Love me, my Anjel
Capitolo 4_ Una domanda
tormentante
Quando arrivai il suo sguardo stava fisso sul
bellissimo panorama che ci circondava.
Le sfumature d’orate
del cielo ormai arancione, si riflettevano nei suoi occhi, come se questi
fossero due piccoli specchi.
Ma la bellezza del suo
sguardo color azzurro, non era affatto sparito.
Sentii chiaramente lo
spezzarsi dei piccoli rametti e lo spostarsi dei sassolini, sotto al mio passo, ma sembrava che invece Krys non lo avesse
percepito, sembrava che non si fosse nemmeno accorto della mia presenza. Così
anche io mi persi a guardare il bellissimo tramonto…ma
non quello che mi circondava, ne guardavo uno ancora più bello secondo il mio
punto di vista, almeno.
- Nessuna bellezza potrebbe mai eguagliare la bellezza del tramonto- Esclamò
lui, non distogliendo però lo sguardo dal soggetto della sua frase
- E’ vero, ma io
preferisco l’alba- Ribattei io
Vidi formarsi un
sorriso sul volto di Krys
- Noi non potremmo mai
preferire l’alba al tramonto…non possiamo amare ciò
che ci distrugge-
Anche se il suo ‘noi’ risuonò strano e assurdo, nella mia mente, capii che si
riferiva a loro intesi come vampiri. Anche se, a guardarlo ora, non aveva nulla
di ciò che lo faceva sembrare un vampiro, ne i tipici
canini super velenosi e super appuntiti, ne il color del sangue nei suoi occhi.
Riguardo a quello,
avevo mille domande da fargli su di ‘loro’, ma solo una, ora,
aveva importanza.
Una domanda che mi
aveva tormentato dall’ultima volta che lo vidi fino a quel momento, e poi se mi
trovavo li era solo per quello. Le altre mille domande potevano aspettare…
Ma come poteva quella creatura che sembrava così
innocua, farmi del male? Non poteva farlo veramente…e se mai avrebbe potuto non
ci avrei mai creduto.
Mentre pensavo a tutto
questo il suo sguardo aveva cambiato soggetto ora.
- Mi volevi parlare o
sbaglio?- Mi chiese. La sua chiara voce cristallina mi distolse dai miei
pensieri, scossi il capo.
- No, non ti sbagli!-
Gli risposi, cercando il modo per porgli la mia domanda. Lo vidi in attesa di quella domanda.
Feci un respiro
profondo.
- Io non posso, io non
voglio credere che tu…che tu voglia usarmi, io non…- Esordii io, ma non riuscii
a finire la frase, un blocco mi fermò la gola, non riuscivo più ne a parlare ne a respirare…
Sentii i miei occhi
tremanti pesanti e pieni di qualcosa che mi offuscavano
la vista.
Nel frattempo un
pesante silenzio era caduto nel parco.
- Tutto qui?- Mi
domandò lui, come se la mia domanda, o meglio la mia affermazione, non avesse
alcun peso, di certo, non poteva sapere che quella cosa, mi aveva tormentata così tanto…
- Tutto qui?!?!?!- Urlai io in preda ad un attacco d’ira. Oltre a essere uno sfruttatore era anche un ragazzo superficiale…
Dopo ciò
che aveva detto mi venne spontaneo e maggiormente accettabile pensare che era
uno sfruttatore.
- No, non pensare male,
ciò non vuol dire che ho detto non significa che io ti
voglia uscire, ma mi sembrava di averti già detto che non lo voglio
fare…naturalmente, io non posso obbligarti a credermi, è una tua scelta- Mi
rispose lui cercando forse di infondermi coraggio e anche di calmarmi.
- Però potresti cercare
di sostenere la tua tesi in qualche modo…- Esclamai io mentre
la pressione del mio sangue stava calando.
- Sbaglio o sei l’Avatar…Nessuno può battere il tuo istinto, devi solo
fidarti di esso
e tutto andrà bene!- Esclamò lui avvicinandosi e appoggiandomi una mano
sulla mia spalla, cercando di infondermi un po’ di coraggio e forse era anche
il modo per dirmi che non potevo fidarmi di lui. Scossi il capo in segno positivo. Lui capii
- Bene- Esclamò poi
sorridendo aggiunse – Sei proprio una novellina…- Mi disse scuotendomi la mano
sul capo come si fa con
bambini.
