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Autore: TheShippinator    05/03/2013    2 recensioni
I Malandrini in gita scolastica probabilmente è una cosa che avete già letto, ma che ne dite di una possibile spiegazione alla domanda: "Perchè Sirius è stato così idiota da dire a Severus di Remus???" ?
Bene, questa è un'interpretazione tutta mia!
(Remus/Sirius con accenni Lily/James e Severus/Lucius)
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Remus/Sirius
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ed eccolo, è arrivato, l'ultimo capitolo.
Avrei dovuto postarlo alcuni giorni fa, ma ho voluto rileggerlo più volte, fino a quasi saperlo a memoria, perchè non mi convinceva.
Non ero convinta di quello che avevo scritto, non ero certa che fosse abbastanza, però alla fine credo che mi sia riuscito abbastanza bene, credo di aver recuperato l'abilità di entrare nei personaggi, ecco… o meglio, lo spero, dovranno dirmelo i lettori xD
Vi lascio al capitolo e ci vediamo alla fine!

**********

= Capitolo trentatreesimo - Dopo la Luna Piena =

James aveva appena superato il ritratto della Signora Grassa, ignorando come sempre le sue lamentele per l'ora e le sue ramanzine. La mano destra s'infilò nella tasca per estrarne il topolino grigio, che era Wormtail. L'aveva sentito zampettare mentre parlava con Silente, ma l'Animagus aveva avuto l'accortezza di non uscire dalla sua tasca, forse intuendo che ci fosse qualcosa che non andava. Aspettò di essere nella Sala Comune per stringere la mano attorno al corpo del roditore, ma all'improvviso si ritrovò a sussultare al suono di una voce femminile.
"Potter…"
La voce di Lily Evans lo costrinse a ricacciare Wormtail in fretta in fondo alla tasca: non era così insolito che uno studente se ne andasse in giro con dei topi tra le mani o nella tunica, ma all'improvviso l'idea di avere un Animagus trasformato in roditore addosso lo fece sentire estremamente colpevole.
"Sei ancora sveglia…" la sua voce racchiudeva una punta di freddezza, in quella che era decisamente un'affermazione e non una domanda.
Gli sembrava che fossero passate settimane dalla loro discussione, invece che poche ore.
"Ho sentito… Ho sentito che uscivate e volevo assicurarmi che sareste tornati senza la scorta."
Ovvio, non voleva che la Casata venisse punita nuovamente a causa loro o che Remus si prendesse una punizione.
"Vi abbiamo sentiti urlare. Vi hanno sentiti urlare quasi tutti… Volevo… stai bene?" cominciò, per poi inclinare la testa, stringendosi nella sua vestaglia, osservando il colorito terreo di James e la sua espressione stanca e guardinga.
"Sì, tutto ok. Senti… lascia perdere, Evans. Non volevamo dare spettacolo. E' tutto a posto." borbottò il ragazzo, dirigendosi verso le scale del Dormitorio Maschile. "Non preoccuparti"
Era forse la prima volta che intratteneva una discussione con Lily Evans senza provarci almeno una volta. Era la prima volta che si allontanava da lei senza tentare di baciarla o senza che lei dovesse allontanare una delle sue mani dalle sue spalle.
Lily si sentì improvvisamente in colpa.
"Ma… aspetta!" esclamò, costringendo James a voltarsi con un piccolo sospiro.
"Che c'è?" domandò, cercando di concentrarsi solo sulla sua figura, ricordandosi che era solo un essere umano, dotato di gambe e braccia, non Lily Evans, la Lily Evans che invadeva brutalmente i suoi sogni da cinque anni a quella parte e che era innamorata di uno dei suoi migliori amici.
"Io… non riesco a dormire…" disse semplicemente, mordicchiandosi il labbro.
"Ovvio, hai mangiato due porzioni di torta alla melassa, stasera. Fai sempre fatica ad addormentarti quando ne mangi tanta." commentò semplicemente James, con un'alzata di spalle, come se non fosse importante.
Lily sollevò un sopracciglio, posando lo sguardo sul caminetto per un istante, per poi tornare a guardare il ragazzo.
"Come… come lo sai?" chiese, arrossendo vagamente e mordicchiandosi l'interno della guancia.
"Oh…!" James arrossì a sua volta. Distolse lo sguardo, imbarazzato. "E' che… ti sento. Cioè… ogni volta che ne mangi troppa, poi studi fino a notte fonda in Sala Comune."
Ok, non è che la sentiva… la vedeva. Teneva sempre d'occhio il suo dessert, per essere certo di poterla guardare studiare la sera. Quando lei mangiava tanta torta alla melassa, lui prendeva il Mantello dell'Invisibilità e si nascondeva, in attesa di vederla scendere e sistemare nella poltrona molliccia vicino al fuoco, immersa nella lettura di un volume. Lui allora si rannicchiava sulla poltrona di fronte a lei e restava a fissarla finchè non cominciava a sbadigliare. Allora la guardava salire in camera e poi tornava a letto anche lui.
"Capisco… come te ne sei accorto?" domandò lei, sedendosi nella sua poltrona preferita, appunto. James, senza pensarci, la imitò, sedendosi di fronte a lei.
"Non lo so… sono fatto così. Mi accorgo delle cose stupide… so anche che non ti piacciono le fragole, perchè quando prendi le crostate di frutta, quelle le dai sempre ad Alice." aggiunse il ragazzo, mordicchiandosi il labbro inferiore.
"Non è che non mi piacciono, è che… sono così aspre…"
"Scherzi? Sono i frutti più dolci che io abbia mai mangiato!"
"Tecnicamente non sono frutti… vedi, i frutti in realtà…"
Wormtail si rigirò nella tasca di James, sbuffando appena con il suo musetto da topo, mentre Lily spiegava a James che il frutto della fragola erano i semini che la ricoprivano. Aveva capito che era meglio rassegnarsi e mettersi comodo.
James non si sarebbe alzato tanto presto da quella poltrona.
Non ora che finalmente stava avendo la cosa più vicina ad un appuntamento che avesse mai ottenuto con Lily Evans.

