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Autore: Lux_daisy    06/03/2013    4 recensioni
Salve a tutti! Questo mio nuovo esperimento sarà composto di 3 capitoli: ogni capitolo avrà protagonista una diversa coppia yaoi:
#1: Xanxus x Squalo
#2: Yamamoto x Gokudera
#3: Dino x Hibari
Ogni capitolo consiste in una raccolta di 21 drabble suddivise secondo le lettere dell'alfabeto: il mio tentativo sarà quello di narrare le diverse sfaccettature del rapporto di ogni coppia, concentrandomi su diversi aspetti ^^ spero di avervi incuriosito!
Genere: Comico, Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti ^^ eccomi tornata sul fandom di reborn dopo un paio di mesi di pausa... sarei voluta tornare con una bella fic lunga, con azione,  un pò di humor e tanti personaggi, ma la musa non si è fatta vedere... ergo ho lanciato una piccola sfida a me stessa e ho iniziato questo progetto del tutto nuovo per me: è infatti la prima volta che scrivo drabble, ma devo dire che mi è proprio piaciuto! ho potuto soffermarmi su piccoli aspetti, alternando drabble comiche, serie e passionali u.u ergo spero che vi piacciano come a me è piciute scriverle. Buona lettura!


A come Assurdo

Squalo non riusciva a darsi pace per quella debolezza. Quel pensiero lo aveva tormentato per notti intere, togliendogli il sonno e rendendolo più irritante del solito. “È tutta colpa di quel bastardo” era ciò che continuava a ripetersi, ben conscio di quanto stesse mentendo a se stesso. L’aveva voluto, desiderato, bramato con ogni fibra del suo essere e quando le sue labbra si erano posate su quelle di uno Xanxus appisolato sulla poltrona, l’altro, subito sveglio, ne aveva approfittato per farlo suo sulla scrivania. Ciò che Squalo trovava assurdo era il piacere oltre ogni immaginazione che aveva provato.

B come Boss

Xanxus era il Boss dei Varia, il suo Boss, l’uomo a cui aveva giurato fedeltà ancor prima di rendersi conto delle conseguenze. Innumerevoli volte aveva maledetto se stesso per la sua decisione e altrettante volte il suo cuore gli aveva fatto capire che, senza quello stronzo arrogante, la sua vita non avrebbe avuto senso. Questo si ripeteva Squalo ogniqualvolta era costretto, di giorno, a sgobbare tra missioni e scartoffie e, di notte, a obbedire a ogni lasciva richiesta dell’altro. Del resto Xanxus era il suo Boss e ogni suo desiderio era un ordine.

C come Capelli

I capelli di Squalo erano un simbolo: della sua promessa di fedeltà a Xanxus, ma anche del fatto di non essere riuscito ad aiutarlo a diventare Boss dei Vongola. Avrebbe voluto tagliarseli quei capelli, perché, se l’avesse fatto, significava che la missione più importante era stata portata a termine. Per di più Xanxus non perdeva occasione per afferrarlo dai capelli: che fosse per semplice capriccio, per attirarlo a sé per un bacio quando avrebbe dovuto lavorare o durante le loro notti di passione. Fortuna che c’era Lussuria con le sue spazzole: l’unico a prendersi davvero cura della chioma del capitano.

D come Dolcezza e Dolore

Squalo avrebbe voluto regalare un vocabolario a Xanxus per fargli imparare il significato della parola dolcezza, nella mente il desiderio di non svegliarsi ogni mattina con il corpo pieno di dolori. Sarebbe bastata anche una carezza al posto di un morso, ma se infliggergli dolore era l’unico modo in cui Xanxus sapeva mostrare i suoi sentimenti, allora lo spadaccino avrebbe volentieri sofferto fino alla fine dei suoi giorni.

E come Eccesso

Se c’era una cosa che Xanxus trovava fastidiosamente eccessiva era il volume della voce di Squalo, soprattutto di prima mattina. Essere svegliato dalle sua grida era come farsi trapanare il cervello e neanche tutti i bicchieri al mondo che avrebbe potuto lanciargli gli avrebbero tolto quest’abitudine. Ma la notte, mentre lo faceva suo ancora e ancora, doveva ammettere con se stesso che i gemiti emessi dal suo capitano lo eccitavano tanto da fargli perdere il controllo.

F come Feccia

Ore 9:00- Feccia, dov’è il mio caffè?
Ore 11:00- Feccia, perché non mi hai ancora portato la mia tequila?
Ore 13:00- Feccia, spero per te che la mia bistecca sia pronta.
Ore 14:00- Se qualcuno osa disturbarmi, tu sarai il primo a pagare, feccia!
Ore 16:00- Stupida feccia, non intendo occuparmi delle scartoffie! Pensaci tu!
Ore 18:00- Feccia, c’è una macchia sulla scrivania: pulisci!
Ore 21:00- Feccia, fatti trovare nella mia stanza tra due ore e vedi di non tardare.
Ore 23:00- Feccia, voglio sentirti urlare il mio nome.
La giornata di Squalo scandita da quella feccia del suo Boss.
 
