Storie originali > Comico
Ricorda la storia  |       
Autore: O0oSuNsHiNeo0O    21/09/2007    5 recensioni
Vi è mai capitato di pensare: "Ma se Dio fosse qui, ora, cosa gli chiederei? Di che cosa potremmo parlare?". Se volete sapere molti retroscena sul nostro padreterno, beh, buona lettura. P.S: Non indicato per persona molto religiose con scarso senso dell'umorismo.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Egli è figo.
O almeno così si sente.
Immensamente figo.
Siede in una poltrona di pelle, da boss.
Indossa un doppiopetto gessato, da boss.
Dopotutto lui è il Boss.
E’ un bell’uomo.
Gli daresti sì e no una cinquantina d’anni ben portati.
Capelli brizzolati alla Gorge Clooney.
Un filo da barba.
Quanto basta per sembrare un uomo maturo.
Quanto basta per non sembrare un barbone.
Quanto basta per sembrare figo.
Legge una rivista di motociclismo e fuma un sigaro.
Rolex al polso.
Unghie curate.
Denti bianchi e regolari.
Insomma, si è fatto da solo, perché farsi male.
Ah, già, quasi dimenticavo.
Quello che ho di fronte è il Padreterno.
Sì, sì proprio lui.
Il Dio onnipotente.
Il Creatore del cielo e della terra.
Di tutte le cose visibili e invisibili.
Ha anche un figlio.
Al momento non siede alla destra del padre.
Magari lo conoscerò più tardi.
Guardo di nuovo il Padreterno che sembra non essersi accorto della mia presenza.
“Dov’è il triangolo?” chiedo.
Alza appena lo sguardo.
“Quale triangolo?” chiede, gli occhi ancora intenti a scorrere la rivista.
“Ma tu non sei Dio?”, ribatto io.
Posa la rivista con aria scocciata.
“E Dio dovrebbe avere un triangolo?”
“Sì”, rispondo, “sulla testa, con un occhio”
“E a cosa servirebbe quest’occhio?”, chiede interessato il Dio Onnipotente.
Poggia un gomito sul tavolo.
“A vedere tutto”, rispondo sicura io.
“Io vedo tutto anche senza un occhio sulla testa”, risponde con aria di sufficienza.
Riprende in mano la rivista.
Lo osservo.
Cerca la pagina dove si era fermato. Legge.
“Da quanto tempo è che non ci butti un occhio?”
Alza di nuovo lo sguardo.
Schiaccia il sigaro in un posacenere.
“Un occhio, dove?”
“Sulla terra”
Finalmente mi guarda negli occhi.
Poi li abbassa.
“Già, la terra”
Ha perso l’aria di sufficienza.
Mi sembra quasi un po’ triste.
“Te ne eri dimenticato, ammettilo”
Torna a posare gli occhi su di me.
“Io non dimentico mai nulla”
“Hai un ego che ti esce dalle orecchie, Boss”, gli faccio notare educatamente.
O almeno così mi pare.
Forse a lui non sono sembrata educata.
Perché mi guarda un po’ torvo.
“Ma in fondo ti capisco”, aggiungo abbracciando con lo sguardo l’ampio ufficio che ci circonda, “hai fatto tutto te”.
“Non sono il Boss”, dice lentamente, “i boss siete voi, anche se siete troppo stupidi per rendervene conto”.
Sembra calmo.
“Che vuol dire che i boss siamo noi?”
“Lo sai”, dice lui.
“No, altrimenti non avrei chiesto”, rispondo io.
Mi guarda.
Mi guarda con amarezza.
Decido di cambiare discorso.
Quello della terra mi sembra un tasto dolente.
Magari ci torno più tardi.
Forse per allora saremo amici.
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: O0oSuNsHiNeo0O