"Although
it hurts I'll be the first to say that I was wrong
Oh,
I know I'm probably much too late
To
try and apologize for my mistakes
But
I just want you to know
I
hope he buys you flowers, I hope he holds your hand
Give
you all his hours when he has the chance
Take
you to every party cause I remember how much you loved to dance
Do
all the things I should have done when I was your
man!"
"Cause
I don't wanna lose you now
I'm
lookin' right at the other half of me
The
vacancy that sat in my heart
Is
a space that now you hold
Show
me how to fight for now
And
I'll tell you baby, it was easy
Comin'
back into you once I figured it out
You
were right here all along"
Era
stato suo padre,il famoso Harry Potter, a dargli l’idea.
Quando
aveva lo incontrato per mettersi d’accordo sugli ultimi preparativi del
matrimonio,l’uomo gli aveva chiesto cosa aveva in programma per il proprio addio
al celibato e Ronald aveva dovuto ammettere che non ne aveva
nessuno.
-In
fondo io e Rebecca siamo già sposati,non credi sia stupido fare un’addio al
celibato?-gli aveva domandato.
Suo
padre aveva ridacchiato prima di scuotere la testa.
-Credimi
Ronnie,è una di quelle esperienze fondamentali nella vita di un uomo sposato…Non
sai mai cosa può succedere-aveva commentato.
Ronald
aveva guardato suo padre con uno sguardo curioso negli occhi,ma l’uomo aveva
evitato abilmente di rispondergli trovando un’ottima motivazione per cui fare
quella festa.
-In
fondo neanche quando vi siete sposati la prima volta ne hai avuto uno-
Ecco
perché lui e James erano lì,in una delle suite del Savoy in attesa che il resto
della compagnia arrivasse per cominciare la serata.
-Questo
posto è spettacolare-disse James guardandosi intorno.
La
suite comprendeva sei camere da letto,un salotto,quattro bagni c angolo bar
personale completamente rifornito nell’eventualità che gli ospiti volessero
ubriacarsi senza dover lasciare la suite.
-Non
smetterò mai di ringraziare Scorpius-commentò il rosso guardandosi intorno con
aria incredula.
James
annuì.
Essendo
il loro secondo matrimonio era difficile pensare a dei possibili regali di
nozze,ma ancora una volta Scorpius aveva superato sé stesso,offrendosi di pagare
entrambi gli addii al nubilato e al celibato.
Era
grazie a quei piccoli grandi gesti che i fratelli Potter ricordavano di aver a
che fare con un Malfoy…
Ronnie
si lasciò cadere su un divano e abbandonò la testa contro lo
schienale.
-Sei
pronto per la tua ultima notte da scapolo?-gli domandò James,un sorriso ironico
sul volto.
Il
fratello ridacchiò e annuì lentamente.
-Tu
mi conosci…Sai benissimo che cerco sempre la scusa per essere al centro
dell’attenzione-rispose provocando le risate del moro.
-Il
grande animale delle feste…-lo prese bonariamente in giro, ben consapevole di
quando l’eccessiva attenzione desse fastidio al fratello,ancora un timido
insicuro nonostante tutti i traguardi che era riuscito a raggiungere nella
vita.
James
si avvicinò alla finestra,lanciando uno sguardo alla strada trafficata
sottostante,alle macchine e agli autobus che si muovevano lentamente nelle
corsie;alla gente che si affollava per arrivare in tempo alla stazione di
Charing’s Cross per prendere il proprio treno e ai semplici turisti che
camminavano pigramente cercando di assorbire quanto più possibile del
panorama.
-Gli
altri saranno qui a momenti-commentò senza voltarsi verso
Ronald.
Il
rosso annuì,nonostante l’altro non potesse vederlo.
-Prima
però…-disse riportando l’attenzione del fratello su di sé-Vorrei parlarti
un’attimo-
James
aggrottò la fronte e fece un cenno d’assenso con il capo,andando a sedersi
accanto al rosso.
Quando
lo vide esitare qualche istante si chiese se non ci fosse qualcosa che gli
avesse tenuto nascosto,qualcosa che lo turbava.
-Va
tutto bene?-gli chiese per aiutarlo.
Ronald
annuì e si mosse nervosamente sul divano,cercando una posizione più
comoda.
-Volevo…Volevo
parlarti del matrimonio-iniziò il gemello,muovendo lo sguardo intorno a
sé,cercando di evitare fino all’ultimo istante quello del
fratello.
James
annuì,restando in silenzio,certo che sarebbe bastato quel piccolo gesto per
farlo andare avanti.
-Volevo
essere sicuro che fra noi fosse tutto a posto,che non ci fossero
problemi-aggiunse Ronald.
A
quelle parole James aggrottò la fronte,sinceramente
sorpreso.
-Per
quale motivo dovrebbero esserci problemi?-non riuscì a frenarsi dal
chiedere.
Ronald
cacciò un sospiro esasperato e si decise ad incontrare lo sguardo del
moro,consapevole di non rimandare oltre.
-Perché
ho scelto Scorpius come testimone di nozze.
Quando
io e Rebecca ci siamo sposati la prima volta,la situazione fra di noi non era
delle migliori, ecco perché ho scelto Daniel come testimone…Voglio dire,gli
voglio bene,lo considero un fratello,ma forse in una situazione diversa non
avrei rifatto quella scelta.
Questa
volta invece ho scelto Scorpius…E volevo essere certo che tu non fossi rimasto
deluso-spiegò velocemente,cercando di dare un senso alla marea caotica che erano
i suoi pensieri.
Il
silenzio seguì quell’affermazione,lasciando ai due fratelli il tempo di
scrutarsi,di riflettere su quello che era stato appena detto:nel profondo James
doveva ammettere con sé stesso che quella volta,il compito di testimone sarebbe
toccato a lui.
O
almeno era quello che si aspettava.
Entrambi
erano consapevoli,anche se non ne parlavano mai,che il loro rapporto non era più
tornato come prima dopo la grande lite avuta da adolescenti:ad un occhio esterno
tutto poteva risultare naturale e “normale”,come era sempre stato,ma c’erano
delle piccole sfumature che non erano mai state cancellate del
tutto.
James
conosceva perfettamente il motivo che aveva spinto Ronald a chiedere a Scorpius
di fargli da testimone;non era per riconoscenza come si ostinava a dire,ma
soprattutto per il rapporto d’amicizia che era nato durante quel periodo e che
si era consolidato negli anni,diventando sempre più forte.
Certo,Ronald
era sempre il suo confidente e l’unica persona al mondo,oltre Rose, capace di
capire cosa passava per la sua testa soltanto con uno
sguardo.
Però
non era la stessa cosa per Ronnie:il suo confidente primario ora era diventata
Rebecca e, le rare volte che aveva
bisogno di un parere maschile,il fratello si rivolgeva a
Scorpius.
Sapeva
che quel pensiero era assurdo, perché infantile e stupido,ma certe volte James
non riusciva a frenare la gelosia e l’invidia che quell’intimità gli provocava e
quando quelle sensazioni venivano scacciate via con la forza dal suo animo,tutto
ciò che restava era una grande solitudine.
Per
quel rapporto simbiotico che aveva avuto con Ronald e che da dieci anni era
stato sostituito da un vuoto simulacro.
Era
dunque offeso per non essere stato scelto come testimone?
Sì,probabilmente
sì.
Ma
non avrebbe certo rovinato quel giorno al fratello per colpa della sua gelosia o
della sua insicurezza.
Quindi
atteggiò il volto in un espressione rilassata,un lieve accenno di sorriso sulle
labbra e scosse la testa.
-No!Come
ti viene in mente?So perfettamente per quale motivo lo hai fatto e condivido la
tua scelta-gli disse dandogli una leggera pacca sulla schiena,cercando di
mostrarsi il più rilassato possibile.
-Del
resto se io fossi stato il tuo testimone a quest’ora non saremmo stati
qui!-aggiunse muovendo una mano in aria per indicare l’enorme suite che li
ospitava.
