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Autore: Anima Evans    06/03/2013    1 recensioni
"quella mattina sentivo che la mia vita sarebbe cambiata radialmente...ma chi avrebbe immaginato che il modo fosse stato quello?"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quella era una mattinata di sole molto cocente e Tsubaki si stava mettendo il costume e sciogliendo i capelli, con Black star dopo colazione avevano deciso di andare al mare cosi mentre lui metteva l’impensabile nelle borse lei ne approfittò per vestirsi e preparare panini, bibite e vari bento dato che il ragazzo sembrava un pozzo senza fondo. Una volta usciti e aver chiuso casa presero la corriera che l’avrebbe portati alla spiaggia e dato che entrambi non avevano mai visto il mare erano elettrizzati e Black star urlò salendo in piedi sul suo sedile

«YAHOO NON VEDO L’ORA DI FARMI UN BEL BAGNO RINFRESCANTE!»

E Tsubaki disse

«Anche io ma siediti Black star ci guardano tutti! »

E lui ribatté

«E LASCIALI GUARDARE! TUTTI DEVONO AMMIRARMI PERCHÉ SONO IL GRANDE BLACK STAAAR! »

E poi rise sguaiatamente mentre lei con pazienza chiedeva scusa a tutti per il disturbo. Una volta arrivati e aver piantato l’ombrellone Black star andò subito a buttarsi in acqua mentre Tsubaki si metteva la crema protettiva, lui non ne aveva bisogno o comunque l’avrebbe messa più tardi. Prima di entrare la ragazza si concedette un secondo per guardare quello specchio d’acqua azzurro e limpido mentre qualche onda le bagnava i piedi e lei costatò che era fresca. Vide Black star nuotare felice e sorrise contenta, poi lo vide avvicinarsi e appena usci urlò

«Tsubaki andiamo! »

E lei disse

«No Black staaaar! »

Ma il ragazzo già l’aveva presa in braccio e trascinata a forza e la buttò  in acqua. Quando lei riemerse rise a crepapelle e disse

«Ti faccio vedere io! »

E lo schizzò d’acqua e ovviamente anche lui fece lo stesso. La giornata passò e la sera andarono a bere qualcosa nel piccolo bar del mare. Tsubaki indossava un vestito lungo che si legava dietro il collo, azzurro con dei fiori di ibisco rossi e Black star una camicia bianca con dei pantaloni neri, per entrambi infradito nere. Ordinarono 2 cocktail leggeri , consci che il giorno dopo sarebbero tornati alla shibusen.

«Black star ti stai divertendo ? »

E lui rispose

«Oh si alla grande! »

E risero e ancora quel silenzio imbarazzante e lei chiese

«Senti riguardo a ieri sera…»

Ma lui arrossì di botto e disse

«Dimentica tutto. »

Lei rimase spiazzata non sapendo che lui si stava riferendo alle lacrime, era convinta che si riferisse anche al loro bacio e si rattristò

«Ok…»

Ammise ma lui non capi minimamente cosa poteva averla rattristata. Poi ci fu una gara di limbo e manco a dirlo Black star ci partecipò invitando anche la ragazza che declinò l’invito. Mentre lui era distratto prese il cellulare e compose il numero di Maka e la supplicò di andarla a prendere. Menomale che Maka aveva preso il patentino e cosi in sella alla moto di Soul le due ragazze tornarono alla shibusen, ovviamente Maka chiese dove fosse Black star ma lei deviò la domanda dicendo che l’avrebbe raggiunte ma lei si sentiva poco bene. Una volta a casa con sorpresa di Tsubaki trovò Black star che la aspettava, lei gli passò davanti ma lui le bloccò il polso e disse

«Perché sei andata via? »

E lei riciclò la scusa detta a Maka che non era lontana dalla realtà dato l’animo basso

«Stavo poco bene e non volevo rovinarti la serata. »

Poteva sentire i muscoli di lui fremere, odiava quando mentiva e l’aveva imparato solo conoscendolo perché di lei gliene importava. Le lasciò il polso e disse

«Sbrigati con il bagno. »

E poi chiuse la porta della camera dietro Tsubaki e si preparò un the. La ragazza invece in camera di lui si spogliò e poi raccolse i vestiti e li mise nei panni sporchi

*perché Black star hai detto una cosa simile? È cosi vergognoso provare un sentimento per qualcuno forte o debole che sia? E poi io non sono qualcuno io sono la tua arma e poi mi baci e pretendi che dimentichi tutto…ma come si fa? Non posso dimenticarlo perché…beh a me è piaciuto e non nascondo che ne vorrei ancora…*

Pensò mentre preparò la vasca per poi immergersi e guardare la schiuma profumata lavarle via la salsedine e la sabbia dal corpo e dai capelli

