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Autore: krishel    05/03/2013    1 recensioni
Tutti quanti ci siamo chiesti dove fosse finito Peter Bishop a cavallo tra la terza e la quarta stagione di Fringe. Questa storia vuole essere una risposta. La mia risposta.
Genere: Angst, Science-fiction, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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E' l'alba. E' il momento preferito di Olivia, quando il mondo sembra pieno di promesse. Guardarla dormire, da sola nel suo letto, è nello stesso tempo così bello e così triste.
Non ho ancora trovato il modo per rendermi stabile in questo mondo, per ora vago qua e la alla ricerca di un punto, di un varco da dove passare. Per ora sono semplicemente una sfera di luce e di energia, è tutto quello che riesco a fare. Togliersi da dosso un sistema di pensiero non è così semplice come pensavo, evidentemente.
Mi avvicino lentamente a Liv, non voglio disturbare il suo sonno. Improvvisamente il suono della sveglia, lei mi vede e reagisce spaventata, mi punta addosso la pistola. Ti prego Olive, non aver paura. Sono io, hon, non ti farei mai del male. Cerco di sfiorarla con una mano ma vedo che questo non fa altro che rendere più acuta la sua paura. Con la coda dell'occhio intravedo una sagoma ma non riesco a distinguerla bene. Esco dalla stanza, ritornerò di nuovo da lei. Mi dirigo in laboratorio. Poco dopo la vedo entrare e parlare con Walter. Lui è alle prese con un suo esperimento. E' bello vederlo così impegnato anche se l'ho criticato spesso per questo. Lo sento chiedere a Olivia:
- Hai fatto altri sogni? Si è manifestato di nuovo?
- No. Ma qualcos'altro l'ha fatto. Stamattina, quando mi sono svegliata, c'era una sorta di forma di energia che fluttuava sopra il mio letto. Emetteva una sorta di ronzio. Sembrava, o meglio, era molto potente. Mi ha toccato.
Mentre lo dice si toglie la giacca, alza la manica destra della camicia e sulla sua pelle ci sono segni di un'ustione. Di nuovo quella sagoma ma ora la distinguo meglio. Sono io, vestito interamente di nero, con il cappuccio alzato. Vedo il suo volto sorridermi compiaciuto del risultato. Buon Dio, Olivia che ti ho fatto? Questo non doveva succedere. Non volevo farti del male, io non volevo! Io volevo solo... Peter non perdere la calma ora, non ti serve a niente. Astrid e Olivia sono tornate ad analizzare la casa per vedere cosa è successo. Sono ancora li, mi aggiro per trovare un modo per parlarle. Questa volta starò molto attento a non sfiorarla, non voglio che si bruci ancora una volta. Però posso toccare gli oggetti, muoverli a mio piacimento. Improvvisamente vedo che si dirige verso il bagno. Riproviamo. Attento Peter, non devi farle del male, lui non deve avere spazio d'azione. Ancora una volta vengono fuori tutti i problemi che ho per fissarmi in questa realtà. Attiro a me ogni oggetto magnetico ma mi ritrovo al punto di partenza. E quel che è peggio sto spaventando ulteriormente Olivia. Quella sagoma nera ancora una volta, solo che questa volta mi lancio al suo inseguimento. Devo impedirgli di seguire Olivia, può solo farle del male. Dove sei? Non puoi nasconderti a me. Sono vicino ad un bar. Walter e Olivia stanno prendendo qualcosa. Quanto vorrei farlo anch'io ma dubito che servano da bere a una presenza. Li osservo da lontano e non posso fare a meno di sorridere. Mi ricordo quante volte ho portato Walter fuori a prendere da bere. Un milkshake per lui e qualcosa di più forte per me. E' bello vederli così rilassati. Vedo di nuovo il mio doppio. Ora capisco perchè non riesco ad essere stabile. Sta creando interferenze con il mio lavoro e quel che è peggio sta spaventando degli innocenti. Olivia sta per essere investita, corri Peter, fermalo! E' svanito nel nulla ma lei è salva. Non capisco, perchè si comporta così? Ripenso alle sue parole e un brivido mi assale, gelido. Lui è me e a questo non c'è rimedio. Però posso rendergli la vita difficile. Nessuno può fermarmi quando si tratta di difendere le persone che amo. Mi lancio all'inseguimento della mia ombra. Devo impedirgli di fare del male a Walter e Olivia. Anche lui non mostra di avere limiti. Come potrebbbe? Lui è me. Solo io posso fermarlo. Non importa se non tornerò mai più, non importa. Vedo che si sta aggirando ancora una volta nei pressi di Olive. Sto per agire per fermarlo ma il grido di una delle persone presenti della hall gli impedisce di agire come vorrebbe. Osservo quell'uomo da lontano. Deve essere uno come Olivia, un altro soggetto dell'esperimento del cortexiphan. Brava, hon, non avrei potuto escogitare di meglio. Ti aiuterò come posso. Tutto si fa confuso ora. Sono vicino a un generatore di energia e Olivia è di fronte a me. Non so come ci sono arrivato, forse ho cercato di impedire al mio io oscuro di farle del male. Non ricordo. Sto perdendo la mia consapevolezza di poter fare tutto, mi sto perdendo. Non potrò più proteggerli da lui... Acqua. Sono completamente immerso, se non riaffioro annegherò. Il rumore del mio corpo, il mio annaspare in cerca di ossigeno, il freddo improvviso. Non sto più fluttuando, queste sono sensazioni reali, finalmente. Improvvisamente tutto diviene buio e perdo lucidità. Stavolta è così dolce lasciar andare il corpo soprattutto adesso che so di averne uno. Sono così stanco. Una voce dal tono aggressivo mi riprende:
- Avanti soldato, non mi mollerai proprio ora!
Con le poche forze che ancora mi rimangono, mi giro e vedo la mia metà oscura che sorride.
- Mi servi più da vivo che da morto, Peter. Ricordi? Sono sempre te. Puoi scappare quanto vuoi dalla verità ma alla fine dovrai affrontarmi.
Un uomo mi tira fuori dall'acqua. E' gentile con me. Vengo portato in ospedale, i medici sono preoccupati, pare che nel trasporto io abbia mostrato segni di squilibrio, di delirio puro. Sono perfettamente lucido.
Sono girato verso la finestra. Ha le tende chiuse, hanno paura di mostrarmi la realta per caso? Quanto può essere terribile? Più di quanto ho già visto? Sento dei rumori di passi, qualcuno sta entrando. Mi giro in direzione della porta...
- Olivia. Grazie a Dio sei qui.
La sua espressione del volto è imperturbabile, sembra non riconoscermi.
- Chi sei?

FINE.
   
 
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