Ronald
lo osservò attentamente,cercando di capire il vero significato nascosto dietro
le sue movenze ed i suoi gesti e fece per parlare,quando la porta della suite si
aprì,portando entrambi i gemelli ad alzare lo sguardo verso
l’entrata.
Albus
infilò la chiave magnetica che gli era stata consegnata alla reception in una
delle tasche dei jeans e fece un passo nella stanza,ma si bloccò sulla porta,la
mano ancora sulla maniglia quando vide i due fratelli sul divano,entrambi con lo
sguardo rivolto verso di lui.
Il
suo primo istinto fu di fare quel passo indietro che gli avrebbe permesso di
richiudersi la porta alle spalle, ed allontanarsi il più in fretta possibile da
quella stanza,dalla sua famiglia e da quello che la serata
prometteva.
Ma
era ben consapevole di non poterlo fare,quindi prese un respiro profondo e
sorrise, per poi fare un altro passo in avanti.
-Ehilà!Mi
hanno detto che c’è una festa qui-disse in tono gioviale.
Entrambi
i gemelli si alzarono in piedi e si mossero verso di lui,felici di rivedere il
fratello dopo tanto tempo;l’ultimo incontro risaliva all’anniversario dei loro
genitori,ma anche da quella festa Albus era stato uno dei primi ad
andarsene,dopo una discussione con Scorpius.
Il
primo a raggiungere Albus fu Ronald,che abbracciò il fratello
calorosamente,stringendolo in una morsa e sollevandolo leggermente da terra:si
era accorto di aver sentito la mancanza del fratello soltanto nell’istante in
cui l’aveva visto comparire sulla soglia.
Come
aveva potuto far passare tutti quei mesi senza mettersi in contatto con
lui?Erano fratelli,accidenti!
-Finalmente
ti sei deciso a farti rivedere!Bastardo!-lo apostrofò
Ronald.
Albus
rise e ricambiò l’abbraccio,dando una pacca sulla schiena larga e muscolosa del
rosso quando questi lo rimise a terra,per poi voltarsi verso James e tendergli
la mano.
A
quel gesto, James restò per un’istante interdetto,ma afferrò ugualmente la mano
del fratello,prima di tirarlo a sé in un abbraccio forse meno impulsivo ma non
per questo meno caloroso.
La
reazione di Albus fu completamente diversa;mentre prima aveva ricambiato
l’abbraccio con ugual calore e affettività,ora restò fermo,impalato,quasi non
sopportasse il tocco del gemello.
James
sciolse l’abbraccio e sorrise al fratello.
-E’bello
rivederti-disse sincero.
Albus
si limitò ad annuire,prima di guardarsi intorno,iniziando poi a gironzolare per
il salotto.
-Questo
posto è fantastico…Magari potremmo restare qui e festeggiare qui il tuo addio al
celibato-propose.
-Non
ci provare!Hai accettato di venire in giro per locali con noi ora non puoi più
tirarti indietro-gli ricordò Ronald.
-Forse
quando l’ho fatto ero ubriaco-commentò sottovoce Albus dando un’occhiata al
panorama.
-Ti
ho sentito!-lo rimproverò il rosso.
-E’
la presenza di Scorpius che ti preoccupa?-domandò James cercando di capire cosa
turbasse il fratello.
Non
lo vedeva da mesi ed ora che era lì davanti ai suoi occhi non poteva negare che
fosse cambiato:fisicamente era lo stesso di sempre,con i capelli sconvolti
ed incontrollabili,o il fisico
longilineo,ma quella dolcezza e “innocenza” che lo aveva sempre caratterizzato
sembrava sparita,quasi nascosta da una corazza.
Era
stata la rottura con Scorpius a provocare quel
cambiamento?
Albus
restò con lo sguardo fisso sulla strada,cercando di non ridere amaramente alle
parole del fratello:se soltanto James avesse saputo…
Rialzò
lo sguardo sui gemelli e alzò le spalle.
-Forse…O
forse sono solo agitato perché il mio fratellone domani si sposa!-aggiunse
cercando di cambiare argomento ed evitare che i due uomini iniziassero ad
esaminare la sua vita sentimentale pezzo pezzo.
Tornò
poi ad avvicinarsi alla porta dove sul pavimento giaceva abbandonato il
borsone,lasciato cadere quando Ronald lo aveva abbracciato,e ne afferrò i
manici.
-Avete
già scelto le vostre stanze?-domandò loro.
-Veramente
ancora non ci avevamo pensato-rispose sinceramente James.
Al
annuì,serrando maggiormente la stretta attorno ai manici.
-Allora
sarà meglio che mi affretti prima che uno di voi si prenda la stanza
migliore!-commentò prima di voltar loro le spalle e avviarsi verso le camere da
letto.
Soltanto
quando il moro fu sparito dietro una delle porte i due gemelli si
fissarono.
-E’
una mia impressione o Al ha qualche problema con te?-domandò Ronald al
fratello.
Dunque
non era stata soltanto una sensazione!pensò James ricambiando lo sguardo che
Ronald gli stava lanciando.
James
alzò le spalle,non sapendo sinceramente cosa dire e riflettè qualche istante
alla ricerca di un qualche motivo per cui il fratello potesse provare del
risentimento verso di lui,ma non trovandone nessuno.
Ancora
una volta la porta della suite si aprì e sulla soglia apparve Scorpius.
Di
nuovo sul volto di Ronald apparve un sorriso di sincero affetto:era veramente
felice che il biondo,nonostante i problemi con Albus ed i momenti imbarazzanti
che sicuramente ci sarebbero stati nel corso della serata,fosse lì a
dimostrargli la sua amicizia e a ricoprire quel ruolo così
importante.
-Ehi
amico!-lo apostrofò.
Scorpius
si richiuse la porta alle spalle.
-La
reception si è appena lamentata con me!-li rimproverò.
James
aggrottò la fronte.
-Ma
se non abbiamo neanche cominciato!-ribattè.
-Appunto!Vi
sembra un addio al celibato questo?-domandò ancora l’uomo con un sorriso ironico
sul volto.
I
due uomini risero.
-Idiota!-lo
apostrofò Ronald.
Scorpius
lasciò il proprio trolley accanto alla porta e andò a sedersi sul divano,di
fronte ai due gemelli che seguirono il suo esempio.
-Ci
siamo soltanto noi?-domandò il biondo ai due.
Ronald
scosse la testa.
-Albus
sta sistemando le sue cose in una delle camere-disse
James.
Sul
volto di Scorpius ci fu un cambiamento impercettibile,una piccola contrazione
della mascella che mostrò come avesse sperato di avere più tempo per prepararsi
a quell’incontro.
E
con perfetto tempismo,Albus scelse quel momento per uscire dalla stanza e
ritornare nel salotto principale.
-Posso
affermare con assoluta certezza di aver scelto la stanza
migliore.
Mi
dispiace per vo…-disse bloccandosi a metà non appena i suoi occhi si posarono su
Scorpius.
L’elettricità
che attraversò la stanza nell’istante in cui i loro sguardi si incontrarono fu
quasi palpabile,un vago ricordo della loro adolescenza e del lontano periodo in
cui si nascondevano da tutti e da sé stessi,talmente forte da mettere in
imbarazzo i gemelli.
Scorpius
distese le labbra sottili in un sorriso,felice di aver Albus così vicino per la
prima volta da mesi senza la presenza di intrusi o “inutili
aggiunte”.
-Ciao
Albus…-lo salutò in tono sereno,lo sguardo su di lui,quasi volesse ubriacarsi
della sua presenza.
Albus
si diede mentalmente dello stupido,cercando di controllare il battito impazzito
del suo cuore e l’assurdo desiderio di corrergli incontro e sedersi sulle sue
ginocchia.
Come
era possibile provare certe sensazioni con un solo sguardo, malgrado tutto il
loro passato?
