Eccomi qui, tornata dopo
tantissimo tempo a continuare questa storia, ma ecco per voi il seguito di…
Spero che vi piaccia, la
storia si fa sempre più curiosa…
Something abut us
Capitolo 3: Il post di un bacio
La telefonata con Mary, fu lunga.
Per Hilary non fu difficile
raccontarle tutto nei minimi particolari, si ricordava tutto alla perfezione...mentre lo raccontava le sembrava di sentire
ancora il suo caldo abbraccio, il suo dolce profumo e il suo dolce tocco…il suo
calore…
Non lo avrebbe
mai scordato, quello era stato il bacio più bello della sua vita…della
sua NUOVA vita…
Il giorno dopo non fu facile sostenere
lo sguardo pesante di Karl. E l’indifferenza di Benji, non
era affatto d’aiuto alla povera Hilary, che non sapeva se dirlo o no al
capitano della Groundwald…fino quel momento non aveva
pensato alle conseguenze…
Da li a qualche giorno ci sarebbe stato il ballo scolastico e
Hilary non sapeva chi avrebbe scelto tra i due se entrambi le avessero chiesto
di andarci con loro.
Non era affatto una situazione facile…a chi avrebbe potuto chiedere consiglio,
Mary era decisamente parziale, e suo
fratello era fuori discussione…troppo geloso e protettivo.
Sua zia
l’avrebbe sicuramente detto a sua madre, e sua madre
non tollerava ragazzi se questi erano legati al calcio…era proprio nei
pasticci.
- Fammi
indovinare…Stai pensando a chi dirai di sì, quando ti inviterà
al ballo di settimana prossima?- Disse Mary distogliendola dai suoi pensieri.
Hilary
sospiro.
Non era facile nascondere le cose a Mary per lei, Hilary era
come un libro sempre aperto.
E
anche questa volta come tutte le altre, aveva indovinato.
Aveva
notato che Hilary aveva avuto l’aria assente per tutto il giorno, e nonostante
tutti i suoi tentativi di distrazione non ci era
riuscita.
Non
riusciva a darle consigli, infondo Mary aveva una
cotta per Karl dall’età di 6 anni, quando frequentavano la stessa classe alle
elementari, e non riusciva a dirle di andarci con Karl, ma non riusciva nemmeno
a dirle di non farlo…
- Sai, io
nella tua situazione…Ci andrei con tuo fratello!
Peccato solo che tuo fratello ora si trovi in
Giappone…- Sospirò lei. – Mi è venuta un’ idea
magnifica! Visto che uno dei tuoi problemi è che Karl, lo conosci molto di più
rispetto a Benji, che ne dici di chiamare tuo fratello e farti dare qualche notizia su di lui!- Aggiunse poi con gl’occhi
sgranati.
- Non ci
penso nemmeno! Mio fratello?! Ma sei completamente
impazzita…quello se scopre che mi interessa Benji,
prima fa fuori lui e poi me!- Esclamò Hilary, in panico.
Quando
rientrò a casa sua zia stava guardandola televisione
su un servizio sportivo sul calcio Giapponese le fece tornare in mente,
qualcosa.
Subito si
precipitò al telefono e compose un numero…una serie di numeri
come tante, ma quella era speciale…
Il segnale
di libero del telefono scandiva i secondi, e se invece di rispondere lei avesse risposto LUI…Aveva
agito senza pensare…quante volte sua zia le aveva detto di pensare prima di
agire?
Però, la
cosa più strana di quella situazione era che le fu
strano tornare a pensare a lui…erano
mesi con non ci pensava…ma come spesso accadeva dopo tempo che non pensi a
qualcuno, arriva sempre qualcosa che te lo fa tornare in mente.
Era in
quei momenti che avrebbe tanto voluto prendere un pallone da calcio e sfogarsi
facendo un tiro più forte che poteva.
Ma
non poteva…una promessa era una promessa, o tutte o nessuna!
