amico perché le voglio bene, ma sto con Lavanda adesso e credo che rimarrò con lei per un po'.
Harry e Ginny si guardarono.
Forse, si spiegò Harry, la possibilità che Hermione morisse senza che si potessero chiarire l'aveva fatto riflettere. Inoltre Ron aveva ascoltato con stupore della lotta tra Malfoy e Zabini, dell'incantesimo fatto ad Hermione e di come il ragazzo si fosse gettato nell'acqua per salvarla, rischiando lui stesso di morire. E quando aveva incontrato il Serpeverde nei giorni seguenti non era riuscito più a provare quel disprezzo che avvertiva ogni volta che vedeva la sua faccia. Anche se non sarebbe mai stato suo amico, non aveva potuto che ammirarlo per il suo coraggio. Ma sicuramente Ron non l'avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura.
A maggior ragione dopo il piccolo scherzetto che avevano architettato lui e Ginny, facendo credere a Madama Chips che fosse svenuto mentre provava una pozione soporifera fatta per un compito, decidendo di provarne gli effetti lui stesso. Inutile dire che si era beccato non solo la ramanzina della Medimago ma anche le prese in giro di Dean, anche lui in infermeria in quel momento.
Solo per l'amicizia con Harry e per il bene di Hermione aveva tenuto la bocca chiusa. E per fortuna che al suo risveglio aveva trovato Ginny ad istruirlo, se Madama Chips avesse sospettato l'avvelenamento avrebbe chiamato tutto il corpo insegnanti per trovare il colpevole.
Comunque, che lo volesse oppure no, quell'esperienza aveva cambiato Ron... e non solo lui...
Draco infatti aveva iniziato a comportarsi in modo strano. Non insultava più nessun Grifondoro, né si allenava a Quidditch. Parlava a malapena con Nott e non girava più per i corridoi accompagnato da Tiger e Goyle.
Dopo le lezioni, semplicemente, il Serpeverde spariva per ore e nessuno avrebbe potuto dire con certezza dove fosse o cosa stesse facendo, forse neanche Nott ne era al corrente.

Draco si sedette sulle sponde del lago, proprio dove pochi giorni prima aveva detto ad Hermione di amarla.
Si strinse nella calda sciarpa verde - argento e tirò fuori dalla tasca una foto.
Era la maledetta foto che aveva dato inizio a tutto.
Vide Hermione Granger (e se stesso) guardarsi intorno, prima di sparire nel passaggio segreto. Lo sguardo preoccupato della Grifondoro lo fece sorridere.
Quella Mezzosangue fissata con le regole in poco tempo aveva sconvolto la sua vita ed il suo cuore.
La guardò per l'ultima volta, sentendo le lacrime spingere per uscire prepotentemente sulle sue guance.
No, non poteva piangere. Lui era un Malfoy, non uno qualunque.
Fece un passo avanti e strappò con un sospiro la fotografia, per poi gettarla nella parte del lago che il sole dei giorni precedenti aveva scongelato.
- Addio Mezzosangue... - disse amaramente, prima di voltarsi ed incamminarsi verso il castello.
Passò le ore seguenti in biblioteca a studiare. Inutile dire che chiunque entrasse e lo vedesse lì da solo, concentrato e silenzioso, non poteva far altro che fissarlo come se fosse impazzito.
In quegli anni nessuno aveva mai visto Draco Malfoy studiare in biblioteca di sua spontanea volontà e, sicuramente, mai da solo.
Poco prima della chiusura entrò Nott, che lo fissò stupito per qualche secondo prima di avvicinarsi a lui.
- Ehi Draco, ti ho cercato ovunque ! Non vieni in Sala Grande per la cena ? - gli chiese, vedendolo scrivere un tema per Vitious.
- Non ho fame. - gli rispose lui, senza neanche alzare lo sguardo.
- E' qui che sei stato tutte queste ore ? - gli chiese Theodore, guardandosi intorno.
Ma Draco non gli rispose, continuando a scrivere freneticamente.
Nott sospirò - Stasera torna la Granger... - azzardò quindi - Andrai a trovarla in infermeria ?
Lo sguardo di ghiaccio di Draco si posò su di lui.
- Lo prendo per un no... - si rispose da solo Theodore.
- Ma almeno torna ad allenarti a Quidditch, la nostra squadra ha bisogno del suo Capitano ! - continuò, vedendolo posare la piuma.
Draco arrotolò il suo foglio di pergamena e ripose i libri nella borsa.
- Hai ragione. - gli rispose infine, pensieroso - Forse è meglio se diventi tu il nuovo Capitano dei Serpeverde. Dovresti però rifare i provini per un nuovo cercatore ed un nuovo battitore, visto che anche Zabini è assente.
Theodore lo fissò a bocca aperta, era senza parole.
- Non intendevo questo...
- Lo so. - gli rispose Malfoy, mettendo la borsa in spalla e lanciandogli un'occhiata penetrante.
- Ma è quello che voglio io !