-Scorpius-disse,cercando
di non lasciar trasparire troppe emozioni nella voce.
Quella
lunga serata era ufficialmente cominciata e lui non aveva la più pallida idea di
come avrebbe fatto ad arrivare alla fine.
Una
volta che anche Daniel si fu unito al gruppo e tutti ebbero avuto modo di
sistemare le proprie cose nelle rispettive stanze, il gruppo si chiuse la porta
della suite alle spalle e si mosse alla volta del bar del Savoy,per un
aperitivo.
Quando
le porte di vetro si aprirono automaticamente al loro passaggio,Ronald non
riuscì a trattenere un fischio di apprezzamento per l’atmosfera raccolta e
sofisticata del locale.
-Accidenti-commentò
piacevolmente colpito,continuando a guardarsi intorno.
I
toni del blu e del bianco la facevano da padrone,cominciando dalla tappezzeria
alle poltrone passando per i bicchieri per finire ai
tappeti.
-Sembra
di essere sul fondo dell’oceano-notò Daniel,provocando un sorriso negli
altri.
Il
gruppo di amici si diresse verso uno dei tanti divani liberi,e pochi istanti
dopo un ragazzo con indosso una camicia nera ed un gilet grigio della stessa
tonalità della cravatta,venne loro incontro.
-Cosa
posso servirvi?-chiese rivolgendosi a James,in tono
professionale.
James
guardò gli altri con aria inquisitiva,prima di concedersi un
sorriso.
-Una
bottiglia di champagne-rispose rivolgendo un sorriso cortese al
cameriere.
Questi
rispose con un cenno del capo e si allontanò in direzione del
bancone.
I
quattro uomini si rilassarono sul comodo divano,guardandosi intorno e osservando
la poca clientela che occupava il locale.
-Questo
posto è davvero di lusso…-commentò Daniel tornando a posare lo sguardo sugli
amici.
-Mi
chiedo allora come mai ci abbiano lasciato entrare-ribattè ironico
Albus,strappando un sorriso agli altri.
-Spero
tu sia consapevole Ronnie che questa è soltanto la prima tappa…-disse Scorpius
guardando l’amico-Ho bisogno di un posto con musica,alcool e rumore e questo bar
non ha nessuna di queste caratteristiche-aggiunse.
Ronald
sorrise e annuì.
-Ok,ok…Possiamo
almeno bere lo champagne?-chiese il rosso in tono ironico.
Scorpius
alzò le spalle.
-Se
proprio dobbiamo-
I
quattro uomini ridacchiarono:nonostante le battute e lo sforzo che tutti stavano
facendo per essere al meglio e non rovinare la serata,c’era sempre quella lieve
sensazione di disagio che aleggiava nell’aria,quasi come se da un momento
all’altro una bomba dovesse esplodere proprio davanti a
loro.
Il
cameriere tornò verso di loro a passo veloce,reggendo in una mano il cestello
con la bottiglia di champagne e quattro bicchieri e un piattino d’argento
nell’altra.
-Ecco
a voi-disse poggiando con leggiadria il cestello sul tavolino di cristallo
sistemato di fronte a loro,e mettendo il piattino a poca distanza,cercando di
essere il più discreto possibile.
Con
altrettanta discrezione,Scorpius prese il conto che vi era sistemato sopra
e,senza neanche darvi uno sguardo,lo sostituì con la propria carta di
credito,restituendo poi il tutto al cameriere che gli sorrise in risposta,prima
di allontanarsi di nuovo verso il bancone.
Quando
il biondo tornò a posare lo sguardo sul gruppo d’amici,si accorse che tutti lo
stavano fissando.
-Cosa?Mi
sembrava di aver già detto che questa sera sareste stati miei ospiti-disse in
risposta ai loro sguardi inquisitori.
Senza
dire nulla,consapevole che sarebbe stato inutile,Ronald scosse la testa,per poi
tirare fuori dal cestello i bicchieri e la bottiglia.
Dopo
aver distribuito i bicchieri ai tre uomini si impegnò nell’apertura della
bottiglia,finchè il tappo non saltò provocando un esultanza
generale.
-Ok,facciamo
un brindisi-disse James sollevando il proprio bicchiere,imitato subito dagli
altri-A Ronald,fortunato bastardo,che domani sia soltanto un ulteriore conferma
di quello che tutti noi già
sappiamo…Che tu e Rebecca siete fatti l’uno per l’altra-disse guardando il
fratello con uno sguardo di sincero affetto.
I
cinque uomini restarono in silenzio per pochi secondi prima di sfiorare i calici
l’uno contro l’altro e portarli
alle labbra,bevendo il contenuto tutto d’un fiato.
Daniel
fu il primo a posare il bicchiere vuoto sul tavolo rivolgendo poi uno sguardo
carico di aspettativa verso gli altri.
-Che
la serata abbia inizio!-
Erano
passate tre ore dal primo brindisi.
La
bottiglia di champagne era finita velocemente,fra brindisi,congratulazioni e
raccomandazioni allo sposo neanche Ronald fosse davvero uno scapolo al suo
giorno di celibato.
Dopo
aver messo la bottiglia di champagne a testa in giù nel cestello del ghiaccio i
cinque uomini si erano alzati e si erano diretti vero l’uscita del longue bar e
dell’albergo,aspettando in gruppetti ordinati che il maître procurasse loro un
taxi che li avrebbe portati al centro,dove secondo James e Daniel avrebbero
trovato dei locali meno chic e più movimentati.
Durante
quei pochi minuti di attesa Ronald aveva avuto modo di osservare come Albus
interagisse maggiormente con lui e Daniel, tenendosi a distanza da Scoprius e
James;se nel primo caso erano ben chiare i motivi che lo portavano ad un tale
comportamento,nel secondo,Ronnie non riuscì a trovare nessuna
spiegazione:possibile che Al nutrisse dell’acrimonia nei confronti del fratello
di cui nessuno era al corrente?
Dopo
un breve viaggio in un taxi troppo affollato,si erano ritrovati sullo Strand in
un locale chiamato “The Coal Hole”;avevano trovato posto ad un tavolo d’angolo e
avevano fatto le loro ordinazioni.
“The
Coal Hole” era un locale che aveva l’altra aspirazione di combinare la “classe”
inglese con la “spontaneità tipica degli americani:ecco allora che gli
arredamenti stile saloon si univano ai camerieri in sparato nero e crestina
bianca, che il cibo e le bevande sul menù prendevano il nome di tutti i
personaggi più famosi della storia anglosassone,anche se si trattava di semplici
hamburger,o che alle pareti fossero dipinte le tipiche bellezze architettoniche
londinesi, Big Ben e London Eye compresi anche se a pochi passi di distanza dal
locale.
L’unica
eccezione che il proprietario del locale si era concesso,era il juxe-box che
faceva bella mostra di sé al centro del locale,fra tavoli e poco distante dalla
pista al momento vuota.
-Questo
è il posto più strano che abbia mai visto…- commentò Daniel guardandosi
intorno.
Scorpius
annuì.
-Il
mio editore mi ci ha portato un giorno per pranzo;voleva mostrarmi quella che
lui ha definito la “stranezza dei babbani”-gli spiegò il biondo.
Il
gruppo sorrise,ma l’arrivo del cameriere li aveva trattenuti dal commentare
ulteriormente.
-Come
sta Lily?-chies James a Daniel-Non la vedo dalla colazione del mese
scorso-
Una
fitta di gelosia attraversò lo stomaco di Albus a quelle
parole.
Era
stata una sua scelta allontanarsi dalla famiglia,crearsi praticamente una nuova
vita che non includeva nessuno dei presenti attorno a quel tavolo,però sapere
che gli altri avevano continuato a vedersi nonostante la sua assenza lo feriva
ugualmente.
“Cosa
ti aspettavi?Che mettessero in pausa la loro vita in attesa del tuo
ritorno?”gli
chiese una vocina acida nella sua testa.
