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Autore: xhelloidols    07/03/2013    12 recensioni
'Avevo la fottuta convinzione che quando ogni cosa mi avrebbe lasciata sola,lui,lui sarebbe rimasto al mio fianco. E invece se n'era andato, per realizzare il suo sogno,lontano da qui.'
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Cominciò tutto tra i banchi di scuola.
Ricordo quel giorno come se fosse ieri,invece erano già passati quattro anni.
Era un martedì e l'anziana professoressa di matematica stava tenendo la sua solita lezione di matematica, talmente interessante che istigava gli 'spettatori' al suicidio.
Si muoveva da un lato all'altro della cattedra di legno bianco, a volte sbattendo i suoi grassi fianchi contro gli spigoli dell'antico mobile, ma nonostante tutto continuando a spiegare con la sua voce acuta e fastidiosa. Poi d'un tratto, mentre avevo lo sguardo perso nella leggera pioggia che bagnava silenziosa Holmes Chapel, sentii un oggetto di piccole dimensioni sfiorarmi la spalla destra, per poi ricadere debolmente sulla superficie del banco di legno. Presi tra le mani il bigliettino piegato accuratamente in quattro lati e lo aprii stendendolo delicatamente sul banco con fare misterioso: se la professoressa mi avrebbe scoperto,sarebbe stata la fine.
'Alla fine delle lezioni,aspettami sul piazzale della chiesetta di fronte alla scuola. Ci conto,Bluerose. Harry Styles'.
Mi voltai verso il banco dietro al mio, occupato da Styles, che sorrideva spostandosi i ricci sul lato destro del viso. Gli accennai un timido sorriso e mi voltai nuovamente verso la professoressa, fingendo di mostrare attenzione alle sue parole, che dentro alla mia testa si tramutavano in un fastidioso ronzio.
Non vedevo l'ora che la campanella suonasse e quando finalmente il suo suono stridulo si diffuse nella stanza, un sorriso di gioia si dipinse sul mio volto.
Così mi alzai di scatto dalla seggiola arrugginita, misi tutti i libri nella cartella e dopo essermi infilata il cappotto nero, uscii da scuola, dirigendomi verso il piazzale della piccola chiesetta di Holmes Chapel, esattamente di fronte al nostro istituto.
Ero nell'ansia più totale: avevo solo quindici anni, non avevo mai avuto approcci di nessun tipo con i ragazzi ed Harry non mi era mai stato del tutto indifferente.
Insomma, chi poteva resistere a quegli occhi così verdi e a quel sorriso, quel sorriso così..non c'erano parole per descriverlo, ma ogni volta che esplodeva sul suo viso, io non capivo più nulla e mi trasformavo nell'essere più stupido e impacciato del pianeta, se non dell'universo.
Poi lo vidi arrivare, i capelli ricci coperti dal cappuccio del giubbino e lo zaino in spalla, si avvicinava a me e quel sorriso che tanto mi mandava in confusione esplose sul suo volto e sentii le guance dipingersi di un rosso fuoco.
'Ciao Bluerose, grazie per essere venuta.' disse schioccandomi un bacio sulla guancia e coprendomi con il suo ombrello. Dio mio, volevo sprofondare dalla vergogna.
'Figurati, che devi dirmi di bello allora?' gli chiesi tentando di assumere un'aria più tranquilla e pacata possibile.
'Allora..ecco..oddio..io volevo chiederti se ti andava di uscire qualche volta con me, così..per conoscerci un po' meglio, dici che è una brutta idea?' mi chiese con aria speranzosa, gli occhi si dipinsero di un verde ancora più acceso e le fossette che aveva ai lati delle guance si accentuarono sempre di più.
'No, non credo che sia una brutta idea,anzi.' gli dissi sorridendo.
Fu quello il giorno in cui iniziò tutto quanto. Dopo circa un mese decidemmo di ufficializzare la nostra 'relazione' e dopo un anno eravamo la coppia più unita di tutta Holmes Chapel.