G come Ghiaccio

La tua prigione di ghiaccio è stata il mio incubo per otto anni. Otto lunghi, dannatissimi e interminabili anni in cui non facevo altro che chiedermi se ti saresti mai risvegliato, se avrei mai potuto combattere di nuovo al tuo fianco, se avrei mai potuto guardarti di nuovo negli occhi. Ho versato lacrime su quella tomba, lacrime di rabbia, di colpa e d’impotenza; le ho urlato contro, l’ho maledetta in ogni mio respiro, ma tutto continuava ad essere privo di senso. Perché tu eri come morto e io con te.

H come  Hodavverobisognodiunavacanza

Squalo non ne poteva proprio più. Se quella situazione fosse andata ancora avanti, si sarebbe licenziato dai Varia e messo in pensione. Tra Lussuria che cercava di appioppargli in testa delle ridicole orecchie da gatto, Bel che inseguiva Fran per tutta la tenuta lanciando coltelli a destra e a manca, colpendo poveri ignari, Xanxus ubriaco che cantava, con scarsi risultati, Poison di Alice Cooper e Levi che ripeteva in continuazione “Bossu” con occhi fangirlizzanti, la sua festa di compleanno si era trasformata in un incubo. Voglio andare in vacanza su un’isola deserta! pensò con disperazione.

I come Ira

La prima volta che ci incontrammo, solo guardandoti, capii che non avrei mai potuto batterti. Solo guardandoti nei tuoi occhi di brace, potevo sentire il tuo potere, la tua sofferenza, la tua ambizione. La tua ira. Attraversa le tue vene, ti pulsa dentro ed è parte di te, come le viscere e il sangue. Lo so. L’ho sempre saputo, ma non ne ho mai avuto paura, perché è stata la prima cosa che ho ammirato di te. Ho deciso di seguirla, consapevole del fatto che un giorno, forse, avrebbe potuto distruggerci entrambi.

L come Libro

Squalo credette di aver avuto un’allucinazione quando trovò Xanxus seduto sul divano, intento a leggere un libro e senza il suo whiskey. Avvicinatosi di soppiatto alle sue spalle, si accorse di aver davvero preso un abbaglio: il libro non risultò essere che un mezzo per nascondere la console portatile – sicuramente lasciata in giro da Bel - con cui il Boss era intento a far fuori nemici su nemici. Squalo non riuscì a trattenere una risata a quella scoperta e, come punizione per aver osato tanto, venne spedito a pulire tutte le grondaie del castello.

M come Marchio

Succhiotti, morsi o anche lividi: ognuno di essi era un segno del fatto che Squalo appartenesse a Xanxus. Lo voleva marchiare perché, inconsciamente, una parte di lui temeva che l’altro potesse abbandonarlo, ma, durante le battaglie che combattevano sotto le lenzuola, senza che lui se ne rendesse conto, ogni paura, ogni dubbio, ogni dolore trovava conforto e risposte nel calore dei loro corpi avvinghiati e sudati. Come Xanxus non avrebbe mai ammesso che quelle notti non erano solo sesso, così Squalo non gli avrebbe mai detto che il marchio più profondo glielo aveva già inciso nell’anima.

N come Neve

Xanxus odiava la neve: era fredda e gli ricordava costantemente il gelo di quegli otto anni sprecati, in cui tutti erano andati avanti con le loro vite, mentre lui era rimasto imprigionato in una prigione senza sbarre. Per questo nei giorni di nevicate diventava più intrattabile del solito, sparando a chiunque si azzardasse a pronunciare la parola neve. Ma una volta vide dalla finestra i suoi ufficiali che giocavano con la neve come dei bambini: quando notò Squalo disteso a terra che, ridendo, faceva l’angelo di neve, d’un tratto quella giornata gli sembrò meno brutta.

O come Origliare

-Feccia, sei in ritardo.
*Se non lasciassi le scartoffie a me, finirei prima.
-Mhpf, hai sempre una scusa.
*Voooooiiiii! La colpa è tua che mi dai un orario pure per questo!
-Se non lo facessi, tu non verresti da me.
*Potresti venire tu da me qualche volta!
Risata. -Mi stai invitando a passare nella tua stanza ogni volta che mi va?
*Vooooiii! Non mettermi in bocca parole che non ho detto!
Altra risata. -In effetti non sono le parole quello che vorrei metterti in bocca.
Levi si pentì profondamente di aver origliato.

P come Piume

Squalo si era sempre chiesto perché Xanxus se ne andasse in giro con delle piume nei capelli: aveva iniziato a portarle da quando si era liberato dalla prigione di ghiaccio e da allora non se l’era mai tolte. Il sospetto che c’entrasse Lussuria era sempre stato forte, considerando la sua passione per i boa di struzzo, ma non si poteva certo negare che quelle piume gli dessero un’aria attraente. Soprattutto quando le sentiva accarezzargli la pelle e fargli il solletico, accompagnate dalla sensazione delle mani e della lingua di Xanxus che esploravano ogni centimetro del suo corpo.

