Il tempo si
districa in
fili di sabbia tra le dita, sabbia che sfugge e scappa, scivola
giù fino a
terra e forma cumoli di sogni dimenticati e ricordi. Puoi solo guardare
le
tua vita caderti
dalle mani, in un
lungo, lunghissimo sogno. Il futuro non esiste davvero, forse, ma il
passato è
palpabile e crudelmente inafferrabile. Come neve, il presente si
scioglie in
ogni istante fuggito, fondendosi in rivoli di
“prima”.
Ed è
come neve che, tu,
scivoli ancora alla sua finestra, la notte, attratto da un filo che ti
lega a
lui indissolubilmente. E lui ogni tanto è lì,
ogni tanto no, ma tu rimani
sempre alla sua finestra, che lui stia ricambiando il tuo sguardo o no.
Lo
aspetti, alcune volte, come lui altre aspetta te, ed è
ironico il modo in cui
nessuno dei due dubiti dell’arrivo dell’altro,
nonostante tutto.
I tempi in cui
gli
sorridevi senza pensieri senza pensieri sono finiti, fiocchi di neve
svaniti
sull’asfalto, ed ora ti rimane solo l’amaro sulle
labbra e la sensazione di
avere alcuna soluzione da dargli.
Sei neve, sei
freddo e
vento, sei divertimento, ma no, non ti diverti più.
E ci provi, ci
provi a
farti odiare, a fargli cambiare idea, a sparire nella speranza che si
dimentichi di te e vi liberi entrambi dal peso che vi schiaccia come
una
valanga in alta montagna.
E ci provi, ci
provi a non
desiderare il suo calore, la sua voce, i suoi occhi, provi a non
volerlo
affatto, nemmeno quando ti sorride o quando gli si illuminano gli
occhi, ma
ogni volta che, inevitabilmente, tu torni alla sua finestra, lui
è affacciato
ad aspettarti, pronto a farti sapere che si, crede ancora in te, e che
no, non
si arrenderà.
Passi le notti
fuori dalla
finestra socchiusa, indeciso, mentre senti chiaramente tutto il tempo
che stai
sprecando gocciolare via dalle tue dita.
Ogni tanto
rimani fuori,
crei strati di ghiaccio sul vetro e voli via, sperando di dissolverti
come neve
al vento. Più spesso esplodi, dimentichi che gli stai
rovinando la vita, quella
vita così corta, fulgida e brillante; entri, scivoli sottile
nella stanza e lo
guardi dormire da vicino, come quando, anni addietro, ti chiedeva di
vegliare
il suo sonno con il tono genuinamente impaurito che solo un bambino
può avere.
Ma non
è più un bambino dal
sonno leggero che ti fissa negli occhi, quando gli posi una mano
ghiacciata
all’altezza della guancia.
- Jack
– sussurra piano,
schiudendo le labbra rosee, senza paura di scrutarti l’anima.
È
vivo, così
meravigliosamente vivo, e non se n’è ancora
andato, non smette di credere in
te; ma tu hai smesso di essere caldo secoli fa: non sei adatto, lui ha
bisogno
di qualcosa di reale, di vero, non di una sconosciuta favola per
bambini.
Che male,che fa,
non
esistere.
- scusa
– mormori di
rimando, con una carezza gelida sui suoi capelli. Non ti stai riferendo
ad
adesso, lo sa anche lui; chiedi scusa per qualcosa che non dipende da
te ma che
allo stesso tempo sai di aver causato tu. Tante piccole azioni, messe
assieme,
che costruiscono l’ingarbugliata situazione in cui vi siete
incastrati senza
nemmeno farci troppo caso. Ecco, per quello chiedi scusa.
Lui socchiude
gli occhi
scuri, offuscati dal sonno, e sospira.
Non dice mai
niente, non ti
colpevolizza ma nemmeno ti perdona, si limita ad afferrarti la mano
fredda e
allaccia le dita alle tue.
- vorrei..
– comincia, i
fili di Sandy che s’intrecciano attorno a voi. Li segui con
lo sguardo,
invidiando gli umani e le loro infinite possibilità: da un
semplice sogno
costruiscono una vita, mentre tu non puoi fare nient’altro
che stare in
disparte a guardare.
Anche Jaime li
guarda, i
sogni dorati ed impalpabili, e sorride lieve.
Ti piace il suo
sorriso, sa
di calore e vita, come la cioccolata calda che ti ha fatto assaggiare
qualche
anno fa, ma sa anche di fresco, come il vento prima della neve, ed
è qualcosa
che non sai spiegarti.
- vorrei che
esistesse una
possibilità – te lo sussurra con aria
confidenziale, la voce pregna di una
speranza che non dovrebbe esistere, mentre ti stringe forte la mano.
- lo so
– mormori di
rimando, quasi parlando a te stesso – anche io. –
Ti chini su di
lui,
sentendoti come un ladro colto sul fatto: lo stai baciando, ma sai che
così vi
illudi entrambi; gli stai passando la lingua sulle labbra, e senti che
non ci
potrebbe essere nient’altro di così
meravigliosamente sbagliato al mondo.
Jaime
è tuo, in un modo
perfetto ed incomprensibile, ma allo stesso tempo non lo
sarà mai.
- resta qui
– ti domanda
sotto voce, tirandoti ancor più verso di sé.
Sai di non
potergli negare
nulla, nemmeno la speranza di un lieto fine, e così ti lasci
scivolare nel suo
letto, sotto le coperte, stretto a lui, che presto s’incastra
alla perfezione
contro il tuo corpo.
- rimani
– ti supplica
ancora, abbracciandoti stretto, mentre qualche silenziosa lacrima gli
scivola
sulle guance, cristallizzandosi poi a contato con il freddo di cui
è impregnata
per fino la tua felpa blu.
Lo stringi a tua
volta,
chiudendo gli occhi e sperando che il mondo si dimentichi di voi per
sempre, e
vi tenga rinchiusi per sempre in questa notte.
- si –
rispondi tra i suoi
capelli, mentre Jaime si rilassa contro di te, smuovendoli piano con
una brezza
gelida. – si -
E vorresti
davvero fermare
il tempo, ma questo scivola, scivola via nonostante tutto, senza
rimedio. E
quando l’alba si affaccia alla finestra ancora socchiusa, tu
ti districhi dal
corpo di Jaime, addormentatosi addosso a te, e scappi fuori, fuggi
prima che
lui possa aprire gli occhi e constatare che, ancora una volta, nulla
è
cambiato.
Ah.
Che male, che
fa,
l’eternità.
Nda
Bene. Bello.
Non so
esattamente perché abbia
scritto questa OS, ma giuro che ero partita con l’intento da
farli felici e
contenti. Non so se si capisce che ho fallito, eh.
In qualsiasi
caso, sono
finalmente riuscita ad approdare anche in questo fandom e, diavolo che
soddisfazione. È tipo secoli che tento di scrivere qualcosa.
Che poi io scelga
sempre la ship più sfigata (perché è
così, inutile negarlo) è un’altra
storia. E
le impossible love stories sono
decisamente il mio forte.
Quindi.
Quindi boh. Non
cercate un
senso alla shot perché non c’è. E
basta.
Sono pronta al
lancio dei
pomodori e non ho incredibilmente niente da dire.
Adios!
Perché
scelgo sempre queste
ship strappalacrime?!
_
L a l a