Hermione aprì lentamente gli occhi, incontrando quelli vivaci di Madama Chips.
- Bentornata ad Hogwarts, signorina Granger ! - le disse sorridente la Medimago.
- Buonasera Madama... - rispose lei, con voce assonnata - Già sono arrivata al castello ?
- Sì... e fra poco le porterò qualcosa da mangiare, non si preoccupi.
Vide la donna farle un largo sorriso, prima di sparire dietro la porta dell'infermeria che quel giorno era stranamente vuota.
Si guardò intorno, pensierosa. Un interrogativo l'aveva assalita in quei giorni.
Che cosa era successo la notte in cui aveva avuto l'incidente ? I medici era così che la chiamavano, la notte dell'incidente .... e non aveva ancora avuto la possibilità di parlare con i suoi amici per capire cosa fosse successo.
Si era semplicemente risvegliata in ospedale, circondata da Medimago ed infermiere che non avevano fatto altro che dirle di essere stata molto fortunata ad essere sopravvissuta ad un bagno in un lago gelato.
Una fitta alla testa le fece mettere entrambe le mani nei capelli.
Il problema era che lei non si ricordava minimamente di essersi "lanciata" nel Lago Nero, o che qualcuno l'avesse costretta con la forza.
Che diavolo era successo quel giorno ?
Un lieve bussare alla porta la distolse momentaneamente dai suoi pensieri.
Madama Chips era appena uscita, non sarebbe tornata prima di diversi minuti e poi non avrebbe mai bussato per entrare, quindi chi poteva essere a quell'ora ? Qualcuno dei suoi amici ?
- Avanti...- si ritrovò meccanicamente a dire, sentendosi inspiegabilmente sciocca.
Quando la porta si aprì la testa di Nott fece capolino all'interno, guardandosi intorno.
- Ciao Granger ! - disse, vedendola - Ti trovo bene, o almeno, meglio dell'ultima volta che ti ho vista.
Hermione sgranò gli occhi. - Nott ? C'eri anche tu quella sera ? - gli chiese subito, senza neanche ricambiare il saluto del Serpeverde.
- Sì... - rispose lui, avvicinandosi al letto con una faccia seria. - Ricordi qualcosa ? - le chiese poi speranzoso.
Hermione scosse la testa per un secondo, prima di avere una seconda fitta che le strappò un gemito.
Nott le lanciò uno sguardo ansioso.
- Forse...una cosa...- disse improvvisamente la Grifondoro, impallidendo.
- Malfoy che urla di spostarmi da... qualcosa, non ricordo cosa e poi...una sensazione terribile... come se il mio corpo fosse trafitto da centinaia di spilli... non ricordo altro, mi dispiace.
Theodore sospirò, sedendosi accanto al letto della ragazza. - Quella spiacevole sensazione di cui parli, deve essere il momento in cui sei finita in acqua.
- Già... - rispose lei stringendo le coperte, spaventata da quel terribile ricordo.
Nott la guardò pensieroso, indubbiamente stava accadendo qualcosa di strano. La Granger si era ricordata di Malfoy per un secondo, ma poi non aveva chiesto che fine avesse fatto, o perché si fosse trovato con lei quella notte. In teoria, solo il fatto che l'avesse avvisata e non gettata nel lago, (come sarebbe accaduto in passato) avrebbe dovuto sollevarle parecchi interrogativi.
Ma soprattutto, non aveva fatto alcuna domanda sul perché lui stesso fosse passato a trovarla.
Un Serpeverde che va a trovare una Grifondoro era una cosa vista raramente in passato e ancor meno nel presente.
A meno che...
- Posso farti un'altra domanda ? - le chiese, iniziando a sospettare qualcosa.
Hermione strinse maggiormente le coperte - Certo. - si limitò a rispondere.
-----

