Film > The Phantom of the Opera
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Autore: __aris__    01/03/2013    3 recensioni
Emily Wandervitt è un esperta di autenticazione di opere d'arte ed altri oggetti antichi. chiamata a Parigi per una consulenza dall'Opéra, per caso trova un inquietante libro di pelle nera con i bordi delle pagine rosso sangue siglato FO. Incuriosita lo porta nella sua camera d'albergo, ignara di cosa le accadrà d lì a poche ore.
Nel 1875 Erik è alla disperata ricerca di un mezzo per riunirsi alla sua Christine. Disposto a tutto utilizza un incantesimo per tornare indietro nel tempo ma non otterrà il risultato sperato ...
-- ispirata al film del 2004 ed alla versione per il 25esimo anniversario del musical, con qualche accenno del romanzo. spero vi possa piacere e che la recensiate!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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  Parigi, sotterranei del teatro dell’Opera, 1875.
Erano passati anni dalla tragica notte del Don Giovanni e nessuno aveva più avuto notizie del Fantasma dell’Opera da allora, eppure quell’oscura presenza abitava ancora nell’Opéra Populare.
Era rimasto solo. Madamme Gery lo aveva lasciato, andando a cercare fortuna in America con la figlia. Gli aveva proposto di seguirle, ma lui aveva rifiutato: un po’ perché la donna lo aveva già tradito una volta e lui aveva fatto un grande sforzo per non farle assaggiare il suo Laccio del Penjab; ed un po’ perché l’idea di tornare a lavorare in un circo non lo allettava minimamente! Il Fantasma aveva girovagato per mezza Europa fino a quando ilsuo teatro non fu ricostruito, per poi tornare a Parigi. Aveva provato a vivere altrove, ma non ci era riuscito! Quel posto gli apparteneva, era la sua casa, il suo dominio; l’unico nel quale si sentisse al sicuro e protetto. Solo in riva al suo lago sperava che avrebbe potuto convivere con il suo dolore.
Aveva riportato tutto com’era una volta: aveva riparato l’organo, ricostruito i mobili, aggiustato le maschere ed eliminato ogni traccia del passaggio della folla inferocita. Ma nemmeno questo lavoro immane gli aveva permesso di sentire meno dolore. Aveva rinunciato all’idea di dimenticare Christine, sapeva che non ci sarebbe mai riuscito, ma sperava, almeno, di attenuare il dolore sordo che gli rodeva l’anima più delle torture che aveva subito da piccolo, più del rifiuto di sua madre! Almeno riuscire a renderlo sopportabile! Se non ci fosse riuscito sarebbe morto presto! Ma la morte, fedele compagna degli anni più turpi della sua vita, non era venuta a visitarlo durante quei tempi bui. Oscura Signora sai essere crudele quando vuoi! Si diceva alle volte, nei momenti peggiori, lasciando che le sue labbra si piegassero in un ghigno perverso.
In tutti quegli anni non aveva più rivisto Christine; il suo Angelo della Musica era la felice Viscontessa de Chagny che deliziava con il suo canto tutti i teatri d’Europa tranne il suo. In tutti quegli anni non aveva più composto nulla di buono, da quando il suo Angelo lo aveva abbandonato e non era più riuscito a sentire la musica della notte: era capace di passare ore seduto al suo organo immobile con le dita posate sui tasti, in attesa di un segno, di un sussurro dell’oscurità o della poca luce che arrivava dalla superficie. Ma non arrivava mai nulla! Quelle rare volte che le sue dita si muovevano sui tasti ne uscivano risultati inaccettabili!Alla fine qi quella tortura quotidiana scaraventava per aria i fogli di pentagramma e tutto quello che gli capitava sottomano inveendo contro sé stesso.
Ad un certo punto, uno a caso di quei miseri giorni che si erano susseguiti muti l’uno dopo l’altro, decise che doveva riavere la sua Christine! Perché lei era sua! Anche se aveva sposato un altro uomo e lo aveva abbandonato, lei gli apparteneva! Camminò a lungo su e giù per la Dimora sul Lago pensando a come dovesse agire. La prima idea che gli venne in mente fu di uccidere il Visconte, ma, visti i risultati dell’ultima volta, fu subito scartata! Era disposto a tutto, persino ad infrangere le leggi della natura e ricorrere alla magia! Nei suoi lunghi viaggi aveva imparato molte cose: chimica, alchimia, fisica ed anche magia! Come la chimica o la fisica, questa non era altro che un modo per controllare e dirigere le forze dell’universo. Tuttavia non l’aveva mai usata perché sapeva che la magia ha sempre un prezzo, uno di quelli troppo alti per poter essere pagati! Ma lui non aveva più niente da perdere! Gli avevano portato via la sua musa e la musica l’aveva seguito; tutto ciò che gli restava era la sua vita-non vita di cui non sapeva cosa farsene!
Andò alla ricerca dell’incantesimo giusto, aprendo diversi bauli, e quando lo ebbe trovato tutta l’Opéra tremò per la risata maligna del Fantasma! Era un vecchio incantesimo ungherese; se fosse andato tutto come nei piani avrebbe sconvolto l’ordine spazio temporale per ottenere una seconda opportunità per fare definitivamente sua Christine! Sarebbe tornato indietro nel tempo, avrebbe ucciso il Visconte prima che lui la sentisse cantare. Lo vedeva già penzoloni davanti ai suoi occhi e non riuscì a trattenere una seconda risata, più nera della precedente! Per quel che riguardava la sua Christine, avrebbe agito molto prima, avrebbe reso il loro legame indissolubile, avrebbe fatto in modo di esserle necessario come lo era lei per lui! La terza risata macabra, crudele e perversa scosse tutto il teatro, dalle fondamenta fino alle statue sul tetto; persino Apollo tremò di paura.
Preparò accuratamente tutto il necessario, disegnò sul pavimento un cerchio magico ed iniziò il rito.
   
 
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