Avevamo entrambi compiuto i sedici anni ed io dentro di me avevo la certezza che non ci saremmo mai lasciati. Lui era stato il mio primo tutto: il mio primo bacio, la mia prima volta, il mio primo amore. Poi un giorno, mentre me ne stavo spaparanzata sul letto con un libro di letteratura sul cuscino, quando il campanello suonò deciso.
Mi precipitai giù dalle scale e corsi ad aprire: mi trovai di fronte Harry che mi venne incontro abbracciandomi e sollevandomi da terra, ridendo come un pazzo.
'Harry che è successo?' gli chiesi quando mi riportò a terra.
'Ho finalmente trovato il coraggio amore, vado ai provini di xfactor a Londra, ci vado, ci vado!' disse schioccandomi un bacio sulle labbra, mentre una lacrima di gioia gli cadeva sulla guancia.
'Oddio, non ci credo!' dissi scoppiando a piangere dalla felicità. 'Ce la farai Harry,  realizzerai il tuo sogno, ne sono sicura.' gli dissi saltandogli al collo.
'E io voglio che tu venga con me e la mia famiglia, voglio averti lì dietro con me, ti prego.' mi disse puntando le sue iridi verdi nei miei occhi bagnati di lacrime.
'Ok,Harry, ci sarò, te lo prometto.' dissi schioccandogli un altro bacio sulle labbra.


Qualche mese dopo eravamo tutti immersi in una fila che non sembrava finire più, sotto il sole cocente.
Io, Gemma ed Anne, indossavamo tutte e tre maglie in onore di Harry, che se ne stava rigido ed immobile appoggiato ad una ringhiera.
'C'è qualcosa che non va Harry?' chiese Anne, notando la preoccupazione del figlio.
'Sto andando a decidere della mia vita,mamma: questa audizione può farmi rimanere Harry, il ragazzo riccio di Holmes Chapel, o Harry Styles, il cantante. E ho paura di non farcela.' disse abbassando lo sguardo verso l'asfalto bollente.
'Tu ce la farai,Harry. Le persone che ti amano credono in te.' dissi sollevandogli il volto con due dita. 'Ti amo' gli dissi e quelle parole si trasformarono in un sussurro.
'Anchio, con tutto il cuore.' disse stringendomi forte al petto.
Qualche ora dopo eravamo dietro alle quinte di un enorme studio televisivo. Migliaia di persone vagavano per dei lunghissimi corridoi, c'era un caos enorme lì dietro.
'Harry Styles' urlò dai bordi del palco una ragazza dai lunghi capelli neri. Harry a quel suono scattò dritto in piedi e si voltò verso la ragazza.
Mi lanciò uno dei suoi più bei sorrisi e scomparve dietro al sipario.
Cantò Isn't she lovely? e si prese due sì : uno da Simon Cowell e uno da Nicole Scherzinger.
Quando Harry scese da quel palco non sapeva quello che sarebbe accaduto.
Scese da quel palco con un enorme sorriso e l'inconsapevolezza che da lì a pochi giorni sarebbe stato incluso in una band con altri quattro ragazzi e con quei quattro ragazzi avrebbe scalato non solo le classifiche inglesi, ma quelle di tutto il mondo. Cominciò a capire che la sua vita sarebbe cambiata quando durante le sue esibizioni con i One Direction venivano acclamate da milioni di persone, lo capì quando le persone lo fermavano per strada con ammirazione per un autografo o una foto e quando, una volta fuori dal talent show cominciarono ad ottenere un successo che nemmeno i Beatles avevano mai raggiunto.
E io, cominciai a capire quello che stava succedendo, quando con le lacrime agli occhi e la valigia tra le mani, Harry si appostò di fianco alla porta di casa Styles, salutando la sua famiglia che gli augurava un 'buon tour'. Poi si piazzò di fronte a me, stringendomi forte tra le sue braccia e sussurrandomi all'orecchio che mi amava con tutto se stesso e trattenendo le lacrime mi prometteva che sarebbe tornato presto e nulla sarebbe cambiato.
Passarono tre anni da quel momento e quella fu l'ultima volta che vidi Harry Styles.
  
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