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Autore: Sarren    05/03/2013    4 recensioni
Ci troviamo in un mondo futuro, in cui la tecnologia dell'uomo è riuscita a creare robot dotati di un'avanzata intelligenza artificiale, ma incapaci di provare emozioni.
Eppure, dove non è arrivata la scienza, arriverà la musica.
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A qualcuno potrà sembrare strano che pubblichi in questa sezione un racconto apparentemente di fantascienza, ma a me sembra che stia meglio qui che altrove. Leggendola forse capirete perché... (comunque in caso non risulti idoneo posso spostarlo).
Genere: Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il miracolo della musica

 

 


ES-4801

Questo è il nome che gli fu dato alla sua nascita, quando fu creato: Modello ES, numero di serie 4801, robot multifunzionale adibito al sostentamento dell’uomo. Un esemplare avanzato, dotato dell’intelligenza artificiale più evoluta, ma incapace, come tutti i robot, di provare sentimenti umani. In altre parole, un corpo artificiale privo di anima, una marionetta creata dall’uomo a beneficio dell’uomo.

Gli diedero numerose mansioni e lavori da compiere e lui li eseguì tutti con efficienza, perché questo era il suo programma. Molti di questi compiti erano a contatto diretto con l’uomo. Il robot ebbe così occasione di vedere i diversi sentimenti che animano gli esseri che l’avevano creato: gioia, tristezza, felicità, sofferenza e molte altre ancora. Tuttavia, pur potendoli osservare quotidianamente, non riusciva a capirli.

 

Una sera, a causa di una dimenticanza del suo custode, fu lasciato ancora acceso ad attendere in una stanza. Forse per una simile dimenticanza o forse per uno scherzo del destino, una musica, ascoltata ore prima da alcuni uomini, venne lasciata scorrere, la sua dolce melodia che si spandeva per l’edificio.

Sentendola il robot, per la prima volta nella sua esistenza, si mosse di propria iniziativa, avvicinandosi alla fonte di tale suono e chinò il capo per udire meglio quelle note sconosciute. E in quella musica gli sembrava fosse racchiusa tutta la tristezza, tutta la sofferenza, tutta la commozione, tutte le profonde emozioni che prova l’animo umano. E ascoltando quella melodia sentì, lui, un essere di metallo e olio, un giocattolo creato dall’uomo, sentì quelle stesse emozioni toccargli l’animo, che solo allora si rese conto di possedere. E dai suoi occhi sgorgarono lacrime, non si sa se d’olio o altro, e nel suo corpo cominciò a battere un cuore, non meno forte di quanto palpiti quello umano. Si rannicchiò a terra, in preda a un sentimento che era insieme smarrimento, estasi e profonda commozione, incapace di far altro se non ascoltare rapito la melodia, mentre calde lacrime cadevano al suolo.

La mattina successiva gli uomini, trovandolo ancora in quello stato, vennero presi dalla paura al pensiero che un robot potesse provare simili emozioni e subito lo distrussero.

Eppure, le sue lacrime e le sue emozioni non erano meno vere di quelle di un essere umano.

  
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