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Autore: crazy640    07/03/2013    15 recensioni
Terzo capitolo della saga inziata con "Io e te...per sempre?", seguita da "Forbidden Passions". Incentrata principalmente sui juniors! "Erano felici insieme? Lui era felice? Tutte quelle domande avevano fine,la notizia del matrimonio era lì davanti ai suoi occhi,la prova concreta che lui era andato avanti con la sua vita,che l'aveva dimenticata da tanto tempo e che le sue non erano state paranoie" PERSONAGGI PRINCIPALI:ROSE WEASLEY,JAMES SIRIUS POTTER,RONALD POTTER,REBECCA PACIOCK,LILY POTTER,DANIEL THOMAS,ALBUS SEVERUS POTTER,SCORPIUS MALFOY.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Io e te per sempre'
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glad you came

 

"Although it hurts I'll be the first to say that I was wrong
Oh, I know I'm probably much too late
To try and apologize for my mistakes
But I just want you to know
I hope he buys you flowers, I hope he holds your hand
Give you all his hours when he has the chance
Take you to every party cause I remember how much you loved to dance
Do all the things I should have done when I was your man!"

 

"Cause I don't wanna lose you now
I'm lookin' right at the other half of me
The vacancy that sat in my heart
Is a space that now you hold
Show me how to fight for now
And I'll tell you baby, it was easy
Comin' back into you once I figured it out
You were right here all along"

Era stato suo padre,il famoso Harry Potter, a dargli l’idea.

Quando aveva lo incontrato per mettersi d’accordo sugli ultimi preparativi del matrimonio,l’uomo gli aveva chiesto cosa aveva in programma per il proprio addio al celibato e Ronald aveva dovuto ammettere che non ne aveva nessuno.

-In fondo io e Rebecca siamo già sposati,non credi sia stupido fare un’addio al celibato?-gli aveva domandato.

Suo padre aveva ridacchiato prima di scuotere la testa.

-Credimi Ronnie,è una di quelle esperienze fondamentali nella vita di un uomo sposato…Non sai mai cosa può succedere-aveva commentato.

Ronald aveva guardato suo padre con uno sguardo curioso negli occhi,ma l’uomo aveva evitato abilmente di rispondergli trovando un’ottima motivazione per cui fare quella festa.

-In fondo neanche quando vi siete sposati la prima volta ne  hai avuto uno-

Ecco perché lui e James erano lì,in una delle suite del Savoy in attesa che il resto della compagnia arrivasse per cominciare la serata.

-Questo posto è spettacolare-disse James guardandosi intorno.

La suite comprendeva sei camere da letto,un salotto,quattro bagni c angolo bar personale completamente rifornito nell’eventualità che gli ospiti volessero ubriacarsi senza dover lasciare la suite.

-Non smetterò mai di ringraziare Scorpius-commentò il rosso guardandosi intorno con aria incredula.

James annuì.

Essendo il loro secondo matrimonio era difficile pensare a dei possibili regali di nozze,ma ancora una volta Scorpius aveva superato sé stesso,offrendosi di pagare entrambi gli addii al nubilato e al celibato.

Era grazie a quei piccoli grandi gesti che i fratelli Potter ricordavano di aver a che fare con un Malfoy…

Ronnie si lasciò cadere su un divano e abbandonò la testa contro lo schienale.

-Sei pronto per la tua ultima notte da scapolo?-gli domandò James,un sorriso ironico sul volto.

Il fratello ridacchiò e annuì lentamente.

-Tu mi conosci…Sai benissimo che cerco sempre la scusa per essere al centro dell’attenzione-rispose provocando le risate del moro.

-Il grande animale delle feste…-lo prese bonariamente in giro, ben consapevole di quando l’eccessiva attenzione desse fastidio al fratello,ancora un timido insicuro nonostante tutti i traguardi che era riuscito a raggiungere nella vita.

James si avvicinò alla finestra,lanciando uno sguardo alla strada trafficata sottostante,alle macchine e agli autobus che si muovevano lentamente nelle corsie;alla gente che si affollava per arrivare in tempo alla stazione di Charing’s Cross per prendere il proprio treno e ai semplici turisti che camminavano pigramente cercando di assorbire quanto più possibile del panorama.

-Gli altri saranno qui a momenti-commentò senza voltarsi verso Ronald.

Il rosso annuì,nonostante l’altro non potesse vederlo.

-Prima però…-disse riportando l’attenzione del fratello su di sé-Vorrei parlarti un’attimo-

James aggrottò la fronte e fece un cenno d’assenso con il capo,andando a sedersi accanto al rosso.

Quando lo vide esitare qualche istante si chiese se non ci fosse qualcosa che gli avesse tenuto nascosto,qualcosa che lo turbava.

-Va tutto bene?-gli chiese per aiutarlo.

Ronald annuì e si mosse nervosamente sul divano,cercando una posizione più comoda.

-Volevo…Volevo parlarti del matrimonio-iniziò il gemello,muovendo lo sguardo intorno a sé,cercando di evitare fino all’ultimo istante quello del fratello.

James annuì,restando in silenzio,certo che sarebbe bastato quel piccolo gesto per farlo andare avanti.

-Volevo essere sicuro che fra noi fosse tutto a posto,che non ci fossero problemi-aggiunse Ronald.

A quelle parole James aggrottò la fronte,sinceramente sorpreso.

-Per quale motivo dovrebbero esserci problemi?-non riuscì a frenarsi dal chiedere.

Ronald cacciò un sospiro esasperato e si decise ad incontrare lo sguardo del moro,consapevole di non rimandare oltre.

-Perché ho scelto Scorpius come testimone di nozze.

Quando io e Rebecca ci siamo sposati la prima volta,la situazione fra di noi non era delle migliori, ecco perché ho scelto Daniel come testimone…Voglio dire,gli voglio bene,lo considero un fratello,ma forse in una situazione diversa non avrei rifatto quella scelta.

Questa volta invece ho scelto Scorpius…E volevo essere certo che tu non fossi rimasto deluso-spiegò velocemente,cercando di dare un senso alla marea caotica che erano i suoi pensieri.

Il silenzio seguì quell’affermazione,lasciando ai due fratelli il tempo di scrutarsi,di riflettere su quello che era stato appena detto:nel profondo James doveva ammettere con sé stesso che quella volta,il compito di testimone sarebbe toccato a lui.

O almeno era quello che si aspettava.

Entrambi erano consapevoli,anche se non ne parlavano mai,che il loro rapporto non era più tornato come prima dopo la grande lite avuta da adolescenti:ad un occhio esterno tutto poteva risultare naturale e “normale”,come era sempre stato,ma c’erano delle piccole sfumature che non erano mai state cancellate del tutto.

James conosceva perfettamente il motivo che aveva spinto Ronald a chiedere a Scorpius di fargli da testimone;non era per riconoscenza come si ostinava a dire,ma soprattutto per il rapporto d’amicizia che era nato durante quel periodo e che si era consolidato negli anni,diventando sempre più forte.

Certo,Ronald era sempre il suo confidente e l’unica persona al mondo,oltre Rose, capace di capire cosa passava per la sua testa soltanto con uno sguardo.

Però non era la stessa cosa per Ronnie:il suo confidente primario ora era diventata Rebecca  e, le rare volte che aveva bisogno di un parere maschile,il fratello si rivolgeva a Scorpius.

Sapeva che quel pensiero era assurdo, perché infantile e stupido,ma certe volte James non riusciva a frenare la gelosia e l’invidia che quell’intimità gli provocava e quando quelle sensazioni venivano scacciate via con la forza dal suo animo,tutto ciò che restava era una grande solitudine.

Per quel rapporto simbiotico che aveva avuto con Ronald e che da dieci anni era stato sostituito da un vuoto simulacro.

