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Autore: youweretrouble    04/03/2013    1 recensioni
"-Hai avuto un incidente due giorni fa, hai sbattuto la testa e..- sospirò - temo che questo brutto episodio ti abbia causato un'amnesia transitoria.-
Rabbrividii al suono di quelle parole.
-Quanto durerà tutto questo?- tirai su con il naso e premetti con forza le labbra l'una contro l'altra, tanto che diventarono una linea.
-Purtroppo questo non so dirtelo dolcezza, ma posso assicurarti che starai molto meglio quando il tutto finirà.-"
Lui la farà ricordare, Lei lo farà innamorare.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Grace's pov.


 

-Ti amo Grace.-

I miei occhi si riempirono di lacrime, il mio corpo cedette al suono di quelle parole. Lui mi strinse a se, forse per evitare che cadessi, o forse perché aveva bisogno di sentire il suo corpo pulsare contro il mio.
I nostri petti erano così vicini, tanto che entrambi ci accorgemmo che il battito dei nostri cuori era irregolare.
Ci siamo cascati entrambi, ci siamo innamorati.
Ci siamo innamorati l'un l'altro di un qualcosa che la distanza avrebbe trasformato in un ricordo.
Si allontanò per un momento prendendomi il viso tra le mani. Lo guardai.
I suoi occhi brillavano, tanto che riuscii a vedere il riflesso del mio volto nelle sue pupille.
Le lacrime avevano rigato il mio viso, lasciando delle linee grigiastre, probabilmente dovute al trucco che avevo messo in precedenza.
Deglutii.
-Ti amo anch'io, più di qualsiasi altra cosa al mondo-”


Aprii gli occhi e fissai quella luce fioca che il dottore mi puntava sul viso da almeno 7 minuti.

'E' solo un sogno, idiota' un sogno che però mi turbava parecchio, o forse a turbarmi era il fatto che non sapessi interpretarlo.
-Stai tranquilla, andrà tutto bene.- continuava a ripetermi l'infermiera.
Sbuffai incrociando le braccia al petto, esausta ormai di sentirmi ripetere sempre le stesse cose.
-Hai avuto un incidente, ricordi niente?- mi chiese il dottore portando al petto i suoi occhiali, agganciati ad un filo che contornava il suo collo.
-Uhm, non proprio.- aggrottai la fronte.
-Proprio quello che temevo.- commentò il dottore voltandosi.
Notai l'espressione disperata della donna dietro di lui e gli occhi spalancati dell'uomo affianco a lei che le stringeva affettuosamente la mano. Il loro respiro si fece sempre più veloce, notai i loro petti alzarsi ed abbassarsi, fino a quando la donna non si fece sfuggire una lacrima.
L'infermiera bisbigliò qualcosa al dottore che io non capii.
-Potete uscire dalla stanza, per favore?- chiese il dottore a quella che sembrava una coppia sposata. -La ragazza ha bisogno di riposare.- continuò.
Nel frattempo l'infermiera insisteva nel ripetermi di stare tranquilla, ma erano quelle parole ad innervosirmi; se non le avesse ripetute così frequentemente, probabilmente avrei seguito il suo consiglio.
Fissai la coppia che uscì, voltandosi un paio di volte, prima che la porta si chiuse alle loro spalle.
-Riesci a ricordare come ti chiami e quanti anni hai?- riportai i miei occhi su quelli del dottore e lo guardai perplessa.
-Grace, mi chiamo Grace.- boccheggiai per prendere un po' d'aria -Ed ho sedici anni, signore.-
-E ricordi in che città siamo?- aprii la bocca per rispondere quando realizzai che non ricordavo in che città fossimo.
-Ed i tuoi genitori? I tuoi amici?- intervenne l'infermiera accarezzandomi un braccio, come se quel suo gesto potesse aiutarmi a ricordare.
Sfregai le mani l'una contro l'altra, i miei palmi iniziarono a bagnarsi dal sudore. Sentivo il cuore pulsarmi in testa.
-Per favore smettetela, non ricordo nulla.- scoppiai in un pianto isterico, non riuscii a reggere tutte le emozioni che stavo provando in quel momento.
Portai le mani sul viso cercando di recuperare le lacrime che rigavano le mie guance arrossate.
-Hai avuto un incidente due giorni fa, hai sbattuto la testa e..- sospirò -e temo che questo brutto episodio ti abbia causato un'amnesia transitoria.-
Rabbrividii al suono di quelle parole.
-Quanto durerà tutto questo?- tirai su con il naso e premetti con forza le labbra l'una contro l'altra, tanto che diventarono una linea.
-Purtroppo questo non so dirtelo dolcezza, ma posso assicurarti che starai molto meglio quando il tutto finirà.-
Non risposi.

Sia il dottore che l'infermiera uscirono dalla stanza per concedermi qualche ora da sola.

Posai la mia testa sul cuscino e fissai per circa un'ora il soffitto bianco di quella stanza. Mi sforzai di ricordare qualcosa ma ogni mio tentativo falliva. Le uniche cose che ricordavo erano il mio nome e la mia data di nascita, il resto mi era oscuro.
Come se qualcuno avesse bucato quel palloncino, deposto nel mio cervello, che conteneva tutta la mia vita, tutti i miei ricordi, migliori e peggiori.
Sentivo che quel palloncinsi stava sgonfiando mano a mano.


La donna che poche ore prima sedeva su di una sedia alla fine del letto, entrò di nuovo nella stanza e si sedette esattamente dov'era prima. 

Sentivo il suo sguardo cavarmi gli occhi e i suoi singhiozzi pomparmi le orecchie.
-Grace..- la sua voce interruppe il fastidioso silenzio che ci divideva -come puoi non ricordarti di tua madre?- Il battito del mio cuore accelerava e il mio respiro si faceva affannoso.
L'infermiera prese bruscamente il braccio sinistro di quella donna che diceva essere mia madre e la trascinò fuori dalla stanza.
Guardai la porta chiudersi.

'Come puoi non ricordarti di tua madre?'

Mi ghiacciai ripensando a quelle parole.
Ingoiai il groppo di saliva che mi si era formato in gola e sbuffai.
Cercai di pensare ad altro.
Sapevo che se avessi continuato a pensare a mia madre mi sarei fatta del male psicologico, ma puntualmente il mio cervello mi portava alle sue parole, alla sua espressione fissa sulla mia.
Era l'unico ricordo che avevo fin'ora, non volevo perdere anche quello. O forse non era l'unico.
Mi tornò in mente il sogno che avevo fatto qualche ora prima, un sogno che mi aveva lasciata perplessa.
Nel ricordarlo mi vennero le farfalle allo stomaco.
Ripensai al ragazzo, alle sue parole, alle mie lacrime, al nostro abbraccio.
Chiesi all'infermiera di portarmi dei fogli e delle matite colorate, quel sogno sarebbe diventato molto più di un sogno, sarebbe diventato un ricordo, il mio secondo ricordo da quando avevo perso la memoria.
Mi addormentai di nuovo, con la speranza di riprenderlo e non svegliarmi più.

 

 



Ciao a tutti:)
Questa è la mia prima storia che pubblico su efp.
In questo primo capitolo Justin non è presente direttamente ma forse lo è indirettamente.. uhm vi lascio immaginare ;)
Spero con tutto il cuore che queste poche righe vi incuriosiscano, tanto da lasciare qualche recensione. 
 
  
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