«Uff…»

Sbuffò per poi ancora pensare

*possibile che io non sia il suo tipo? E allora chi potrebbe essere? Liz no…lo sopporta molto poco e con Patty beh sono simili ma per lei è più un compagno di merende che un ragazzo per cui provare una cotta e quindi rimane solo…Maka. Infondo lui tende sempre a proteggerla e anche quando si arrabbia lui sorride e lei ride a sua volta delle sue battute. Ma allora perché mi ha baciato? Non sarà  perché voleva… allenarsi anche in quello…immagino che altrimenti sarebbe stato imbarazzante per lui trovarsi allo sbando con lei…*

La ragazza pianse di rabbia e poi senti bussare il ragazzo che chiese

«Tsubaki tutto ok? »

E cosi si sciacquò velocemente e si asciugò mettendosi una vestaglia simile ad un kimono solo che molto corto color verde pastello con piccole camelie stampate sopra, quando usci dal bagno, aveva le lacrime agli occhi e tremava di rabbia cosi quando aprì la porta lui la guardò e disse

«Tsubaki…»

E lei gli rifilò un ceffone in piena faccia facendogli la guancia rossa che lui subito dopo si massaggiò e disse

«Perché mi hai schiaffeggiato…no dico che ti prende? »

Disse lui quasi esasperato, lei era strana e non capiva il perché e lei disse

«Devo dimenticare tutto vero? Ecco ho dimenticato ora! »

Poi finalmente lui collegò, capendo il ragionamento equivoco della ragazza e scosse la testa mentre lei cercava di sfuggire da lui che ora la abbracciava

«Lasciami! Lasciami ho detto! »

Disse lei scrollandosi ma il risultato fu che caddero entrambi sul pavimento, lei sopra di lui che prontamente la bloccò a terra rigirando le posizioni.

«Tsubaki, pesi veramente che ti avrei baciato perché mi andava? Per capriccio? »

E lei timida ammise

«No, tu mi hai baciato per Maka…saresti stato in imbarazzo se mai ti avesse colto impreparato…»

E a quel punto lui scoppiò a ridere e scrollò la testa

«Ma per favore! Quella secchiona rompipalle la lascio a Kid e poi ti sei vista? Tu sei…ehm…molto più….bella…ecco. »

Lui anche arrossì poi si guardarono, uno sguardo che era un perdono reciproco che metteva fine a qualsiasi tormento dell’anima riportandola serena, i suoi occhi turchesi e i suoi occhi blu riflessi l’un l’altra e poi ancora il contatto. Si baciarono, prima lentamente e poi con passione crescente mentre le mani iniziarono a viaggiare sui loro corpi diventati ormai incandescenti liberandoli dai vestiti. Lui baciò ogni curva burrosa di lei affondando la mano nei suoi capelli colore della notte e lei a sua volta baciò ogni spigolo del corpo di lui cesellata ad arte dallo stesso Black star carezzando con le dita il suo tatuaggio come se potesse sentire il suo fardello che ora sembrava annullarsi. Ripeterono i loro nomi con passione, in preda agli ansimi e ai gemiti che la passione gli obbligava a fare e poi iniziarono a danzare quel ballo peccaminoso andando insieme in un'altra dimensione, simile alla follia ma molto più dolce e calda. Ballarono per tutta la notte cullati dalla luna che curiosa li guardava regalandosi piacere a vicenda, senza vergogna e senza pudore di tale gesti. La mattina dopo si svegliarono nello stesso letto coperti solo dalle lenzuola e l’ennesimo bacio

«Black star…che ore sono? »

E lui guardò l’orologio sul muro e disse

«Sono le 8»

E lei granò gli occhi

«Aaah tra mezz’ora dobbiamo andare in classe! »

Ed entrambi si vestirono  talvolta incappando in errori che li fecero sorridere, poi finalmente uscirono di casa e corsero a scuola e in classe ignari quasi di essersi presi per mano e quando entrarono.

«SCUSI IL RITARDO! »

Urlò Tsubaki mentre lui come al solito disse

«ECCOMI GENTE SONO ARRIVATO! GIOITE PER IL GRANDE BLACK STAR LO SHOW STA PER INIZIARE! »

E per poco il professor Stein non lo scaraventò fuori, mentre sfilavano sotto gli sguardi della classe e anche dei loro amici. Presero posto e Tsubaki aprì il quaderno dove prendeva appunti e dentro ci trovò una camelia di carta ma che somigliava ad una stella e guardò Black star e lui le riservò un occhiolino e lei sorrise allegra. Da quel momento sarebbero stati l’uno indispensabili per l’altra, per lui la sua camelia e per lei la sua stella.

FINE

   
 
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