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Autore: AngelAnderson15    02/03/2013    1 recensioni
Questa è una storia molto diversa dalle altre che scrivo di solito infatti parla di una decisione, presa da Blaine che lo porterà a suicidarsi. Kurt e Blaine si sono già lasciati e non si sono più visti. Ho scritto questa storia in un momento molto brutto della mia vita che preferirei scordarmi e vorrei ringraziare con tutto il cuore la mia Beta Melipedia e che dire..... Buona lettura
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tutto era ormai finito

Blaine era solo, quella parola gli martellava in testa fastidiosamente, mentre una vocina imperterrita continuava a ripetere ‘’è solo colpa tua’’ .
Blaine lo sapeva, sapeva che era colpa sua quando suo padre iniziò ad allontanarlo, considerandolo un abominio, un deviato.
Era colpa sua se sua madre non lo guardava neanche passandogli accanto ,facendolo sentire invisibile.
Era colpa sua se gli Warbler avevano smesso di invitarlo a uscire dopo tre mesi che si era trasferito nella sua scuola ,nella scuola di chi lo avrebbe dovuto sostenere sempre, amare con tutto se stesso, osservare con i suoi splendidi occhi azzurri e baciato con le sue labbra morbide ma adesso anche Kurt, l’unico che aveva mai amato ,non c’era più. La vocina. a quel ricordo ben distinto di Kurt che correva via da lui in lacrime. continuò a ripetere beffardamente ‘’e’colpa tua e tu lo sai benissimo’’ e Blaine lo sapeva.
Ormai Blaine era distrutto completamente, era solo e ogni giorno recitava del falso dolore.
Non che facesse finta di provare dolore, intendiamoci, ma ciò che faceva vedere era solo una parte di ciò che provava e non mettere più il gel era solo un dettaglio per lui, anzi la maggior parte delle volte non si accorgeva neanche di cosa indossava. La mente era annebbiata dai sonniferi che prendeva perennemente, cercando di anestetizzare ciò che stava succedendo intorno a se.
Era da un po’ che ci pensava, anzi organizzava tutto ciò.
Aveva già mandato dei messaggi a tutti e per una volta aveva mandato un messaggio a Kurt che fosse vero, privo di scuse e di quella voglia di sapere ciò che gli stava succedendo.
Era breve molto sintetico
“Ciao Kurt sono felice che tu sia a New York anche perché ho sempre saputo che quello era il tuo posto, ti volevo solo dire che sono un coglione per ciò che ho fatto e che ti amo. Grazie per il tuo tempo e ti assicuro che questo è il mio ultimo messaggio amore mio. Ti amo e ti amerò sempre ricordalo”
Blaine non sapeva neanche se Kurt l’avesse letto, ma al momento non gli importava ormai non poteva tirarsi indietro, prese dell’acido muriatico, i sonniferi erano finiti da un po’ di giorni, due,forse tre, Blaine non riusciva a ricordarlo.
Inviò i messaggi a tutti, scrivendogli ciò che provava per loro.
Spense il telefono prima di ricevere chiamate o messaggi in cui chiedevano spiegazioni, chiuse gli occhi lasciandosi andare al dolore che per troppo tempo aveva cercato di ingannare e le voci, i bisbigli che aveva odiato con tutto se stesso iniziarono a ronzagli in testa
-Sei un mostro, un deviato-
-Sei una delusione Blaine-
-Perché dovevo avere un figlio così stupido-
-Stà zitto frocetto-
Blaine inghiotti di scatto mentre quelle voci continuavano a ferirlo nell’anima.
Tutto bruciava ma fece violenza su se stesso per non vomitare nulla, il buio iniziò a non fargli più vedere nulla, la luce diventava più flebile e Blaine inizio a cercare di ricordare tutti i volti delle persone care, il cuore rallentava e la mente faceva fatica a ricordare qualunque cosa che non fosse dolore e buio.
I polmoni smisero di funzionare il cuore si fermò e la mente smise di ricordare i volti.
Ll’ultimo volto era stato quello di Kurt
  
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