Draco aprì di colpo gli occhi.
Delle grida provenienti dalla Sala Comune avevano interrotto il suo sonno profondo. Sentendo la cravatta tiragli il collo, si rese conto che la sera prima si fosse addormentato ancora vestito mentre ripassava Erbologia.
Si diede del patetico da solo prima di voltarsi nella direzione di Theodore, anche lui da poco sveglio.
- Ma cos'è questo baccano ? - commentò acidamente - Ancora non è Natale !
Theodore sbuffò - E' per quello stupido ballo che faranno stasera in Sala Grande, hanno annullato persino le lezioni di oggi per le decorazioni ! E sicuramente qui fuori ci saranno come minimo tutte le ragazzine di Serpeverde che vorranno invitarti, soprattutto da quando Blaise ha lasciato la piazza.
- Bah ! - commentò Draco, girandosi dall'altra parte - Peccato che io non andrò al ballo... mi annoiano queste cose.
- E che cosa farai ? - chiese l'amico, piuttosto curioso.
Draco alzò un sopracciglio, Theodore doveva veramente essere preoccupato per lui visto che ormai non faceva altro che fargli domande personali.
- Non lo so. - rispose sinceramente, fino a quando un acuto urletto non gli fece accapponare la pelle - Forse andrò nella Stanza delle Necessità per rilassarmi e stare un po' in pace... - si corresse, facendo sorridere il compagno.
- Hai già visto la Granger ? - azzardò nuovamente Nott, sperando di non farlo infuriare.
Per tutta risposta Malfoy si girò verso di lui con uno sguardo incandescente.
- No ! - sibilò - E non ho intenzione di cercarla... quindi smetti di nominarmela !
Theodore lo guardò pensieroso. Non gli aveva detto nulla riguardo la sua chiacchieratina della sera prima e, visto il suo umore nero, era stato meglio così... l'avrebbe incontrata comunque, era solo questione di tempo oramai.
Per Draco arrivare in Sala Grande per fare colazione fu una vera impresa, ma anche uscire vivo dai sotterranei non fu da meno. Ogni dieci secondi qualche ragazzina si avvicinava e lo salutava o, peggio, insisteva imperterrita per invitarlo quella sera.
- Ma che è successo oggi alla fauna femminile di Hogwarts ? Quella Tassorosso di prima sembrava una pazza, mi ha quasi strappato un bottone ! - commentò arrabbiato, non appena riuscì a sedersi.
Theodore rise - Che non sapevi come sono fatte le donne ? Queste cose fanno perdere loro il lume della ragione. - disse, prima di servirsi una fetta di torta alle mele.
- Non a tutte però... - pensò dentro di sé Malfoy.
Draco sfuggì con grande stile a tutti gli agguati che ricevette quel giorno, compreso il timido tentativo della Parkinson di riallacciare i rapporti con lui.
- Voglio stare da solo e non andrò al ballo, quindi rassegnati Pansy ! - le disse chiaramente dopo pranzo, prima di prendere il mantello e scendere al Lago Nero, dove passò gran parte del pomeriggio fino a che il freddo non sopraggiunse, costringendolo a rientrare.

- Ma Harry, sei sicuro di quello che fai ? - disse Ron, guadagnandosi l'ennesima occhiata da Ginny.
- Poteva essere finita ed invece ti metti a fare il Cupido della situazione !
Harry sospirò - Non fare il solito testone. - disse all'amico - Lo sai che cosa ha fatto per lei... e poi penso che una possibilità la debbano avere tutti, persino uno come lui.
- Nott ci sta aspettando... che cosa hai deciso Ron, ci aiuterai ? - chiese Ginny, guardando l'ora.
Ron li fissò pensieroso per qualche secondo prima di annuire sbuffando.
- Ma sia chiaro che lo faccio solo per lei ! - puntualizzò, prima di seguire l'amico e la sorella per il ritratto della Signora Grassa.


