Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: 4lb1c0cc4 Herondale    02/03/2013    1 recensioni
L'asilo, gli amici, i giochi, tutto sembra essere fantastico quando si hanno solo tre anni, non quando però le insegnanti, inconsapevolmente, ti costringono ad affrontare la tua più grande paura: la piscina.
Come affronterà la situazione la piccola Leah?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leah Clearweater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
L'inizio di un'amicizia

 

 

 
Tutti erano molto eccitati quel giorno, le maestre avevano promesso di portarli nella piccola piscina al coperto che si trovava nella palestra della scuola media della riserva. E finalmente avevano ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie al caso. I bambini aspettavano da giorni con trepidazione di andare nella piscina. L'unica eccezione era la piccola Leah.
 Quella mattina aveva fatto i capricci, non voleva andare all'asilo, ma soprattutto non voleva andare in piscina. Aveva detto alla sua mamma che le faceva male il pancino e aveva anche usato il labro tremulo, che con il suo papà funzionava sempre, ma Sue non aveva ceduto. Così la piccola era stata costretta ad andare all'asilo. A lei piaceva giocare con le sue amiche, imparare le filastrocche e le canzoncine con la maestra. E poi non c'era il suo fratellino Seth, che piangeva sempre quando voleva qualcosa. Ma non voleva proprio andarci quel giorno.
La maestra fece mettere i bambini in fila indiana, con lo zainetto in spalla, e a passo di marcia si diressero tutti in piscina. I bambini trotterellavano allegri lungo la strada, alcuni di loro si divertivano saltellando, con i loro stivaletti di plastica colorati, nelle pozzanghere causate dalla pioggia del giorno precedente.
Leah un po' irrequieta si sistemò lo zainetto sulle spalle, e a passo lento scandiva i passi che l'avrebbero condotta al suo incubo: la piscina.
 
L'odore del cloro era nell'aria e fece arricciare il naso della bambina, non lo sopportava.
 Nello zainetto tutti i bambini avevano il loro costume, qualche giocattolo e la merenda. Leah da brava bambina si era messa il costume da sola, senza l'aiuto della maestra. Era ormai una signorina e non aveva bisogno di nessuno per vestirsi, non come il suo fratellino che era troppo piccolo e aveva bisogno della mamma e del papà anche per dormire. Quello era il suo costume preferito, glielo aveva regalato la nonna, era  intero e giallo con una stella marina rossa e sorridente sul davanti e con le rouche intorno alle braccia e in vita.
 "Maestra, possiamo portare i giocattoli?" dissero in coro alcuni bambini, mentre le maestre li aiutavano a mettere i braccioli. La risposta fu affermativa e i bambini dimostrarono la loro felicità con gridolini e salti di gioia.
Leah però se ne restava in disparte, stringendo con forza  i braccioli rosa tra le mani. Se non li metteva nessuno poteva costringerla ad entrare. Evidentemente però le maestre non erano della sua stessa idea poiché, anche se lei si scansava, l'aiutarono a mettere i braccioli.
E adesso?si ritrovò a pensare la bambina. L’acqua non era proprio il suo forte.
Tutti i bambini erano entusiasti, non c’era niente di più bello che giocare tutti insieme dentro l’acqua della piscina. Almeno lì non faceva freddo come quando stavi al mare e non c’erano mai le brutte onde cattive che ti schizzavano l’acqua e poi ti facevano bruciare gli occhi.
Ma Leah  non era dello stesso avviso degli altri. Lei aveva paura dell’acqua, se non c’era il suo papà che la stingeva tra le braccia.
Guardava quella distesa azzurra, seduta sul bordo della piscina, come se fosse il suo più acerrimo nemico. Aveva paura e non sarebbe entrata. E se affogava? Non c'era il suo papà a salvarla.
"Ehi tu, smettila di fare la bambina, dicendo di aver paura dell’acqua" un bimbo le si era avvicinato, non l'aveva mai visto. Forse perché non stava nella classe della coccinella come lei.
"Ma io sono una bambina", rispose Leah con un tono di voce un po' petulante. Non li sopportava proprio i maschi, non capivano mai niente. "E ho davvero paura dell'acqua!" gli fece notare, come se la cosa fosse ovvia.
"Ma allora non ti lavi mai?" sembrò pensarci un attimo "Che schifo!" disse assumendo un'espressione di disgusto, fece la stessa faccia che faceva quando la mamma gli preparava i broccoletti; lui odiava i broccoletti.
"Non è vero io mi lavo ... tutte le sere faccio il bagnetto con le paperelle. Sono i maschi che puzzano e non si lavano" gli rispose con aria saccente, Leah era sicura della sua teoria.
"Lo sai che non si dicono le bugie? Io non puzzo, mi lavo e  non ho paura dell'acqua!" nonostante i due avessero iniziato a battibeccare il bambino non la voleva lasciare da sola. Era brutto non giocare con gli altri e poi lei era triste, triste. "Che seccatura. Dai, ti tengo per mano. Entriamo insieme." le sorrise. Era un sorriso un po' sdentato ma incoraggiante. Leah stinse la sua mano, facendosi forza. Con quello strano bambino si sentiva al sicuro e forse poteva sopportare anche di andare in piscina.
Entrambi ,sotto l'occhio vigile delle insegnanti, immersero i piedi nell'acqua tiepida della piscina, rabbrividendone al contatto.
"Io sono Leah Clearwater. E tu, bimbo, come ti chiami?"
"Io sono Jared Cameron"
Aveva un nome buffo che la faceva sorridere.
 
Nuotare non le era mai sembrato più bello e divertente, forse perché al suo fianco c'era Jared. Prima avevo paura dell'acqua pensòc'era anche un perché, ma non me lo ricordo ... non si ricordano mai i perché.
Risero tanto, schizzando l'acqua e inventando strani giochi: Leah era una sirena e Jared un piccolo squaletto suo amico, passarono così l'ora in piscina.
Anche le cose che fanno più paura fatte tutti insieme diventavano più divertenti.Infondo la piscina era come la sua vasca da bagno, solo un po' più grande e divertente. Leah si ritrovò a pensare, che nonostante fosse un maschio, gli poteva dare la possibilità di diventare suo amico, infondo se l'era meritato facendole passare la paura per l'acqua.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: 4lb1c0cc4 Herondale