Una
domanda le venne poi spontanea…Chissà come se la stavano
cavando le sue amiche ora? Magari anche loro avrebbero tanto
voluto tornare a giocare.
- Pronto, casa Sullivan, chi parla?-
Rispose qualcuno, ma non era affatto la voce delicata e femminile che Hilary
aveva sperato sentire…
- Buona
sera, sono Hilary Callaghan, posso parlare con Jennifer?- Chiese lei, decidendo
che l’indifferenza era l’arma migliore in questo caso.
- Hilary
Callaghan?! Hilary! Ciao sono io…Roy!-
Esclamò la voce al di la della colletta.
Le sue
preghiere non erano state ascoltate e Lui aveva risposto al posto di Jenny.
Non riuscì
a dire parola, il suo cuore stava battendo all’impazzata…sarebbe morta
d’infarto da li a poco…
Ci furono
circa trenta secondi di silenzio dove a Hilary venne più volte in mente di
mollare giù il telefono, ma poi finalmente qualcuno rispose.
- Ciao Roy…- Esclamò con la voce tremante
- Allora
Ily, a cosa devo l’onore di questa telefonata?- Chiese l’altro.
- Volevo parlare con tua sorella, mi pare di avertelo già
detto…- Rispose lei cercando la sua freddezza dal più profondo strato
sentimentale che aveva.
- Già già…allora te la passo…-
Quando la
voce scomparve dall’altra parte della cornetta, Hilary, riuscì a tirare un
respiro di sollievo
- Ciao
Ily! Che bello sentirti dopo così tanto tempo! Allora
raccomanda, come va nella cara Amburgo…?- Esclamò
Jenny, ma solo quando capì di non poter pretendere risposta aggiunse: -Ah…mi
dispiace che…se lo sapevo non gli avrei fatto rispondere scusa…-
- Ciao Jen!
Non preoccuparti troppo è tutto ok?…avrei però bisogno
di parlarti…e anche urgentemente…ci possiamo vedere? Faccio
un salto a Parigi, prendo il primo aereo ok?- Hilary, senti trenta secondi di completo
silenzio e poi un unico grido di gioia.
La gioia
della voce di Jennifer, riuscì a calmarla un po’, e il giorno successivo riuscì
meglio ad affrontare il fatto che se stava per andare
da LUI.
Ma
era il caso di parlarne con Benji e o con Karl…
Va bene con uno dei due doveva pur parlarne…ma Chi Benji o Karl?
No! Stava
proprio esagerando. Non poteva tirarsi così tanti problemi anche per quello!!!
- Hilary!
Corri veloce a cambiarti che dobbiamo andare da Freddy!-
- Da chi
dobbiamo andare?- Chiese Hilary rivolta alla zia
- Sei
diventata anche sorda adesso? Da Freddy! Muoviti!- Le ordino
la zia. E i suoi ordini non si potevano discutere…
Velocemente
si cambiò, indossando un mini paio di pantaloncini di Jeans,
una canotta a collo alto, sopra mise un
cappotto lungo poco al disopra delle ginocchia e cappello molto francese.
Sua zia la
stava aspettando in macchina, e non ebbe il tempo di sistemarsi il trucco, per
nascondere il pallore che l’aveva colpita dal momento della telefonata con Roy.
La casa di
Freddy, e cioè anche quella di Benji era completamente
illuminata, ogni finestra aveva la luce accesa.
Guardando
l’ora sulla macchina il suo volto riuscì a prende un
colore differente.
A quell’ora Benji doveva essere al solito
allenamento serale…solo lei, probabilmente, li aveva saltati.
Sua zia squillò il campanello della porta della villetta celeste, e poco
dopo, si aprì anche se lentamente.
Gl’occhi
di Hilary, impiegarono circa 10 o 15 secondi per mettere ben a fuoco, la figura
che le era apparsa d’avanti.
CONTINUA
Ecco fatto, spero vi sia
piaciuto un grossissimo bacio a tutti…
Commentate numerosi.
Peddy