Una marea di ricordi
legati a quel gesto mi tornarono in mente, ma alcuni
di essi non riguardavano me…
Improvvisamente una
vita di ricordi mi pervase la mente, ma di chi erano? Non miei di certo…
Riconobbi di chi erano
solo dopo che il bambino protagonista di quella vita crebbe…
Erano i ricordi di una
vita umana, che venne poi spezzata improvvisamente.
Vidi l’attimo esatto in cui la sua vita cambio.
Erano
i suoi ricordi, la sua vita umana…Kristian doveva aver sofferto molto…
Terrorizzata da quei
ricordi aprì gl’occhi, ma non ero più al parco…ne
nella mia stanza…stavo forse sognando?
Il forte mal di testa
che provai quando mi alzai dal letto dove mi trovavo
mi confermò che non era un sogno.
- Hey! Hey! Hey! Piano neoavatr…piano!- Esclamò una voce femminile che non avevo
mai udito prima cercai la persona che aveva parlato…
Mi trovai di fronte a una dea.
I lunghi capelli biondi e lisci le
arrivavano ben oltre le spalle, gl’occhi azzurri, simili a quelli di Krys, solo
ancora più freddi, uno strano pallore copriva il suo volto, che non mi era
affatto nuovo…era Amily sorella di Krys.
Subito Amily mi corse
incontro rimettendomi a letto. Il suo tocco era ancora più freddo di quello del
fratello minore.
-
Cosa mi è successo?- Domandai alla bellissima figura femminile che mi stava di
fronte. Il suo volto aveva un aria tranquilla, quasi senza espressione.
- Hai visto i ricordi
di mio fratello Krys- Esclamò lei come se fosse una
cosa comune.
Mi convinsi che la
superficialità fosse parte dei vampiri…
Sapevo che lo era anche
lei, ma volli comunque avere una conferma da lei e
quindi glielo chiesi.
Lei mi guardò e mi
sorrise, non capii se mi sorrise per la mia domanda ovvia o per la mia
indifferenza riguardo ciò che mi era accaduto, anche
se, in realtà non era ciò che pensavo.
I ricordi di Krys mi
avrebbero accompagnato per sempre, in particolare quelli legati al momento
della sua trasformazione.
Guardai fuori dalla finestra alla mia destra…il rumore che sentivo
dal momento della mia sveglia fu subito associato al piccolo fiume che scorreva
non lontano dalla casa.
- Dove mi trovo?- domandai io
distratta dal rumore di quel fiumiciattolo.
- Sei a casa Shafer, sei a casa mia..- Mi
rispose lei – Krys ti ha portato qui, dopo che sei svenuta al parco- mi rispose
lei posandomi una mano sulla fronte per controllare, se avessi la febbre,
immaginai io.
- Capisco…Devo
proprio essere una novellina!- esclamai poi, ricordando quello che era successo
poco primo…- Devo chiamare mia madre! Si starà preoccupando!- Esclamai poi
ricordandomi di avere una famiglia. Lei mi sorrise nuovamente…
- Non ci pensare, ho
chiamato io tua madre, ho detto di essere una tua
compagna di classe e le ho detto che ti saresti fermata da me a dormire…quindi
non preoccuparti…- Esclamò poi.
Quando mi passò il mal
di testa con il permesso di Amily mi aggirai un po’
per casa…
Aveva un aria antica, e c’era una calda atmosfera tranquilla.
La serenità
padroneggiava riflessa anche da quei quadri e da quelle
foto…un dipinto in particolare attirò la mia attenzione, era quella posta sopra
il caminetto, che ritraeva, la famiglia in completo, anche se qualcosa mi faceva
pensare che non si trattasse di un dipinto recente.
Gl’abiti raffinati e eleganti erano
straordinariamente belli.
Quelli che immaginai fossero i genitori erano dietro ai figli, la madre teneva
una mano sulla spalla di David-Michael, mentre il
padre la teneva su quella di Kristian, tra i due
fratelli Amily.
Non
erano affatto cambiati,
immaginai che all’epoca di quel dipinto fossero già tutti vampiri.
- Questo dipinto risale
al 1907…- Esclamò una voce alle mie spalle.
Mi girai, lo riconobbi,
era l’uomo del dipinto, il padre di Krys.