Erano quasi le cinque e mezza del mattino.
La luna non era più visibile da un bel pezzo e il sole cominciava a far capolino dal profilo delle montagne che circondavano il Castello di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Nella Foresta Proibita, i raggi solari e la luce rosata dell'alba s'intrufolavano attraverso le foglie degli alberi, rendendo le radure immerse nella penombra arancione del giorno, invece che in quella azzurrina della notte. Nella Foresta Proibita non c'era mai davvero luce, a meno che non fosse frutto di una bacchetta.
Sul tappeto erboso di una di quelle radure mezze illuminate, se ne stavano accovacciate due figure.
Erano due ragazzi, erano ancora addormentati, erano nudi ed erano rannicchiati vicini. Erano anche ricoperti dai brividi, perchè diamine, se faceva freddo!
Sirius si lasciò andare ad un breve respiro tremante, raggomitolandosi di più verso l'unica fonte di calore presente. Nel farlo, un piccolo raggio di luce gli colpì gli occhi, facendogli aggrottare le sopracciglia di disappunto.
Mugolò irritato, voltandosi dall'altra parte e separando le palpebre, sollevandosi appena sul gomito sinistro. Si guardo intorno, assonnato, cercando di ricordare che cosa ci facesse lì.
Come in un lampo, il ricordo della sera precedente arrivò non appena lui ebbe sollevato il braccio destro per andare a strofinarsi gli occhi con la mano. Un dolore pungente gli attraversò il polso, ma, guardandolo, dovette ammettere che non era poi conciato così male.
Benedisse mentalmente la rigenerazione animale, che da Animagus gli permetteva di liberarsi di ferite di minor conto in tempi più brevi. Notò anche, comunque, che il polso era ancora parecchio irritato. In condizioni normali, la ferita sarebbe stata messa molto meglio, ma considerando che l'aveva inferta un Mezzo Mannaro, sapeva che ci avrebbe messo qualche giorno a guarire. Forse anche di più, anzi, sicuramente di più.
Non si preoccupò di aver ereditato per sbaglio chissà quali mistici poteri mannarifici, sapeva che se veniva morso da animale il pericolo che si prendesse qualcosa era annullato.
Tastò anche la gamba sinistra, ansimando appena, dolorante. Quella era messa male a sua volta. Imprecò a voce alta, pensando a tutti i giorni che avrebbe dovuto passare a zoppicare e alle scuse che avrebbe dovuto rifilare ai compagni per evitare le loro domande.
Un movimento alla sua destra lo costrinse a voltarsi.
Remus si stava rigirando sull'erba, mugolando appena, colpito a sua volta, in viso, da un raggio di sole fastidioso.
Remus si stava rigirando sull'erba nudo, mugolando appena.
Remus era nudo.
Sirius era nudo.
Erano entrambi nudi.
"Oh, CAZZO!" esclamò Sirius, puntando il piede della gamba destra e cercando di allontanarsi appena, il volto che s'infiammava istantaneamente.
Remus si svegliò di soprassalto, sollevandosi in fretta e guardandosi intorno.
"Cosa?!" si ritrovò a strillare, con la voce impastata dal sonno, sempre continuando a guardarsi attorno.
Quando capì che l'unico estraneo, in quel luogo, era Sirius, Remus si ritrovò a fissarlo confuso.
"Sirius, che… cosa ci fai… Oh, SANTO MERLINO IN MUTANDE! Che ci fai qui?? Dove sono gli altri? Pensavo che non sareste venuti! No… non in quel senso, non guardarmi così Sirius!! Non intendevo quello, sei un idiota!!" esclamò Remus, mentre Sirius si ritrovava a trattenere il sorriso, per l'evidente ambiguità della situazione.
Non era la prima volta che questo succedeva. Tutti loro rimanevano senza vestiti, non c'erano mai stati grossi problemi… finchè erano in quattro. Anche in tre, volendo.
Ma in due… loro due. Dopo che Sirius aveva appena compreso quello che provava per Remus… beh, quello era un problema, e non da poco.
"E dovrei essere ancora arrabbiato con te. Ho un gran mal di testa e… non mi ricordo che cosa ci faccio qui e perchè non sono nella Stamberga, considerando che ero da solo, quindi sarà meglio che stai zitto e mi spieghi che è successo." ordinò Remus imperiosamente, rabbrividendo appena e sedendosi con le gambe raccolte al petto, per nascondere le proprie grazie e cercare di mantenere un po' di calore.
Sirius non disse una parola, ma sollevò, invece un sopracciglio.
Remus alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
"Parla!" esclamò, confermando che l'espressione 'zitto e spiegami' aveva un che di controverso.