Era dunque offeso per non essere stato scelto come testimone?

Sì,probabilmente sì.

Ma non avrebbe certo rovinato quel giorno al fratello per colpa della sua gelosia o della sua insicurezza.

Quindi atteggiò il volto in un espressione rilassata,un lieve accenno di sorriso sulle labbra e scosse la testa.

-No!Come ti viene in mente?So perfettamente per quale motivo lo hai fatto e condivido la tua scelta-gli disse dandogli una leggera pacca sulla schiena,cercando di mostrarsi il più rilassato possibile.

-Del resto se io fossi stato il tuo testimone a quest’ora non saremmo stati qui!-aggiunse muovendo una mano in aria per indicare l’enorme suite che li ospitava.

Ronald lo osservò attentamente,cercando di capire il vero significato nascosto dietro le sue movenze ed i suoi gesti e fece per parlare,quando la porta della suite si aprì,portando entrambi i gemelli ad alzare lo sguardo verso l’entrata.

Albus infilò la chiave magnetica che gli era stata consegnata alla reception in una delle tasche dei jeans e fece un passo nella stanza,ma si bloccò sulla porta,la mano ancora sulla maniglia quando vide i due fratelli sul divano,entrambi con lo sguardo rivolto verso di lui.

Il suo primo istinto fu di fare quel passo indietro che gli avrebbe permesso di richiudersi la porta alle spalle, ed allontanarsi il più in fretta possibile da quella stanza,dalla sua famiglia e da quello che la serata prometteva.

Ma era ben consapevole di non poterlo fare,quindi prese un respiro profondo e sorrise, per poi fare un altro passo in avanti.

-Ehilà!Mi hanno detto che c’è una festa qui-disse in tono gioviale.

Entrambi i gemelli si alzarono in piedi e si mossero verso di lui,felici di rivedere il fratello dopo tanto tempo;l’ultimo incontro risaliva all’anniversario dei loro genitori,ma anche da quella festa Albus era stato uno dei primi ad andarsene,dopo una discussione con Scorpius.

Il primo a raggiungere Albus fu Ronald,che abbracciò il fratello calorosamente,stringendolo in una morsa e sollevandolo leggermente da terra:si era accorto di aver sentito la mancanza del fratello soltanto nell’istante in cui l’aveva visto comparire sulla soglia.

Come aveva potuto far passare tutti quei mesi senza mettersi in contatto con lui?Erano fratelli,accidenti!

-Finalmente ti sei deciso a farti rivedere!Bastardo!-lo apostrofò Ronald.

Albus rise e ricambiò l’abbraccio,dando una pacca sulla schiena larga e muscolosa del rosso quando questi lo rimise a terra,per poi voltarsi verso James e tendergli la mano.

A quel gesto, James restò per un’istante interdetto,ma afferrò ugualmente la mano del fratello,prima di tirarlo a sé in un abbraccio forse meno impulsivo ma non per questo meno caloroso.

La reazione di Albus fu completamente diversa;mentre prima aveva ricambiato l’abbraccio con ugual calore e affettività,ora restò fermo,impalato,quasi non sopportasse il tocco del gemello.

James sciolse l’abbraccio e sorrise al fratello.

-E’bello rivederti-disse sincero.

Albus si limitò ad annuire,prima di guardarsi intorno,iniziando poi a gironzolare per il salotto.

-Questo posto è fantastico…Magari potremmo restare qui e festeggiare qui il tuo addio al celibato-propose.

-Non ci provare!Hai accettato di venire in giro per locali con noi ora non puoi più tirarti indietro-gli ricordò Ronald.

-Forse quando l’ho fatto ero ubriaco-commentò sottovoce Albus dando un’occhiata al panorama.

-Ti ho sentito!-lo rimproverò il rosso.

-E’ la presenza di Scorpius che ti preoccupa?-domandò James cercando di capire cosa turbasse il fratello.

Non lo vedeva da mesi ed ora che era lì davanti ai suoi occhi non poteva negare che fosse cambiato:fisicamente era lo stesso di sempre,con i capelli sconvolti ed  incontrollabili,o il fisico longilineo,ma quella dolcezza e “innocenza” che lo aveva sempre caratterizzato sembrava sparita,quasi nascosta da una corazza.

Era stata la rottura con Scorpius a provocare quel cambiamento?

Albus restò con lo sguardo fisso sulla strada,cercando di non ridere amaramente alle parole del fratello:se soltanto James avesse saputo…

Rialzò lo sguardo sui gemelli e alzò le spalle.

-Forse…O forse sono solo agitato perché il mio fratellone domani si sposa!-aggiunse cercando di cambiare argomento ed evitare che i due uomini iniziassero ad esaminare la sua vita sentimentale pezzo pezzo.

Tornò poi ad avvicinarsi alla porta dove sul pavimento giaceva abbandonato il borsone,lasciato cadere quando Ronald lo aveva abbracciato,e ne afferrò i manici.

-Avete già scelto le vostre stanze?-domandò loro.

-Veramente ancora non ci avevamo pensato-rispose sinceramente James.

Al annuì,serrando maggiormente la stretta attorno ai manici.

-Allora sarà meglio che mi affretti prima che uno di voi si prenda la stanza migliore!-commentò prima di voltar loro le spalle e avviarsi verso le camere da letto.

Soltanto quando il moro fu sparito dietro una delle porte i due gemelli si fissarono.

-E’ una mia impressione o Al ha qualche problema con te?-domandò Ronald al fratello.

Dunque non era stata soltanto una sensazione!pensò James ricambiando lo sguardo che Ronald gli stava lanciando.

James alzò le spalle,non sapendo sinceramente cosa dire e riflettè qualche istante alla ricerca di un qualche motivo per cui il fratello potesse provare del risentimento verso di lui,ma non trovandone nessuno.

Ancora una volta la porta della suite si aprì e sulla soglia apparve  Scorpius.

Di nuovo sul volto di Ronald apparve un sorriso di sincero affetto:era veramente felice che il biondo,nonostante i problemi con Albus ed i momenti imbarazzanti che sicuramente ci sarebbero stati nel corso della serata,fosse lì a dimostrargli la sua amicizia e a ricoprire quel ruolo così importante.

-Ehi amico!-lo apostrofò.

Scorpius si richiuse la porta alle spalle.

-La reception si è appena lamentata con me!-li rimproverò.

James aggrottò la fronte.

-Ma se non abbiamo neanche cominciato!-ribattè.

-Appunto!Vi sembra un addio al celibato questo?-domandò ancora l’uomo con un sorriso ironico sul volto.

I due uomini risero.

-Idiota!-lo apostrofò Ronald.

Scorpius lasciò il proprio trolley accanto alla porta e andò a sedersi sul divano,di fronte ai due gemelli che seguirono il suo esempio.

-Ci siamo soltanto noi?-domandò il biondo ai due.

Ronald scosse la testa.

-Albus sta sistemando le sue cose in una delle camere-disse James.

Sul volto di Scorpius ci fu un cambiamento impercettibile,una piccola contrazione della mascella che mostrò come avesse sperato di avere più tempo per prepararsi a quell’incontro.

E con perfetto tempismo,Albus scelse quel momento per uscire dalla stanza e ritornare nel salotto principale.

-Posso affermare con assoluta certezza di aver scelto la stanza migliore.

Mi dispiace per vo…-disse bloccandosi a metà non appena i suoi occhi si posarono su Scorpius.

L’elettricità che attraversò la stanza nell’istante in cui i loro sguardi si incontrarono fu quasi palpabile,un vago ricordo della loro adolescenza e del lontano periodo in cui si nascondevano da tutti e da sé stessi,talmente forte da mettere in imbarazzo i gemelli.

Scorpius distese le labbra sottili in un sorriso,felice di aver Albus così vicino per la prima volta da mesi senza la presenza di intrusi o “inutili aggiunte”.

