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Autore: TheOnlyWay    01/03/2013    23 recensioni
“Stiamo rientrando adesso in albergo. Vieni, domani mattina? Lascio il tuo nome alla reception. Ti voglio bene, sogni d’oro.”
Oh, certo. Non sia mai che sua maestà la super celebrità del momento si scomodi. Dopotutto chi sono io? La sua migliore amica e basta.
È a me che tocca sbattermi da un angolo all’altro di Londra come un maledetto piccione viaggiatore, solo per poterlo vedere una misera e schifosissima ora. Sono io, tutte le accidenti di volte, a perdermi per colpa del mio pessimo senso di orientamento e sono io – ancora una volta – a dovermi sorbire quella piaga della sua stupidissima ma ahimé adorabile fidanzata.
Che poi, parliamoci chiaro, di adorabile ha ben poco: capelli lunghi e scuri, occhioni da cerbiatta, gambe affusolate, pancia piatta, buon gusto nel vestire.
Che razza di schifo, vero?
E se vi sembra che sia la gelosia, a parlare, siete sulla cattiva strada. Anche io sono esageratamente bella: ho i capelli scuri – un sacco di doppie punte, ma dettagli – e i miei occhi sono grandi e di un entusiasmante e assolutamente affascinante color cacca.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I.

 



Nuovo SMS.
 
“Stiamo rientrando adesso in albergo. Vieni, domani mattina? Lascio il tuo nome alla reception. Ti voglio bene, sogni d’oro.”
 
Oh, certo. Non sia mai che sua maestà la super celebrità del momento si scomodi. Dopotutto chi sono io? La sua migliore amica e basta.
È a me che tocca sbattermi da un angolo all’altro di Londra come un maledetto piccione viaggiatore, solo per poterlo vedere una misera e schifosissima ora. Sono io, tutte le accidenti di volte, a perdermi per colpa del mio pessimo senso di orientamento e sono io – ancora una volta – a dovermi sorbire quella piaga della sua stupidissima ma ahimé adorabile fidanzata.
Che poi, parliamoci chiaro, di adorabile ha ben poco: capelli lunghi e scuri, occhioni da cerbiatta, gambe affusolate, pancia piatta, buon gusto nel vestire.
Che razza di schifo, vero?
E se vi sembra che sia la gelosia, a parlare, siete sulla cattiva strada. Anche io sono esageratamente bella: ho i capelli scuri – un sacco di doppie punte, ma dettagli – e i miei occhi sono grandi e di un entusiasmante e assolutamente affascinante color cacca.
Oh, per non parlare poi della mia pancia e delle mie gambe! Sono così morbida, che potrei essere scambiata per un panda.
Altro che quella stupida oca rinsecchita. Cos’ha lei più di me? A parte il mio migliore amico, intendo. Niente, ve lo dico io.
Perciò butto il telefono sotto il cuscino, imponendomi di non rispondere al messaggio. Dovrei smetterla di frequentare Louis e, soprattutto, dovrei smetterla di pensare a lui in continuazione. Fa male.
No, che avete capito? Non male struggente, quello che non ti fa dormire la notte e che ti fa bagnare il cuscino per tutte le lacrime versate. Non quel tipo di male.
Il mio è proprio un male fisico. Pensare a Louis, soprattutto prima di dormire, ha un brutto effetto, su di me. Prima di tutto perché me lo ritrovo nei sogni, dove mi sussurra di amarmi dal primo momento in cui mi ha vista. Ovviamente è inutile dire che almeno nel mondo onirico sono molto più gnocca (non che ci voglia tanto, ma non importa.) e molto più attraente. La mia voce non è per niente fastidiosa, non dico parolacce e sono davvero dolce.
Comunque, tornando al male fisico: avete idea di quanto sia doloroso cadere dal letto ogni santissima mattina? Si, perché quando Louis arriva al fatidico punto in cui sta per baciarmi, o suona la sveglia, o mi scappa la pipì o, semplicemente, il mio cane comincia ad abbaiare contro qualche bastardissimo passante che ha erroneamente pensato di poterlo accarezzare.
Santo cielo, che gente cretina. Black è un pastore tedesco, non un cazzo di chiuahua microscopico. Perciò, che non si venissero a lamentare da me, se si ritrovano con un paio di dita amputate o con un arto in meno. Non è un mio problema.
 
“Hazel, stai già dormendo?”
 
