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Autore: Peddy    19/09/2007    2 recensioni
Questa è la storia d’amore tra Alexis Gray una ragazza umana e Krys Schafer un vampiro. Insieme riusciranno a superare le difficoltà di un’amore impossibile? Il ritorno del ex ragazzo di Alexis con una grande sorpresa potrà cambiare le cose? E se a queste difficoltà si unisse una lotta tra due organizzazioni segrete? Ci sarà il lieto fine o sarà una fine drammatica? Scopritelo voi stessi leggendo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love me, my Anjel

Love me, my Anjel

Capitolo 4_ Una domanda tormentante

 

 

Quando arrivai il suo sguardo stava fisso sul bellissimo panorama che ci circondava.

Le sfumature d’orate del cielo ormai arancione, si riflettevano nei suoi occhi, come se questi fossero due piccoli specchi.

Ma la bellezza del suo sguardo color azzurro, non era affatto sparito.

 

Sentii chiaramente lo spezzarsi dei piccoli rametti e lo spostarsi dei sassolini, sotto al mio passo, ma sembrava che invece Krys non lo avesse percepito, sembrava che non si fosse nemmeno accorto della mia presenza. Così anche io mi persi a guardare il bellissimo tramonto…ma non quello che mi circondava, ne guardavo uno ancora più bello secondo il mio punto di vista, almeno.

 

- Nessuna bellezza potrebbe mai eguagliare la bellezza del tramonto- Esclamò lui, non distogliendo però lo sguardo dal soggetto della sua frase

- E’ vero, ma io preferisco l’alba- Ribattei io

Vidi formarsi un sorriso sul volto di Krys

- Noi non potremmo mai preferire l’alba al tramonto…non possiamo amare ciò che ci distrugge-

 

Anche se il suo ‘noi’ risuonò strano e assurdo, nella mia mente, capii che si riferiva a loro intesi come vampiri. Anche se, a guardarlo ora, non aveva nulla di ciò che lo faceva sembrare un vampiro, ne i tipici canini super velenosi e super appuntiti, ne il color del sangue nei suoi occhi.

Riguardo a quello, avevo mille domande da fargli su di ‘loro’, ma solo una, ora, aveva importanza.

Una domanda che mi aveva tormentato dall’ultima volta che lo vidi fino a quel momento, e poi se mi trovavo li era solo per quello. Le altre mille domande potevano aspettare…

 

Ma come poteva quella creatura che sembrava così innocua, farmi del male? Non poteva farlo veramente…e se mai avrebbe potuto non ci avrei mai creduto.

Mentre pensavo a tutto questo il suo sguardo aveva cambiato soggetto ora.

 

- Mi volevi parlare o sbaglio?- Mi chiese. La sua chiara voce cristallina mi distolse dai miei pensieri, scossi il capo.

- No, non ti sbagli!- Gli risposi, cercando il modo per porgli la mia domanda. Lo vidi in attesa di quella domanda.

Feci un respiro profondo.

 

- Io non posso, io non voglio credere che tu…che tu voglia usarmi, io non…- Esordii io, ma non riuscii a finire la frase, un blocco mi fermò la gola, non riuscivo più ne a parlare ne a respirare…

Sentii i miei occhi tremanti pesanti e pieni di qualcosa che mi offuscavano la vista.

Nel frattempo un pesante silenzio era caduto nel parco.

 

- Tutto qui?- Mi domandò lui, come se la mia domanda, o meglio la mia affermazione, non avesse alcun peso, di certo, non poteva sapere che quella cosa, mi aveva tormentata così tanto…

 

- Tutto qui?!?!?!- Urlai io in preda ad un attacco d’ira. Oltre a essere uno sfruttatore era anche un ragazzo superficiale…

Dopo ciò che aveva detto mi venne spontaneo e maggiormente accettabile pensare che era uno sfruttatore.

 

- No, non pensare male, ciò non vuol dire che ho detto non significa che io ti voglia uscire, ma mi sembrava di averti già detto che non lo voglio fare…naturalmente, io non posso obbligarti a credermi, è una tua scelta- Mi rispose lui cercando forse di infondermi coraggio e anche di calmarmi.

- Però potresti cercare di sostenere la tua tesi in qualche modo…- Esclamai io mentre la pressione del mio sangue stava calando.

