Premetto di dire che è qualcosa di molto corto e poco sensato... quindi...
Boh, scritto di getto, non pretendo molto...
Buona lettura!




Era proprio una bella giornata, di quelle dal cielo troppo limpido e dal sole che ti ustiona la pelle in due secondi...
Ma non volevo passarla a casa, così m'incamminai verso la casa di mio fratello.
Volevo vederlo, passarci del tempo assieme, insomma...
Era davvero moltissimo tempo che non c'incontravamo per bere una birra assieme.
Aprì la porta e feci per richiamarlo, ma mi fermai al 'Brud' sentendo la sua risata cristallina.
Da quanto tempo non rideva così...? Chi era a farlo ridere?
Mi sporsi quanto bastava, vedendo l'italiano, forse era meglio lasciarli soli...
Mi girai e ripresi a camminare, potevo andare dall'austriaco!
Era abbastanza vicino, in fondo e avrei passato il mio Magnifico tempo disturbandolo!
Mi pareva un'ottima idea, ma...
Lo guardai dalla finestra, seduto vicino all'ungherese, intenti a leggere lo stesso libro e qualcosa in me si mosse, diventando quasi fastidioso, quasi una stretta allo stomaco.
Fu una sensazione che scacciai via subito e senza accorgermene corsi via da lì, mi fermai solo col fiatone, appoggiando la mano sinistra ad un albero, per sostenermi.
Mi ci appoggiai poi con la schiena, lasciandomi scivolare a terra poco per volta.
... Andare da Francis o da Tonio...? No... Perché disturbarli...? Uno aveva Lovino, l'altro Arthur...
E io, invece? Io chi avevo? Chi ho mai avuto, io?!
Nessuno. Risposta semplice.
Altrimenti qualcuno si sarebbe interessato a me, mi sembra ovvio, mi avrebbe detto qualche bella parola e non mi avrebbe lasciato autoconsolarmi.
Diamine, era così difficile capire che ero e sono più debole di quello che sembro?
... A quanto pare.... Ma poi… Alla mia mente tornò un vago ricordo...
L'unica persona che mi rimaneva era quella che nelle notti di prigionia, piegato su di me, sussurrava dei 'ti amo' in lingua russa...
Così aprì la porta della stanza da cui sentivo la voce del russo…


" Toris, ogni singolo ‘ti amo’ sussurrato ad altre persone era rivolto ad un te immaginario con cui stavo facendo l’amore…”