-Ciao Albus…-lo salutò in tono sereno,lo sguardo su di lui,quasi volesse ubriacarsi della sua presenza.

Albus si diede mentalmente dello stupido,cercando di controllare il battito impazzito del suo cuore e l’assurdo desiderio di corrergli incontro e sedersi sulle sue ginocchia.

Come era possibile provare certe sensazioni con un solo sguardo, malgrado tutto il loro passato?

-Scorpius-disse,cercando di non lasciar trasparire troppe emozioni nella voce.

Quella lunga serata era ufficialmente cominciata e lui non aveva la più pallida idea di come avrebbe fatto ad arrivare alla fine.

 

 

Una volta che anche Daniel si fu unito al gruppo e tutti ebbero avuto modo di sistemare le proprie cose nelle rispettive stanze, il gruppo si chiuse la porta della suite alle spalle e si mosse alla volta del bar del Savoy,per un aperitivo.

Quando le porte di vetro si aprirono automaticamente al loro passaggio,Ronald non riuscì a trattenere un fischio di apprezzamento per l’atmosfera raccolta e sofisticata del locale.

-Accidenti-commentò piacevolmente colpito,continuando a guardarsi intorno.

I toni del blu e del bianco la facevano da padrone,cominciando dalla tappezzeria alle poltrone passando per i bicchieri per finire ai tappeti.

-Sembra di essere sul fondo dell’oceano-notò Daniel,provocando un sorriso negli altri.

Il gruppo di amici si diresse verso uno dei tanti divani liberi,e pochi istanti dopo un ragazzo con indosso una camicia nera ed un gilet grigio della stessa tonalità della cravatta,venne loro incontro.

-Cosa posso servirvi?-chiese rivolgendosi a James,in tono professionale.

James guardò gli altri con aria inquisitiva,prima di concedersi un sorriso.

-Una bottiglia di champagne-rispose rivolgendo un sorriso cortese al cameriere.

Questi rispose con un cenno del capo e si allontanò in direzione del bancone.

I quattro uomini si rilassarono sul comodo divano,guardandosi intorno e osservando la poca clientela che occupava il locale.

-Questo posto è davvero di lusso…-commentò Daniel tornando a posare lo sguardo sugli amici.

-Mi chiedo allora come mai ci abbiano lasciato entrare-ribattè ironico Albus,strappando un sorriso agli altri.

-Spero tu sia consapevole Ronnie che questa è soltanto la prima tappa…-disse Scorpius guardando l’amico-Ho bisogno di un posto con musica,alcool e rumore e questo bar non ha nessuna di queste caratteristiche-aggiunse.

Ronald sorrise e annuì.

-Ok,ok…Possiamo almeno bere lo champagne?-chiese il rosso in tono ironico.

Scorpius alzò le spalle.

-Se proprio dobbiamo-

I quattro uomini ridacchiarono:nonostante le battute e lo sforzo che tutti stavano facendo per essere al meglio e non rovinare la serata,c’era sempre quella lieve sensazione di disagio che aleggiava nell’aria,quasi come se da un momento all’altro una bomba dovesse esplodere proprio davanti a loro.

Il cameriere tornò verso di loro a passo veloce,reggendo in una mano il cestello con la bottiglia di champagne e quattro bicchieri e un piattino d’argento nell’altra.

-Ecco a voi-disse poggiando con leggiadria il cestello sul tavolino di cristallo sistemato di fronte a loro,e mettendo il piattino a poca distanza,cercando di essere il più discreto possibile.

Con altrettanta discrezione,Scorpius prese il conto che vi era sistemato sopra e,senza neanche darvi uno sguardo,lo sostituì con la propria carta di credito,restituendo poi il tutto al cameriere che gli sorrise in risposta,prima di allontanarsi di nuovo verso il bancone.

Quando il biondo tornò a posare lo sguardo sul gruppo d’amici,si accorse che tutti lo stavano fissando.

-Cosa?Mi sembrava di aver già detto che questa sera sareste stati miei ospiti-disse in risposta ai loro sguardi inquisitori.

Senza dire nulla,consapevole che sarebbe stato inutile,Ronald scosse la testa,per poi tirare fuori dal cestello i bicchieri e la bottiglia.

Dopo aver distribuito i bicchieri ai tre uomini si impegnò nell’apertura della bottiglia,finchè il tappo non saltò provocando un esultanza generale.

-Ok,facciamo un brindisi-disse James sollevando il proprio bicchiere,imitato subito dagli altri-A Ronald,fortunato bastardo,che domani sia soltanto un ulteriore conferma di quello che  tutti noi già sappiamo…Che tu e Rebecca siete fatti l’uno per l’altra-disse guardando il fratello con uno sguardo di sincero affetto.

I cinque uomini restarono in silenzio per pochi secondi prima di sfiorare i calici l’uno contro l’altro  e portarli alle labbra,bevendo il contenuto tutto d’un fiato.

Daniel fu il primo a posare il bicchiere vuoto sul tavolo rivolgendo poi uno sguardo carico di aspettativa verso gli altri.

-Che la serata abbia inizio!-

 

 

Erano passate tre ore dal primo brindisi.

La bottiglia di champagne era finita velocemente,fra brindisi,congratulazioni e raccomandazioni allo sposo neanche Ronald fosse davvero uno scapolo al suo giorno di celibato.

Dopo aver messo la bottiglia di champagne a testa in giù nel cestello del ghiaccio i cinque uomini si erano alzati e si erano diretti vero l’uscita del longue bar e dell’albergo,aspettando in gruppetti ordinati che il maître procurasse loro un taxi che li avrebbe portati al centro,dove secondo James e Daniel avrebbero trovato dei locali meno chic e più movimentati.

Durante quei pochi minuti di attesa Ronald aveva avuto modo di osservare come Albus interagisse maggiormente con lui e Daniel, tenendosi a distanza da Scoprius e James;se nel primo caso erano ben chiare i motivi che lo portavano ad un tale comportamento,nel secondo,Ronnie non riuscì a trovare nessuna spiegazione:possibile che Al nutrisse dell’acrimonia nei confronti del fratello di cui nessuno era al corrente?

Dopo un breve viaggio in un taxi troppo affollato,si erano ritrovati sullo Strand in un locale chiamato “The Coal Hole”;avevano trovato posto ad un tavolo d’angolo e avevano fatto le loro ordinazioni.

“The Coal Hole” era un locale che aveva l’altra aspirazione di combinare la “classe” inglese con la “spontaneità tipica degli americani:ecco allora che gli arredamenti stile saloon si univano ai camerieri in sparato nero e crestina bianca, che il cibo e le bevande sul menù prendevano il nome di tutti i personaggi più famosi della storia anglosassone,anche se si trattava di semplici hamburger,o che alle pareti fossero dipinte le tipiche bellezze architettoniche londinesi, Big Ben e London Eye compresi anche se a pochi passi di distanza dal locale.

L’unica eccezione che il proprietario del locale si era concesso,era il juxe-box che faceva bella mostra di sé al centro del locale,fra tavoli e poco distante dalla pista al momento vuota.

-Questo è il posto più strano che abbia mai visto…- commentò Daniel guardandosi intorno.

Scorpius annuì.

-Il mio editore mi ci ha portato un giorno per pranzo;voleva mostrarmi quella che lui ha definito la “stranezza dei babbani”-gli  spiegò il biondo.

Il gruppo sorrise,ma l’arrivo del cameriere li aveva trattenuti dal commentare ulteriormente.

-Come sta Lily?-chies James a Daniel-Non la vedo dalla colazione del mese scorso-

Una fitta di gelosia attraversò lo stomaco di Albus a quelle parole.