- Sbaglio o sei l’Avatar…Nessuno può battere il tuo istinto, devi solo fidarti di esso  e tutto andrà bene!- Esclamò lui avvicinandosi e appoggiandomi una mano sulla mia spalla, cercando di infondermi un po’ di coraggio e forse era anche il modo per dirmi che non potevo fidarmi di lui. Scossi il capo in segno positivo. Lui capii

- Bene- Esclamò poi sorridendo aggiunse – Sei proprio una novellina…- Mi disse scuotendomi la mano sul capo come si fa con  bambini.

 

Una marea di ricordi legati a quel gesto mi tornarono in mente, ma alcuni di essi non riguardavano me…

Improvvisamente una vita di ricordi mi pervase la mente, ma di chi erano? Non miei di certo…

 

Riconobbi di chi erano solo dopo che il bambino protagonista di quella vita crebbe…

Erano i ricordi di una vita umana, che venne poi spezzata improvvisamente. Vidi l’attimo esatto in cui la sua vita cambio.

Erano i suoi ricordi, la sua vita umana…Kristian doveva aver sofferto molto…

 

Terrorizzata da quei ricordi aprì gl’occhi, ma non ero più al parco…ne nella mia stanza…stavo forse sognando?

Il forte mal di testa che provai quando mi alzai dal letto dove mi trovavo mi confermò che non era un sogno.

 

- Hey! Hey! Hey! Piano neoavatr…piano!- Esclamò una voce femminile che non avevo mai udito prima cercai la persona che aveva parlato…

Mi trovai di fronte a una dea.

I lunghi capelli biondi  e lisci le arrivavano ben oltre le spalle, gl’occhi azzurri, simili a quelli di Krys, solo ancora più freddi, uno strano pallore copriva il suo volto, che non mi era affatto nuovo…era Amily sorella di Krys.

Subito Amily mi corse incontro rimettendomi a letto. Il suo tocco era ancora più freddo di quello del fratello minore.

 

- Cosa mi è successo?- Domandai alla bellissima figura femminile che mi stava di fronte. Il suo volto aveva un aria tranquilla, quasi senza espressione.

- Hai visto i ricordi di mio fratello Krys- Esclamò lei come se fosse una cosa comune.

 

Mi convinsi che la superficialità fosse parte dei vampiri…

Sapevo che lo era anche lei, ma volli comunque avere una conferma da lei e quindi glielo chiesi.

Lei mi guardò e mi sorrise, non capii se mi sorrise per la mia domanda ovvia o per la mia indifferenza riguardo ciò che mi era accaduto, anche se, in realtà non era ciò che pensavo.

 

I ricordi di Krys mi avrebbero accompagnato per sempre, in particolare quelli legati al momento della sua trasformazione.

 

Guardai fuori dalla finestra alla mia destra…il rumore che sentivo dal momento della mia sveglia fu subito associato al piccolo fiume che scorreva non lontano dalla casa.

 

- Dove mi  trovo?- domandai io distratta dal rumore di quel fiumiciattolo.

- Sei a casa Shafer, sei a casa mia..- Mi rispose lei – Krys ti ha portato qui, dopo che sei svenuta al parco- mi rispose lei posandomi una mano sulla fronte per controllare, se avessi la febbre, immaginai io.

- Capisco…Devo proprio essere una novellina!- esclamai poi, ricordando quello che era successo poco primo…- Devo chiamare mia madre! Si starà preoccupando!- Esclamai poi ricordandomi di avere una famiglia. Lei mi sorrise nuovamente…

- Non ci pensare, ho chiamato io tua madre, ho detto di essere una tua compagna di classe e le ho detto che ti saresti fermata da me a dormire…quindi non preoccuparti…- Esclamò poi.

 

Quando mi passò il mal di testa con il permesso di Amily mi aggirai un po’ per casa…

Aveva un aria antica, e c’era una calda atmosfera tranquilla.

La serenità padroneggiava riflessa anche da quei quadri e da quelle foto…un dipinto in particolare attirò la mia attenzione, era quella posta sopra il caminetto, che ritraeva, la famiglia in completo, anche se qualcosa mi faceva pensare che non si trattasse di un dipinto recente.

Gl’abiti raffinati e eleganti erano straordinariamente belli.

Quelli che immaginai fossero i genitori erano dietro ai figli, la madre teneva una mano sulla spalla di David-Michael, mentre il padre la teneva su quella di Kristian, tra i due fratelli Amily.

Non erano affatto cambiati, immaginai che all’epoca di quel dipinto fossero già tutti vampiri.

