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Autore: the ghost of Bonnie    02/03/2013    0 recensioni
Harriet e Martyn sono gli unici riusciti a sfuggire al loro destino.
Harriet è una donna vedova di quarant'anni, con due figli: Andrew e William.
Martyn è un uomo sposato con una donna che non lo ama di quarantaquattro anni, senza figli.
Per loro era previsto un futuro diverso, sarebbe dovuta andare diversamente.
Ma se il destino decidesse di dar loro un'altra possibilità? E se tornassero adolescenti e studenti del liceo?
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Martyn aprì gli occhi. A prima vista, fu tutto sfocato. Aveva passato troppe serate a scrivere servendosi solo della sua debole abat-jour grigia.
Ci vollero pochi secondi e si costrinse a sbattere più volte le palpebre, incredulo.
Non era nella sua stanza e nonostante questo la camera dove si trovava aveva un ricordo dolorosamente familiare. Alzò la schiena e si mise seduto sul letto, si tolse la coperta e si trascinò verso lo specchio: nessuna ruga, nessun capello grigio, la barba accuratamente tagliata. Il cuore iniziò martellargli contro il petto e fu preso da un’agitazione tale da non sapere neanche più chi fosse. Corse fuori dalla stanza, quasi scivolò al primo gradino delle scale che conducevano in cucina, ma questo non lo turbò. Spalancò la porta della sala da pranzo e si precipitò sul calendario, che segnava essere il settembre dell’anno 2011, quando lui aveva diciotto anni. Si portò le mani al viso, come a volerlo strappare, chiuse gli occhi immaginando di trovarsi di nuovo sulla sua poltrona, quarantottenne, aspettando la moglie che sarebbe rincasata solo al mattino.
« Ciao… » sbadigliò qualcuno alle sue spalle. Si voltò di scatto e sgranò gli occhi: era sua sorella Lisa, di soli tredici anni. Sentiva che il calore dello scorrere del sangue nelle sue vene stava man mano svanendo: l’immagine del cadavere di sua sorella continuava a contrapporsi a quella bambina che si era appena svegliata e lo guardava con aria perplessa.
« Lisa! Ciao! » esclamò lui e la abbracciò. Lisa lo respinse, con una smorfia schifata.
« Vai via, potresti essere infetto. »
Martyn rise, sentendo gli occhi inumidirsi. Era tornato all’ultimo anno di liceo. L’unica domanda che balenava nella sua testa era: perché?
Si vestì velocemente e si rese conto che il giorno dopo sarebbe iniziata la scuola. Il cellulare vibrò dalla tasca dei suoi jeans: era Melanie, sua moglie. Ebbe un colpo al cuore, era tornata giovane anche lei?
« P – pronto? » balbettò lui.
« Ciao, Martyn! » squittì la ragazza dai capelli neri.
Lui strinse così tanto i pugni che le nocche divennero bianche.
« Ciao. » rispose, secco.
« Allora stasera ci vediamo? Ho chiamato per confermare. »
Martyn rabbrividì e si voltò: Lisa lo stava guardando dalla cucina.
« No, scusa. Oggi è il compleanno di mia sorella e lo festeggio con lei. »
Detto questo, riattaccò il telefono in faccia a Melanie.
Lisa si avvicinò al fratello.
« Ma oggi non è il mio compleanno » obiettò la ragazzina.
« Lo so. »
Martyn sorrise. Non sapeva per quanto sarebbe durato questo ‘ritorno alla gioventù’, perciò decise che voleva goderselo al meglio.
Uscì di casa, sapendo che la madre e il fratello Marc, di sedici anni, stavano ancora dormendo, mentre il padre era al lavoro.
Non sapeva dove andare, da tanti anni non visitava la sua città.
Melanie, sposata quando entrambi avevano solo vent’anni, lo tratteneva e lui non era mai stato capace di ribellarsi. Ora era libero di nuovo, era tornato giovane e senza saperne esattamente la ragione.
Solo il tempo gli avrebbe dato la risposta.
Raggiunse il ponte che attraversava il fiume, inspirò a fondo. Tirò fuori dalla tasca del giubbotto nero il suo vecchio mp3 e sorrise come un idiota. Chi gli passava accanto probabilmente non riusciva a capire perché un ragazzo della sua età fosse così contento l’ultimo giorno di vacanze estive, ma Martyn nascondeva un segreto e lo avrebbe custodito gelosamente.
Non si accorse neanche che il tempo passava, le canzoni trascorrevano con diversi ritmi e lui, con quei ritmi, colorava il suo nuovo mondo.
Senza accorgersene, fece una piroetta e arrossì quando notò che delle ragazze, alla fermata degli autobus, lo stavano osservando stranite.
Lui sorrise ancora di più e le ignorò. Nessuno avrebbe rovinato il suo momento.
Assaporava la sua libertà come se a momenti gliela avrebbero portata via.
   
 
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