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Autore: Cristal_Lily    04/03/2013    3 recensioni
- Io non sono come le altre persone, io non so cosa significhi amare - lo sguardo della più piccola era rivolto altrove, eppure dietro a quelle gemme fredde vi leggeva la sofferenza che stava provando in quel momento. E lei, nonostante non riuscisse a sopportare la vederla in quello stato, non era certa di poter andare avanti. Non in quel modo. Vederla vicino a quell'uomo le provocava una sofferenza che mai aveva provato.
- Neppure io ho mai amato, eppure ci voglio provare - sussurrò facendo un passo avanti, la mano tesa. Ma si bloccò quando la più piccola scosse il capo.
- Mi dispiace, non posso fare soffrire anche te - la guardò allontanarsi, restando da sola sotto quella pioggia incessante. Aveva il cuore spezzato, eppure non si sarebbe fermata.
Lei doveva essere sua.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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- Hei, Alisia! Dopo tutti a casa da me! Ti aspetto! - la voce di Jess raggiunse la mora che, con un sorriso malizioso, alzò la mano, annuendo senza neppure degnarla di una risposta. Era ovvio che sarebbe andata, quella ragazza era nel giro solo perchè era piena di soldi e il padre le dava tutto ciò che voleva. Non era una delle bellezze del gruppo, ma almeno era utile. 

Con  un ghigno sulle labbra, si sistemò i lunghi crini color del cioccolato e, con ben poca voglia, si avviò verso la classe. 

La scuola era noiosa. Non le andava di seguire come sempre le lezioni, le trovava noiose e inutili. E le mancava ancora un anno e mezzo. Ma chi glielo faceva fare? Ne aveva le scatole piene, lei voleva la libertà! 

- Hei, mora, oggi non mi hai aspettato! - un braccio le cinse le spalle, e quando sentii una carezza ruvida sul proprio viso e delle labbra calde e sottili sulle proprie, già sapeva chi aveva affianco. 

Craig Skyline. Il suo ex con cui non aveva funzionato. Non che i due avessero voluto una storia seria, si erano divertiti, ma poi avevano capito che non erano fatti per stare assieme. No, perchè lui preferiva farsi tutte le primine e non sentirsi legato sentimentalmente a qualcuna, mentre lei non voleva nessuno che le rompesse le scatole con stupide paranoie. Alisia desiderava la libertà, altrimenti come poteva divertirsi ai festini notturni? 

- Ti pare che ti aspettavo? Sei troppo lento a vestirti, peggio di una donna! - scosse il capo prima di lasciarsi andare in una sonora risata. Loro erano praticamente vicini di casa, e andavano quasi tutte le mattine a scuola assieme. Ma la notte prima lui era tornato a casa ubriaco marcio e ovviamente si era svegliato tardi. La scuola non la sopportava, ma non voleva arrivare tardi e ricevere una lavata di capo dal professore. 

- Spero almeno che ne sia valsa la pena, com'era la rossa? - ovviamente c'era sempre una ragazzina di mezzo quando si riduceva in quello stato. E la sua risposta fu chiara quando un sorrisetto malizioso gli spuntò sulle labbra. 

- Ovviamente - si ritrovò a dire prima di entrare in classe. Fisica era una materia che non sopportava. 

Si sedette sulla sua sedia, e si limitò ad aspettare mentre qualche compagna cercava di ingraziarsela invitandola a qualche festa e cavolate del genere. 

 

- Finalmente abbiamo finito, ora che si fa? - Craig si stiracchiò mentre lei si alzava dalla sedia e prendeva la sua borsa, dirigendosi verso i corridoi gremiti di persone. Non avevano ancora finito e lei aveva voglia di saltare il resto delle ore scolastiche e andarsene a casa. In realtà non aveva un gran che da fare dato che i compiti se li faceva fare da una ragazza della sua classe, ma poteva sempre intrattenersi con qualcuno, tanto per passare il tempo. 

Il chiacchiericcio allegro e chiassoso si espandeva tra quei muri, provocandole un leggero mal di testa. Odiava dover passare il suo tempo tra quei ragazzini che la guardavano neppure fosse una dea. Effettivamente lo era: una delle ragazze più desiderate ed ambite della scuola, i suoi occhi avevano conquistato tutti. Dai professori ai nuovi arrivi, tutti si ritrovavano a bramare il suo corpo o la sua amicizia. E questa popolarità le aveva dato alla festa. 

Oh, quando era una primina era una ragazzina timida e leggermente impacciata! Ma poi aveva visto come tutti la fissavano e, lentamente, aveva preso coraggio e aveva deciso di cambiare. Aveva iniziato a vestirsi meglio, ad acconciarsi i capelli e a mettersi le lenti a contatto per non dover usare quegli orrendi occhiali dalla montatura nera. E quella era stata la magia che l'avevano resa ciò che ora era: una stronza piena di se. E lo ammetteva! Sapeva di essere cattiva, ma non aveva intenzione di vergognarsene o, comunque, pentirsene. Non aveva bisogno di nessuno. Neppure di Craig: era solo un'amico, se avessero rotto, lei non sarebbe morta ma si sarebbe fatta nuove amicizie. 

- Tu brutta...io ti uccido! - un grido irruppe tra i corridoi e tutti si voltarono, osservando la scena che comparve loro davanti. Jess era livida in viso, gli occhi contratti mentre tra le dita stringeva i capelli di una ragazzina dalla pelle d'alabastro e gli occhi color del brandy. 

Lei, nonostante la bionda continuasse a tirarle i capelli, sembrava tranquilla, come se non stesse accadendo nulla, cosa che la incuriosì. 

Si lasciò trascinare dai compagni in prima fila, e si godette lo spettacolo. Non c'erano molte risse in quella scuola, non erano in molte a litigare, non così apertamente per lo meno. Preferivano sempre risolvere tutto lontano da occhi indiscreti. Nessuno voleva attirare l'attenzione dei professori, o del preside. Non volevano prendersi una nota o essere espulsi. Non erano tanto idioti. 

- Lasciami stare. Faccio tardi a lezione - Alisia fu colpita quando udì quelle parole. Quella voce..era strana. Era dolce, melodiosa e leggera, eppure era priva di sentimento, priva di vita. Era la prima volta che avvertiva qualcosa di simile. Era come se la ragazzina non provasse nulla, neppure il dolore causato da quella presa ferrea. E doveva provarne, Jess stava tirando violentemente quei crini scuri e lucenti. Ma lei sembrava l'unica a preoccuparsene, era l'unica che si era soffermata ad ascoltare quella voce particolare, tutti gli altri guardavano le due chiaramente divertiti.
Avevano di fronte un piccolo spettacolo. 

- Ma non ci penso proprio! Tu ti sei fatta il mio ragazzo! E non è neppure la prima volta che lo fai! So che sei quella che si fa tutti quelli impegnati - effettivamente, ora che ci pensava, più volte aveva sentito di una ragazzina di seconda arrivata da poco che si era già fatta una brutta reputazione. Una ragazza facile che si faceva tutti i ragazzi impegnati della scuola. Che squallore! Se voleva tanto farsi qualcuno, che almeno fosse libero no?
Ghignò divertita e si avvicinò alle due, sentendo tutt'attorno a se la folla esultare. Tutti non vedevano l'ora che lei intervenisse, era brava a distruggere le più piccole. In realtà lei era famosa per disturggere tutti quelli che si mettevano nel su cammino, ecco perchè tutti facevano ciò che desiderava. E Jess era una sua amica, doveva darle man forte. Circa.
Semplicemente le piaceva mettersi in mezzo.

- Ah, quindi tu sei la ragazzina che sta rovinando tutte le coppiette? Ma non ti vergogni? - chiese con cattiveria, le labbra piegate in un ghigno malizioso. E il suo sguardo non tentennò neppure quando quelle gemme fredde incontrarono le proprie. Le sue parole non avevano fatto effetto sulla ragazzina.
Doveva però ammettere che, nonostante tutto, lei era veramente una bella ragazza. I capelli le ricadevano spettinati sulle spalle magre, coperte da quel maglione largo e sfatto. Le labbra piene e carnose , gli occhi grandi da cerbiatta. Era al naturale, non aveva un filo di trucco e, se un'altra si fosse vestita in quel modo non sarebbe sembrata altrettanto bella. Poteva quasi capire gli uomini che avevano tradito le loro donne con lei, ma non l'avrebbe giustificata. Non che le importasse particolarmente, lei non portava per nessuno, ma voleva divertirsi un poco a discapito della nuova. 

- Io non ho fatto nulla, è lui che mi ha baciata, dovrebbe prendersela con lui. E comunque è finita, da mesi - sembrava quasi non importarle. La sua voce era rimasta invariata, come se quello non fosse che un inconveniente. A momenti Jess la picchiava, eppure la ragazza non la badava, si limitava a specchiarsi nei propri occhi, senza accennare ad abbassare lo sguardo. Fece un passo in avanti, facendo un cenno alla compagna di lasciarla andare che subito eseguì l'ordine. Nessuno doveva mettersi contro di se e se voleva occuparsene personalmente, nessuno l'avrebbe fermata.  

- Be, la colpa è pure tua e... - non fece a tempo a finire la frase che una voce maschile, prepotente, fece zittire tutti. Alzò lo sguardo ed osservò il professore avvicinarsi velocemente, chiaramente alterato. Il divertimento era già finito? Peccato!  
Ghignò divertita, e con nonchalance tornò al suo posto mentre tutti lentamente se ne andavano, facendo finta che non fosse accaduto nulla. 

- Cosa succede? Signorina Riley, qualche problema? - lo sguardo dell'uomo indugiò un po' troppo sulla studentessa che non si degnò neppure di voltarsi verso l'insegnante. No, lei continuava a guardarla, neppure si fosse incantata su di se. Aveva qualcosa sul viso? No, forse era ammaliata dalla sua bellezza, o forse voleva solamente provocarla. Anche se, in realtà, nessuna delle due opzioni sembrava realistica.

- Oh professore! Ma nulla, stavamo facendo due chiacchiere innocenti. Stringevamo amicizia, vero? - la ragazza si limitò ad annuire, e finalmente distolse lo sguardo dal proprio, puntandolo dritto davanti a se. Sembrava non voler prestare attenzione all'uomo, cosa che, solitamente, avrebbe innervosito chiunque. 

- Vado a lezione - e con quelle parole la "signorina Riley" se ne andò via, lasciandola da sola con il professore che ben presto la seguì. Non aveva detto altro, era sparita esattamente come era scomparsa. Si mischiava facilmente tra la folla, se non si prestava attenzione, quasi non la si notava. Solo se la si guardava attentamente si capiva che lei aveva un fascino quasi magnetico. 

- L'hai lasciata andare via? Mi ha rubato l'uomo! - rimaste sole, Jess quasi le urlò contro. Era indignata ma con un cenno della mano la zittì. Ovviamente non gliela avrebbe fatta passare liscia, nessuno la poteva trattare in quel modo. Ma ovviamente l'amica non doveva fare assolutamente nulla. 

- Tranquilla, vedrai che sarai vendicata. Ora vattene - le comandò, voltandosi ed uscendo dalla scuola, seguita da Craig che aveva osservato tutto il silenzio. Non sarebbe tornata in classe, il cielo azzurro e il sole la reclamava a gran voce e poi, dopo l'accaduto, non era intenzionata a starsene rinchiusa tra quelle quattro mura tristi e noiosi. Aveva altro a cui pensare. 
Oh si, ora aveva appena trovato qualcosa da fare, le sue giornate non sarebbero più state all'insegna della noia. Ora aveva il suo nuovo giocattolino da torturare. E non vedeva l'ora di iniziare. 

 

* * *

 

Salve!

Ed eccomi qui con una nuova storia da proporvi. Dopo una lunga assenza sono tornata piena di idee.

Be, che dire di questa nuova storia? Il mio primo capitolo si basta su Alisia e non è di certo un agnellino. E' una piccola vip, disposta a passare sopra a tutti pur di divertirsi.  Ma neppure la "signorina Riley" è da meno! 

E no, il nome della bellissima ragazza apatica ancora non ve lo dico U_U lo scoprirete più avanti, vi lascio in souspance! 

Spero che vi piaccia questo mio primo capitolo, e mi piacerebbe sapere che ne pensate =) come sempre del resto, qualche commento fa sempre piacere riceverlo ;)

A presto, con il prossimo capitolo!

  
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