 

- Questo dipinto risale al 1907…- Esclamò una voce alle mie spalle.

Mi girai, lo riconobbi, era l’uomo del dipinto, il padre di Krys.

- Scusi non mi ero accorta della sua presenza…mi dispiace…- Mi scusai io gentilmente, lui mi sorrise.

- A quanto pare Krys e Amily non si sbagliavano…comunque non preoccuparti, non mi dai alcun fastidio…mi fa piacere riavere l’avatar nella mia casa! E poi mi sembri una persona simpatica!- Esclamò lui.

Non ebbi difficoltà a capire che si riferiva al fatto che non avevo ancora sviluppato i miei poteri di Avatar…altrimenti mi sarei accorta della sua presenza.

- Grazie…Spero tanto però di riuscire a sviluppare i miei poteri!- Lo ringraziai io.

Lui mi sorrise…

- Lo farai!- Mi rispose. – Ma prima, devi sapere molte cose…spero che ti aiutino a darci più fiducia!- Aggiunse poi, facendo segno di sedermi sulla poltrona di fronte a lui…io scelsi però di sedermi sul soffice tappeto vicino ai suoi piedi…mi sentivo più in famiglia in questo modo, lui mi sorride e iniziò a raccontare.

- Krys, ti avrà già raccontato la tua storia, ora voglio che tu ascolti la nostra storia…Fin dalla mia trasformazione non ho mai accettato il comportamento dei vampiri, intendo quello di cacciare gl’esseri umani…e per questo mi sono allenato per anni e anni a resistere al richiamo del sangue umano…e stesso vale per l’impulso assassino contro i licantropi, ma in tutto questo non ero solo, la mia compagna Samantha mi è sempre stata vicina…insieme abbiamo combattuto il nostro istinto, e ora possiamo vivere pacificamente con gl’esseri umani, visto il successo da noi ottenuto abbiamo pensato che potevamo aiutare anche altri vampiri, che come noi avevano le stesse idee…il primo che incontrammo fu Amily, i vampiri avevano ucciso la sua famiglia e lei venne solo morsa, quindi trasformata…successivamente incontrammo Kristian, e credo che tu sappia già la sua storia, e infine incontrammo David-Michael. Insieme costituimmo questa famiglia…il nostro compito è quello di proteggere l’Avatar e vivere in pace con umani e licantropi…- Esclamò prima di essere interrotto dal arrivo di Samantha, la bellissima donna dal corpo perfetto, dallo sguardo blu notte e i lunghi capelli rossi che le cadevano sulle spalle mossi dai leggeri boccoli.

- Leon, caro cosa stai raccontando al Avatar…è solo una novellina, non spaventarla ok?- Esclamò con una voce piena di delicatezza e benevolenza.

- Tranquilla Sam, non la sto spaventando…- Le rispose mentre l’altra si sedeva sul poggia gomiti della poltrona e ricevendo dal marito un lieve bacio sulla fronte.

Sorrisi al pensiero che loro fossero assieme da un minimo di cento anni, mentre mio padre e mia madre, non avevano resistito nemmeno 5 anni.

Lentamente mentre Leon, continuava a raccontarmi la loro storia, aggiungendo anche qualche piccolo aneddoto divertente, il salotto iniziò a riempirsi…

- Krys, per favore, accompagna la piccola Alexis nella sua stanza e assicurati che non prenda freddo e che dorma un po’…è distrutta poverina…- Esclamò Sam, subito sentii Krys, sollevarmi dal pavimento, probabilmente stavo perdendo tutte le energie assorbite dal pesante passo del sonno che stava per travolgermi in pieno.

 

Quando mi appoggiò delicatamente sul letto sentii le calde e soffici coperte avvolgermi, mi lascia cullare…

Sentii un bacio sulla fronte e la sua presenza allontanarsi a poco a poco da me…

- Ti prego non andartene…ho paura…- Esclamai bisbigliando.

 

Lui si sedette accanto a me e si mise a giocherellare con i miei capelli. Mi addormentai.

 

 

Salve a tutti!!!

Sono riuscita a fare anche il quarto capitolo e come al solito devo ringraziare quelli che hanno letto

E che hanno continuato a recensionare la mia storia e mi hanno dato, ancora una volta, la spinta per andare avanti…

Soprattutto voglio ringraziare

roby88

speednewmoon

GRAZIE

 

un grosso bacio!!!!

Peddy

 

  
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