Prima di passare per i sotterranei a prendere la sua borsa, Draco andò alle cucine per prendere qualcosa per la cena. Visto che non sarebbe andato al ballo ma nella Stanza delle Necessità, si sarebbe dovuto portare qualcosa da mangiare se voleva cenare. Poi, con una sacca piena di leccornie regalatagli dagli elfi domestici, si diresse verso il suo dormitorio.
I corridoi erano deserti, segno che tutti fossero presi dai preparativi veri e propri per il ballo.
Draco sentì dentro di sé una gran malinconia.
I balli gli piacevano, era inutile che dicesse il contrario, peccato che in quell'ultimo periodo avesse pensato ad un'unica ragazza con cui andarci. Che però era anche l'unica che, al momento, non si sarebbe fatta vedere con lui mai e poi mai.
Girò l'ultimo angolo soprappensiero e quasi non gli cadde la sacca con il cibo quando vide una chioma bruna e ribelle davanti all'entrata della sua Sala Comune.
- Che cosa ci fai qui ? - esclamò sorpreso, facendo voltare la ragazza verso di lui.
Hermione si torse nervosamente le mani - Ciao Draco... sono appena uscita dall'infermeria. - gli rispose, studiando la sua reazione.
Malfoy sgranò gli occhi, non credendo alle proprie orecchie.
- Come mi hai chiamato ? - chiese stupidamente.
Hermione sorrise - Draco... non è forse il tuo nome ?
Il Serpeverde era senza parole, se lo stava chiamando per nome allora voleva dire che...
- Ho bisogno che tu venga con me ! - disse però la ragazza, interrompendo i suoi pensieri.
- Dove ?
- Lo vedrai...
Draco la guardò, ancora confuso - Va bene, lasciami solo prendere alcune cose, torno subito. - le disse, prima di andare a prendere la sua borsa in uno stato di puro intontimento.
Ormai si era quasi rassegnato ad averla persa, perché all'improvviso si era presentata nei sotterranei, chiedendo di andare con lei da qualche parte e chiamandolo anche per nome ?
Era possibile che avesse recuperato la memoria ?
Sapeva che era difficilissimo recuperare i ricordi cancellati con la magia, se non impossibile visto che era necessaria la persona che aveva fatto l'incanto per poterlo poi annullare...inoltre aveva visto lui stesso l'incantesimo di Zabini prenderla in pieno. L'unica spiegazione plausibile era che Potter e la sua banda le avessero raccontato tutto e lei (sconvolta) si fosse precipitata lì per chiarire con lui. Per ringraziarlo di averle salvato la vita ma anche per puntualizzare che tra loro non ci sarebbe più stato nulla.... magari gli avrebbe detto anche che si era fidanzata con Weasley durante la notte.
Parecchio disgustato dall'ultimo pensiero fatto, ritornò da lei non appena ebbe preso tutte le sue cose.
La seguì docilmente ed in silenzio, studiando ogni suo movimento e chiedendosi perché non fosse nervosa insieme a lui. Insomma, Potter le aveva appena detto che lei, Hermione Granger aveva una storia con Draco Malfoy, sua nemesi da sempre... e... lei che faceva ? Gli sorrideva, chiamandolo per nome e portandolo in giro per il castello.
Eh sì... qualcosa non tornava...
- Almeno potresti dirmi dove stiamo andando ? - chiese alla ragazza, dopo l'ennesima rampa di scale.
- Nella Stanza delle Necessità. - rispose Hermione, arrivando finalmente al corridoio del settimo piano - Ho bisogno di parlarti...
Draco si morse un labbro, sentendo le sue paure in procinto di avverarsi.
Ma nell'attimo in cui misero piede nella stanza rimase così stupito da dimenticarsene completamente per qualche secondo.
La stanza era molto diversa da quella in cui si era incontrato con Hermione nell'ultimo periodo.
Sembrava più grande e spaziosa, ma non solo... era decorata in maniera stupenda con sculture di ghiaccio e stalattiti che pendevano dal soffitto.
Il pavimento era lucido e le luci soffuse, con decine di candele fluttuanti a fare da illuminazione.
- E' bellissima... - pensò, guardandosi intorno.
- Sembra proprio di essere in una versione "privata" del ballo della scuola...
- Ti piace ? - la voce di Hermione lo riscosse dai suoi pensieri.
Draco la fissò per qualche secondo, prima di sedersi su uno dei comodi sofà bianchi che erano apparsi vicino al camino.
Con un colpo di bacchetta ravvivò le fiamme.
- Hai messo tu tutte queste decorazioni ? - le chiese solamente.
Hermione sorrise, sedendosi accanto a lui.
- Veramente sono stati Harry, Ginny, Ron e Nott.
Il Serpeverde la fissò stralunato - Stai scherzando, spero ! - le disse, con un tono preoccupato.
Hermione soffocò una risatina - Per niente... me l'ha confermato Ginny.
Poi tornò seria, forse anche troppo per i gusti di Malfoy.
- Comunque ti ho portato qui soprattutto per dirti una cosa... - si bloccò, guardandolo intensamente.
Draco la vide esitare e, poco dopo, sentì il suo abbraccio avvolgerlo completamente.
- M...Ma... cosa... ? - balbettò, confuso da quel gesto - Hai detto che volevi parlarmi, non saltarmi addosso. - esclamò rigido, cercando di sdrammatizzare quel momento così surreale.
Non poteva farsi illusioni, non poteva lasciarsi andare di nuovo per poi inevitabilmente soffrirne. Era stanco di farlo.
Hermione, tra le sue braccia, accennò un sorriso.
- Lo so, ma sentivo di doverlo fare. Draco... tu mi hai salvato la vita ! Non potrò mai ringraziarti abbastanza ! - si sentì dire Malfoy, bloccandogli il respiro.
L'allontanò subito da sé, per poterla guardare negli occhi.
- Ti ricordi di quella sera ? - chiese speranzoso, vedendo però con orrore Hermione abbassare lo sguardo.