Sirius brevemente spiegò a Remus quello che era successo. Non omesse nulla, gli raccontò di James, del fatto che avesse spifferato il suo segreto a Severus, del fatto che aveva quasi tirato un cazzotto a James e del fatto che Ivan sapeva, che era un mezzo Mannaro. Non gli raccontò della loro discussione, ma gli disse che non sapeva che fine avessero fatto James o Peter e che sperava che fossero già nel castello. Che lui, invece, era venuto lì, per assicurarsi che non andasse da qualche parte, che restasse in quella radura seduto e buono.
"E' tutto qui… " concluse Sirius, che aveva incrociato le gambe ed aveva sistemato piedi e mani in modo da nascondersi.
"Dici niente, mh? Sapevo che c'era qualcosa di strano in lui… Avevo annusato qualcosa, ma pensavo fossi tu. Sapeva, più o meno, di cane..." borbottò Remus, sospirando e stropicciandosi la faccia con le mani. Osservò il volto di Sirius tra le dita. "Perchè Ivan ce l'aveva con te?"
Sirius deglutì ed abbassò lo sguardo.
Era la prima volta che si trovava ad affrontare un interesse amoroso. Un vero interesse amoroso, non una ragazza con cui esci una volta, con cui vai a letto e della quale nemmeno ti ricordi la casata il giorno dopo.
"Ivan era interessato a te. E' interessato a te, credo… ancora…" disse piano Sirius, senza guardare il ragazzo in viso e arrossendo lievemente. All'improvviso, non provava più freddo. "Pensava che io sarei stato d'intralcio."
Remus sollevò le sopracciglia e spostò le mani dal proprio volto.
"D'intralcio in che modo?" domandò, ingenuo, deglutendo.
In quel momento, Remus era tutt'altro che ingenuo. Aveva già capito quello che Sirius intendeva dire, voleva solo fingere di non averlo fatto, sentire dalle sue labbra quello che veramente lui pensava avrebbe detto. Voleva una conferma di aver capito.
"Beh, sai… sentimentalmente. Perchè io e te siamo molto amici e stiamo sempre insieme… A parte quando faccio il coglione e allora hai ragione a non avere nemmeno voglia di vedermi." disse Sirius, concludendo la frase con un mezzo sorriso dispiaciuto, lanciandogli una vaga occhiata.
Remus si morse piano il labbro inferiore, sorridendo vagamente ed avvicinandosi appena a lui.
"Ti ha fatto male per questo? Perchè pensa che tu possa essere d'intralcio? Per gelosia?" domandò ancora Remus.
Sirius sollevò il viso, osservando quello di Remus. Annuì appena, restando inizialmente in silenzio.
"Ha anche detto… che ti ha sentito chiamare il mio nome nel sonno… " disse piano Sirius, osservandolo, questa volta.
Remus deglutì ed arrossì, senza dire una parola, ma serrando la mascella.
"Ha detto che avrebbe fatto in modo che tu ti dimenticassi di me, perchè ero troppo stupido per accorgermi di… te." continuò piano, le labbra separare e il respiro lievemente accelerato. "E' stato un po' stupido, perchè… con quel discorso ha ottenuto l'effetto contrario."
Remus aggrottò le sopracciglia, confuso. Deglutì e non disse nulla, continuando solo a fissare il ragazzo.
Sirius era immobile, eccezion fatta per il petto che continuava ad alzarsi ed abbassarsi.
Rimasero immobili per qualche istante, prima che Sirius sbuffasse in maniera indegna e si sollevasse sulle ginocchia, fregandosene del freddo, del fatto di essere nudo, fregandosene di tutto.
"Cazzo, Remus! Di qualcosa, fai qualcosa! Dimmi che sono un coglione, tirami un pugno, strilla come una donnetta, non restartene lì impalato, mi fai impazzire!" esclamò all'improvviso Sirius, facendo sobbalzare Remus.
Il ragazzo aggrottò le sopracciglia, il cuore che ancora batteva all'impazzata per l'improvviso alzamento di voce di Sirius. Sollevò lo sguardo, giusto per guardare in faccia Sirius e non i suoi pettorali, visto che l'altro si era inginocchiato.
"Merlino, Sirius! Primo, non c'è bisogno che ti dica che sei un coglione perchè il tuo quoziente intellettivo ti permette di comprenderlo da solo; secondo non ho voglia di tirarti un pugno perchè ho tutte le parti del corpo doloranti, ho dormito per terra e mi sono trasformato, quindi no, grazie, una frattura alla mano non mi serve; terzo, non ho intenzione di strillare come una donnetta, perchè si da il caso che, non so se l'hai notato, ma siamo entrambi nudi, sono un maschio!" esclamò Remus, separando le mani e incrociando le gambe, ora, nella stessa posizione assunta precedentemente da Sirius.
Sì, ecco, in ginocchio Sirius poteva confermare che Remus fosse un maschio, ma di questo Remus non si accorse.
Rimasero di nuovo immobili un istante, quindi Sirius si diede ad un nuovo gemito di frustrazione.
"Sei… sei così irritante!" esclamò, sporgendosi in avanti.
Remus non ebbe la possibilità di ribattere, perchè Sirius gli prese il volto tra le mani e si chinò su di lui.
