A
Ray e Stephan.
Letter to Ray
Ciao.
Non
so perchè ti sto scrivendo questa lettera, tanto so che non
avrò
mai il coraggio per spedirla.
Vorrei dire che è perchè voglio
che tu capisca, ma sarebbe una bugia. Tu hai già capito. Ed
è
questo che mi fa stare male.
La verità è che voglio che tu ti
senta in colpa per ciò che mi hai fatto. Voglio che ti senta
in
colpa perchè ti sei innamorato di un altro mentre stavi con
me.
Forse non hai mai capito realmente quanto io sia stato male per
quello che è successo.
Non il fatto che tu, alla fine, abbia
preferito lui. No, non è questo. E' che io ci credevo.
Credevo in
te, credevo in noi. Per la prima volta nella mia vita avevo accettato
l'idea di potermi fidare, di volermi fidare di qualcuno che non fossi
io.
E invece...
Sapevo di te e Stephan. Sapevo cosa era
successo tra voi prima che io e te ci innamorassimo. O meglio, quando
tu eri innamorato di me, ma io non ricambiavo. Quando lui ti
consolava perchè io ti ignoravo. Quando io ancora ti
conoscevo a
malapena.
Te la ricordi la prima volta che ci siamo
incontrati?
C'era anche Stephan, quel giorno. Eravamo nel tuo
ristorante, solo noi due, e tu ci hai fatto assaggiare quel nuovo
dolce che avevi appena inventato.
Fai la migliore ganache al
cioccolato del mondo, sai? Mi sento stupido a non avertelo mai
detto.
Avrei dovuto capire fin da allora che io e te non eravamo
destinati ad essere una coppia.
Stephan c'è sempre stato,
fin dall'inizio.
Un dannato triangolo.
Però so che mi
hai voluto davvero, almeno per un po'. E io ho voluto te, come non
avevo mai desiderato nessun altro prima.
Eri... Dio, eri
perfetto.
Ti guardavo e mi sentivo mancare il fiato. Proprio
io, sempre così freddo, timido e misantropo.
Io ti ho lasciato
superare quel limite che mi ero imposto di non far varcare mai a
nessuno. Ti ho concesso ogni brandello del mio essere, fino alle
briciole. Ne hai attinto a piene mani, felice che finalmente fossi
tuo. Non dirò che è stato tutto inutile,
perchè in tutta la mia
esistenza non mi ero mai sentito tanto vivo.
Perchè, grazie a te,
sono stato felice. Anche se per poco.
Quanto è durato
quell'idillio, Ray? Qualche settimana?
Quando quella sera mi hai
guardato negli occhi, prima ancora che tu parlassi sapevo che
qualcosa si era spezzato.
Quando mi hai detto di te e
Stephan... in fondo lo sapevo già. Ma non per questo ha
fatto meno
male.
Mi hai spinto sott'acqua quando stavo appena cominciando a
stare a galla.
Tu non lo sai, ma quella sera mi hai
ucciso.
E anche se eri davvero pentito, anche se ti ho
perdonato, anche se poi hai continuato a fare la spola tra me e lui,
lottando contro te stesso, contro il senso di colpa che ti obbligava
a stare con me e il tuo cuore che invece voleva lui, anche se ti ho
amato fino alla fine, sapevo che non sarebbe stato più lo
stesso.
In
fondo, credo sia stato un bene per tutti e tre che tu abbia scelto
lui.
No, non sto scherzando. Adesso riesco anche ad essere felice
per voi. Mi fa piacere che siate felici.
Non sento più quel
dolore lancinante al petto. Non sento più le lacrime premere
con
forza per uscire. Non sento più quei miliardi di aghi che si
infilano gelidi sotto la pelle ogni volta che ti vedevo
sorridere.
Ora vi guardo e non sento più nulla.
Sono tornato
quello di un tempo. Quello che aveva il terrore di essere anche solo
sfiorato dagli altri. Quello che viveva nascosto in una gabbia
d'acciaio, che allontanava gli altri con le sue stramberie. Quello di
cui, per qualche ragione che ancora non mi spiego, ti eri
innamorato.
Ma c'è una differenza.
Fa molto più freddo, ora,
dentro di me. Un freddo devastante che nessun fuoco potrà
neppure
vagamente scalfire.
Perchè quel ragazzino freddo, timido e
misantropo ha imparato la lezione.
Non c'è spazio per l'amore,
nella mia vita. Non più.
Non c'è spazio più per nulla, perchè
il ghiaccio divora tutto, riempie ogni angolo libero.
Non voglio
più avere freddo, ma ormai so che nessuno potrà
scaldarmi.
Tu ci
sei riuscito, per un po'. Ma forse quel ghiaccio ti ha fatto paura, e
per questo hai preferito Stephan.
Lui ha bisogno del tuo calore
quanto me.
Mi piacevano tanto le tue mani. Profumavano sempre di
vaniglia e limone.
Chissà quanti dolci prepari per lui.
Ma non
importa. Non importa più ormai.
Sono tanto stanco, Ray. Stanco di
questo freddo che mi toglie il fiato.
Ma presto non sentirò più
niente. Perchè un modo, uno solo, per mandare via il
ghiaccio
c'è.
Ma non si scioglierà, no.
Si romperà. Insieme a
me.
Addio Ray. Salutami Stephan.
Ti amo.