- No, mi dispiace. - gli rispose lei, tristemente - Ho saputo da Harry come sono andate le cose. Zabini stava per uccidermi ed in più mi ha cancellato ogni ricordo di quello che mi ha fatto.
Draco la fissò con occhi colmi di sofferenza.
- Ogni mio ricordo, vorrai dire... - disse, alzandosi dal divano.
Hermione lo osservò, mentre le dava le spalle per non doverla affrontare.
- Non esattamente... - rispose con un sussurro, facendolo voltare dalla sua parte.
Il cuore di Draco accellerò il battito.
- C...Che vuoi dire ? - balbettò, per la seconda volta nel giro di due minuti.
Continuava a sorridergli, perché lo faceva ? Non osò rispondere a questa domanda, aspettando che fosse lei a dissipare i suoi dubbi.
Hermione lo fissò, piena d'emozione - Zabini mi ha cancellato ogni ricordo, è vero ! Ma qualcosa deve averlo distratto o comunque ha perso la concentrazione, perché gli unici ricordi che mi ha tolto sono quelli di quella sera.
Malfoy era senza parole.
- Questo vuol dire che ... - cercò di dire, mezzo scioccato da quella inaspettata rivelazione.
- Che non mi sono scordata di te ! - finì Hermione per lui, avvicinandosi e carezzandogli la mano.
Draco non ci pensò due volte, l'attirò a sé e la strinse forte, come mai aveva abbracciato qualcuno in vita sua. Il cuore sembrò scoppiargli nel petto.
- Non posso crederci... - disse più volte, riempiendola di gioia - Sei tornata, Mezzosangue!
Hermione sospirò.
- Mi dispiace per tutto quello che hai passato per colpa mia... appena ho saputo da Nott quello che credevi su di me ho fatto un putiferio per essere dimessa, ma sono riuscita a scappare dall'infermeria solo oggi... Madama Chips penserà che sia impazzita per colpa dell'incidente.
- Ma tu sei sempre stata un po' pazza, non avrà sospettato niente. - le rispose ironicamente Draco, con le mani ancora intrecciate a quelle della Grifondoro.
- Ma... aspetta... - disse poco dopo, rielaborando la sua risposta.
- Quando hai parlato con Nott ?
- E' passato da me ieri sera dopo cena.
Malfoy aggrottò le sopracciglia - Non me ne ha parlato.
- E' ovvio. - gli rispose lei, a sorpresa - Gli ho chiesto io di non dirti nulla, volevo avere la possibilità di dirti tutto di persona... solo non credevo di dover aspettare tanto.
- E Weasley ? Come l'hai convinto a... - Draco si guardò intorno, facendo un gesto eloquente.
Hermione sorrise.
- Oggi abbiamo avuto modo di parlare. Sembra che mi abbia perdonata, o almeno, che l'abbia fatto in parte. Stavo per morire... e credo che questo debba averlo fatto riflettere su quanto tenesse alla nostra amicizia... - ignorò lo sguardo perplesso di Malfoy - Così mi ha chiesto di tornare di nuovo amici... e quando ha saputo che non ti avevo dimenticato non mi ha detto nulla. Quindi sono giunta ad una conclusione, credo che Ron, intimamente, abbia ammirato quello che hai fatto per me. Forse... ha persino smesso di odiarti.
Malfoy spalancò gli occhi, orripilato - Non dirlo mai più ! Per un attimo ho avuto un brivido ! - disse, facendola ridere ed imitandola subito dopo.
- Comunque, Draco... - disse la Grifondoro, quando si fu placata - Harry mi ha detto che Zabini ha usato la Crucio contro di me... - a queste parole la mascella di Malfoy si irrigidì - Quindi, pensandoci bene, è un bene che io non ricordi nulla di quella sera, no ?
Per un istante un ricordo passò negli occhi grigi di Draco...
- Non proprio... - le rispose, spiazzandola.
- C'è in realtà una cosa che vorrei ripeterti, visto che non la ricordi...
Hermione lo fissò un po' interdetta.
Malfoy le stava rivolgendo uno sguardo indecifrabile quanto nervoso.
Che voleva ricordarle ?
- Come ti ho già detto, è la prima volta che lo dico a qualcuno... anzi, tecnicamente questa sarebbe la seconda... - le prese dolcemente la mano - Ma volevo dirti che mi sono innamorato di te, Hermione... ed ora che l'ho capito non ha senso tacere !
Per qualche istante i due ragazzi si guardarono negli occhi, dentro la testa di Hermione la vocina della coscienza urlava di gioia, per non parlare del suo cuore.
Nessuno le aveva mai detto quelle parole guardandola in quel modo che solo lui sapeva fare. Un modo che riusciva a farla sentire viva, felice, desiderata... bella.
Draco rimase ad osservarla in silenzio per qualche secondo, e solo allora Hermione si accorse degli sguardi pieni di apprensione che le stava lanciando.
Che stupida che era, era ovvio che lui stesse aspettando una risposta!
- Anche ... anche io...! - gli disse imbarazzatissima e con gli occhi lucidi dall'emozione - Scusa, non mi aspettav... - ma non finì la frase. Draco, in un secondo, aveva annullato la distanza tra loro e l'aveva baciata, intrecciando le dita dietro alla sua nuca.
Hermione si lasciò cullare dal quel bacio dolcissimo, rammentandosi di quanto le fosse mancato in quei giorni e della paura che, dopo il suo incidente, Malfoy la volesse allontanare nuovamente da lui per proteggerla. Infatti non appena aveva visto Nott in infermeria le si era fermato il cuore dalla paura.
Paura che lui le stesse per dire che tra loro era finita.
Come aveva potuto solo pensare tutto questo?
- Posso farti una domanda, Mezzosangue? - le chiese Malfoy, qualche minuto dopo, mentre erano abbracciati davanti al fuoco.
- Certo...
- Come ti è venuto in mente di spedire il diario alla madre di Blaise ? - disse, a metà tra l'ammirato ed il confuso - Come speravi che avrebbe potuto risolvere la situazione ?