Le loro labbra impattarono le une contro le altre, in un bacio a stampo piuttosto violento. I loro respiro erano l'unico rumore che interrompeva il silenzio della radura. Sirius aveva gli occhi chiusi, Remus li aveva spalancati.
Non si mossero, Sirius continuò a tenere il volto di Remus tra le mani, Remus rimase immobile, il petto che si alzava e si abbassava freneticamente.
Sirius Black lo stava baciando.
Sirius Black aveva deciso di sua spontanea volontà di baciarlo.
Sirius Black, nudo, aveva deciso di sua spontanea volontà di baciarlo e lo stava ancora baciando.
Rimasero in quella posizione per qualche istante. Non era stato niente, era stato solo un premere di labbra contro labbra e quando Sirius fece per allontanarsi, un po' scombussolato dal gesto compiuto da lui stesso, di certo non si aspettava una reazione, da parte di Remus.
"Oh! Alm-nf…!"
No, decisamente non si aspettava una reazione come quella da parte di Remus.
Il ragazzo non gli permise nemmeno di allontanarsi. Non appena Sirius ebbe spostato le labbra dalle sue ed ebbe tentato di parlare, Remus aveva portato le mani avanti, afferrando il volto di Sirius come l'altro aveva fatto con lui.
Remus aveva piegato la testa verso destra e si era tuffato nuovamente sulle labbra di Sirius, in un bacio molto meno casto del precedente, più affamato, bisognoso e violento, qualcosa di agognato e desiderato, qualcosa di così tanto atteso da rendergli impossibile attendere qualche istante di più. Non ora che sapeva che avrebbe ottenuto quello che per tanto aveva desiderato, anche senza capirlo.
Perchè sì, nel momento in cui Sirius aveva posato le labbra sulle sue, l'aveva capito. Dei, se era stato un idiota. Era Sirius! Era lui la causa dei suoi problemi, ma non solo Sirius come persona (che già è una fonte di problemi a sé), ma Sirius come… Sirius.
Era così semplice che quasi gli veniva da ridere, era un ragionamento logico totalmente racchiuso all'interno del suo cervello.
Lui voleva baciare Sirius. Lui voleva Sirius, perchè Sirius non gli piaceva solo come amico, non voleva che lui fosse solo un amico.
Voleva che Sirius pensasse a lui come qualcosa di più, voleva che tutte le volte che dormivano insieme o si abbracciavano, lui sentisse il suo cuore battere come un tamburo perchè stava abbracciano Lui, non perchè stava abbracciando un maschio o un amico.
Remus si tuffò su quelle labbra, succhiando il labbro inferiore e spiazzando Sirius per un mezzo istante. Non ci volle molto, comunque, perchè anche l'altro si risvegliasse e partecipasse al bacio.
Cercò spazio nella sua bocca, con la lingua, e lo trovò. Fu famelico e bisognoso, gemette, gemettero entrambi, incuranti delle labbra che andavano a gonfiarsi per ogni piccolo morso, incuranti dell'eccitazione provocata quando le loro lingue accarezzavano le loro labbra e le loro dita sfioravano i colli o le orecchie, e quelle di Remus s'infilavano nei capelli di Sirius e li tiravano, per reclinare all'indietro la sua testa e gettarsi sul suo collo, su quel collo meraviglioso, lungo e bianco, collo che sembrava essere fatto apposta per…
"Woah!" all'improvviso, Remus si tirò indietro, le mani posate sul terreno e le gambe sollevate. I piedi strisciarono sull'erba, per allontanarlo da Sirius. Tra le gambe, prima che Remus le chiudesse, nascondendosi, Sirius poté notare la sua eccitazione.
Rimase impassibile, senza nascondere sé stesso, messo sicuramente non meglio dell'altro. Non sorrise, si limitò a leccarsi le labbra e mordicchiarsi il labbro inferiore.
Remus si portò in fretta la mancina alle labbra, respirando affannosamente.
"Piano! Piano piano… Ragioniamo. Ci ammaleremo e… siamo nudi. Dovremmo tornare in Dormitorio. Dovremmo…" borbottò Remus, deglutendo.
Sirius prese un profondo respiro, quindi si lasciò andare per terra, contro l'erba umida, strofinando la guancia accaldata sul terreno.
"Remus, sei uno stronzo" borbottò il ragazzo, facendo sollevare le sopracciglia al castano.
"Scusa?" il suo tono era lievemente preoccupato, forse un po' piccato.
"Sei uno stronzo. Perchè non mi hai mai detto quanto sei bravo a baciare? Se l'avessi saputo… l'avrei fatto molto prima." mugolò Sirius, strofinando ancora il viso contro l'erba, inspirando l'odore di terra.
Remus ridacchiò, sospirando a sua volta. Gattonò verso Sirius, raggomitolandosi al suo fianco.
Forse non sarebbero tornati così presto, al castello… Forse, avrebbero aspettato di vedere l'alba sorgere del tutto, l'alba dopo la luna piena.