Albus
scosse la testa,cercando di mettere a tacere quei pensieri e tornò a prestare
attenzione a quello che succedeva intorno a sé.
-…Vedrai
tu stesso domani al matrimonio.
Sempre
se allontanerai lo sguardo da Rebecca per più di qualche secondo-concluse in
quell’istante Daniel.
Gli
altri risero e,Albus per non tradirsi,accennò a sua volta una
risata.
-Devo
ammetterlo,Ronnie-disse Scorpius,sistemandosi meglio sul sedile di pelle
rossa-Quando tu e Becca vi siete sposati la prima volta non credevo sareste
durati così a lungo-
Ronald
rise.
-Grazie
della fiducia amico!-commentò alzando il proprio bicchiere verso il
biondo.-Spero che tu abbia qualcosa di meglio per il discorso del testimone di
domani…-aggiunse poi ironico.
-D’accordo
mi sono sbagliato,ma lo sai quanto posso essere cinico!
Io
e Al abbiamo anche fatto una scommessa sulla durata del matrimonio-aggiunse
ancora il biondo.
Nello
stesso istante i due gemelli Potter spalancarono gli occhi e si voltarono a
guardare Albus che,rosso in volto,cercava di concentrare tutto il proprio odio
verso Scorpius nello sguardo che in quel momento stava rivolgendo al
biondo.
Il
primo in tutta la serata.
Sguardo
a cui Scoprius rispose con il suo ghigno a metà…Un tempo Albus sarebbe andato in
brodo di giuggiole per quel sorriso,ma in quel momento avrebbe potuto strozzare
il biondo a mani nude.
-Non
posso credere che mio fratello abbia scommesso sul mio matrimonio!-commentò
Ronald,fortunatamente divertito,riportando l’attenzione di Albus su di
sé.
L’uomo
scosse la testa.
-Infatti
io ho scommesso a favore.
Scorpius
diceva che non sareste durati più di due anni,mentre io invece ero convinto che
ce l’avreste fatta-ribattè,prima di tornare a guardare il biondo seduto
dall’altra parte del tavolo-Anzi,se non ricordo male,non ho mai intascato la
vincita di quella scommessa- disse.
-Oh,ero
convinto di averti ripagato in natura…E con gli interessi- rispose Scorpius
serio.
L’imbarazzo
imporporò di nuovo le guance di Albus,portandolo a chiedersi per l’ennesima
volta se era stata una buona idea partecipare a questa
festa.
-Ho
bisogno di un nuovo drink-disse alzandosi e prendendo il bicchiere
vuoto.
Voltò
le spalle al gruppo e si avviò al bancone di mogano scuro.
Avrebbe
potuto chiamare uno dei camerieri che gironzolavano per il locale e farsi
portare da bere,ma aveva bisogno di silenzio e di stare solo,anche soltanto per
pochi istanti.
-Whiskey
con ghiaccio,per favore-disse al barman,porgendogli il bicchiere
sporco.
Che
accidenti era saltato in testa a Scorpius di raccontare della loro
scommessa?
Era
stato un gioco fra di loro,non se ne ricordava quasi più!
Stava
forse cercando di metterlo in imbarazzo con gli altri?No.
Se
avesse voluto farlo,avrebbe avuto munizioni peggiori di
quella.
Allora
perché uscirsene così?Quello era stata un’idea stupida di due ragazzini idioti…e
innamorati.
Forse
era per questo che lo aveva fatto:per ricordargli che nonostante tutto quello
che era successo,c’era stato un tempo in cui erano stati
Loro.
Loro
contro il Mondo.
Albus
sospirò e si passò una mano fra i capelli,prima di fare un cenno con il capo al
barman per ringraziarlo del nuovo drink.
-Ehi
fratellino!-si sentì apostrofare.
Si
voltò leggermente sulla destra e sorrise trovandosi accanto
Ronald.
-Ehi,sei
venuto a fare rifornimento?-gli domandò indicando il bicchiere vuoto che il
rosso stringeva fra le dita della mano sinistra.
L’altro
annuì,prima di fare la propria ordinazione.
Albus
fece per tornare al tavolo,ma la voce di suo fratello lo
bloccò.
-Come
sta Lane?-
Al
guardò il rosso,leggermente sorpreso che l’altro si ricordasse dell’esistenza
dell’adolescente che lui ormai considerava alla stregua di un
figlio.
-Bene…-disse,tornando
ad avvicinarsi al bancone-E’ leggermente preoccupato per il matrimonio di
domani,però per il resto sta bene-
Ronald
aggrottò le sopracciglia.
-Preoccupato,perché?-
Al
accennò un sorriso.
-L’unica
volta che è stato a contatto con la famiglia Potter alcuni membri non sono stati
così gentili e felici di fare la sua conoscenza-si limitò a dire il
moro.
-Parli
di Lily?-chiese l’altro.
Albus
si limitò ad annuire.
Ronald
posò una mano sul braccio di Albus più vicino a sé e gli diede una stretta
rassicurante.
-Posso
prometterti fin da adesso che tutti faranno del loro meglio per far sentire Lane
a suo agio domani…In fondo fa parte della famiglia,no?-
Al
annuì,grato al fratello per le sue parole.
Il
barman aveva da tempo consegnato nelle mani di Ronald la sua ordinazione,ma il
rosso non sembrava avere fretta di riunirsi al resto del
gruppo.
C’era
ancora una cosa che voleva chiedere al fratello,prima che questo tornasse a
nascondersi dietro la maschera che indossava ormai da mesi,ed aveva la
convinzione di poterlo fare soltanto adesso, ora che erano
soli.
Cercò
gli occhi di Albus e lo fissò per qualche secondo,percependo il disagio
dell’altro.
-Sei
felice Al?-gli domandò infine.
Albus
prese un lungo respiro,trattenendo poi il fiato.
Era
felice? Aveva smesso da tempo di farsi quella domanda.
-Sono
felice per te e Rebecca-gli disse riuscendo a fingere un sorriso alla perfezione
e buttando fuori il fiato.
Ronald
accennò lo stesso sorriso e scosse leggermente la testa.
Era
così difficile parlare di certe cose:loro erano uomini!
Gli
uomini non parlano dei propri sentimenti,lasciano volentieri quel compito alle
donne!
-Non
è quello che ti ho chiesto-gli fece notare il rosso.
Albus
allontanò lo sguardo e lo fissò sulle dita della propria mano destra che
stringevano il bicchiere.
-E’
la sola risposta che posso darti adesso…-gli rispose
sincero.
Ronald
lo fissò per alcuni istanti e poi annuì:era evidente che non sarebbe riuscito ad
ottenere nient’altro.
Lasciò
cadere una mano sulla spalla sinistra del fratello e fece un cenno con il capo
all’indietro,verso il tavolo su cui era seduto il resto del
gruppo.
-Sarà
meglio tornare dagli altri-disse poi avviandosi verso il tavolo,il braccio
ancora abbandonato sulle spalle del fratello.
Al
tavolo gli altri uomini erano impegnati in una fitta conversazione e quando i
due fratelli li raggiunsero,i tre alzarono lo sguardo e risero alla vista del
rosso.
-Che
avete tanto da ridere?-chiese Ronald,riprendendo il proprio posto accanto a
James.
Daniel
scosse la testa.
-Nulla…Stavamo
solo confrontando le nostre esperienze-commentò in modo
criptico.
-Dan
ha appena finito di raccontarci di quella volta ad Hogwarts in cui ha beccato te
e Rebecca a letto insieme-spiegò Scorpius, lasciando da parte la
diplomazia.
Le
guance di Ronald si imporporarono leggermente.
-Prima
ancora era stato il mio turno-disse James-Ti ricordi quella volta che mi sono
smaterializzato in casa vostra,qualche anno fa e trovato te con soltanto i boxer
e…-
-Si,ho
capito!Ho capito…Non c’è bisogno di aggiungere altro-lo interruppe velocemente
il gemello.