Era stata una sua scelta allontanarsi dalla famiglia,crearsi praticamente una nuova vita che non includeva nessuno dei presenti attorno a quel tavolo,però sapere che gli altri avevano continuato a vedersi nonostante la sua assenza lo feriva ugualmente.

Cosa ti aspettavi?Che mettessero in pausa la loro vita in attesa del tuo ritorno?”gli chiese una vocina acida nella sua testa.

Albus scosse la testa,cercando di mettere a tacere quei pensieri e tornò a prestare attenzione a quello che succedeva intorno a sé.

-…Vedrai tu stesso domani al matrimonio.

Sempre se allontanerai lo sguardo da Rebecca per più di qualche secondo-concluse in quell’istante Daniel.

Gli altri risero e,Albus per non tradirsi,accennò a sua volta una risata.

-Devo ammetterlo,Ronnie-disse Scorpius,sistemandosi meglio sul sedile di pelle rossa-Quando tu e Becca vi siete sposati la prima volta non credevo sareste durati così a lungo-

Ronald rise.

-Grazie della fiducia amico!-commentò alzando il proprio bicchiere verso il biondo.-Spero che tu abbia qualcosa di meglio per il discorso del testimone di domani…-aggiunse poi ironico.

-D’accordo mi sono sbagliato,ma lo sai quanto posso essere cinico!

Io e Al abbiamo anche fatto una scommessa sulla durata del matrimonio-aggiunse ancora il biondo.

Nello stesso istante i due gemelli Potter spalancarono gli occhi e si voltarono a guardare Albus che,rosso in volto,cercava di concentrare tutto il proprio odio verso Scorpius nello sguardo che in quel momento stava rivolgendo al biondo.

Il primo in tutta la serata.

Sguardo a cui Scoprius rispose con il suo ghigno a metà…Un tempo Albus sarebbe andato in brodo di giuggiole per quel sorriso,ma in quel momento avrebbe potuto strozzare il biondo a mani nude.

-Non posso credere che mio fratello abbia scommesso sul mio matrimonio!-commentò Ronald,fortunatamente divertito,riportando l’attenzione di Albus su di sé.

L’uomo scosse la testa.

-Infatti io ho scommesso a favore.

Scorpius diceva che non sareste durati più di due anni,mentre io invece ero convinto che ce l’avreste fatta-ribattè,prima di tornare a guardare il biondo seduto dall’altra parte del tavolo-Anzi,se non ricordo male,non ho mai intascato la vincita di quella scommessa- disse.

-Oh,ero convinto di averti ripagato in natura…E con gli interessi- rispose Scorpius serio.

L’imbarazzo imporporò di nuovo le guance di Albus,portandolo a chiedersi per l’ennesima volta se era stata una buona idea partecipare a questa festa.

-Ho bisogno di un nuovo drink-disse alzandosi e prendendo il bicchiere vuoto.

Voltò le spalle al gruppo e si avviò al bancone di mogano scuro.

Avrebbe potuto chiamare uno dei camerieri che gironzolavano per il locale e farsi portare da bere,ma aveva bisogno di silenzio e di stare solo,anche soltanto per pochi istanti.

-Whiskey con ghiaccio,per favore-disse al barman,porgendogli il bicchiere sporco.

Che accidenti era saltato in testa a Scorpius di raccontare della loro scommessa?

Era stato un gioco fra di loro,non se ne ricordava quasi più!

Stava forse cercando di metterlo in imbarazzo con gli altri?No.

Se avesse voluto farlo,avrebbe avuto munizioni peggiori di quella.

Allora perché uscirsene così?Quello era stata un’idea stupida di due ragazzini idioti…e innamorati.

Forse era per questo che lo aveva fatto:per ricordargli che nonostante tutto quello che era successo,c’era stato un tempo in cui erano stati Loro.

Loro contro il Mondo.

Albus sospirò e si passò una mano fra i capelli,prima di fare un cenno con il capo al barman per ringraziarlo del nuovo drink.

-Ehi fratellino!-si sentì apostrofare.

Si voltò leggermente sulla destra e sorrise trovandosi accanto Ronald.

-Ehi,sei venuto a fare rifornimento?-gli domandò indicando il bicchiere vuoto che il rosso stringeva fra le dita della mano sinistra.

L’altro annuì,prima di fare la propria ordinazione.

Albus fece per tornare al tavolo,ma la voce di suo fratello lo bloccò.

-Come sta Lane?-

Al guardò il rosso,leggermente sorpreso che l’altro si ricordasse dell’esistenza dell’adolescente che lui ormai considerava alla stregua di un figlio.

-Bene…-disse,tornando ad avvicinarsi al bancone-E’ leggermente preoccupato per il matrimonio di domani,però per il resto sta bene-

Ronald aggrottò le sopracciglia.

-Preoccupato,perché?-

Al accennò un sorriso.

-L’unica volta che è stato a contatto con la famiglia Potter alcuni membri non sono stati così gentili e felici di fare la sua conoscenza-si limitò a dire il moro.

-Parli di Lily?-chiese l’altro.

Albus si limitò ad annuire.

Ronald posò una mano sul braccio di Albus più vicino a sé e gli diede una stretta rassicurante.

-Posso prometterti fin da adesso che tutti faranno del loro meglio per far sentire Lane a suo agio domani…In fondo fa parte della famiglia,no?-

Al annuì,grato al fratello per le sue parole.

Il barman aveva da tempo consegnato nelle mani di Ronald la sua ordinazione,ma il rosso non sembrava avere fretta di riunirsi al resto del gruppo.

C’era ancora una cosa che voleva chiedere al fratello,prima che questo tornasse a nascondersi dietro la maschera che indossava ormai da mesi,ed aveva la convinzione di poterlo fare soltanto adesso, ora che erano soli.

Cercò gli occhi di Albus e lo fissò per qualche secondo,percependo il disagio dell’altro.

-Sei felice Al?-gli domandò infine.

Albus prese un lungo respiro,trattenendo poi il fiato.

Era felice? Aveva smesso da tempo di farsi quella domanda.

-Sono felice per te e Rebecca-gli disse riuscendo a fingere un sorriso alla perfezione e buttando fuori il fiato.

Ronald accennò lo stesso sorriso e scosse leggermente la testa.

Era così difficile parlare di certe cose:loro erano uomini!

Gli uomini non parlano dei propri sentimenti,lasciano volentieri quel compito alle donne!

-Non è quello che ti ho chiesto-gli fece notare il rosso.

Albus allontanò lo sguardo e lo fissò sulle dita della propria mano destra che stringevano il bicchiere.

-E’ la sola risposta che posso darti adesso…-gli rispose sincero.

Ronald lo fissò per alcuni istanti e poi annuì:era evidente che non sarebbe riuscito ad ottenere nient’altro.

Lasciò cadere una mano sulla spalla sinistra del fratello e fece un cenno con il capo all’indietro,verso il tavolo su cui era seduto il resto del gruppo.

-Sarà meglio tornare dagli altri-disse poi avviandosi verso il tavolo,il braccio ancora abbandonato sulle spalle del fratello.

Al tavolo gli altri uomini erano impegnati in una fitta conversazione e quando i due fratelli li raggiunsero,i tre alzarono lo sguardo e risero alla vista del rosso.

-Che avete tanto da ridere?-chiese Ronald,riprendendo il proprio posto accanto a James.

Daniel scosse la testa.

-Nulla…Stavamo solo confrontando le nostre esperienze-commentò in modo criptico.

-Dan ha appena finito di raccontarci di quella volta ad Hogwarts in cui ha beccato te e Rebecca a letto insieme-spiegò Scorpius, lasciando da parte la diplomazia.

Le guance di Ronald si imporporarono leggermente.

-Prima ancora era stato il mio turno-disse James-Ti ricordi quella volta che mi sono smaterializzato in casa vostra,qualche anno fa e trovato te con soltanto i boxer e…-

-Si,ho capito!Ho capito…Non c’è bisogno di aggiungere altro-lo interruppe velocemente il gemello.