**********

E così giunge alla fine la mia storia.
E' assurdo, tutti questi anni e sento lo stesso una sorta di vuoto… è strano. Uno non penserebbe mai di potersi affezionare a qualcosa e continuare a provarvi così tanto affetto anche quando pensava d'averla dimenticata xD

Devo dedicare questa storia a tutti coloro che in passato l'anno letta e a tutte quelle persone che non hanno mai saputo com'è andata a finire. Con loro mi scuso, avrei dovuto essere più costante!

Un ultimo grazie alla mia amica Reed/Giuls, che mi ha sopportato per gli anni di nascita di questa stupidaggine e che mi ha suggerito un sacco di buone idee in corso d'opera, e alla mia Twinnina Ashley, che invece è la dolcezza e anche lei è sempre stata una delle mie fan più accanite, prima che io diventassi stupida e smettessi di scrivere >_>

Credo che continuerò a scrivere, anche se non sono certa se saranno fanfiction di Harry Potter. Se i miei gusti accarezzano i vostri, vi invito a continuare a seguirmi e grazie di aver letto!

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Se volete contattarmi potete farlo anche su Twitter (The Shippinator), su Tumblr (TheShippinator (Ship All The Characters!)) e su Ask (Andy TheShippinator)

Un bacio, Minu ~

Mischief Managed…
  
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