-Quella
è stata l’ultima volta che mi sono smaterializzato in casa tua-disse
Jim.
-Beh
almeno quell’esperienza è servita a levarti quel brutto vizio! Mi ti ritrovavo
intorno quando meno me lo aspettavo!-lo rimproverò il
fratello.
Gli
altri risero e per alcuni istanti cadde il silenzio,mentre tutti i presenti
cercavano un argomento di conversazione che fosse altrettanto innocuo per
mantenere alti gli spiriti e per non rovinare la serata.
-Come
va il lavoro Scorpius?-domandò James,voltandosi a guardare il
biondo.
Scorpius
posò il bicchiere ormai vuoto sul tavolo e alzò le spalle.
-Procede-
Albus
osservò l’uomo sinceramente curioso:Scorpius aveva realmente cominciato a
scrivere oppure era una risposta detta per non entrare
nell’argomento?
L’ultima
volta che avevano parlato del suo lavoro,quella lontana sera in cui se lo era
trovato davanti alla porta di casa,Sy gli aveva detto che senza di lui aveva
perso l’ispirazione,che non riusciva più a scrivere.
Possibile
che,nonostante quello che gli aveva detto alla festa dei suoi genitori,avesse
già trovato una nuova musa?
-Sono
già arrivato a metà del mio nuovo libro.
Se
tutto va come spero dovrei riuscire a spedirlo al mio editore in un paio di
mesi-disse ancora il biondo.
-E’
un’altra storia d’amore?-domandò Ronald curioso.
Scorpius mosse leggermente la testa a destra e
poi a sinistra,in modo incerto.
-In
parte…E’ una favola-precisò.
Albus
inarcò leggermente le sopracciglia,stupito.
-Una
favola?E’ qualcosa di completamente nuovo per te-disse parlando direttamente
all’uomo per la prima volta in tutta la serata.
Scorpius
portò gli occhi sul moro e accennò un sorriso a metà.
-Tu
dovresti sapere quanto mi piacciono le sfide-si limitò a
dire.
Albus
fissò gli occhi di ghiaccio dell’altro in silenzio,mentre un’intera
conversazione veniva fatta attraverso lo sguardo.
“Sono qui…Non dimentico ciò che ti ho detto e
promesso”
“Lo
so. Ma ho paura di lasciarti avvicinare a me,perché sei allo stesso tempo la
persona che può guarirmi e distruggermi”
Albus
fu il primo ad abbassare lo sguardo,portandolo sulla propria mano sinistra
stretta attorno al drink.
-Ho
bisogno di fare rifornimento-sentì dire da Scorpius,seguito poco dopo dal rumore
della sedia strusciata sul pavimento.
Il
moro prese un respiro profondo e rialzò lo sguardo guardandosi attorno nel
locale,incurante delle tre paia di occhi che lo osservavano con
moderazione.
-Che
ne dite di scegliere un po’ di musica?-disse senza rivolgersi a nessuno in
particolare prima di alzarsi in piedi e avviarsi verso il
juxe-box.
Arrivato
lì davanti posò una mano sul vetro,gli occhi offuscati incapaci di leggere i
titoli delle canzoni.
Perché
era così difficile?
Avrebbe
desiderato mille volte dare un colpo di spugna e dimenticare gli ultimi dieci
anni della sua vita,dimenticare tutto della sua vita con
Scorpius.
Tutto
pur di non sentire quella fitta al cuore ogni volta che erano nella stessa
stanza.
-Trovato
niente di interessante?-si sentì chiedere.
Quella
voce l’avrebbe riconosciuta anche in una stanza piena di
gente.
-Non
ancora…-gli disse muovendosi leggermente verso destra per fargli posto accanto a
sé-Fa prima tu se vuoi-
Scorpius
poggiò la bottiglia di birra sul juxe-box e diede un occhiata alla lista delle
canzoni,ignorando per tutto il tempo lo sguardo dell’altro su di
sé.
Il
fatto che fosse rimasto accanto a lui era già un buon segno,avrebbe potuto
voltarsi e tornare al tavolo.
-Allora…Una
favola-gli sentì dire.
Scorpius
annuì,impegnato a digitare il numero della canzone che aveva
scelto.
-Con
streghe,principesse in difficoltà e principi senza paura?-gli domandò ancora il
moro.
Non
aveva idea del motivo che lo spingeva a fargli quelle domande, o cosa lo
trattenesse dal tornare al tavolo
dagli altri:forse voleva dimostrare a sé stesso e a Scorpius di essere diventato
immune,che la sua vicinanza non era più un problema per lui, oppure che la
presenza di Brian nella sua vita lo rendeva perfettamente
felice.
La
canzone partì e soltanto allora Scorpius alzò lo sguardo ad incontrare il
suo.
I've got you under my skin.
I've got you deep in the heart
of me.
So deep in my heart that you're really a part of
me.
I've got you under my skin.
I'd tried so not to give
in.
I said to myself: this affair never will go so well.
But
why should I try to resist when, baby, I know so well
I've got you
under my skin?
-C’è
una principessa in difficoltà…E c’è un principe.
Come
in tutte le favole,il principe uccide il drago, salva la principessa e ritornano
al castello per vivere insieme felici e contenti.
Però
è una volta tornati al castello che inizia la vera storia:una volta a casa,il
principe incontra il fratello della sua futura sposa.
-E’
amore a prima vista.
Un
solo sguardo basta a far capire ad entrambi che sono fatti l’uno per
l’altro.
Ovviamente
devono nascondersi,perché il Re non capirebbe il loro amore,finirebbe per
condannarli a morte…
I
due amanti sono disposti a tutto,qualsiasi sotterfugio pur di non essere
separati,ma un giorno poco prima delle nozze,la principessa scopre i due
amanti-
Il
silenzio che seguì il racconto di Scorpius portò Albus a riprendersi dal torpore
che lo coglieva ogni volta che ascoltava l’uomo parlare delle sue storie:avrebbe
potuto sentirlo parlare per ore,amava il modo in cui si appassionava per
personaggi immaginari,per quelle che considerava le sue
creature.
Era
bellissima.
Ancora
una volta,Scorpius aveva superato le sue aspettative ed Albus era certo che
leggere il racconto stampato sarebbe stato mille volte meglio del piccolo
riassunto che l’altro gli aveva appena fatto.
-Questo
è tutto quello che ho scritto finora-disse ancora
Scorpius.
-E’
una favola a lieto fine?-gli domandò Al curioso.
Scorpius
alzò le spalle.
-Dipende-
L’altro inarcò le sorpracciglia.
Don't you know, little fool, you never can
win?
Use your mentality, wake up to reality.
But each time
that I do just the thought of you
Makes me stop before I
begin
'Cause I've got you under my skin.
-Tutto
dipende se la mia musa torna da me…-aggiunse.
Albus
si ritrovò a deglutire:non era uno sciocco,era chiaro che l’altro stesse
parlando di lui,però ancora una volta non sapeva cosa fare o cosa
dire.
-Scorpius…-iniziò.
-Sai
che anche questa volta uno dei personaggi è ispirato a te?-continuò l’altro
impedendogli di andare avanti.
Il
moro lo guardò sorpreso e sorrise suo malgrado quando vide l’altro annuire come
ulteriore conferma.
-Fammi
indovinare:il principe senza macchia e senza paura-tentò
ironico.
Scorpius
scosse la testa.
-Assolutamente
no!Credi che avrei lasciato a te il ruolo che è mio di diritto?-commentò con lo
stesso tono divertito il biondo.
Il
sorriso sulle labbra di Albus divenne più grande e annuì, allontanandosi per
un’istante dallo sguardo persistente dell’altro.
-Giusto…Quindi
chi sono?-gli domandò ancora senza guardarlo.