-Quella è stata l’ultima volta che mi sono smaterializzato in casa tua-disse Jim.

-Beh almeno quell’esperienza è servita a levarti quel brutto vizio! Mi ti ritrovavo intorno quando meno me lo aspettavo!-lo rimproverò il fratello.

Gli altri risero e per alcuni istanti cadde il silenzio,mentre tutti i presenti cercavano un argomento di conversazione che fosse altrettanto innocuo per mantenere alti gli spiriti e per non rovinare la serata.

-Come va il lavoro Scorpius?-domandò James,voltandosi a guardare il biondo.

Scorpius posò il bicchiere ormai vuoto sul tavolo e alzò le spalle.

-Procede-

Albus osservò l’uomo sinceramente curioso:Scorpius aveva realmente cominciato a scrivere oppure era una risposta detta per non entrare nell’argomento?

L’ultima volta che avevano parlato del suo lavoro,quella lontana sera in cui se lo era trovato davanti alla porta di casa,Sy gli aveva detto che senza di lui aveva perso l’ispirazione,che non riusciva più a scrivere.

Possibile che,nonostante quello che gli aveva detto alla festa dei suoi genitori,avesse già trovato una nuova musa?

-Sono già arrivato a metà del mio nuovo libro.

Se tutto va come spero dovrei riuscire a spedirlo al mio editore in un paio di mesi-disse ancora il biondo.

-E’ un’altra storia d’amore?-domandò Ronald curioso.

Scorpius  mosse leggermente la testa a destra e poi a sinistra,in modo incerto.

-In parte…E’ una favola-precisò.

Albus inarcò leggermente le sopracciglia,stupito.

-Una favola?E’ qualcosa di completamente nuovo per te-disse parlando direttamente all’uomo per la prima volta in tutta la serata.

Scorpius portò gli occhi sul moro e accennò un sorriso a metà.

-Tu dovresti sapere quanto mi piacciono le sfide-si limitò a dire.

Albus fissò gli occhi di ghiaccio dell’altro in silenzio,mentre un’intera conversazione veniva fatta attraverso lo sguardo.

Sono qui…Non dimentico ciò che ti ho detto e promesso”

“Lo so. Ma ho paura di lasciarti avvicinare a me,perché sei allo stesso tempo la persona che può guarirmi e distruggermi”

Albus fu il primo ad abbassare lo sguardo,portandolo sulla propria mano sinistra stretta attorno al drink.

-Ho bisogno di fare rifornimento-sentì dire da Scorpius,seguito poco dopo dal rumore della sedia strusciata sul pavimento.

Il moro prese un respiro profondo e rialzò lo sguardo guardandosi attorno nel locale,incurante delle tre paia di occhi che lo osservavano con moderazione.

-Che ne dite di scegliere un po’ di musica?-disse senza rivolgersi a nessuno in particolare prima di alzarsi in piedi e avviarsi verso il juxe-box.

Arrivato lì davanti posò una mano sul vetro,gli occhi offuscati incapaci di leggere i titoli delle canzoni.

Perché era così difficile?

Avrebbe desiderato mille volte dare un colpo di spugna e dimenticare gli ultimi dieci anni della sua vita,dimenticare tutto della sua vita con Scorpius.

Tutto pur di non sentire quella fitta al cuore ogni volta che erano nella stessa stanza.

-Trovato niente di interessante?-si sentì chiedere.

Quella voce l’avrebbe riconosciuta anche in una stanza piena di gente.

-Non ancora…-gli disse muovendosi leggermente verso destra per fargli posto accanto a sé-Fa prima tu se vuoi-

Scorpius poggiò la bottiglia di birra sul juxe-box e diede un occhiata alla lista delle canzoni,ignorando per tutto il tempo lo sguardo dell’altro su di sé.

Il fatto che fosse rimasto accanto a lui era già un buon segno,avrebbe potuto voltarsi e tornare al tavolo.

-Allora…Una favola-gli sentì dire.

Scorpius annuì,impegnato a digitare il numero della canzone che aveva scelto.

-Con streghe,principesse in difficoltà e principi senza paura?-gli domandò ancora il moro.

Non aveva idea del motivo che lo spingeva a fargli quelle domande, o cosa lo trattenesse dal tornare  al tavolo dagli altri:forse voleva dimostrare a sé stesso e a Scorpius di essere diventato immune,che la sua vicinanza non era più un problema per lui, oppure che la presenza di Brian nella sua vita lo rendeva perfettamente felice.

La canzone partì e soltanto allora Scorpius alzò lo sguardo ad incontrare il suo.

I've got you under my skin. 
I've got you deep in the heart of me. 
So deep in my heart that you're really a part of me. 
I've got you under my skin. 
I'd tried so not to give in. 
I said to myself: this affair never will go so well. 
But why should I try to resist when, baby, I know so well 
I've got you under my skin? 

-C’è una principessa in difficoltà…E c’è un principe.

Come in tutte le favole,il principe uccide il drago, salva la principessa e ritornano al castello per vivere insieme felici e contenti.

Però è una volta tornati al castello che inizia la vera storia:una volta a casa,il principe incontra il fratello della sua futura sposa.

-E’ amore a prima vista.

Un solo sguardo basta a far capire ad entrambi che sono fatti l’uno per l’altro.

Ovviamente devono nascondersi,perché il Re non capirebbe il loro amore,finirebbe per condannarli a morte…

I due amanti sono disposti a tutto,qualsiasi sotterfugio pur di non essere separati,ma un giorno poco prima delle nozze,la principessa scopre i due amanti-

Il silenzio che seguì il racconto di Scorpius portò Albus a riprendersi dal torpore che lo coglieva ogni volta che ascoltava l’uomo parlare delle sue storie:avrebbe potuto sentirlo parlare per ore,amava il modo in cui si appassionava per personaggi immaginari,per quelle che considerava le sue creature.

Era bellissima.

Ancora una volta,Scorpius aveva superato le sue aspettative ed Albus era certo che leggere il racconto stampato sarebbe stato mille volte meglio del piccolo riassunto che l’altro gli aveva appena fatto.

-Questo è tutto quello che ho scritto finora-disse ancora Scorpius.

-E’ una favola a lieto fine?-gli domandò Al curioso.

Scorpius alzò le spalle.

-Dipende-

L’altro inarcò le sorpracciglia.

Don't you know, little fool, you never can win? 
Use your mentality, wake up to reality. 
But each time that I do just the thought of you 
Makes me stop before I begin 
'Cause I've got you under my skin. 

-Tutto dipende se la mia musa torna da me…-aggiunse.

Albus si ritrovò a deglutire:non era uno sciocco,era chiaro che l’altro stesse parlando di lui,però ancora una volta non sapeva cosa fare o cosa dire.

-Scorpius…-iniziò.

-Sai che anche questa volta uno dei personaggi è ispirato a te?-continuò l’altro impedendogli di andare avanti.

Il moro lo guardò sorpreso e sorrise suo malgrado quando vide l’altro annuire come ulteriore conferma.

-Fammi indovinare:il principe senza macchia e senza paura-tentò ironico.

Scorpius scosse la testa.

-Assolutamente no!Credi che avrei lasciato a te il ruolo che è mio di diritto?-commentò con lo stesso tono divertito il biondo.

Il sorriso sulle labbra di Albus divenne più grande e annuì, allontanandosi per un’istante dallo sguardo persistente dell’altro.

-Giusto…Quindi chi sono?-gli domandò ancora senza guardarlo.

-L’amore della sua vita-

Quelle parole costrinsero Albus a rialzare lo sguardo su Scorpius,gli occhi subito attirati da quelli penetranti dell’uomo.

Approfittando dell’attimo di smarrimento che sembrava aver colto Albus,Scorpius si portò più vicino a lui,dimezzando la distanza fra i loro corpi e,forse ancora stordito dalle sue parole,Albus non fece nessun gesto per allontanarsi da lui o ristabilire la distanza.

-L’uomo capace di farlo innamorare a prima vista e per cui l’eroe mette in discussione tutto ciò in cui aveva creduto fino a quel momento,pronto anche alla morte se dovessero scoprirli perché vivere senza quell’amore significherebbe ugualmente la morte.

Credo sia il ruolo perfetto per te-disse senza abbandonare per un’istante lo sguardo dell’altro.

Albus restò in silenzio,il familiare profumo di Scorpius che gli stuzzicava le narici e gli faceva desiderare di sentire quello stesso odore sui vestiti e sulla propria pelle.

Cavolo quanto odiava ammettere quella debolezza,anche se solo con sé stesso!

Dopo un silenzio che sembrò interminabile ad entrambi,Albus sospirò.

-Vorrei che fosse realmente così-commentò melanconico.

Fu allora che il tempo si mosse a velocità raddoppiata:incurante delle conseguenze,Scorpius alzò la mano sinistra e le portò dietro il collo di Albus,avvicinando il viso al proprio sfiorando così le labbra del moro.

Fu un bacio dolce e veloce,un lieve sfioramento di labbra che Scorpius interruppe subito per poter incontrare di nuovo gli occhi di Albus.

Seduti al tavolo,Ronald James e Daniel avevano assistito alla scena fin dall’inizio,osservando il modo non curante in cui Scorpius si era avvicinato all’altro,prendendolo quasi di sorpresa e iniziando una conversazione muta che aveva fatto sorridere prima e poi arrossire il moro.

-E’ davvero assurdo…-commentò Daniel allontanando per un’istante lo sguardo dai due uomini.

-Cosa?-chiese James guardando velocemente il cognato.

-Che due persone che sono chiaramente fatte l’uno per  l’altra debbano essere stare separate per colpa della loro testardaggine- disse l’altro,tornando a guardare i due.

Ronald,che fino a quel momento era rimasto in silenzio ad osservare la coppia,positivamente colpito dal comportamento di Scorpius,alzò le spalle.

-Torneranno insieme-disse constatando un dato di fatto.

-Come fai ad esserne così sicuro?Hai dimenticato il tipo con cui esce Al?-gli chiese James.

Proprio in quel momento,Scorpius si avvicinò all’altro,baciandolo, senza che Albus facesse nessun accenno a tirarsi indietro.

-Ecco perché-rispose semplicemente il rosso.

Sinceramente felice per Albus,James sorrise.

In quel momento della sua vita tutto era perfetto,lui e Rose si amavano,stavano per diventare genitori e forse con una visione egoistica delle cose sperava che anche il resto della famiglia fosse felice come lui;vedere i due uomini fare quei passi uno verso l’altro,verso l’inevitabile conclusione era ciò che James desiderava per il fratello.

-Aspettiamo due gemelli-disse poi improvvisamente,riportando l’attenzione degli altri due uomini su di sé.

-Come?-chiese Ronnie,quasi non fosse sicuro di aver capito bene.

Jim annuì.

-Rose ed io aspettiamo due gemelli…-disse di nuovo con un sorriso-Non sappiamo ancora di che sesso saranno,però a quanto pare la tradizione di casa Potter continuerà-

Ronald,essendo il più vicino si sporse verso il gemello e gli posò un braccio attorno alle spalle,sorridendo.

-Congratulazione Jim!-disse Daniel un sorriso sulle labbra a sua volta.

Inconsapevole delle supposizioni e celebrazioni degli altri seduti al tavolo e,nonostante la sorpresa e la breve durata,Albus cercò un contatto con la realtà non appena sentì le labbra di Scorpius allontanarsi: capì dalla poca distanza fra i loro corpi di essersi lasciato andare contro l’altro e di aver chiuso gli occhi,abbandonandosi al momento, soddisfacendo per un’istante un bisogno che si era negato troppo a lungo.

Riaprì gli occhi lentamente e trovò ad aspettarlo gli occhi dell’altro,così pieni di…amore,sincerità,paura di essere respinto ancora un volta, come non li vedeva da tanto tempo.

Fece per parlare,per dire qualsiasi cosa che desse la giusta prospettiva al loro rapporto,rammentando ancora una volta ad entrambi che la loro relazione era terminata,che c’erano stati dei buoni motivi che avevano portato alla loro rottura,ma prima che potesse farlo,uno sconosciuto si avvicinò al juxe-box,portando Scorpius a prenderlo per mano e a guidarlo verso un angolo più riservato.

Albus si ritrovò contro una parete,pronto ad un nuovo attacco da parte dell’altro,ma fu subito chiaro che quella non era l’intenzione di Scorpius.

-E’ davvero così.

Tu sei l’amore della mia vita…-gli disse guardandolo dritto negli occhi.

-Scorpius…-tentò di bloccarlo Al,ma il biondo alzò una mano per frenare qualsiasi obiezione.

-Possiamo parlare?Io e te da soli?

Torniamo in albergo e parliamo…-gli propose-Prometto che non ti salterò addosso…A meno che non sia tu a chiedermelo-aggiunse poi con il suo ghigno malizioso.

Albus cercò di trattenere un sorriso,ma alla fine dovette arrendersi, firmando così la sua resa.

Ancora una volta si lasciò guidare dall’altro verso il bagno degli uomini,e una volta dentro, i due si smaterializzarono nella stanza d’albergo.

In confronto con il rumore ed il chiacchiericcio che si erano appena lasciati dietro,il silenzio della suite fu assordante nei primi istanti,al punto che Albus si guardò intorno per essere certo di essersi smaterializzato nel posto giusto.

Dopodichè posò lo sguardo su Scorpius e lo trovò altrettanto spiazzato:cosa sarebbe successo ora?

Aveva promesso che non gli avrebbe fatto nessuna avances, ed era una cosa positiva,visto che al momento sarebbe bastato un nulla per spingerlo nel letto di Scorpius.

Fece un passo tentennante verso uno dei divani nel salotto e vi si lasciò cadere sopra,i gomiti posati sulle ginocchia e le dita intrecciate.

Prese un respiro profondo e portò di nuovo lo sguardo su Scorpius.

-Ok parla…-

Scorpius sostenne lo sguardo dell’altro per alcuni istanti,prima di farlo girare nella stanza,quasi stesse cercando qualcosa che lo aiutasse ad iniziare quella conversazione.

Quella era la sua ultima possibilità,ne era consapevole,e sapeva che se voleva far ritornare Albus doveva essere sincero fino in fondo.

Prese un respiro profondo per farsi coraggio e dischiuse le labbra.

-E’ stata la tua risata-iniziò.

Sentì lo sguardo penetrante di Albus su di sé,ma decise di non incrociare i suoi occhi,almeno per il momento;se lo avesse fatto probabilmente il coraggio se ne sarebbe andato e lui sarebbe tornato a nascondersi dietro la maschera di menefreghismo e indifferenza che indossava gran parte della giornata.

-Ad Hogwarts,qualche mese dopo aver iniziato le nostre lezioni, dopo la famosa festa nella Casa dei Serpeverde.

Una mattina ti osservato seduto al tavolo dei Grifondoro, mentre chiacchieravi con Lily o Rose,non ricordo e improvvisamente tu sei scoppiato a ridere.

Eri bellissimo.

-Io sono rimasto a fissarti,e mi sono ritrovato a pensare… “Voglio essere l’unico capace di farlo ridere così”.

Quella è stata la prima cosa che mi ha colpito realmente e mi ha fatto capire che c’era qualcosa di più oltre alla voglia di portarti a letto.