Hermione ci pensò su - E' stato grazie ad un sogno ! - vedendo lo sguardo confuso del ragazzo, si affrettò a precisare - Il diario mi ha fatto venire in mente un fatto accaduto mesi fa... all'inizio non ho capito che volesse significare e perché lo avessi sognato, ma poi tutto mi è stato chiaro...
Draco le lanciò uno sguardo incuriosito e la incitò con un cenno della testa a continuare.
- Nel sogno Zabini era preoccupato che sua madre lo punisse per le cose che faceva qui a scuola. Così ho pensato che farle sapere quanto fosse malato suo figlio potesse aiutare sia noi che Zabini stesso. E non mi sbagliavo... visto che è venuta a prenderlo non appena ha potuto.
- Aiutare Blaise ? - esclamò il Serpeverde, schioccando la lingua scandalizzato - Si meriterebbe di andare ad Azkaban invece che girare felice per Durmstrang, pensando anche di aver ottenuto il suo scopo. Dovevamo vendicarci, non aiutarlo !!!
Hermione fece un sorriso rassegnato, si era quasi scordata della fissa di Malfoy per la vendetta. Sperò solamente che avere Zabini dall'altra parte dell'Europa sarebbe stato sufficiente.
- Draco... - gli sussurrò, attirando la sua attenzione - Adesso Zabini è lontano e non ci tormenterà più... quindi, ti prego, non fare nulla di sciocco.
Malfoy la trapassò con lo sguardo.
- Adesso sarei anche sciocco? - le rispose, mettendo su un broncio che intenerì la Grifondoro.
Hermione sorrise - No, affatto... solo vorrei che pensassi a me e non a lui. - con un colpo di bacchetta Hermione fece partire una melodia bellissima dallo stereo babbano che si era portata da casa e che Ginny aveva sapientemente posto in un angolo della stanza.
- Adesso abbiamo un ballo a cui partecipare ! - puntualizzò, prendendolo per mano sorridente.
Draco si lasciò condurre docilmente al centro della stanza, stupito di vederla prendere l'iniziativa con lui.
Si sentì felice.
Per la prima volta dopo tanto tempo, dopo anni, lo era di nuovo e tutto grazie a quella Grifondoro dai capelli ribelli. Quella Mezzosangue che mai e poi mai avrebbe conosciuto se non fosse stato per la litigata con Zabini.
L'attirò a sé e l'abbracciò teneramente, lasciandosi cullare dalla musica soffusa che si diffondeva per la stanza.
Solo dopo molti minuti, passati tra baci e sussurri, si separò da lei per prendere qualcosa nella borsa.
- Ho una cosa che ti appartiene... - disse, prendendo un oggetto piccolo e... rosso.
- Il mio portagalenoni!!! - esclamò Hermione - Come fai ad averlo ? Pensavo di averlo perso quella notte... Harry ha trovato nella Torre di Astronomia la mia bacchetta e la borsa, ma dentro non c'era.
- Lo so. - le disse Draco, irrigidendosi - Zabini me l'ha mandato via gufo per attirarmi al Lago Nero... - poi uno strano sorriso si diffuse sul suo volto. Forse gli era venuta un'idea per vendicarsi di Zabini senza fare troppi danni.
- Perché sorridi ? - gli chiese Hermione, perplessa - Comunque grazie per avermelo riportato ! - fece per riprenderlo dalle mani del Serpeverde, ma lui lo rimise prontamente in tasca.
- Cosa... - iniziò a dire, prima che lui la bloccasse.
- Se non ti dispiace vorrei tenerlo io. - disse Draco, lasciandola stupefatta.
- Ma hai detto che è bruttissimo e sembra Ron con una malattia deformante !
Malfoy sorrise ricordando la sua battuta - E' vero, ma cercherò di tenerlo nascosto, quindi non sarà un problema il suo aspetto. E poi è molto più ampio del mio e molto più resistente - tirò fuori il suo portamonete nero. - Visto che è di pelle di drago, non voglio che si rovini. - buttò lì, vedendola sorridere.
- Alla fine ce l'hai fatta ! - esclamò infatti, senza alcuna logica per il Serpeverde.
- Ce l'ho fatta a fare cosa ? - chiese Draco, non capendo che cosa intendesse la ragazza.
- A guardare oltre le apparenze. - rispose lei, incrociando le braccia sempre sorridente.
Malfoy la fissò accigliato.
Guardare oltre le apparenze ?
In effetti non ci aveva mai pensato, non aveva mai capito quanto fosse stato cieco per tanti anni.
Hermione, come al solito, aveva avuto ragione su di lui.
Era riuscito a guardare oltre il sangue, oltre al suo disgusto per le donne, oltre la bellezza superficiale ed artefatta...
Aveva appreso che le donne non fossero tutte uguali e lui questo prima non lo sapeva, o almeno, non se l'era mai chiesto.
Ma ora aveva capito e non si sarebbe mai lasciato scappare il suo nuovo tesoro.
- Be'... forse... - disse con un sorriso birichino, per non dargliela vinta in toto.
- Comunque facciamo una foto. - aggiunse, ricevendo uno sguardo confuso come risposta.
Sotto gli occhi della ragazza trasfigurò un vaso in una macchina fotografica.
La Grifondoro lo guardò male - Credo di essere stata fotografata abbastanza per i miei gusti...e poi non mi hai ancora detto che fine abbia fatto la foto fatta da Zabini.
- E' in fondo al Lago Nero. - le rispose Draco, strappandole un'espressione stupita.
- E visto che è iniziato tutto con una foto, mi sembra giusto farne una anche per ricordare la nostra vittoria ! - finì lui, puntando la bacchetta sulla macchina fotografica.
Hermione annuì sorridendo, la foto di Zabini era stata distrutta, il diario era "andato"... come anche Zabini stesso... finalmente avrebbe avuto un po' di pace. Anche se il ghigno made in Malfoy che aveva Draco in quel momento non la convinceva del tutto...
Lui la prese fra le braccia e la baciò dolcemente, mentre la macchinetta fluttuante accanto a loro immortalava la romantica scena.
****