-L’amore
della sua vita-
Quelle
parole costrinsero Albus a rialzare lo sguardo su Scorpius,gli occhi subito
attirati da quelli penetranti dell’uomo.
Approfittando
dell’attimo di smarrimento che sembrava aver colto Albus,Scorpius si portò più
vicino a lui,dimezzando la distanza fra i loro corpi e,forse ancora stordito
dalle sue parole,Albus non fece nessun gesto per allontanarsi da lui o
ristabilire la distanza.
-L’uomo
capace di farlo innamorare a prima vista e per cui l’eroe mette in discussione
tutto ciò in cui aveva creduto fino a quel momento,pronto anche alla morte se
dovessero scoprirli perché vivere senza quell’amore significherebbe ugualmente
la morte.
Credo
sia il ruolo perfetto per te-disse senza abbandonare per un’istante lo sguardo
dell’altro.
Albus
restò in silenzio,il familiare profumo di Scorpius che gli stuzzicava le narici
e gli faceva desiderare di sentire quello stesso odore sui vestiti e sulla
propria pelle.
Cavolo
quanto odiava ammettere quella debolezza,anche se solo con sé
stesso!
Dopo
un silenzio che sembrò interminabile ad entrambi,Albus
sospirò.
-Vorrei
che fosse realmente così-commentò melanconico.
Fu
allora che il tempo si mosse a velocità raddoppiata:incurante delle
conseguenze,Scorpius alzò la mano sinistra e le portò dietro il collo di
Albus,avvicinando il viso al proprio sfiorando così le labbra del
moro.
Fu
un bacio dolce e veloce,un lieve sfioramento di labbra che Scorpius interruppe
subito per poter incontrare di nuovo gli occhi di Albus.
Seduti
al tavolo,Ronald James e Daniel avevano assistito alla scena fin
dall’inizio,osservando il modo non curante in cui Scorpius si era avvicinato
all’altro,prendendolo quasi di sorpresa e iniziando una conversazione muta che
aveva fatto sorridere prima e poi arrossire il moro.
-E’
davvero assurdo…-commentò Daniel allontanando per un’istante lo sguardo dai due
uomini.
-Cosa?-chiese
James guardando velocemente il cognato.
-Che
due persone che sono chiaramente fatte l’uno per l’altra debbano essere stare separate
per colpa della loro testardaggine- disse l’altro,tornando a guardare i
due.
Ronald,che
fino a quel momento era rimasto in silenzio ad osservare la coppia,positivamente
colpito dal comportamento di Scorpius,alzò le spalle.
-Torneranno
insieme-disse constatando un dato di fatto.
-Come
fai ad esserne così sicuro?Hai dimenticato il tipo con cui esce Al?-gli chiese
James.
Proprio
in quel momento,Scorpius si avvicinò all’altro,baciandolo, senza che Albus
facesse nessun accenno a tirarsi indietro.
-Ecco
perché-rispose semplicemente il rosso.
Sinceramente
felice per Albus,James sorrise.
In
quel momento della sua vita tutto era perfetto,lui e Rose si amavano,stavano per
diventare genitori e forse con una visione egoistica delle cose sperava che
anche il resto della famiglia fosse felice come lui;vedere i due uomini fare
quei passi uno verso l’altro,verso l’inevitabile conclusione era ciò che James
desiderava per il fratello.
-Aspettiamo
due gemelli-disse poi improvvisamente,riportando l’attenzione degli altri due
uomini su di sé.
-Come?-chiese
Ronnie,quasi non fosse sicuro di aver capito bene.
Jim
annuì.
-Rose
ed io aspettiamo due gemelli…-disse di nuovo con un sorriso-Non sappiamo ancora
di che sesso saranno,però a quanto pare la tradizione di casa Potter
continuerà-
Ronald,essendo
il più vicino si sporse verso il gemello e gli posò un braccio attorno alle
spalle,sorridendo.
-Congratulazione
Jim!-disse Daniel un sorriso sulle labbra a sua volta.
Inconsapevole
delle supposizioni e celebrazioni degli altri seduti al tavolo e,nonostante la
sorpresa e la breve durata,Albus cercò un contatto con la realtà non appena
sentì le labbra di Scorpius allontanarsi: capì dalla poca distanza fra i loro
corpi di essersi lasciato andare contro l’altro e di aver chiuso gli
occhi,abbandonandosi al momento, soddisfacendo per un’istante un bisogno che si
era negato troppo a lungo.
Riaprì
gli occhi lentamente e trovò ad aspettarlo gli occhi dell’altro,così pieni
di…amore,sincerità,paura di essere respinto ancora un volta, come non li vedeva
da tanto tempo.
Fece
per parlare,per dire qualsiasi cosa che desse la giusta prospettiva al loro
rapporto,rammentando ancora una volta ad entrambi che la loro relazione era
terminata,che c’erano stati dei buoni motivi che avevano portato alla loro
rottura,ma prima che potesse farlo,uno sconosciuto si avvicinò al
juxe-box,portando Scorpius a prenderlo per mano e a guidarlo verso un angolo più
riservato.
Albus
si ritrovò contro una parete,pronto ad un nuovo attacco da parte dell’altro,ma
fu subito chiaro che quella non era l’intenzione di
Scorpius.
-E’
davvero così.
Tu
sei l’amore della mia vita…-gli disse guardandolo dritto negli
occhi.
-Scorpius…-tentò
di bloccarlo Al,ma il biondo alzò una mano per frenare qualsiasi
obiezione.
-Possiamo
parlare?Io e te da soli?
Torniamo
in albergo e parliamo…-gli propose-Prometto che non ti salterò addosso…A meno
che non sia tu a chiedermelo-aggiunse poi con il suo ghigno
malizioso.
Albus
cercò di trattenere un sorriso,ma alla fine dovette arrendersi, firmando così la
sua resa.
Ancora
una volta si lasciò guidare dall’altro verso il bagno degli uomini,e una volta
dentro, i due si smaterializzarono nella stanza d’albergo.
In
confronto con il rumore ed il chiacchiericcio che si erano appena lasciati
dietro,il silenzio della suite fu assordante nei primi istanti,al punto che
Albus si guardò intorno per essere certo di essersi smaterializzato nel posto
giusto.
Dopodichè
posò lo sguardo su Scorpius e lo trovò altrettanto spiazzato:cosa sarebbe
successo ora?
Aveva
promesso che non gli avrebbe fatto nessuna avances, ed era una cosa
positiva,visto che al momento sarebbe bastato un nulla per spingerlo nel letto
di Scorpius.
Fece
un passo tentennante verso uno dei divani nel salotto e vi si lasciò cadere
sopra,i gomiti posati sulle ginocchia e le dita
intrecciate.
Prese
un respiro profondo e portò di nuovo lo sguardo su
Scorpius.
-Ok
parla…-
Scorpius
sostenne lo sguardo dell’altro per alcuni istanti,prima di farlo girare nella
stanza,quasi stesse cercando qualcosa che lo aiutasse ad iniziare quella
conversazione.
Quella
era la sua ultima possibilità,ne era consapevole,e sapeva che se voleva far
ritornare Albus doveva essere sincero fino in fondo.
Prese
un respiro profondo per farsi coraggio e dischiuse le
labbra.
-E’
stata la tua risata-iniziò.
Sentì
lo sguardo penetrante di Albus su di sé,ma decise di non incrociare i suoi
occhi,almeno per il momento;se lo avesse fatto probabilmente il coraggio se ne
sarebbe andato e lui sarebbe tornato a nascondersi dietro la maschera di
menefreghismo e indifferenza che indossava gran parte della
giornata.
-Ad
Hogwarts,qualche mese dopo aver iniziato le nostre lezioni, dopo la famosa festa
nella Casa dei Serpeverde.
Una
mattina ti osservato seduto al tavolo dei Grifondoro, mentre chiacchieravi con
Lily o Rose,non ricordo e improvvisamente tu sei scoppiato a
ridere.
Eri
bellissimo.
