Burn it down

 

 

A Klaus piace il rumore della stoffa che fruscia contro la carne.

Le sue dita fredde scorrono lente sulla seta blu che fascia quel corpo morbido, lo conosce poco, toccarlo è una novità. 

I sospiri sfuggono appena dalle labbra rosse di Caroline. I suoi occhi non perdono nulla del collo niveo o del petto che si inarca contro le proprie labbra ghiacciate, che bruciano contro la pelle.

Segue il vestito blu cadere a terra, un fruscio che alle sue orecchie pare il suono più dolce del mondo, mentre un tintinnare di perle lo distrae dai gemiti sommessi della vampira tra le sue braccia.

Le osserva sul pavimento marmoreo di quella vecchia casa, mentre Caroline sfiora il suo collo con i denti e Klaus chiude gli occhi, inebriato da quel profumo di fiori.

«Prendimi», sussurra la voce suadente di Caroline contro la sua bocca, un respiro caldo in contrasto al gelo dei loro corpi, paragonabile solo al bruciare ad ogni loro contatto.

Afferra i suoi fianchi con delicatezza, non c’è niente nei suoi tocchi che presagisca la fretta o il desiderio, ma quello si legge chiaramente nei suoi occhi. Desidera Caroline, desidera il suo corpo, ma desidera anche scaldare un cuore ormai arido e morto, come solo Klaus potrebbe fare.

Le bacia lo sterno, nascondendosi nell’incavo del suo collo. Quel punto sembra quasi fatto apposta per lui.

 

 

 

N/a: una Klaroline senza pretese, breve e con un significato semplice: il desiderio. Io li adoro, non so se scriverò ancora, ma sono fantastici. Grazie a chiunque passerà di qui!