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Autore: Etalii    03/03/2013    1 recensioni
Is è una piccola principessa che vive in una villa con sua madre,suo padre e la cameriera. Soffre d'insonnia perché secondo lei in casa si parla troppo forte la notte, quindi non riesce a riposare; le piacciono i numeri.
Dato che non ha amici, si trasferisce in un villaggio con la sua famiglia: questo villaggio è abitato da poche persone, così Is non ha problemi ad avere amici ma non sente nemmeno molte "voci" la notte. Qualche giorno dopo il suo trasloco però iniziano ad arrivare messaggi in codice binario (che naturalmente lei riuscirà a decifrare per via della sua passione riguardanti i numeri), e seguono omicidi dei suoi amici e della sua famiglia...
Questa è la prima storia che scrivo, quindi criticate pure quello che non vi piace e non preoccupatevi. :)
Genere: Dark, Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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IS

Quella principessina, aveva sempre avuto la testa fra le nuvole. Fissava sempre l'orologio, non si muoveva dal letto, se qualcuno la disturbava senza il suo permesso poteva considerarsi morto.
Is era una bambina molto solitaria, asociale, dall'aspetto strano e bizzarro: i suoi capelli erano particolari, erano candidi come la neve, e i suoi occhi violetti, grandi e luccicanti, davano l'impressione che avesse paura, inoltre aveva delle occhiaie spaventose. Indossava un cerchietto con un fiocco rosso scarlatto, e un cappellino francese nero che non metteva mai di lato, ma dietro.
Aveva una grande passione per i numeri, chissà perchè, stava ore e ore a scrivere quaderni pieni di cifre colorate e decorate, senza nessun motivo. Come se non fosse già strana di suo, soffriva pure di insonnia. Non che l'insonnia sia qualcosa di strano, ma il motivo stesso lo era: non riusciva a risposarsi perché la notte "le voci" parlavano troppo forte. Secondo lei nella sua famiglia si parlava con un tono esageratamente alto, ma i suoi parenti avevano sempre continuato a negare il fatto che loro dicessero qualcosa anche sottovoce dopo le undici, dicevano che dormivano e nessuno russava. Eppure ad Is non importava nulla delle loro giustificazioni, per lei loro parlavano nel sonno. Non c'era modo di convincerla.
Lei continuava a lamentarsi e la notte urlava di fare silenzio, lo gridava in continuazione, infatti i suoi genitori si svegliavano di soprassalto per la paura.


<< Potete fare un po' di silenzio???!!! Io sto cercando di dormire e per colpa vostra non ci riesco mai!!! >>
Nessun suono.
<< Argh, che rabbia >>, pensava Is <>.
<< LA VOLETE FINIRE???!!! >>.
La mamma di Is si svegliò all'improvviso.
<< Ma che diavolo... Caro, svegliati per favore! >>, disse.
<< Che c'è...? >>, rispose suo marito con la testa sprofondata nel cuscino, mezzo addormentato.
<< Hai sentito? Is ha urlato di nuovo! >>
<< Portala da una dottoressa... >>
<< SMETTILA! Che modo è questo?! Non ti preoccupi nemmeno per nostra figlia!>>
<>
<< Ahimè, discutere seriamente con te è troppo difficile! >>
<< Ma che ho detto... >>
Myrit si alzò dal letto. Inizialmente inciampò e il marito scoppiò in una fragorosa risata, ma poi si rialzò arrabbiata e andò di corsa nella stanza della figlia.
<< Tesoro,ma cos'è che urli tutta la notte? >>
<< Che urlo IO? Scusami mamma, ma siete voi che non state mai zitti, e poi vi capisce solo dio di che state parlando, dato che io sento solo parole senza nesso logico! >>
<< Ancora con questa storia? Noi la notte dormiamo tranquillamente, nessuno di noi parla >>.
<< Stupidaggini, allora sono io che ho le voci in testa? >>
Alla mamma gelò il sangue, non aveva mai pensato a questa ipotesi. E se davvero sua figlia sentisse le voci nella sua mente, cosa avrebbe dovuto fare? Non rispose.
<< Mi sà che passerò di nuovo la notte in bianco >>, disse Is.
Myrit non pronunziò nulla, tornò pallida nella sua stanza e si infilò comodamente sotto le coperte.
<< Ebbene...? >>, disse Gilbert, suo marito.
<< Nulla, forse avevi ragione tu, dovremmo portarla da una dottoressa >>, rispose Myrit.
Detto questo si girò dalla parte del muro e chiuse gli occhi sperando di non sentire le urla della bambina.
Ma ovviamente non fu così.


