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Autore: _ L a l a    03/03/2013    1 recensioni
Passi le notti fuori dalla finestra socchiusa, indeciso, mentre senti chiaramente tutto il tempo che stai sprecando gocciolare via dalle tue dita.
Uhuh, JackxJaime. Deprimente, ovviamente.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jack Frost, Jamie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tempo si districa in fili di sabbia tra le dita, sabbia che sfugge e scappa, scivola giù fino a terra e forma cumoli di sogni dimenticati e ricordi. Puoi solo guardare le tua  vita caderti dalle mani, in un lungo, lunghissimo sogno. Il futuro non esiste davvero, forse, ma il passato è palpabile e crudelmente inafferrabile. Come neve, il presente si scioglie in ogni istante fuggito, fondendosi in rivoli di “prima”.

Ed è come neve che, tu, scivoli ancora alla sua finestra, la notte, attratto da un filo che ti lega a lui indissolubilmente. E lui ogni tanto è lì, ogni tanto no, ma tu rimani sempre alla sua finestra, che lui stia ricambiando il tuo sguardo o no. Lo aspetti, alcune volte, come lui altre aspetta te, ed è ironico il modo in cui nessuno dei due dubiti dell’arrivo dell’altro, nonostante tutto.

I tempi in cui gli sorridevi senza pensieri senza pensieri sono finiti, fiocchi di neve svaniti sull’asfalto, ed ora ti rimane solo l’amaro sulle labbra e la sensazione di avere alcuna soluzione da dargli.

Sei neve, sei freddo e vento, sei divertimento, ma no, non ti diverti più.

E ci provi, ci provi a farti odiare, a fargli cambiare idea, a sparire nella speranza che si dimentichi di te e vi liberi entrambi dal peso che vi schiaccia come una valanga in alta montagna.

E ci provi, ci provi a non desiderare il suo calore, la sua voce, i suoi occhi, provi a non volerlo affatto, nemmeno quando ti sorride o quando gli si illuminano gli occhi, ma ogni volta che, inevitabilmente, tu torni alla sua finestra, lui è affacciato ad aspettarti, pronto a farti sapere che si, crede ancora in te, e che no, non si arrenderà.

Passi le notti fuori dalla finestra socchiusa, indeciso, mentre senti chiaramente tutto il tempo che stai sprecando gocciolare via dalle tue dita. 

Ogni tanto rimani fuori, crei strati di ghiaccio sul vetro e voli via, sperando di dissolverti come neve al vento. Più spesso esplodi, dimentichi che gli stai rovinando la vita, quella vita così corta, fulgida e brillante; entri, scivoli sottile nella stanza e lo guardi dormire da vicino, come quando, anni addietro, ti chiedeva di vegliare il suo sonno con il tono genuinamente impaurito che solo un bambino può avere.

Ma non è più un bambino dal sonno leggero che ti fissa negli occhi, quando gli posi una mano ghiacciata all’altezza della guancia.

- Jack – sussurra piano, schiudendo le labbra rosee, senza paura di scrutarti l’anima.

È vivo, così meravigliosamente vivo, e non se n’è ancora andato, non smette di credere in te; ma tu hai smesso di essere caldo secoli fa: non sei adatto, lui ha bisogno di qualcosa di reale, di vero, non di una sconosciuta favola per bambini.

Che male,che fa, non esistere.

- scusa – mormori di rimando, con una carezza gelida sui suoi capelli. Non ti stai riferendo ad adesso, lo sa anche lui; chiedi scusa per qualcosa che non dipende da te ma che allo stesso tempo sai di aver causato tu. Tante piccole azioni, messe assieme, che costruiscono l’ingarbugliata situazione in cui vi siete incastrati senza nemmeno farci troppo caso. Ecco, per quello chiedi scusa.

Lui socchiude gli occhi scuri, offuscati dal sonno, e sospira.

Non dice mai niente, non ti colpevolizza ma nemmeno ti perdona, si limita ad afferrarti la mano fredda e allaccia le dita alle tue.

- vorrei.. – comincia, i fili di Sandy che s’intrecciano attorno a voi. Li segui con lo sguardo, invidiando gli umani e le loro infinite possibilità: da un semplice sogno costruiscono una vita, mentre tu non puoi fare nient’altro che stare in disparte a guardare.

Anche Jaime li guarda, i sogni dorati ed impalpabili, e sorride lieve.

Ti piace il suo sorriso, sa di calore e vita, come la cioccolata calda che ti ha fatto assaggiare qualche anno fa, ma sa anche di fresco, come il vento prima della neve, ed è qualcosa che non sai spiegarti.

- vorrei che esistesse una possibilità – te lo sussurra con aria confidenziale, la voce pregna di una speranza che non dovrebbe esistere, mentre ti stringe forte la mano.

- lo so – mormori di rimando, quasi parlando a te stesso – anche io. –

Ti chini su di lui, sentendoti come un ladro colto sul fatto: lo stai baciando, ma sai che così vi illudi entrambi; gli stai passando la lingua sulle labbra, e senti che non ci potrebbe essere nient’altro di così meravigliosamente sbagliato al mondo.

Jaime è tuo, in un modo perfetto ed incomprensibile, ma allo stesso tempo non lo sarà mai.

- resta qui – ti domanda sotto voce, tirandoti ancor più verso di sé.

Sai di non potergli negare nulla, nemmeno la speranza di un lieto fine, e così ti lasci scivolare nel suo letto, sotto le coperte, stretto a lui, che presto s’incastra alla perfezione contro il tuo corpo.

- rimani – ti supplica ancora, abbracciandoti stretto, mentre qualche silenziosa lacrima gli scivola sulle guance, cristallizzandosi poi a contato con il freddo di cui è impregnata per fino la tua felpa blu.

Lo stringi a tua volta, chiudendo gli occhi e sperando che il mondo si dimentichi di voi per sempre, e vi tenga rinchiusi per sempre in questa notte.

- si – rispondi tra i suoi capelli, mentre Jaime si rilassa contro di te, smuovendoli piano con una brezza gelida. – si -

E vorresti davvero fermare il tempo, ma questo scivola, scivola via nonostante tutto, senza rimedio. E quando l’alba si affaccia alla finestra ancora socchiusa, tu ti districhi dal corpo di Jaime, addormentatosi addosso a te, e scappi fuori, fuggi prima che lui possa aprire gli occhi e constatare che, ancora una volta, nulla è cambiato.

Ah.

Che male, che fa, l’eternità.

 

 

Nda

Bene. Bello.

Non so esattamente perché abbia scritto questa OS, ma giuro che ero partita con l’intento da farli felici e contenti. Non so se si capisce che ho fallito, eh.

In qualsiasi caso, sono finalmente riuscita ad approdare anche in questo fandom e, diavolo che soddisfazione. È tipo secoli che tento di scrivere qualcosa. Che poi io scelga sempre la ship più sfigata (perché è così, inutile negarlo) è un’altra storia. E le impossible love stories sono decisamente il mio forte.

Quindi.

Quindi boh. Non cercate un senso alla shot perché non c’è. E basta.

Sono pronta al lancio dei pomodori e non ho incredibilmente niente da dire.

Adios!

 

Perché scelgo sempre queste ship strappalacrime?!

_ L a l a

 

   
 
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