Certo poi con il tempo,la lista si è allungata sempre di più,fino al tuo incidente,che mi ha fatto capire come stavano davvero le cose-

Un leggero rossore imporporò le guance di Albus,colpito da quella dichiarazione inaspettata.

Non sapeva bene cosa aspettarsi,ma certamente non quella dichiarazione a cuore aperto,come mai aveva sentito prima d’ora fare al biondo.

Deglutì rumorosamente e si mosse sul divano,cercando una posizione che gli impedisse di saltare in piedi e gettarsi nelle braccia dell’altro.

-Che anche tu eri innamorato di me…-disse constatando un dato di fatto.

Scorpius alzò finalmente lo sguardo incontrando quello del moro e dopo un breve istante annuì.

All’epoca non avevano parlato di sentimenti,troppo spaventati da cosa sarebbe successo se fossero stati scoperti e dalla grandezza di quegli stessi sentimenti,ma ora era chiaro che ciò che lì univa era forte allora quasi quanto lo era adesso.

-Tu mi conosci meglio di tutti,Al non avevo bisogno di dirti cosa mi passava per la testa all’epoca,perché nonostante io non lo abbia mai detto,tu hai sempre saputo.

Io non avevo mai fatto progetti sul futuro:su di me pesava il nome della mia famiglia eppure per me quel futuro era un buco nero…E non solo per colpa della mia famiglia.

Mi ci vedi con una moglie?-gli domandò accennando un ghigno ironico,che fortunatamente vide comparire anche sul volto dell’altro.

-Devo davvero rispondere a questa domanda?-gli domandò Al ironico.

-Tu sei stato il solo con cui abbia mai pensato di costruire qualcosa, una vita in comune…-gli disse ancora,avvicinandosi di un passo all’amante,ma mantenendo ancora una distanza di sicurezza.

Capì di aver fatto la mossa giusta quando sentì uno sbuffo ironico uscire dalle labbra semi-aperte di Albus,in un chiaro segno di incredulità.

-No-lo rimproverò,portando il moro ad incontrare i suoi occhi ancora una volta-Non fare così-

-Scusami se questa parte mi è un po’ difficile da credere,vista la tua paura verso i legami di qualsiasi tipo-ribattè l’altro,senza acrimonia.

-Paura che nonostante tutto ho superato passando gli ultimi dieci anni della mia vita con te-gli fece notare il biondo-Lo so che questi anni non sono stati sempre perfetti e che avrei potuto agire in modo diverso in certe occasioni…-

-Intendi quando hai deciso di avere un figlio con Rose?-rimarcò Albus all’istante.

Scorpius fece per rispondere a tono,ma si bloccò,prese un respiro profondo e si avvicinò di un altro passo a Albus.

-Qual è il tuo rapporto con Lane?-gli domandò invece,provocando un’espressione sorpresa sul volto di Albus.

-Che vuoi dire?-

-Fin da quando hai deciso di accoglierlo in casa,tu ti sei comportato con lui esattamente come farebbe un padre:ti preoccupi che abbia vestiti puliti,che mangi regolarmente,che faccia i suoi compiti…Insomma tutte quelle cose che rendono felice un adolescente.

Eppure non sei suo padre-gli disse.

-Ehi aspetta un attimo! Non è la stessa cosa!-ribattè subito Albus.

-E’ esattamente la stessa cosa,non lo capisci?

James farà tutto quello che tu stai facendo con Lane,sarà un padre vero per quel bambino.

Sarà lui a sorbirsi le notti in bianco,i compleanni,i cambi di pannolino e i primi passi,le liti e le punizioni.

E’ questo che fa di un uomo un padre,a chi importa se la genetica dice il contrario?-cercò di fargli capire il biondo.

-A me!Possibile che non capisci?-rispose Albus con uno sguardo ferito negli occhi.

Scorpius restò in silenzio,fissando l’uomo in attesa che trovasse il coraggio per renderlo partecipe dei suoi sentimenti.

Albus sospirò rumorosamente e si passò una mano fra i capelli, scompigliandoli maggiormente.

-Tu sei così testardo certe volte…Se un uomo fosse andato a letto con un’altra donna mettendola incinta,sicuramente la moglie l’avrebbe fulminato.

Perché tu ti ostini a comportarti come se non significasse nulla, mentre per me sembra la fine di tutto?-gli domandò a bassa voce.

Scorpius si accovacciò per essere alla stessa altezza di Albus e per incontrare i suoi occhi.

-Perché per me la fine di tutto è vivere senza di te.

Soltanto adesso il nostro appartamento sta riacquistando un aspetto normale,nonostante tu te ne sia andato da mesi.

E anche io…-

Albus lo fissò attentamente,combattuto fra la voglia di fidarsi,il desiderio di concedere all’uomo un’altra possibilità e la paura di bruciarsi di nuovo,forse per l’ultima volta.

Abbassò lo sguardo e cacciò un respiro incerto.

-Tante cose sono cambiate in questi mesi…-disse.

Scorpius si chiese se il moro stesse cercando di convincere lui o sé stesso,ma in quelle parole non potè fare a meno di vedere una piccola speranza;spinto da quel sentimento,in un gesto agile si sedette accanto al moro,catturando il suo sguardo.

-Non possiamo tornare indietro,lo so.

Ritornare indietro per te significherebbe l’assenza di Lane nella tua vita...Ti lamenti della tua vita attuale,ma saresti capace di tornare indietro sapendo che quel ragazzo non farà parte della tua vita?-gli domandò osservandolo attentamente.

Non aveva davvero bisogno di una risposta,conosceva perfettamente i sentimenti di Albus per quel ragazzo e bastò il silenzio per confermare quanto Albus fosse legato a Lane.

-Come immaginavo.

Lo sai che io non sono fatalista,che non credo nelle stronzate babbane del Karma o del destino,però forse tutto quello che ci è successo in questi mesi era solo una parte del nostro rapporto-

Albus aggrottò leggermente le sopracciglia a quelle parole,confuso dal discorso profondo dell’altro.

-Se fossimo rimasti insieme,tu avresti continuato a montare il tuo rancore verso di me,preferendo tenerti tutto dentro piuttosto che scatenare una lite e rovinare la nostra “unione perfetta”.

Qualche mese fa eravamo felici,certo,ma ora quella felicità sembra finta…Io davo per scontato molte cose,e tu non ti sentivi apprezzato,la definiresti una relazione felice?-gli domandò guardando il compagno.

Albus scosse la testa.

-Magari tutto questo sconvolgimento è servito a qualcosa.

Forse avevamo bisogno di capire quanto eravamo e siamo ancora importanti l’uno per l’altro…-

-Ehi parla per te!-ribattè l’altro.

-Ok,IO avevo bisogno di capire quanto fossi importante per me-rettificò Scorpius alzando gli occhi al cielo-Va meglio così?-

Albus cercò di trattenere un sorriso,ma fallì miseramente, prima di tornare serio.

Avrebbe voluto sentirsi dire per l’ennesima volta quando Scorpius lo ritenesse importante,quanto era disposto a cambiare della sua vita per riaverlo indietro,ma invece non resistette alla tentazione di stuzzicarlo ancora una volta.

-Dimentichi che ho un compagno ora…-gli fece notare portando ancora lo sguardo sul biondo.

Un suono ironico uscì dalle labbra sottili di Scorpius,seguito da una leggera risata.

-Un compagno?

Io lo definirei più uno scopa-amico-gli disse.

-Brian mi è stato molto vicino durante questi mesi…-ribattè subito Albus,cercando di dar merito a Brian e all’aiuto prezioso che aveva ricevuto dall’uomo.

-Lo posso solo immaginare-si limitò a dire l’altro con un tono pieno di sottintesi.