Fastidiosissimo migliore amico. Ora, ragioniamo un momento: se non rispondo al messaggio è evidente che lo faccio perché non mi và di parlare, o perché sto dormendo. Perciò, perché deve tormentarmi l’anima? Non fraintendete, ogni volta che Louis mi cerca gongolo per almeno tre quarti d’ora, ma se lo fa prima che io vada a dormire, le possibilità che la mattina io mi svegli tra le coperte e non sul pavimento diventano abbastanza remote.
Scuoto la testa, sospiro e decido di non rispondere. Se devo passare la notte in bianco, tanto vale che mi goda l’ebbrezza di essere contattata per ben tre volte.
 
“Dai, tanto lo so che sei sveglia. Rispondimi, devo sapere se domani mattina ci vediamo.”
 
Che simpatico, accidenti. Partecipare ai suoi cavolo di eventi mondani l’ha trasformato in una specie di principessa isterica.
 
“Rispondimi? Mi hai scambiato per una tua cazzo di dipendente?”
 
Si, be’, che volete che vi dica. La delicatezza non è il mio forte. In compenso, sono davvero intelligente. Almeno credo. Voglio dire, rispetto a quella sottospecie di manico di scopa vivente che Louis spaccia per sua fidanzata, sono un vero e proprio genio. Forse potrei persino vincere un Nobel.
 
“Vedo che sei di ottimo umore come al solito. Mi sei mancata, questa sera. Vieni, domani? Per favore! Anche Liam vuole vederti, mi sta chiedendo di supplicarti.”
 
Bastardi. Gli One Direction non sono una boy band per adolescenti dagli ormoni impazziti. No, sono un gruppo di stronzi manipolatori, che piegano la volontà altrui al proprio desiderio. Io non so se voi avete mai visto Liam supplicare qualcuno, ma se vi fosse successo, capireste senz’altro il mio disaccordo.
Liam Payne è, probabilmente, l’unico essere umano in grado di muovere le corde sensibili del mio animo. Sarà la sua testa quasi pelata, saranno i suoi occhi dolci, sarà che non capisco nemmeno la metà di quello che dice per quanto parla in fretta, ma non riesco mai a dirgli di no.
E poi, in tutta sincerità, lui è l’unico che è apertamente dalla mia parte, quando c’è da schierarsi contro quel palo della luce (sempre lei, si.) e che mi ha chiesto come stavo, la mattina in cui sono inciampata nel tappeto e mi sono sfracellata sul pavimento davanti a loro.
Hanno riso tutti, ma Liam no. Cioè, ha riso, ma almeno mi ha aiutata ad alzarmi, mentre il mio cosiddetto “migliore amico” si rotolava sul pavimento con le lacrime agli occhi. 
 
“Avrei voluto che fossi lì con me, sarebbe stato tutto molto più divertente.”
“E certo, mancava il pagliaccio. Niall ubriaco e la tua fidanzata con i pantaloni a strisce non erano sufficienti.”
“Ci vediamo domani mattina, Hazel. Alle nove. Sei la migliore amica del mondo. Ti voglio bene.”
“Fanculo, Louis. (Ti voglio bene anche io).”
 
E tanti saluti alle speranze di svegliarmi indenne.


***


Buonasera.
Si, ci vedete benissimo! Sono proprio io e questa è una nuova storia. Perchè la sto pubblicando? Be', perchè sono contenta. Oggi è stata una giornata molto soddisfacente, per me (a differenza di ieri) perciò mi sentivo in vena di pubblicare.
Non so dirvi quanto sarà lunga (ma non credo tanto), nè se gli aggiornamenti saranno puntuali.
Spero di si.
L'unica cosa che posso dire è che spero vi piaccia. E' un po' leggera, come storia, nessuna pretesa, non vuole essere qualcosa di serio, ma solo una distrazione da Pretending. Almeno voi avete un'altra cosa da leggere, ecco.
Ah, poi, una cosa: Hazel dice un sacco di parolacce, ha un carattere complicato ed è una tipa mezza esaurita. Credo sia fortemente autobiografica ed è ispirata da un sacco di persone con le quali ho avuto conversazioni deliranti: Maria Giulia, Jas, Ale e Alice, principalmente. Se ho dimenticato qualcuno, chiedo scusa.
Poi, grazie a Jas che ha fatto il banner (che è bellissimo) nonostante non sopporti Louis - anzi, non so nemmeno se leggerà questa cosa, ma va be'. E niente, fatemi sapere che ne pensate, se avete voglia :)
Questi sono i miei contatti di Twitter, Ask, Facebook e del gruppo di Facebook, se volete, siete le benvenute.
E niente, vi adoro e siete fantastiche. <3




 
   
 
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