Q come Quiete

La mattina appena sveglio era l’unico momento di quiete nella giornata di Squalo. Una volta in piedi avrebbe dovuto affrontare un mucchio di incombenze, per questo gli piaceva rilassarsi alcuni minuti, assaporando la morbidezza del cuscino. Per di più era l’unico momento in cui poteva osservare il volto addormentato di Xanxus e accarezzare il braccio poggiato sul suo petto senza preoccuparsi delle conseguenze. Se si fosse lasciato andare a simili gesti in altri momenti, il Boss come minimo l’avrebbe accolto con la bicchierata di rito. Senza rendersene conto, quel piccolo momento di pace era quindi diventato il suo preferito.

R come Rude

I suoi occhi sono quelli di un predatore: mi incatenano a lui e la bestia sa che non posso sfuggire. La sua bocca è atteggiata in un ghigno arrogante perché lui sa che non voglio nient’altro che essere suo e sa che non lo respingerò mai. La sua lingua è lasciva mentre percorre il mio corpo, provocandomi gemiti che non riesco a trattenere. Il suo membro è duro e caldo: lo sento pulsare dentro di me ed è doloroso, perché a quel bastardo non importa di farmi male. Ma va bene così perché di lui amo anche questo lato rude.

S come Superbia

Squalo era la Superbia: era il suo nome. Era una parte di lui. Ma neanche tutto il suo dannatissimo orgoglio aveva potuto fare niente di fronte all’ira di Xanxus. Aveva rinunciato al titolo di Boss dei Varia, ma non gli era mai importato, perché ciò che voleva era diventare lo spadaccino più forte del mondo. E lo voleva per aiutare Xanxus a diventare Boss dei Vongola. Tutto ciò che aveva fatto l’aveva fatto per lui: la sua spada, la sua anima, la sua vita e il suo orgoglio gli appartenevano e così sarebbe stato fino alla sua morte.

T come Telefono

Superati i dieci anni d’età, una persona dovrebbe essere in grado di tenere in mano un oggetto senza romperlo e dovrebbe capire che urlare costantemente al telefono non è di alcuna utilità. Ma questo sembrava non valere se le persone in questione erano Xanxus  e Squalo. Le loro discussioni al telefono iniziavano con gli insulti giornalieri del Boss, proseguivano con le tipiche grida squalesche e finivano con una povera vittima, ovvero il telefono distrutto dalle fiamme del moro. Lussuria pensava che avrebbero dovuto fare sesso via telefono come le persone normali: avrebbe così evitato di comprare un cellulare al giorno.

U come Ubriaco

A differenza del suo Boss che alternava un respiro a una bevuta, Squalo non reggeva bene l’alcol. La conferma di ciò arrivò durante la festa di compleanno di Xanxus. Bel, annoiato, corresse i drink del capitano: più beveva, più sentiva caldo e la testa e le gambe farsi molli e leggere. La serata finì con Squalo che cantò una versione rock di Happy Birthday to you, per poi vomitare in un vaso. Ciò che gli altri non seppero è che la festa continuò sul letto di Xanxus. La mattina dopo la testa non fu l’unica cosa dolorante per Squalo.

V come Varia

<< Boss, Lussuria voleva cambiare la tappezzeria e i mobili della sala comune, ma Mammon non gli ha voluto dare i soldi ed è finita con l’ala est della Villa invasa da illusioni che hanno terrorizzato tutti. Inoltre il principino ha trasformato le siepi del giardino a sua immagine e somiglianza. Di nuovo. E Levi se l’è presa perché secondo lui dovevano essere a tua immagine: come risultato, più di metà del giardino è bruciato >>. Poi la gente si chiedeva perché Xanxus non volesse neanche mangiare con i suoi uomini. Solo tormentare Squalo gli rendeva sopportabile quei momenti.

Z come Zebrato

Non indosserò mai una roba simile! pensò Squalo con orrore, fissando la camicia zebrata che gli aveva regalato Lussuria. Purtroppo per lui Xanxus lo obbligò ad uscire subito dopo e Mama-Luss convinse il Boss a far indossare a Squalo il suo regalo. Il risultato? Le occhiate voraci che le donne per strada rivolsero a Squalo fecero arrabbiare così tanto Xanxus che riportò di corsa a casa il suo vice, lo spinse sul letto e gli strappò letteralmente la camicia di dosso, facendola a brandelli. Ciò che venne dopo rese Squalo più felice del fatto di aver detto addio a quell’orrore.



Note finali
eccoci qua ^^ spero che questo primo alfabeto xanxussiano e squalescho (?) vi sia piaciuto! loro due sono in assoluto la mia coppia preferita di Reborn: li amo profondamente e quindi non potevo non iniziare con loro :3 ovviamente mi farebbe molto piacere se mi lasciaste qualche commento per farmi sapere che ne pensate ;)
i prossimi in elenco sono i 2 piccioncini per eccellenza: l'idiota del baseball e il bombarolo tsundere! XD
perciò vi saluto: al prossimo capitolo!



Se volete fare delle domande a Squalo e a quella feccia del suo Boss X) : http://ask.fm/SqualoeilBoss
  
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