- Scusi
non mi ero accorta della sua presenza…mi dispiace…- Mi scusai io
gentilmente, lui mi sorrise.
- A quanto pare Krys e Amily non si sbagliavano…comunque non
preoccuparti, non mi dai alcun fastidio…mi fa piacere riavere l’avatar nella mia casa! E poi mi
sembri una persona simpatica!- Esclamò lui.
Non ebbi difficoltà a
capire che si riferiva al fatto che non avevo ancora sviluppato i miei poteri di Avatar…altrimenti mi sarei
accorta della sua presenza.
- Grazie…Spero tanto
però di riuscire a sviluppare i miei poteri!- Lo ringraziai io.
Lui mi sorrise…
- Lo farai!- Mi
rispose. – Ma prima, devi sapere molte cose…spero che ti aiutino a darci più
fiducia!- Aggiunse poi, facendo segno di sedermi sulla poltrona di fronte a
lui…io scelsi però di sedermi sul soffice tappeto
vicino ai suoi piedi…mi sentivo più in famiglia in questo modo, lui mi sorride
e iniziò a raccontare.
- Krys, ti avrà già raccontato
la tua storia, ora voglio che tu ascolti la nostra storia…Fin dalla mia trasformazione
non ho mai accettato il comportamento dei vampiri, intendo quello di cacciare gl’esseri umani…e per questo mi sono allenato per anni e
anni a resistere al richiamo del sangue umano…e stesso vale per l’impulso
assassino contro i licantropi, ma in tutto questo non ero solo, la mia compagna
Samantha mi è sempre stata vicina…insieme abbiamo combattuto il nostro istinto,
e ora possiamo vivere pacificamente con gl’esseri umani, visto il successo da
noi ottenuto abbiamo pensato che potevamo aiutare anche altri vampiri, che come
noi avevano le stesse idee…il primo che incontrammo fu Amily, i vampiri avevano
ucciso la sua famiglia e lei venne solo morsa, quindi
trasformata…successivamente incontrammo Kristian, e
credo che tu sappia già la sua storia, e infine incontrammo David-Michael.
Insieme costituimmo questa famiglia…il nostro compito
è quello di proteggere l’Avatar e vivere in pace con
umani e licantropi…- Esclamò prima di essere interrotto dal arrivo di Samantha,
la bellissima donna dal corpo perfetto, dallo sguardo blu notte e i lunghi
capelli rossi che le cadevano sulle spalle mossi dai leggeri boccoli.
- Leon,
caro cosa stai raccontando al Avatar…è
solo una novellina, non spaventarla ok?- Esclamò con una voce piena di
delicatezza e benevolenza.
- Tranquilla Sam, non la sto spaventando…- Le rispose
mentre l’altra si sedeva sul poggia gomiti della poltrona e ricevendo
dal marito un lieve bacio sulla fronte.
Sorrisi al pensiero che
loro fossero assieme da un minimo di cento anni,
mentre mio padre e mia madre, non avevano resistito nemmeno 5 anni.
Lentamente mentre Leon, continuava a raccontarmi la loro storia, aggiungendo
anche qualche piccolo aneddoto divertente, il salotto iniziò a riempirsi…
- Krys, per favore,
accompagna la piccola Alexis nella sua stanza e
assicurati che non prenda freddo e che dorma un po’…è
distrutta poverina…- Esclamò Sam, subito sentii Krys,
sollevarmi dal pavimento, probabilmente stavo perdendo tutte le energie
assorbite dal pesante passo del sonno che stava per travolgermi in pieno.
Quando mi appoggiò delicatamente sul letto sentii le
calde e soffici coperte avvolgermi, mi lascia cullare…
Sentii un bacio sulla
fronte e la sua presenza allontanarsi a poco a poco da me…
- Ti prego
non andartene…ho paura…- Esclamai bisbigliando.
Lui si sedette accanto
a me e si mise a giocherellare con i miei capelli. Mi addormentai.
Salve a tutti!!!
Sono riuscita a fare anche il quarto
capitolo e come al solito devo ringraziare quelli che
hanno letto
E che hanno continuato a
recensionare la mia storia e mi hanno dato, ancora una
volta, la spinta per andare avanti…
Soprattutto voglio ringraziare
roby88
speednewmoon
GRAZIE
un grosso bacio!!!!
Peddy