L'indomani mattina era una bellissima calda giornata di sole, e le fragole nel giardino della famiglia Novella erano maturate.
<< Signorina Is >>.
Una cameriera entrò nella stanza della bambina. Lasciò il carrello con il cibo accanto la porta, si diresse verso la grande finestra e scostò le tende. Una luce abbagliante penetrò nella stanza, e ad Is dolevano gli occhi.
<< Ahi, ahi. Dannazione, Viola, non puoi chiudere quelle maledette tende? >>, disse la principessina.
<< Mi fanno un male cane gli occhi >>, aggiunse << E non ho dormito tutta la notte, come al solito >>.
<< Signorina, le ho portato la colazione >>, disse la cameriera camminando verso il carrello, per poi portalo vicino ad Is.
<< Ti ringrazio >>.
La colazione di Is era sempre abbondante e quasi esagerata, ma lei aveva bisogno di zuccheri e calorie dopotutto, non dormiva mai quindi se non mangiava e beveva molto rischiava di collassare letteralmente. Sul vassoio c'erano ben quattro cornetti. Il primo era ripieno di crema bianca, dolcissima; il secondo era vuoto, ma era ricoperto di tanto di quello zucchero che sembrava fosse neve; il terzo era alla marmellata di fragole e il quarto all'albicocca. Accanto il vassoio c'era una tazza di latte caldo, e vicino un contenitore di zucchero e un cucchiaino.
<< Mi raccomando, Signorina, metta molto zucchero nel latte >>, disse Viola.
<< Uh, perché? >>.
<< Perché lei non dorme la notte, e ha bisogno di molte energie >>.
A queste parole Is -che era anche una grande golosa- non esitò a riempire la tazza di tantissimo zucchero.
<< Però non esageri adesso, o le verrà il diabete >>.
<< Certo, stai tranquilla, Viola >>.


Is scese le scale e corse nella stanza della mamma, allegra e spensierata,dopodiché si precipitò fra le sue braccia.
<< Buongiorno mammina! >>, disse contentissima la bambina.
<< Oh, buongiorno Is >>, Myrit diede un bacio sulla fronte della figlia.
<< Perché questa notte sei uscita dalla mia camera senza dire nulla? Sembravi pallida, mammina >>.
<< Sì tesoro. Ero solo stanca >>, rispose la madre.
<< Se la notte facessi un po' più di silenzio magari io non urlerei, e riusciremmo a dormire entrambe >>.
<< Ma proprio non vuoi >>, aggiunse Is << Continui a gridare cose assurde, almeno avessero senso! >>, rivolse alla madre un sorriso disprezzativo.
<< Ascolta Is, oggi traslochiamo >>, disse Myrit.
<< Cosa? >>, il sorriso scomparve dal volto della bambina.
<< Hai capito bene, non fare la tonta. Oggi traslochiamo, andiamo a vivere in una villetta situata in un piccolo villaggio. Ci sono poche persone lì, ma almeno avrai degli amici >>.
<< Ahimè, mamma. Per me non c'è nessun problema, ma non credi che poi anche gli abitanti si arrabbieranno per le vostre urla la notte? Poi non sarò solo io a soffrire di insonnia. Ci dobbiamo mettere pure a causare problemi a delle persone innocenti? >>.
<< Adesso smettila >>.
<< Di fare cosa? >>.
<< Non capisco, me lo fai apposta? Non è che vuoi farmi impazzire? >>
<< Ma che stai dicendo, mamma? >>, disse con tono preoccupato Is.
<< Sai benissimo di cosa parlo, devi smetterla >>.
<< Piuttosto, dovrei essere io a dire che voi cercate di farmi impazzire. Non so di che diamine discutiate tu, papà e a volte anche la cameriera, ma potreste farlo a bassa voce >>.
<< La cameriera? >>, chiese Myrit.
<< Sì, la cameriera. Pensi che siate solo tu e papà a parlare senza senso? Certe volte sento anche la cameriera dire cose incomprensibili. Siete mica tutti pazzi in questa casa? Che vi prende la notte? Siete tutti sonnambuli? >>.
<< Va bene, adesso basta. Chiama Viola e dille di aiutarti a fare i bagagli >>.
Is salì le scale sbuffando e andò dalla cameriera.
Myrit si mise una mano tra i capelli.
<< Forse ha solo bisogno di amici >>, pensò << Ha bisogno di qualcuno...No, è molto amica con Viola, non ci trovo molto senso >>.
Continuò a sistemare le valigie.

  
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