- Zabini ? - un ragazzo bruno con lo stemma di Durmstrang, entrò nella sua stanza con una lettera in mano - C'è questa per te ! - gli disse, in un inglese stentato - E' arrivata a colazione, ma tu non c'eri...
Blaise alzò lo sguardo dalla Gazzetta del Profeta, era in cerca da giorni di notizie che potevano riguardare Hogwarts e del suo piccolo scherzetto giocato a Malfoy ed Hermione Granger. Sempre se era sopravvissuta. Ma non aveva trovato neanche un accenno a quella notte, né sulla presunta morte della ragazza.
Forse Draco ed i Grifondoro avevano deciso di tacere, consapevoli della schiacciante sconfitta che avevano ricevuto. Li aveva fregati e non era neanche stato punito. In più adesso riceveva regolarmente lettere e visite di sua madre, anche se non avevano osato parlare del suo diario. Forse, con il tempo, sarebbero riusciti anche distruggere quell'ultimo e pesante muro che li divideva.
L'unica nota negativa di quella storia era il fatto di essere a Durmstrang, visto che in pochi parlavano inglese ed era guardato con molto sospetto un po' da tutti. Ma sarebbe sopravvissuto alla fine, il ricordo della sua dolce vendetta gli avrebbe permesso di farlo.
- Grazie, Jordanoff. - rispose solamente, prendendo la lettera un po' perplesso.
Come era possibile che il gufo l'avesse lasciata ad un completo estraneo e non al diretto destinatario ? Forse, si chiese pensieroso, il mittente non solo non aspettava risposta, ma non voleva neanche essere discreto sul contenuto.
Non appena il compagno se ne fu andato Blaise aprì la lettera, rimanendo di sasso subito dopo.
Nella busta, senza mittente, c'era un bigliettino con scritto solamente :


