Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: girlswag    06/03/2013    1 recensioni
Due migliori amici, destinati ad amarsi per sempre ma il destino non li vorrà insieme.
Lei strappata via dal suo amore per colpa del patrigno.
Lui che la penserà ogni giorno della sua vita.
Lei si chiama Alexandra Queen detta Alex.
Lui si chiama Justin Bieber.
E questa è la loro storia.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prologo.
- 12 Gennaio 2010

Correvo, correvo e correvo.
Non mi sarei fermata davanti a nessuno e a niente, dovevo arrivare in quell’ospedale,
dovevo andare dal mio migliore amico e nessuno mi avrebbe fermata.
La pioggia cadeva sul mio viso, ero completamente fradicia,
era tutto ricoperto d’acqua a terra e in piu’ c’erano le mie lacrime che scendevano.
Scendevano, scendevano e facevano male. Continuavo a correre, dovevo essere la e non potevo andarmene.
Arrivai a quell’ospedale, non sapevo dove andare e nemmeno in che camera fosse non sapevo che cosa dovevo fare.
“Mi scusi.. la prego mi aiuti” – fermai un infermiere con due cartelle in mano, lui mi guarda e si ferma, io piangevo come una matta
“Cosa succede signorina? Si sente male? Le devo chiamare un medico?”- io piangevo e lo presi per le maniche della camice che indossava
“No, devo andare da un mio amico. Non so in che camera sia, ma la prego devo andare da lui.. mi aiuti”-
l’uomo mi prende la mano e mi porta alla reception, si mette al computer e mi guarda
“Come si chiama il suo amico?”
“Si chiama Justin… Justin Bieber” – lui mi guarda e fa una faccia strana, io non sapevo che cosa fare.
Non poteva essere morto.
“E’ nella stanza 312, venga la porto io!” – si alza e mi porta con calma verso la camera, si trovava quasi infondo a un corridoio al quale si poteva accedere a un altro corridoio aprendo una porta, arrivo davanti alla camera 312.
L’infermiere apre.
Eccolo, steso in quel letto fermo e immobile.
“La lascio sola con lui, se ha bisogno sa dove trovarmi” – annuisco. L’infermiere chiude la porta, io mi avvicino a lui il mio migliore amico, freddo come il ghiaccio e immobile.
Era una scena terrificante.
Accarezzai il suo viso con dolcezza, il mio dito percorreva il contorno del suo viso con la delicatezza piu’ assoluta.
Ero li con lui, come lui c’era stato per me ogni momento della mia vita.
“Ehi Juss, sono qui. Sono qui per te, non ti preoccupare io sto bene. Non sto piangendo te l’avevo promesso no?”- vedo lui che si muove, io li che lo fissavo incredula come se un sogno si stesse realizzando improvvisamente. Apre gl’occhi mi guarda, una sua mano molto lentamente accarezza il mio viso
“Sei qui.” – sussurra leggermente, io mi avvicino a lui e gli faccio un sorriso annuendo, le lacrime scendono sul mio viso bagnandolo
– “No, non piangere”
“Non ci credo che sei qui, non ci credo che hai aperto gl’occhi Justin”- lui fa un piccolo sorriso e io lo guardo, aveva quegl’occhi così belli e io lo guardavo.
“Avvicinati.” – mi avvicinai con il viso al suo lui con quella poca forza che aveva uni le sue labbra alle mie,
mi chinai ancora di piu’ su di lui per non fargli sprecare le forze e lui mi diede un bacio dolce e delicato. Mi allontanai leggermente,
ero sempre stata innamorata di lui, ormai da una vita intera e finalmente lo ha capito.
“Non te ne andare” – mi sussurrò dolcemente, io gli faci un sorriso tenero e sincero, anche allo stesso tempo imbarazzato e intimorito
“Non vado da nessuna parte, però devo andare a fare una telefonata”- mi allontano da lui e sento che mi stringe la mano.
“Torni subito, vero?” – io annuisco sorridendogli, lascio la sua mano e esco dalla stanza.
Prendo il cellulare e vedo che in quel punto non c’era campo. Mi allontano sempre di piu’ dalla stanza,
dovevo chiamare la mia amica per farmi coprire così non avrebbe mai scoperto nessuno che ero andata via senza dire niente per vedere Justin.
“Alex” – diventai di pietra improvvisamente, mi girai lentamente e vidi il mio peggior incubo, era li che mi fissava.
“Patrick” – no, non poteva essere! No adesso cosa faccio?
“Sei una bambina disubbidiente, ti avevo detto di stare a casa!”- mi dice con aggressività, io avevo paura ero pietrificata.
“Non mi avresti mai dato il permesso… se te l’avessi chiesto.”- lui mi tira uno schiaffo, io abbasso la testa e trattengo le lacrime a fatica.
“Adesso tu vieni a casa con me”- dice prendendomi il polso, io mi mollo e lo osservo con uno sguardo di sfida.
“No, devo andare dal mio migliore amico” – mi guarda ancora piu’ arrabbiato.
Mi prende di peso. – “No, Patrick lasciami andare! Devo andare da Justin” – lui non mi molla, io gli do i pugni sulla schiena. Lui sembrava impassibile.
“Justin!”- urlai con tutta la voce che avevo. Ma niente, nessuno e nulla che mi aiutava. Patrick mi carica in macchina, io piango disperatamente.
“Da domani abiteremo in un’altra città, ci trasferiamo!”- lo guardai incredula della sua affermazione.
No, non potevamo andare via da li, c’era Justin dovevo stare con lui. Non potevo.
“No, Patrick non possiamo andare via.”- lui mi guarda e si mette a ridere come un matto, io avevo gl’occhi rossi dal tanto piangere.
“Ma secondo te seguo gl’ordini di una ragazzina? Una ragazzina come te! Non ci pensare nemmeno! Non mi fai pena anche se stai piangendo, non mi fai proprio pena Alex. Adesso partiamo la decisione è presa!”- io continuavo a piangere disperatamente,
continuavo a versare lacrime sul mio viso, sento che un suo dito che mi solleva il viso obbligandomi a guardarlo.
– “Non mi fai pena, smettila di piangere e cresci!”- abbasso di nuovo la testa. Sapevo che se sarei scappata lui mi avrebbe picchiata,
dovevo seguire i suoi ordini ero minorenne ed ero sotto la sua tutela.
Piangevo.
Non avrei mai piu’ rivisto Justin. Non avrei mai piu’ rivisto il mio migliore amico.
Mi chiamo Alexandra Queen, figlia di Robert Queen e Helen Parker, i miei genitori sono morti.
Prima mio padre e mia madre si è risposata con Patrick, il mio patrigno e poi è morta mia madre.
Io sono andata in custodia a Patrick e da quel momento la mia vita è diventata uno schifo.
Come dicevo mi chiamo Alessandra Queen e non sarò mai felice nella mia vita.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: girlswag