Albus fece per alzarsi in piedi,chiaramente stizzito,ma Scorpius lo bloccò gentilmente posandogli una mano sulla coscia sinistra.

-Ok,ok scusa…Non volevo sminuire il tuo rapporto con il professore- disse concedendosi poi un istante di silenzio prima di parlare di nuovo- Però onestamente non puoi dire che lui è il tuo compagno.

E non perché quel titolo spetta solo a me,ma perché racchiude in sé talmente tanti significati,tanti momenti condivisi…

Per meritarsi quel titolo un uomo ha visto il meglio ed il peggio di una persona,è capace di riconoscere il suo umore anche da una semplice inflessione della voce,sa quando è meglio lasciarlo sfogare perché ha avuto una brutta giornata al lavoro,restando in silenzio anche se avrebbe mille obiezioni da fare perché sa che prima o poi l’altro prenderà fiato e chiederà il suo parere.

-E’ un percorso ad ostacoli,con piccole conquiste fatte giorno per giorno e tante incomprensioni, e alcune volte puoi ritrovarti a chiederti che cosa ti è passato per la testa dieci anni prima quando hai deciso di stare con un uomo che passa gran parte della domenica in vestaglia,sul divano a guardare la tv-disse con il fantasma di un sorriso sulle labbra.

-Poi però ti rendi conto che mentre lui era immerso nei suoi programmi “intellettuali”,tu sei riuscito a finire il tuo lavoro in tempo e tutta l’insofferenza provata poco prima viene sostituita dalla gratitudine e dal sollievo-continuò avvicinando il viso leggermente a quello di Albus.

Albus sorrise leggermente a quel ricordo,chiudendo gli occhi non appena la fronte di Scorpius si posò sulla sua.

-Questo e molto altro si nasconde dietro una semplice  parola,ma soprattutto la consapevolezza che,nonostante tutte le liti e le distanze,fra dieci anni quella persona farà parte della tua vita,ne sarà il punto centrale,l’unica per cui faresti di tutto per renderla felice-gli disse osservando attentamente il volto di Albus.

Il moro deglutì rumorosamente,gli occhi ancora chiusi a proteggersi dallo sguardo di Scorpius.

-E’ questo che provi quando pensi a Brian?-si sentì chiedere.

Quelle parole costrinsero Albus ad aprire gli occhi,lentamente,con cautela,quasi avesse paura che la poca luce che illuminava la stanza potesse ferirgli gli occhi.

I suoi occhi incontrarono subito le iridi di ghiaccio del biondo e si ritrovò ancora una volta a deglutire.

Parole ronzavano nella sua testa rumorosamente,impedendogli di dare una risposta sensata,una qualsiasi risposta,finchè non si rese conto che in quel momento,dopo i tanti discorsi e le tante discussioni,le parole erano inutili.

Vuote.

Doveva dimostrarlo in un altro modo.

Mosse leggermente la fronte contro quella di Scorpius,portando i loro visi ancora più vicini e,nel silenzio della stanza,posò le labbra su quelle del compagno.

Perché non avrebbe potuto trovare un'altra parola per definirlo.

Scorpius rispose al bacio immediatamente,le labbra a sfiorare delicatamente quelle del moro più volte prima di socchiudere le proprie,e far diventare il bacio più appassionato.

Una mano si perse fra i capelli ribelli di Albus,accarezzandoli lentamente,permettendo alle proprie dita di ricordarne la morbidezza e la forza.

Senza interrompere il bacio,Albus si lasciò scivolare all’indietro sul letto,fino a ritrovarsi con le spalle contro il materasso e il corpo di Scorpius su di sé.

Per una volta in molti mesi,Albus lasciò andare la cautela che ormai contraddistingueva il suo rapporto con Scorpius e si lasciò guidare dalle sensazioni,dai propri desideri e da quell’amore che aveva cercato tante volte di reprime,di nascondere,ma che era rimasto sempre lì dentro di sé,alla strenua di un fuoco perpetuo.

Il tempo sembrò congelarsi,annullando tutti i rumori e ciò che li circondava: in quel momento,tutto l’Universo era racchiuso in quella stanza.

I vestiti vennero presto gettati sul pavimento,ingombro inutile e fastidioso,permettendo così ai due amanti di riscoprire il corpo dell’altro:carezze veloci attraversarono il corpo di Scorpius, agguantando il sedere sodo,labbra affamate lasciarono segni evidenti sul collo e sul torace di Albus;segni rossi apparvero sulla schiena di Scorpius,marchi evidenti della passione.

-S-Scorpius…-

La voce roca di Albus portò l’uomo ad incontrare il suo sguardo, leggendovi mille emozioni:passione,desiderio,amore…

Il biondo avvicinò il viso a quellodel compagno sotto di lui e fece incontrare le loro labbra in un bacio breve e distratto,spingendo nel contempo i fianchi contro quelli del moro,facendo scontrare le loro erezioni e provocando una scarica di piacere in entrambi.

-Dimmi cosa vuoi Al…-gli disse in un sussurro,quasi avesse paura di essere udito da orecchie estranee.

Albus allacciò le braccia attorno alle spalle muscolose dell’altro, nascondendo poi il viso nell’incavo fra il collo e la spalla, posandovi una scia di piccoli baci.

-Fa l’amore con me…-lo sentì dire Scorpius.

Il ricordo dell’ultima volta che erano stati insieme ritornò alla mente di Scorpius,riportando con sé l’insicurezza che l’aveva caratterizzata.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di cancellarne il ricordo…

-Sei sicuro?-gli domandò felice che la loro posizione non gli permettesse di incontrare lo sguardo dell’ altro.

Quasi leggendogli nel pensiero,Albus rialzò la testa e cercò il suo sguardo,accennando un sorriso.

-Per favore…-

Scorpius sorrise a sua volta,prima di ritornare serio.

Nonostante l’eccitazione e il desiderio del momento,Scorpius era consapevole che dopo quella notte non sarebbe riuscito a lasciar andare Albus; vederlo tornare dal professore sarebbe stata la mazzata finale.

Albus spinse i propri fianchi verso l’alto,facendo scontrare nuovamente le loro erezioni, mostrando quanto fosse evidente il suo desiderio,ma Scorpius restò immobile, combattendo la voglia di cedere alla richiesta dal moro.

-Dopo questa notte sarai solo mio-gli disse con voce roca, cercando di esprimere il bisogno che si nascondeva sotto mille altre emozioni-Non ci sarà più nessun professore, nessuna storia casuale… Soltanto noi due.

Io, te e Lane-

Albus lo guardò sinceramente colpito,cercando di non dare a vedere lo sconvolgimento che quelle parole avevano provocato in lui.

-Promettimelo-ripetè Scorpius,avvicinando il viso a quello di Albus, le labbra a poca distanza da quelle del compagno.

Incapace di far uscire qualsiasi suono dalla gola improvvisamente bloccata,Albus annuì.

L’attimo dopo le labbra di Scorpius furono sulle sue e,mentre stupide lacrime si raggruppavano agli angoli degli occhi,Albus si disse che non c’era nessun altro posto al mondo dove volesse trovarsi se non lì, fra quelle braccia.

Finalmente a casa.

 

 

Salve a tutti!

Cosa posso dire...

E' stato un periodo davvero difficile: problems,problems,problems.

Ho perso il mio lavoro e sono ritornata a Roma,e  io e la mia musa abbiamo litigato per un periodo,però eccomi qui.

Sempre che qualcuno sia ancora qui a leggere le mie storie.

Ringrazio tutti coloro che leggeranno questo capitolo e quelli che lo recensiranno.

Le canzoni utilizzate nel capitolo sono "I've got you under my skin" di Frank Sinatra, "Glad you Came" dei The Wanted(o  in questo caso Glee version) per il titolo,"Whe I was your man" di Bruno Mars e "Mirrors" di Justin Timberlake.

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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