Menomale che sei un completo incompetente negli Incantesimi...
D.L.M

ed insieme a questo, una foto in cui Draco ed Hermione si scambiavano felici un tenero bacio.
- MALEDIZIONE !!! - tuonò, tremando di rabbia.
Quella Mezzosangue non solo era viva, ma non aveva dimenticato Malfoy !
Come era potuto accadere ? Eppure aveva recitato bene l'incanto.
Disperandosi, bruciò con la bacchetta sia la foto che il biglietto. Con la consapevolezza di aver fallito e non solo... di essere bloccato dall'altra parte dell'Europa a causa loro.



The End.

*****



Oh, cavolo... è finita... ci ho messo anni, ma alla fine ce l'ho fatta !!!
- E che sarà mai ?! - direte voi, ( con la faccia alla Malfoy u_u ). Ma per me terminare questa storia vuol dire molto.
Mentre la scrivevo mi sono accadute alcune cose che mi hanno fatta "crescere", mi sono in qualche modo evoluta, lasciando indietro la ragazza che aveva iniziato con superficialità questo racconto.
Avevo pensato di cancellarla, visto che odio non finire le cose che inizio, ma non era giusto per chi l'aveva letta e la stava ancora seguendo. 
Così, quando sono stata meglio, l'ho continuata (a più riprese, visto che me ne sono capitate di tutti i colori) ed adesso sono orgogliosa di poter spingere quel bottoncino che cambierà la mia storia da "In corso" a "Completa".
Spero che il finale vi sia piaciuto... e vi confesso che in realtà sono preoccupata per quest'ultimo capitolo. ( vi è bastata l'insulina ? xD) 
Perché la "fine" di una storia, se sviluppata male, ha il potere di rovinare tutto il racconto. O almeno io credo che sia così... quindi cavoli... spero di aver fatto un buon lavoro.
Scusate per il piccolo sfogo, ma era il mio goffo tentativo di spiegare cosa provo quando vi ringrazio per le belle parole che mi lasciate nelle recensioni, ed anche per le critiche... perché mi hanno spinta a migliorarmi e capire cosa non andasse nella stesura della storia. GRAZIE!
Infatti i primi capitoli, anzi una buona parte, non mi convincono più. Mi sono accorta di aver cambiato modo di scrivere... dite che valga la pena revisionarli ? Anche se l'anno scorso qualcosa avevo iniziato a correggere.

Passo ai ringraziamenti, sennò qui facciamo notte !


Oh mamma, adesso svengo...  @_@
Ho cercato di nominare tutti coloro che nel corso degli anni mi hanno lasciato una recensione, se mi sono scordata qualcuno non fatevi problemi e ditemelo, così lo inserisco.

Grazie Ragazze/i !!!! 
Mi mancherete.

Inoltre voglio ringraziare tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite / seguite o da ricordare.
Sinceramente non so se scriverò altro su Harry Potter, ma nella vita non si sa mai, no ?  ;)

Vi abbraccio con affetto !

Alessandra.
   
 
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