Anime & Manga > Il tulipano nero
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Autore: telesette    03/03/2013    3 recensioni
Per un attimo Robert rimase a guardare rapito gli occhi caldi della sua dolce Simòne, belli e luminosi come due gemme di squisita fattura, e con l'indice terse il sottile filo luccicante delle sue lacrime...
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Tulipano Nero ( ラ・セーヌの星, Ra・Sēnu no Hoshi, letteralmente La Stella della Senna ) è un anime televisivo giapponese. La serie è stata creata su soggetto di Mitsuru Kaneko, con la regia di Yoshiyuki Tomino e Masaki Osumi. Frutto di una coproduzione Unimax/Nippon Sunrise, si compone di 39 puntate ed è andata in onda per la prima volta in Giappone nel 1975; in Italia è stata trasmessa per la prima volta su Italia 1 nel 1984 ed è stata pubblicata in DVD da Yamato Video.

 

clicca qui per guardare la sigla:
https://www.youtube.com/watch?v=1yXx-rKxjYE

Asciuga le tue lacrime

immagine di: Fabrizio Pellegrini su Facebook

Simòne non poteva credere che Robert fosse morto.
Non voleva crederlo.
Una volta appresa la notizia della scomparsa del Tulipano, precipitato da una rupe assieme a Jerùle, la fanciulla sentì una fitta di dolore trafiggerle il petto ancora una volta.
Troppe dolorose separazioni nella sua vita: i coniugi Loréne, suoi genitori adottivi; lo sfortunato conte De Vaudrel, padre di Robert; e ora anche Robert stesso...
Tutte le persone a lei care sovente le venivano "strappate" via con violenza e crudeltà e, quando ciò accadeva, Simòne non poteva fare altro che piangere la consapevolezza di non averli più accanto a sé. Poteva combattere contro le ingiustizie, vestendo i panni di Stella della Senna, ma non poteva restituire la vita secondo giustizia; non poteva restituire la persona amata a coloro che ne soffrivano la perdita, così come lei stessa non poteva riabbracciare Robert.
Seduta e sconsolata nel retro del suo negozio di fiori, Simòne stava ora soffrendo in silenzio. Da che il piccolo Danton le aveva comunicato della tragica fine di Robert, la fanciulla si era infatti chiusa nella sua immensa tristezza. Robert era assai più di un fratello adottivo per lei, molto molto di più; i suoi sentimenti per lui nascevano dal giorno del loro primo incontro, sulla strada per Parigi, all'epoca in cui Robert le regalò una bellissima rosa bianca...
Con la purezza di quel fiore, Simòne si era scoperta ad amare il candore e l'anima di Robert prima ancora di conoscerlo o di scoprire chi egli fosse in realtà.
In seguito, quando decise di aiutare il Tulipano Nero nella sua lotta contro le tirannìe della nobiltà corrotta, Simòne cominciò a vedere in Robert una figura sempre più importante nella sua vita: un padre, un mèntore, un amico... e il giovane più affascinante e coraggioso che lei avesse mai visto!

- Oh, Robert...

Singhiozzando sommessamente, nascondendo il volto nelle braccia sul tavolo, Simòne non riusciva a darsi pace.
Robert era tutto per lei.
Grazie a lui e ai suoi incitamenti, Simòne si era fatta ogni giorno più forte. Grazie a lui, aveva imparato a nascondere la fragilità e la sensibilità del suo animo femminile dietro la maschera della spadaccina misteriosa. E sempre grazie a lui, aveva giurato di non arrendersi per riportare la pace e la serenità al paese che l'aveva vista nascere...
Senza di lui però, era come se alla sua spada le fosse stata tolta la lama.
Senza di lui, tutta la forza e la determinazione che sino ad ora l'avevano sempre contraddistinta erano come offuscate da un velo fin troppo pesante da sopportare.
Il pensiero di non vederlo mai più, di non potergli dire quanto lui fosse importante per lei, era troppo doloroso.
Tanto era assorta nel suo dolore che, nonostante i ripetuti colpi leggeri alla porta, le ci vollero alcuni istanti per rendersi conto che qualcuno stava bussando sommessamente.

- Ti prego, Danton - gemette Simòne, sfregandosi le lacrime dagli occhi. - Ti prego, lasciami sola adesso...
- Simòne, sono io - esclamò una voce familiare da dietro l'uscio.

La fanciulla sbarrò gli occhi incredula.
Possibile che quella voce fosse...

- Robert - mormorò. - Robert, sei veramente tu?
- Simòne, apri la porta - rispose il giovane. - Non posso farmi trovare in strada!

Senza farselo ripetere, Simòne corse ad aprire la porticina del retro e subito le apparve l'alta figura ammantata di Robert. Neanche il tempo che questi entrasse, chiudendo di fatto l'uscio dietro le spalle, la fanciulla gli buttò le braccia al collo piangendo.

- Simòne...

Calde lacrime di gioia scesero lungo le guance di lei.
Tante erano le cose che desiderava dirgli ma, sia per la commozione che per la gran confusione che aveva ora in testa, le parole quasi non le uscirono dalle labbra. Robert sorrise, cingendole le spalle nel tentativo di rassicurarla; e gli occhi di Simòne brillarono intensamente, proprio come le stelle sul manto argentato della Senna al tramonto.

- Temevo... Temevo che non ti avrei mai più rivisto...
- C'è mancato poco che Jerùle la spuntasse, in effetti - commentò Robert. - Per fortuna sono riuscito ad allontanarmi a nuoto e a far perdere le mie tracce!
- Sei ferito? - domandò lei preoccupata, constatando tuttavia con sollievo l'assenza di sangue sul suo corpo.
- Sto bene - rispose lui sottovoce. - Non preoccuparti, non è successo niente!

Per un attimo Robert rimase a guardare rapito gli occhi caldi della sua dolce Simòne, belli e luminosi come due gemme di squisita fattura, e con l'indice terse il sottile filo luccicante delle sue lacrime.

- Non piangere - sussurrò. - Asciuga le tue lacrime, amore mio!

Simòne annuì e, abbandonandosi nelle sue braccia, chiuse gli occhi e lo baciò dolcemente.

FINE 

   
 
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