-Io
sono rimasto a fissarti,e mi sono ritrovato a pensare… “Voglio essere l’unico
capace di farlo ridere così”.
Quella
è stata la prima cosa che mi ha colpito realmente e mi ha fatto capire che c’era
qualcosa di più oltre alla voglia di portarti a letto.
Certo
poi con il tempo,la lista si è allungata sempre di più,fino al tuo incidente,che
mi ha fatto capire come stavano davvero le cose-
Un
leggero rossore imporporò le guance di Albus,colpito da quella dichiarazione
inaspettata.
Non
sapeva bene cosa aspettarsi,ma certamente non quella dichiarazione a cuore
aperto,come mai aveva sentito prima d’ora fare al biondo.
Deglutì
rumorosamente e si mosse sul divano,cercando una posizione che gli impedisse di
saltare in piedi e gettarsi nelle braccia dell’altro.
-Che
anche tu eri innamorato di me…-disse constatando un dato di
fatto.
Scorpius
alzò finalmente lo sguardo incontrando quello del moro e dopo un breve istante
annuì.
All’epoca
non avevano parlato di sentimenti,troppo spaventati da cosa sarebbe successo se
fossero stati scoperti e dalla grandezza di quegli stessi sentimenti,ma ora era
chiaro che ciò che lì univa era forte allora quasi quanto lo era
adesso.
-Tu
mi conosci meglio di tutti,Al non avevo bisogno di dirti cosa mi passava per la
testa all’epoca,perché nonostante io non lo abbia mai detto,tu hai sempre
saputo.
Io
non avevo mai fatto progetti sul futuro:su di me pesava il nome della mia
famiglia eppure per me quel futuro era un buco nero…E non solo per colpa della
mia famiglia.
Mi
ci vedi con una moglie?-gli domandò accennando un ghigno ironico,che
fortunatamente vide comparire anche sul volto dell’altro.
-Devo
davvero rispondere a questa domanda?-gli domandò Al
ironico.
-Tu
sei stato il solo con cui abbia mai pensato di costruire qualcosa, una vita in
comune…-gli disse ancora,avvicinandosi di un passo all’amante,ma mantenendo
ancora una distanza di sicurezza.
Capì
di aver fatto la mossa giusta quando sentì uno sbuffo ironico uscire dalle
labbra semi-aperte di Albus,in un chiaro segno di
incredulità.
-No-lo
rimproverò,portando il moro ad incontrare i suoi occhi ancora una volta-Non fare
così-
-Scusami
se questa parte mi è un po’ difficile da credere,vista la tua paura verso i
legami di qualsiasi tipo-ribattè l’altro,senza acrimonia.
-Paura
che nonostante tutto ho superato passando gli ultimi dieci anni della mia vita
con te-gli fece notare il biondo-Lo so che questi anni non sono stati sempre
perfetti e che avrei potuto agire in modo diverso in certe
occasioni…-
-Intendi
quando hai deciso di avere un figlio con Rose?-rimarcò Albus
all’istante.
Scorpius
fece per rispondere a tono,ma si bloccò,prese un respiro profondo e si avvicinò
di un altro passo a Albus.
-Qual
è il tuo rapporto con Lane?-gli domandò invece,provocando un’espressione
sorpresa sul volto di Albus.
-Che
vuoi dire?-
-Fin
da quando hai deciso di accoglierlo in casa,tu ti sei comportato con lui
esattamente come farebbe un padre:ti preoccupi che abbia vestiti puliti,che
mangi regolarmente,che faccia i suoi compiti…Insomma tutte quelle cose che
rendono felice un adolescente.
Eppure
non sei suo padre-gli disse.
-Ehi
aspetta un attimo! Non è la stessa cosa!-ribattè subito
Albus.
-E’
esattamente la stessa cosa,non lo capisci?
James
farà tutto quello che tu stai facendo con Lane,sarà un padre vero per quel
bambino.
Sarà
lui a sorbirsi le notti in bianco,i compleanni,i cambi di pannolino e i primi
passi,le liti e le punizioni.
E’
questo che fa di un uomo un padre,a chi importa se la genetica dice il
contrario?-cercò di fargli capire il biondo.
-A
me!Possibile che non capisci?-rispose Albus con uno sguardo ferito negli
occhi.
Scorpius
restò in silenzio,fissando l’uomo in attesa che trovasse il coraggio per
renderlo partecipe dei suoi sentimenti.
Albus
sospirò rumorosamente e si passò una mano fra i capelli, scompigliandoli
maggiormente.
-Tu
sei così testardo certe volte…Se un uomo fosse andato a letto con un’altra donna
mettendola incinta,sicuramente la moglie l’avrebbe
fulminato.
Perché
tu ti ostini a comportarti come se non significasse nulla, mentre per me sembra
la fine di tutto?-gli domandò a bassa voce.
Scorpius
si accovacciò per essere alla stessa altezza di Albus e per incontrare i suoi
occhi.
-Perché
per me la fine di tutto è vivere senza di te.
Soltanto
adesso il nostro appartamento sta riacquistando un aspetto normale,nonostante tu
te ne sia andato da mesi.
E
anche io…-
Albus
lo fissò attentamente,combattuto fra la voglia di fidarsi,il desiderio di
concedere all’uomo un’altra possibilità e la paura di bruciarsi di nuovo,forse
per l’ultima volta.
Abbassò
lo sguardo e cacciò un respiro incerto.
-Tante
cose sono cambiate in questi mesi…-disse.
Scorpius
si chiese se il moro stesse cercando di convincere lui o sé stesso,ma in quelle
parole non potè fare a meno di vedere una piccola speranza;spinto da quel
sentimento,in un gesto agile si sedette accanto al moro,catturando il suo
sguardo.
-Non
possiamo tornare indietro,lo so.
Ritornare
indietro per te significherebbe l’assenza di Lane nella tua vita...Ti lamenti
della tua vita attuale,ma saresti capace di tornare indietro sapendo che quel
ragazzo non farà parte della tua vita?-gli domandò osservandolo
attentamente.
Non
aveva davvero bisogno di una risposta,conosceva perfettamente i sentimenti di
Albus per quel ragazzo e bastò il silenzio per confermare quanto Albus fosse
legato a Lane.
-Come
immaginavo.
Lo
sai che io non sono fatalista,che non credo nelle stronzate babbane del Karma o
del destino,però forse tutto quello che ci è successo in questi mesi era solo
una parte del nostro rapporto-
Albus
aggrottò leggermente le sopracciglia a quelle parole,confuso dal discorso
profondo dell’altro.
-Se
fossimo rimasti insieme,tu avresti continuato a montare il tuo rancore verso di
me,preferendo tenerti tutto dentro piuttosto che scatenare una lite e rovinare
la nostra “unione perfetta”.
Qualche
mese fa eravamo felici,certo,ma ora quella felicità sembra finta…Io davo per
scontato molte cose,e tu non ti sentivi apprezzato,la definiresti una relazione
felice?-gli domandò guardando il compagno.
Albus
scosse la testa.
-Magari
tutto questo sconvolgimento è servito a qualcosa.
Forse
avevamo bisogno di capire quanto eravamo e siamo ancora importanti l’uno per
l’altro…-
-Ehi
parla per te!-ribattè l’altro.
-Ok,IO
avevo bisogno di capire quanto fossi importante per me-rettificò Scorpius
alzando gli occhi al cielo-Va meglio così?-
Albus
cercò di trattenere un sorriso,ma fallì miseramente, prima di tornare
serio.
Avrebbe
voluto sentirsi dire per l’ennesima volta quando Scorpius lo ritenesse
importante,quanto era disposto a cambiare della sua vita per riaverlo
indietro,ma invece non resistette alla tentazione di stuzzicarlo ancora una
volta.
-Dimentichi
che ho un compagno ora…-gli fece notare portando ancora lo sguardo sul
biondo.
Un
suono ironico uscì dalle labbra sottili di Scorpius,seguito da una leggera
risata.
