Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Exium96    02/03/2013    2 recensioni
Mi chiamo Elly,ho 16 anni. Uno sconosciuto di nome Carlo, mi ha salvato.
''L’infermiera grassa di prima apre la finestra sento freddo e mi brucia la pelle ‘’Chiudi la finestra! Chiudi la finestra! Voglio rimanere qui, il vento mi farebbe volare via’’ la finestra è ancora aperta’’ perché non la chiudi??? Perché mi ignorate?? Chiudete la finestra,adesso!’’
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sto correndo e la pioggia mi trafigge il viso, sto correndo e non voglio pensare al motivo per cui corro, voglio togliermi la pioggia dal corpo, voglio togliermi te dal corpo; svolto a destro e mi vedo così sdraiata sull’asfalto bagnata che mi rovina i capelli, tu sei su di me e mi guardi disperato, c’è un sacco di gente attorno a me, perché mi guardano?? Perché tu non vai via?? Perché tu piangi? Non ci conosciamo nemmeno.
Adesso mi alzo eh…1…2….3 tu sei ancora lì, io ancora, lì la gente ancora lì, voglio alzarmi, tu aiutami ad alzarmi, voglio alzarmi non mi piace essere osservata, perché allora voi mi osservate??. Mi stanno facendo male, mi hanno preso e mi hanno messa su un lettino, sto entrando in autoambulanza, non voglio entrarci emette rumori assordanti, ecco! Mi rimbomba la testa, avanti a me una signora grassa con una mascherina alla bocca un camice bianco e dei guanti bianchi mi preme sul cuore fortissimo –un du tre.. un du tre…un du tre- dice l’infermiera. Fermatela mi sta facendo male, ho il telefono in tasca, squilla, l’infermiera grassa lo prende e risponde, mamma!
- Pronto signora, sono un’infermiera sua figlia ha avuto un brutto incidente.
La mamma piange, non piangere mamma io sono ancora qui ora ti vengo a trovare, di nuovo pioggia, di nuovo asciutto ho un letto non  tutto mio in una stanza non tutta mia… mamma è su di me che piange e mi tende la mano, papà cammina avanti e indietro mi sta cercando ma io sono qui, ma nessuno mi vede..
Delle infermiere vi chiamano, voi vi alzate vi vedo parlare, mamma, ti vedo con le mani al cuore ti sento piangere. Entri tu, sei uno sconosciuto per me non so tu chi sei , tu non sai io chi sono, perché allora sei qui ?? Mi dici che ti dispiace, ma non capisco, per cosa ti dispiace? Ti alzi di scatto mamma e papà ti guardano, ti fulminano con uno sguardo tu ti alzi  e gli stringi la mano, gli dici che ti dispiace che non era tua intenzione, papà ti urla contro.. ho paura adesso! Perché piangono tutti? Io sono qui!
L’infermiera grassa di prima apre la finestra sento freddo e mi brucia la pelle ‘’Chiudi la finestra! Chiudi la finestra! Voglio rimanere qui, il vento mi farebbe volare via’’ la finestra è ancora aperta’’ perché non la chiudi??? Perché mi ignorate?? Chiudete la finestra,adesso!’’ …  apro gli occhi sono ancora qui, sono ancora sul letto non tutto mio, lo sconosciuto mi tiene la mano, la sua mano è sudata, mamma e papà non ci sono, l’infermiera grassa è via per fortuna, ha finito il turno per oggi; lo sconosciuto mi parla, dice che devo tornare perché capisce il dolore dei miei genitori, ho due domande da fare a quello sconosciuto …. Dove devo tornare?? Io sono ancora qui…. E tu come fai a capirli?? Sei così giovane, non hai figli. Mi dice che stavo correndo, ma io ero sdraiata sull’asfalto bagnato ricordi?? Io non correvo, lui parla e mi rimbomba la testa, sto dimenticando…
Mi dice che mi vide a scuola mentre cercavo la mano di un ragazzo, questo me la scansò e io corsi via, mi dice che pensò perché mai qualcuno dovrebbe farmi del male, io stavo correndo, lui era sul motorino, svoltai la strada e sono di nuovo a terra, il suo motorino è volato via, è distrutto, la gente corre  verso di me mi dice che pensò che mi aveva fatto del male. Lo sconosciuto piange, lo sconosciuto si chiama Carlo si passa una mano per i capelli e un dito rimane impigliato in un nodo di un riccio, non si sarà pettinato abbastanza.
Entra mamma, parla con un signore in giacca e cravatta gli dice che l’infermiera, gli ha detto che non ce la farò a superare la nottata, dicono che deve essere un  metro e ottanta, è della mia misura penso. Fermati mamma, io sono qui. Perché non mi vedi? Perché non torni qui ?? Perché non cacci via il signore in giacca e cravatta? Tu sconosciuto, tu Carlo tienimi la mano ho paura, tienimi la mano diglielo tu a quelli che io sono qui, caccialo tu il tizio. Tu mi stringi la mano, sento caldo e poi freddo e mi fa male dappertutto è un dolore allucinante.. mi brucia lo stomaco.. sento il mio labbro che si riscalda con un respiro, ti sento urlare Carlo, corri da mamma, sono tutti qui c’è papà, ci sei tu, c’è mamma,  l’infermiera grassa,  il tizio in giacca e cravatta.Ora li i tuoi occhi sono verdi … ora ricordo ho attraversato senza guardare … volevo dimenticare.. Mamma mi abbraccia l’infermiera grassa controlla delle apparecchiature –miracolo- dice. La mamma ride e piange contemporaneamente; Tu ti alzi ti  metti ai piedi del letto mi guardi da lì, vieni qui sconosciuto, vieni qui, Carlo, mi stai salvando. Sono passati vari giorni oggi posso tornare a casa dicono, mi sei stato accanto tutto questo tempo mi hai stretto la mano e mi hai ripreso l’anima, mi hai salvato. Carlo, sconosciuto, non sei poi tanto sconosciuto, mi baci e le tue  labbra sanno di buono, il  tuo respiro è caldo, mi tieni la mano, e con l’altra le valigie.. siamo in macchina avanti mamma e papà dietro tu ed io, mi sorridi, ho la testa poggiata sulla tua spalla, dimmelo se ti faccio male, dimmelo.
Mi dici che mi ami, ti dico che ti amo, ma la cosa che mi meraviglia di più , la cosa che ti vorrei dire, è che mi hai trovato ad un passo dal burrone.
 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Exium96