-Un
compagno?
Io
lo definirei più uno scopa-amico-gli disse.
-Brian
mi è stato molto vicino durante questi mesi…-ribattè subito Albus,cercando di
dar merito a Brian e all’aiuto prezioso che aveva ricevuto
dall’uomo.
-Lo
posso solo immaginare-si limitò a dire l’altro con un tono pieno di
sottintesi.
Albus
fece per alzarsi in piedi,chiaramente stizzito,ma Scorpius lo bloccò gentilmente
posandogli una mano sulla coscia sinistra.
-Ok,ok
scusa…Non volevo sminuire il tuo rapporto con il professore- disse concedendosi
poi un istante di silenzio prima di parlare di nuovo- Però onestamente non puoi
dire che lui è il tuo compagno.
E
non perché quel titolo spetta solo a me,ma perché racchiude in sé talmente tanti
significati,tanti momenti condivisi…
Per
meritarsi quel titolo un uomo ha visto il meglio ed il peggio di una persona,è
capace di riconoscere il suo umore anche da una semplice inflessione della
voce,sa quando è meglio lasciarlo sfogare perché ha avuto una brutta giornata al
lavoro,restando in silenzio anche se avrebbe mille obiezioni da fare perché sa
che prima o poi l’altro prenderà fiato e chiederà il suo
parere.
-E’
un percorso ad ostacoli,con piccole conquiste fatte giorno per giorno e tante
incomprensioni, e alcune volte puoi ritrovarti a chiederti che cosa ti è passato
per la testa dieci anni prima quando hai deciso di stare con un uomo che passa
gran parte della domenica in vestaglia,sul divano a guardare la tv-disse con il
fantasma di un sorriso sulle labbra.
-Poi
però ti rendi conto che mentre lui era immerso nei suoi programmi
“intellettuali”,tu sei riuscito a finire il tuo lavoro in tempo e tutta
l’insofferenza provata poco prima viene sostituita dalla gratitudine e dal
sollievo-continuò avvicinando il viso leggermente a quello di
Albus.
Albus
sorrise leggermente a quel ricordo,chiudendo gli occhi non appena la fronte di
Scorpius si posò sulla sua.
-Questo
e molto altro si nasconde dietro una semplice parola,ma soprattutto la consapevolezza
che,nonostante tutte le liti e le distanze,fra dieci anni quella persona farà
parte della tua vita,ne sarà il punto centrale,l’unica per cui faresti di tutto
per renderla felice-gli disse osservando attentamente il volto di
Albus.
Il
moro deglutì rumorosamente,gli occhi ancora chiusi a proteggersi dallo sguardo
di Scorpius.
-E’
questo che provi quando pensi a Brian?-si sentì chiedere.
Quelle
parole costrinsero Albus ad aprire gli occhi,lentamente,con cautela,quasi avesse
paura che la poca luce che illuminava la stanza potesse ferirgli gli
occhi.
I
suoi occhi incontrarono subito le iridi di ghiaccio del biondo e si ritrovò
ancora una volta a deglutire.
Parole
ronzavano nella sua testa rumorosamente,impedendogli di dare una risposta
sensata,una qualsiasi risposta,finchè non si rese conto che in quel momento,dopo
i tanti discorsi e le tante discussioni,le parole erano
inutili.
Vuote.
Doveva
dimostrarlo in un altro modo.
Mosse
leggermente la fronte contro quella di Scorpius,portando i loro visi ancora più
vicini e,nel silenzio della stanza,posò le labbra su quelle del
compagno.
Perché
non avrebbe potuto trovare un'altra parola per definirlo.
Scorpius
rispose al bacio immediatamente,le labbra a sfiorare delicatamente quelle del
moro più volte prima di socchiudere le proprie,e far diventare il bacio più
appassionato.
Una
mano si perse fra i capelli ribelli di Albus,accarezzandoli
lentamente,permettendo alle proprie dita di ricordarne la morbidezza e la
forza.
Senza
interrompere il bacio,Albus si lasciò scivolare all’indietro sul letto,fino a
ritrovarsi con le spalle contro il materasso e il corpo di Scorpius su di
sé.
Per
una volta in molti mesi,Albus lasciò andare la cautela che ormai
contraddistingueva il suo rapporto con Scorpius e si lasciò guidare dalle
sensazioni,dai propri desideri e da quell’amore che aveva cercato tante volte di
reprime,di nascondere,ma che era rimasto sempre lì dentro di sé,alla strenua di
un fuoco perpetuo.
Il
tempo sembrò congelarsi,annullando tutti i rumori e ciò che li circondava: in
quel momento,tutto l’Universo era racchiuso in quella
stanza.
I
vestiti vennero presto gettati sul pavimento,ingombro inutile e
fastidioso,permettendo così ai due amanti di riscoprire il corpo
dell’altro:carezze veloci attraversarono il corpo di Scorpius, agguantando il
sedere sodo,labbra affamate lasciarono segni evidenti sul collo e sul torace di
Albus;segni rossi apparvero sulla schiena di Scorpius,marchi evidenti della
passione.
-S-Scorpius…-
La
voce roca di Albus portò l’uomo ad incontrare il suo sguardo, leggendovi mille
emozioni:passione,desiderio,amore…
Il
biondo avvicinò il viso a quellodel compagno sotto di lui e fece incontrare le
loro labbra in un bacio breve e distratto,spingendo nel contempo i fianchi
contro quelli del moro,facendo scontrare le loro erezioni e provocando una
scarica di piacere in entrambi.
-Dimmi
cosa vuoi Al…-gli disse in un sussurro,quasi avesse paura di essere udito da
orecchie estranee.
Albus
allacciò le braccia attorno alle spalle muscolose dell’altro, nascondendo poi il
viso nell’incavo fra il collo e la spalla, posandovi una scia di piccoli
baci.
-Fa
l’amore con me…-lo sentì dire Scorpius.
Il
ricordo dell’ultima volta che erano stati insieme ritornò alla mente di
Scorpius,riportando con sé l’insicurezza che l’aveva
caratterizzata.
Avrebbe
fatto qualsiasi cosa pur di cancellarne il ricordo…
-Sei
sicuro?-gli domandò felice che la loro posizione non gli permettesse di
incontrare lo sguardo dell’ altro.
Quasi
leggendogli nel pensiero,Albus rialzò la testa e cercò il suo sguardo,accennando
un sorriso.
-Per
favore…-
Scorpius
sorrise a sua volta,prima di ritornare serio.
Nonostante
l’eccitazione e il desiderio del momento,Scorpius era consapevole che dopo
quella notte non sarebbe riuscito a lasciar andare Albus; vederlo tornare dal
professore sarebbe stata la mazzata finale.
Albus
spinse i propri fianchi verso l’alto,facendo scontrare nuovamente le loro
erezioni, mostrando quanto fosse evidente il suo desiderio,ma Scorpius restò
immobile, combattendo la voglia di cedere alla richiesta dal
moro.
-Dopo
questa notte sarai solo mio-gli disse con voce roca, cercando di esprimere il
bisogno che si nascondeva sotto mille altre emozioni-Non ci sarà più nessun
professore, nessuna storia casuale… Soltanto noi due.
Io,
te e Lane-
Albus
lo guardò sinceramente colpito,cercando di non dare a vedere lo sconvolgimento
che quelle parole avevano provocato in lui.
-Promettimelo-ripetè
Scorpius,avvicinando il viso a quello di Albus, le labbra a poca distanza da
quelle del compagno.
Incapace
di far uscire qualsiasi suono dalla gola improvvisamente bloccata,Albus
annuì.
L’attimo
dopo le labbra di Scorpius furono sulle sue e,mentre stupide lacrime si
raggruppavano agli angoli degli occhi,Albus si disse che non c’era nessun altro
posto al mondo dove volesse trovarsi se non lì, fra quelle
braccia.
Finalmente
a casa.
This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor